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Lettera pubblicata il 22 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore cipollo.
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Luciano sei un grande,massima stima,lo stato o lo inculi tu per primo o farà altrettanto con te.adesso sono riusciti dopo anni e anni a spillarmi altri soldi con un ingiunzione/truffa/legalizzata contro cui in teoria potrei fare ricorso rischiando però di dover pagare il triplo,ma alla prima occasione stiano pure tranquilli che gliela faccio pagare con gli interessi
Angwhy
Qui non si tratta.che vuoi fare il furbo
Non si.riesce a stargli dietro con
le scadenze che ti impongano
Ho letto con attenzione le istanze dei “lavoratori” che sottolineano il loro diritto di poter ricevere lo stipendio in data certa e senza ritardi.
Invito tutti gli imprenditori a considerare quanto segue:
– i lavoratori hanno DIRITTO di ricevere lo stipendio alla data pattuita
– le banche hanno DIRITTO di ricevere i pagamenti dei prestiti alla data pattuita
– lo stato ha DIRITTO di ricevere le tasse, per poter integrare il fondo in rosso dell’INPS
– i pensionati infatti hanno DIRITTO a ricevere la pensione alla scadenza.
L’unico che sembra non godere di alcun diritto è l’imprenditore, cioè l’unico che
– deve rischiare la casa per salvare l’azienda
– non deve mangiare per pagare gli stipendi
– non si deve mettere in malattia perché nessuno gliela paga (il fondo artigiani e commercianti NON paga in caso di malattia)
– deve pagare le tasse perché viene controllato in ogni modo possibile attraverso misurometri, fisiometri, gabellometri, finanzibinieri ecc.
Rilevo che molti imprenditori hanno preferito lasciare che tutte le categorie suddette (banche, stato, pensionati, dipendenti) se la vedessero tra di loro a spartirsi i loro diritti, senza intromettersi ulteriormente (magari spostando l’azienda in un altro paese).