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Ho letto il programma del PD

di not_only

Allora………prendiamo, per esempio, il PUNTO 1 e leggiamolo insieme:

1 – PER LO SVILUPPO DI QUALITA’

L’Italia punta alla riconquista di una posizione di primato nello sviluppo di qualità: più mobilità sociale, più spazio al merito e ai talenti, e meno chiusure corporative; più legalità e meno furbizia; più ricerca, scienza, innovazione tecnologica e meno divisioni e steccati ideologici; più fiducia nel futuro e in se stessi, meno paura del nuovo; più potere di decisione alla democrazia e meno poteri di veto.
Esistono le risorse su cui far leva.
In Italia, due-tremila imprese di media dimensione (ciascuna delle quali è al centro di una costellazione di decine, talvolta centinaia di imprese più piccole) si sono ristrutturate, hanno tirato la cinghia, hanno sofferto, hanno innovato prodotti e processi, si sono internazionalizzate; e ora si sono riproposte da leader nell’economia globale. E’ merito loro se nel 2007 le nostre esportazioni, in valore, sono tornate finalmente a crescere. Quando si dice “imprese”, si dice lavoratori e imprenditori, insieme.
In Italia ci sono centinaia di migliaia di giovani e meno giovani che fanno volontariato, per aiutare chi soffre.
In Italia, migliaia di giovani calabresi hanno sfidato la mafia: “ora uccideteci tutti”. E sono italiani quegli imprenditori – industriali, commercianti, artigiani – che in Sicilia rifiutano di pagare il pizzo ed espellono dalle loro associazioni chi continua a pagarlo.
In Italia ci sono stati recentemente tre milioni e mezzo di cittadini che si sono messi in fila per far nascere il PD.
Le potenzialità dunque ci sono, e sono grandi, dal Nord dell’eccellenza produttiva al Sud “naturale” piattaforma logistica nel Mediterraneo. Ma, senza un progetto, sono destinate a rimanere tali.

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Letto? Cosa dice? NIENTE!!!!!

Niente di niente!

Lettera pubblicata il 26 Marzo 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 21 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    not_only -

    Passiamo al punto 2 che dovrò dividere in più parti per motivi di spazio.

    2 – I QUATTRO PROBLEMI DEL PAESE

    Lo sviluppo di qualità – l’Italia è la qualità, ciò che non potrà mai essere delocalizzato o clonato – si può conseguire solo se la politica si mostra consapevole e si fa compiutamente carico della gravità dei problemi del Paese.
    Un problema di efficienza economica, innanzitutto: le migliori analisi comparative mostrano che è in primo luogo il deficit di legalità, di innovazione e di ricerca a tenere basso il ritmo della crescita.
    Un problema di disuguaglianza, pari opportunità e immobilità sociale: si è bloccato l’ascensore sociale che consente ai giovani e alle giovani donne più impegnate, intelligenti e preparate di salire quanto vorrebbero e meriterebbero.
    Un problema di libertà, intesa come la possibilità per ciascuno di perseguire il proprio disegno di vita, compatibilmente con l’eguale diritto altrui.
    Infine, un problema di efficienza, credibilità – in una parola di qualità – della democrazia e del sistema politico-istituzionale.
    I Governi di centro-sinistra che hanno guidato l’Italia tra il ’96 e il 2001 e tra il 2006 e il 2008, hanno creato – prima con la stabilizzazione economico-finanziaria (Euro) e poi con il successo nella lotta all’evasione fiscale e l’avvio di un migliore controllo della spesa pubblica – le condizioni per il pieno dispiegarsi di una strategia riformatrice che affronti questi quattro problemi strutturali.

    STATE BENE ATTENTI CHE ADESSO SI SPIEGA!!!!!!!!!!!!!!!

  2. 2
    not_only -

    2a – L’Efficienza economica e la qualità dello sviluppo
    Il progetto del PD deve assumere l’aumento della ricchezza nazionale come obiettivo principale. Non è un obiettivo confinato nella sfera economica: l’aumento della produttività (del lavoro e dei fattori) è frutto di una strategia a 360 gradi, abbraccia la cultura, la qualità dell’ambiente e l’educazione tanto quanto la riforma della Pubblica Amministrazione. E, senza crescita, non c’è politica redistributiva che tenga.

