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Ho pagato in ritardo gli stipendi

di cipollo

Carissimo direttore e lettori ciao sono un titolare d’azienda e lavoratore allo stesso tempo anche perché non dimentico di quando anche io sono stato collaboratore alle dipendenze di altri e premetto che la parola dipendente mi da molto fastidio per questo chi lavora nella mia azienda viene considerato collaboratore. Innanzitutto premetto che tutti i miei collaboratori vengono pagati entro il 10 di ogni mese perché è un loro diritto e ognuno di noi sa le proprie cose. Io in questi due mesi mi sono ritrovato in crisi perche molti dei miei clienti non mi hanno pagato di conseguenza ho tardato di un mese i pagamenti dei collaboratori (un mese, in 15 anni non era mai accaduto). Una di queste è andata via addiritura chiedendomi di pagarle il tfr subito tutto insieme con l’ultima busta paga nonostante tutto io per quattro anni (assunta regolarmente) ho sempre fatto il mio dovere (pagata regolarmente entro il dieci di ogni mese, pagati i contributi regolarmente, pagate le ferie regolarmente e usufruite allo stesso tempo regolarmente, usufruito delle ore di permesso e pagate regolarmente, usufruito delle festività e pagate regolarmente). vi chiedo rispondetemi se secondo voi mi sono comportato male oppure no qualquno di voi mi dirà che ho fatto il mio dovere però la collaboratrice ha fatto lo stesso. grazie.

Lettera pubblicata il 22 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 153 commenti

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  1. 1
    leilaluna -

    io non voglio criticare il lavoro che hai fatto per anni, nessuno qui può farlo.. non ne sarei comunque capace, ma oggi giorno uno stipendio è molto importante soprattutto per chi è strozzato con un mutuo per chi deve mantenere una famiglia, per chi non può permettersi dei lussi.
    fai solo in modo che i tuoi clienti non tardino più nei pagamenti, se la tua collaboratrice se ne è andata forse gli hai recato più danno di quanto pensi, o forse aspettava il prestesto, magari è in gamba ed ha avuto altre proposte lavorative perchè infondo trovare lavoro oggi non è che poi sia tanto facile. cmq ti ammiro, lavoro in una grande azienda con più di mille dipendenti, dubito che se me ne andrei per questo il mio datore di lavoro si sentirebbe in colpa.

  2. 2
    filippo -

    quanto alle competenze esse di solito sono dovute il primo giorno del mese successivo a quello di riferimento, entro il 5 se si considerano le necessità contabili, ma non oltre il 15mo giorno del mese.
    quanto al TFR, esso è dovuto entro 60 giorni dall’interruzione del rapporto di lavoro, salve altre norme del contratto specifico, e non contestualmente alle dimissioni.
    ora, circa il mese di ritardo nel pagamento delle competenze, ti potrei parlare di aziende in cui il ritardo è stato molto superiore, con ciò non volendo sminuire la serietà del problema, ma solo sottolineare che nella crisi generale che ancora imperversa (checché ne dicano i porci con le ali che amministrano questo paese e giocano con le sue economie .. e finanze) questi sono eventi ordinari.
    perciò, non vedo niente di cui meravigliarsi.
    la dipendente ha fatto una scelta, non necessariamente legata ai rapporti con te, ma forse alla paura che la crisi aziendale possa non essere tanto temporanea, come sembra testimoniare la fretta nel chiedere il TFR per intero. ognuno è libero di scegliere la propria strada come vuole, per il meglio o per il peggio. questa dipendente non doveva essere molto fidelizzata, ma perché farsene un cruccio?! non ci sono forse nel mondo dell’impresa più figli di puttana che persone serie?! e non è forse vero che i più garantiti da questo paese di mascalzoni sono i faccendieri e non i lavoratori dipendenti, che spessissimo finiscono comunque sul lastrico?!
    infine, non conoscendo le caratteristiche della tua azienda, non posso dire nulla circa l’eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali per le crisi legate agli andamenti di mercato, ma potrai sempre informarti presso le organizzazioni della tua categoria merceologica.
    auguri.