    Non ha deto niente di come perseguirà l’efficienza economica e la qualità dello svilippo (che poi cosa vuol dire qualità dello sviluppo? C’è forse uno sviluppo buono e uno cattivo? Semmai si dovrà parlare di percentuale di sviluppo……e impegnarsi su una crescita, invece che fare la lista della spesa).

    2b – La disuguaglianza
    Il progetto del PD deve cambiare profondamente qualità e quantità dell’intervento pubblico, per renderlo capace di aiutare davvero i più poveri ad uscire con le loro gambe dalla situazione di disagio in cui si trovano; deve favorire il rapido innalzamento della partecipazione dei giovani e delle donne – specie nel Sud – alle forze di lavoro e deve chiamare di più il mercato a risolvere problemi sociali e ambientali.

    Come? Dicci come, populista da festa dell’Unità!

    2c – Le libertà
    La regolamentazione pubblica definisce lo spazio in cui tutte le libertà, anche quelle private, sono rese possibili ed effettive (qualcuno mi spieghi cos’ha detto). Anche per questo, però, essa è chiamata a giustificare il perché di divieti, ostacoli, strettoie che si frappongono fra la libertà individuale e l’effettivo perseguimento del progetto di vita di ciascuno (idem). Quali di queste giustificazioni siano accettabili è questione che investe la politica, le scelte collettive. Ma è giusto rimuovere quei vincoli – e sono tanti – la cui giustificazione ormai non è più sostenibile.

    (Non ha detto nulla di quello che farebbe neanche su questo punto).

    2d – La qualità della democrazia
    Il progetto del PD deve assumere la buona politica come architrave, sia per il suo costante riferimento all’interesse generale, sia nel senso di capacità di decidere e rappresentare (sistema elettorale, sistema istituzionale, ecc), sia nel senso di capacità di auto riformarsi eticamente e di assumere, fino in fondo, le sue responsabilità.

    (La qualita del tuo cervello è in discussione, caro Veltroni. Parla in italiano e prendi impegni, furbetto!)

  3. 3
    not_only -

    Ecco il punto 3

    3 – IL PROGETTO: DIECI PILASTRI E UN METODO

    Il progetto del PD deve aggredire contemporaneamente i quattro problemi – inefficienza, disuguaglianza, libertà e qualità della democrazia – se vuole risultare credibile ed efficace.
    Deve poggiare su questi dieci pilastri:
    1. La sicurezza, prima di tutto. Severi contro il crimine e i criminali. Più severi contro chi fa violenza ai bambini.

    Ma va?!?!?

    2. Lo sviluppo è intenso e duraturo solo se è “inclusivo” Chiarissimo!!!!. Nuove sicurezze a fronte di nuove instabilità.

    Eccerto!!!!!

    3. Una forte iniezione di concorrenza, innovazione e merito in tutti i settori della nostra società. Premiare i migliori è il primo principio di equità.

    Minkia che uomo!

    4. Uno Stato Sociale universalistico, fatto di nuovi ammortizzatori sociali e servizi pubblici efficienti, che aiuti tutti a camminare con le loro gambe. Educazione alla cittadinanza e sostegno al servizio volontario civile e militare.

    (°°) …questa non l’ho capita!

    5. Un nuovo patto tra generazioni, imperniato sull’investimento in conoscenza, ricerca, innovazione tecnologica. L’educazione è il principale ascensore sociale.

    Obama a questo qui gli fa ‘na pera!

    6. Una spesa pubblica più efficiente, che sposti l’accento dalla protezione di posizioni di rendita alla valorizzazione delle energie e alla fornitura di servizi di qualità. Finanza pubblica stabile, grazie a costante disciplina fiscale e a misure, anche straordinarie, di abbattimento del debito.

    Ohhhhhhhhhhhhh…….era ora che qualcuno ce lo dicesse!

    7. Premere meno sui contribuenti leali – tutti, famiglie e imprese, dipendenti ed autonomi – grazie al maggiore gettito assicurato dalla lotta all’evasione fiscale. Dopo il successo ottenuto dal Governo Prodi, si può: pagare meno, pagare tutti.

    HAHAHAHAHAHAHAHA……..