  3. 3
    silvana1980 -

    parlo per una che questa situazione l’ha vissuta dall’altra parte, da dipendente o collaboratore che dir si voglia
    c’è chi va a lavorare per sopravvivere e chi va a lavorare per vivere un pò meglio e potersi mantenere certi sfizi
    qualcuno mi criticherà per questa frase, ma è così, lo vedo e lo so
    certa gente deve lavorare, certa altra lavora ma se dovesse rimanere disoccupato può permettersi di dire “pazienza” o “chissenefrega”
    lavoravo anch’io per una piccola azienda nella tua stessa situazione, i clienti non pagavano e c’erano delle serie difficoltà economiche tanto che gli stipendi venivano pagati na volta ogni mese e mezzo, se non due mesi e gli arretrati si accumulavano
    per due anni ho lavorato come “figlia di famiglia”, con la paga di apprendista ma spesa per gli sfizi o qualche lavoretto extra in casa
    poi i miei si son separati, il reddito di mio papà è venuto a mancare e la musica è cambiata…lo stipendio si dava in casa, tutto, si riducevano le mangiate fuori con gli amici, non si andava più in discoteca…passaggio brusco, ma necessario da adolescenza ad età adulta
    ora capisci che cambiando la musica, lo stipendio ogni mese lo stesso giorno diventa una necessità
    e anche 10 giorni di ritardo fanno la differenza, e non mi sto inventando le cose…parlo di andare a fare la spesa solo in negozi che ti conoscono perchè hanno la possibilità di segnare e farti pagare anche più avanti…comunque una bella botta! e per beni di prima necessità, non per cavolate
    e tanto per dare qualche cifra la paga era (parlo di 6-7 anni fa ) di 1.200.000 lire, e la pensione minima di mia mamma 400.000 lire….e con quelli devi pagare bollette, affitto, riscaldamento…per cui alla gente che a 20 anni mi veniva a domandare “ma perchè non ti fai la patente?” veramente mi veniva da rispondergli “vai a fare i conti in tasca a qualcun altro e non a me”…
    comunque…
    questo per dirti che la forza della disperazione, la propria, e dei propri debiti…va oltre i problemi economici del capo!!! In quel momento io ero L’UNICA in ufficio a presentarmi ogni santo mese davanti al capo e a domandargli lo stipendio, pur entrando nelle sue antipatie….non me ne fregava un cavolo di stragli antipatica…io dovevo pagare i debiti!!!
    e avevo necessità dello stipendio per sopravvivere
    ovviamente entrando nelle antipatie del capo, mi ha licenziato.
    ma io sono andata ai sindacati, da sola, perchè i miei colleghi anche se avanzavano soldi non avevan le palle di farlo, e stranamente i soldi sono comparsi
    e in quel momento, ti giuro, non me ne fregava niente se per pagare me il capo aveva saltato una rata dell’affitto di casa o si era venduto la macchina
    sinceramente capi, vi dico una cosa…se non avete un discreto margine, non dovete assumere gente nella speranza che le cose vadano sempre bene
    perchè non è così!!!
    il dipndente quando viene assunto non sa come vanno gli affari: ma il capo si, e che si faccia un esame di coscienza.
    Scusate lo sfogo, ma l’ho vissuta

  4. 4
    Bruno -

    Primo: non si diventa imprenditore aspettando che ti pagano le forniture per poi pagare gli stipendi.

    L’imprenditore è colui che rischia il suo capitale, altrimenti tutti potremmo aspirare alla carriera imprenditoriale.

    Secondo: Il termine per pagare gli stipendi, in base ad accordi presi in sede aziendale, si versano dal 1 al 10 del mese… il 10 è l’ultimo giorno utile per pagare.

    Terzo: Il tfr, non viene liquidato con l’ultima busta paga, bensì l’azienda ha 90 giorni di tempo per farlo.

    Quarto: se l’operaia si è comportata in questo modo, ci saranno dei motivi validi, non penso che dopo 4 anni ti mollava cosi, su due piedi.
    E’ evidente che sei recidivo oppure sei molto esigente…
    Chi lavora va pagato… sempre… senza scuse…