    8. Diritto dell’economia che “liberi” le energie vitali del Paese. Più legalità per produrre buona e forte crescita.

    Azz…….. un’ideona!

    9. La piena integrazione del criterio della sostenibilità e della qualità ambientale in tutte le politiche pubbliche. L’intervento diretto dello Stato, attraverso meccanismi di premio, e non con nuovi enti/società, nel settore dell’ambiente, sul quale costruire una nuova frontiera di leadership tecnologico-industriale.

    Questo passaggio va dritto dritto sul Time!

    10. Una politica che decida e Pubbliche Amministrazioni che funzionino. Nel rispetto del principio di sussidiarietà: Stato forte, nel suo core business.

    E quale sarebbe il core business dello Stato, di grazia?

  4. 4
    not_only -

    Per le relazioni con le forze economiche e sociali, si deve puntare ad una radicale riforma del Patto del Luglio del ’93. Quel modello aveva un obiettivo unificante: la stabilizzazione economico-finanziaria. Risultò decisivo per conseguirla, con l’Euro. Ora, serve un nuovo modello, con un nuovo obiettivo: l’incremento della produttività totale dei fattori, introducendo fortissime dosi di innovazione nel nostro sistema economico ed aprendolo agli investimenti stranieri. Protagonisti della nuova fase di concertazione – al pari dei sindacati dei lavoratori e di Confindustria – devono essere le Associazioni rappresentative della piccola e piccolissima impresa artigianale e commerciale, unitamente alle organizzazioni della cooperazione e del no profit. In questo contesto, tutti devono “cambiare” comportamenti e capacità di rappresentanza: la politica, certo. Ma anche le forze sociali, per le quali diventa urgente (per renderle protagoniste della contrattazione di secondo livello, dove si può agire sulla produttività), una (auto)riforma delle regole della rappresentanza.

    Anche questa volta NIENTE……….

  5. 5
    filippo -

    Chi perde ancora tempo a leggere le ca….e del CSinistra o peggio ancora a crederci?!
    Tuttavia, per contraltare, ecco le considerazioni di un Italiano all’Estero:

    “Caro Di Girolamo, stamane ho ricevuto il suo volantino nella posta di casa mia, in Inghilterra. Di solito ignoro la propaganda elettorale perche’, immagino come altri milioni di ex-italiani, ne ne posso piu’ del vostro paese, pero’ stavolta quello che ha scritto mi sprona a rispondere alla sua chiamata. Io ho gia’ aiutato a sufficienza il suo partito, che poi non e’ neanche un partito, in quanto non nasce da una costruzione ideologica o filosofica come i grandi partiti dell’800 e del ‘900, ma dagli interessi personali di un imprenditore miliardario che decise di scendere in campo per timore che una vittoria dei discendenti del partito comunista lo costringessero ad esiliarsi in qualche isola tropicale, anziche’ continuare a fare i suoi interessi nel paese dove viveva.
    Bene, caro Di Girolamo, sappia che chi le scrive quell’uomo l’ha gia’ aiutato abbastanza. Lo feci nel 1994, quando fondai a Londra il primo Club Forza Italia, sprecando la mia faccia, la mia intelligenza, i miei soldi e il mio tempo, per un uomo che pensavo davvero intendesse promuovere il liberalismo nel vostro paese, e davvero intendesse stabilire un ordine meritocratico in un paese marcio per nepotismo, clientelismo e familismo (sia a destra che al centro che a sinistra), un paese unico al mondo, che vanta due popolazioni: 60 milioni di italiani dentro le Alpi che sopravvivono grazie alle raccomandazioni, e 100 milioni di ex-italiani fuori dalle Alpi che, non sentendosela di far parte delle brigate rosse o di un clan mafioso, decisero ad un certo punto della loro vita di emigrare e, le piaccia o no, di diventare ‘altri’.
    Preciso che chi le scrive non e’ in Inghilterra per fare lo spazzino o il lava-vetri. Io lavoro come psichiatra forense alle dirette dipendenze del ministero della Giustizia e della Sanita’ britannici, guadagno piu’ di centomila euro all’anno, pago il 40% di tasse fino all’ultimo penny, e sono soggetto, in virtu’ del mio nuovo passaporto a tutti i doveri e i diritti dei sudditi della nostra carissima H.R. Queen Elisabeth II, che sicuramente avrà i suoi difetti anche lei, ma almeno e’ una regina vera, e non una merda come i tanti pregiudicati, corrotti e mafiosi che popolano il vostro ridicolo Parlamento.
    Giovanni Dalla-Valle, ex-italiano, e’ un’INGLESE come tanti. Si sveglia alle 5.30, lavora 10 ore al giorno, fa i turni di guardia, torna a casa alle 19.00 dove trova il figlio Matteo, di cui e’ padre singolo. Se fosse stato per l’Italia sarei ancora alle dipendenze economiche dei miei genitori, ultimo assistente in un ospedale del cesso (nonostante laureato a 25 anni a Padova con 107/110), solo per il fatto che mio padre e’ un nessuno e non s’e’ mai curato di leccare il culo agli altri.
    Ed ora veniamo alle sue proposte elettorali.
    ………………………….

  6. 6
    filippo -


    Usufruire dell’assistenza sanitaria gratuita in Italia per piu’ di tre mesi, come stabilisce la vostra legge?
    Ma scusi, ma perchè io che che pago le tasse in questo paese, dovrei parassitare i servizi di un paese dove non pago le tasse? Persino tre mesi sono ingiusti. Qui la sanita’ e’ gratuita.
    Non dovrei pagare le tasse per una seconda casa in Italia? Ma scusi, perche’ mai uno che puo’ permettersi una seconda casa nel vostro paese non dovrebbe pagare le tasse come fa per la prima casa in questo paese? Se ha sufficienti soldi per acquistare una seconda proprieta’ in Italia, perche’ non dovrebbe contribuire alle normali tassazioni di quel paese?
    Non pagare per il rinnovo del passaporto? Problema gia’ risolto. Ho un passaporto inglese. E non comporta nessun bollo annuale e il rinnovo e’ decennale.
    Migliorare l’assistenza del consolato? Ma via, Di Gerolamo, non spari cagate! Qui tutti sanno che il consolato italiano e’ una fogna per raccomandati e figli di o amici di. Il livello d’incompetenza e arroganza agli sportelli e’ arci-noto. Sara’ mica lei che lo cambia adesso, vero? Il governo del suo capo durò cinque anni. Lo sapete benissimo che questo e’ il peggiore consolato del mondo. Perche’ non li avete cacciati a pedate nel c..o allora? Perche’, dannazione, sono AMICI degli AMICI vostri, ecco perche’.
    Perdiamo per strada le giovani generazioni?! Sorry, Di Girolamo. Avete perso gia’ anche quelle meno giovani (io ne faccio 45 quest’anno!).
    Rialzati Italia? Ma col c…., mi consenta, Di Girolamo!
    Quelli come me, e sono milioni, l’Italia la vogliono giu’ per sempre!!!
    Ce`l’avete messa nel c..o per una vita.
    Cosa volete adesso?
    Che vi votiamo ancora?!!
    Ma per favore! Siate seri!
    Giovanni Dalla Valle”

    Ecco, questo era il messaggio!
    Che dire?!
    Ma quello che ripeto da quando è cominciata questa n-esima pagliacciata elettorale:
    NON ANDATE ALLE URNE!
    Dovrà finire prima o poi con questi pezzi di M***A, si o no?!

    Dimenticavo …
    chi volesse verificare la realtà del messaggio di G. Dalla Valle può controllare qui:

    http://www.nicoladigirolamo.it/

    C’è sia la lettera del Berluscoide [=Berlusc(uman)oide] agli Italiani all’Estero, sia quella del suo tirapiedi Di Girolamo.

    Buona lettura!