  5. 5
    radicedirubino -

    caro cipollo…non prendertela!! Viviamo in un mondo difficile, ognuno di noi vede solo le proprie esigenze e difficilmente si cala nei panni altrui..Una volta accettato questo dato di fatto, eviterai di tormentarmi con interrogativi che non hanno risposta. Sono stata imprenditrice per tanti anni ed ho sempre avuto rispetto per i miei collaboratori, anzi, più che rispetto potrei parlare di affetto visto che quando l’azienda ha dimensioni piccole si finisce per lavorare gomito a gomito con i propri dipendenti e si impara a conoscerli anche sotto il profilo umano e non solo professionale. Tuttavia il datore di lavoro resta sempre colui che nell’immaginario collettivo ha mezzi e risorse che il lavoratore dipendente non possiede e quindi non ci si rende conto che non tutto ciò che luccica è oro.
    Non importa se per pagare gli stipendi ci si deve impegnare anche le reti del letto ed i muri della propria casa! Beh la tua esperienza l’ho vissuta anche io, ed è stata drammatica. In quella occasione ho capito che nonostante tutti i trascorsi idilliaci…il denaro conta più di ogni altra cosa! Sappi però che esistono assicurazioni un pò onerose ma che ti mettono al riparo da eventi catastrofici come il verificarsi di insoluti specie se di importi rilevanti. Ti costa un premio pari ad una percentuale sul fatturato ma dormiresti sonni tranquilli. Inoltre tale premio lo metti a costo nell’esercizio mentre sugli insoluti ci paghi pure le tasse!!! Oltre il danno la beffa!!! In bocca al lupo

  6. 6
    antonio -

    ah……beati voi la mia azienda nonmi paga da mesi e mesi piu di 4 ed è un azienda importante……conversa omnia network!!si lavora per MEDIASHOPPING MEDIASET OH……………

  7. 7
    Simone C. -

    Nella mia esperienza lavorativa ho sempre avuto la possibilita’ di avere le spalle coperte e questo mi ha dato la forza per affrontare le aziende e i loro problemi di cui a me lavoratore dipendente non frega niente.
    io aspetto fino al 15 come da legge, e se non vedo accrediti il 16 non mi presento al lavoro!! Un’azienda senza dipendenti on lavora! Vedrete come si smuoveranno i capitali! Viviamo in un paese dove il 60% dei lavoratori dipendenti si sottomettono alle condizioni dei loro datori di lavoro perche si ha paura di esser livenziati!! Beh Vorrei vedere una fabbrica che non paga 100 dipendenti che hanno i controcosiddetti di assumere una posizione di contrasto!! tutti a casa se non siamo pagati entro i termini di legge!! L’Italia sarebbe un paese di certo migliore!!!

  8. 8
    franco -

    io sono un piccolo artigiano con 2 dipendenti e premetto che , sia che i miei clienti abbiano pagato o meno la paga al 15 del mese l’ho sempre versata,in quanto alla “fabbrica con i 100 dipendenti” che assumerebbero una posizione di contrasto per i ritardi sui pagamenti degli stipendi, penso che un imprenditore con 100 dipendenti ( o anche meno ) magari da qualche anno, non abbia nessun problema a mantenersi per tutta la vita pur chiudendo al momento della protesta cosa che per quanto riguarda i 100 dipendenti potrebbe essere molto difficile.
    Pertanto i casi vanno valutati volta per volta se il datore di lavoro si è sempre comportato correttamente , e per poter far lavorare i suoi dipendenti ha accettato commesse non proprio ottimali , forse nei limiti del possibile andrebbe anche capito .
    Lavorare in proprio in questa ITALIA cosi’ tanto bella ma governata cosi’ TANTO MALE è diventato difficile se no quasi impossibile , ti vogliono prendere anche quello che non hai guadagnato con la supposizione dei fantomatici studi di settore . Auguri a tutti e speriamo in tempi migliori.

  9. 9
    Mauro -

    a me non pagano da due mesi.. e mi stanno facendo violenza psicologica perche mi hanno beccato a dire in giro che voglio ttrovare di meglio…pensa te….

  10. 10
    FRANCESCANUS -

    ho inziato a lavorare dal 04/03/2008 e il mio dattore di lavoro mi ha riferito che come prevede il contratto nazionale del lavoro lo stipendio si paga dal 20 al 06 del non ho capito di quale mese,(cazzzzzzzzzzzzata)
    Oggi è il 03/05 e secondo voi devo aspetare fino il 06/05 ….???!!
    magari con un assegno il giovedi pomeriggio (io lavoro fino alle 16- 00) quindi va a finire il lunedi 12/05

    IO QUESTO LO INCULLO ALLA GRANDE ….NON AVRO PIETA’

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