  7. 7
    not_only -

    Caro Filippo,
    la mia era, evidentemente, una provocazione. Volevo soltanto sottolineare come Veltroni, presunto progressista e povero politico di mezza tacca, abbia messo insieme una serie di cazzate propagandastiche, alcuni slogan, un certo numero di fasi fatte e qualche Kg di falso buonismo per propinarci un programma elettorale che soltanto un popolo bue potrà prendere per “novità”.
    E non sono certo qui a dire che il programma avversario abbia quei contenuti che tutti ci aspetteremmo dal profeta del liberismo che, io ho votato, ma che, oggettivamente, è, per alcuni versi, inguardabile.
    Sono però convinto che il non votare sia un po’ come scappare.
    Per questo motivo voterò e voterò (sigh!!!) ancora per Berlusconi nella speranza che facendo i propri interessi sappia fare un po’ anche quelli di questo Paese malato.
    Veltroni mi fa paura. Mi fanno paura i politici di professione. Mi fanno paura quelli che pretendono di decidere per tutti noi non avendo mai, e sottolineo mai, avuto alcun grado di responsabilità riconducibile al “fare”.
    Il mio parrucchiere, per esempio, sa tutto ciò che serve per governare l’Italia. Solo che io non voglio votare per il mio parrucchiere o il taxista di turno.
    Voglio poter pensare ancora positivo e non assaporerò l’amarezza che traspare dal tuo intervento……per adesso!

    Un saluto e FORZA ITALIA (inteso come augurio al mio Paese)

  8. 8
    filippo -

    Amarezza?!
    No No, hai inteso male!
    La mia è determinazione!
    Io non mi faccio per abitudine le seghe mentali sui massimi sistemi; guardo cosette un poco più pratiche, tipo dove vanno a finire i miei soldi o cosa ottengo in cambio dei miei soldi.
    Esempio tera tera:
    – perché un medicinale in Abruzzo costa 1-2E di ticket e lo stesso in Lazio costa 12-13E di ticket (ti risparmio la risposta)?!
    – perché se un medico mi prescrive un medicinale in Abruzzo io posso comperare quel medicinale solo in Abruzzo perché in Toscana mi è proibito?!
    – perché l’ufficio delle imposte è arretrato di 5 anni sull’aggiornamento della mia residenza e la GERIT di 10?!
    – perché all’Agenzia delle Entrate deve essere consentito attivare cartelle esattoriali a c.... di cane senza curarsi di mandare prima un avviso di accertamento per capire se, hai visto mai, hanno fatto una cazzata?!
    – perché devo pagare 7,30E per la A24 Roma-L’Aquila dato che già mi spellano di tasse?!
    – perché devo pagare 85cE di tasse ogni litro di gasolio?!
    – perché le pensioni non godono della scala mobile mentre i salari hanno almeno la contrattazione integrativa?!
    – perché i pensionati di Banca d’Italia hanno invece le pensioni ancorate ai salari e la polizza sanitaria gratis?!
    – perché devo mantenere un Parlamento che ha 880 esuberi occupazionali?!
    – perché devo mantenere un Presidente che non serve a un c....?!
    – perché devo mantenere le Regioni e le Province che sono altrettanti luoghi di malaffare, di mafia, di clientelismo, di sperpero e di disorganizzazione?!
    – perché devo tollerare un sistema giudiziario che se ne fotte della Giustizia e pensa solo a fregare soldi?!
    – perché i Questori hanno ancora la discrezionalità fascista nei confronti dei cittadini e la esercitano come fossero dei Giudici?!
    – perché devo tollerare dei Prefetti che non servono ad un c.... e pagarli pure?!
    – perché viceversa della sicurezza della gente non se ne frega nessuno?!
    – ….. lista lunghissima
    – perché NESSUNO DI QUESTI MASCALZONI CHE VOGLIONO IL MIO VOTO ha mai fatto nulla per rendere l’Italia potabile né ha intenzione di farlo?!
    Il panorama Costituzionale, Istituzionale ed Amministrativo di questo cesso di paese (riferito alla Società) deve essere rivoltato come un pedalino e rifatto e non sono questi che lo faranno perché ci magnano, tutti, nessuno escluso, neanche Di Pietro o Pannella o la Bonino o quel giuggiolone neo-patentato di Bonelli, chi sulla Demagogia e chi sulla Faccenderia.
    Chiaro adesso perché votare è impensabile ed impotabile?!
    Se poi tu vuoi ancora illuderti, sei padrone di farlo!

  9. 9
    lipsia -

    Leggiucchiando qua e là, leggo un trafiletto riguardante le malefatte del Governo Prodi.
    Pare che con un decreto firmato nel 2007 siano state allargate le maglie per i parenti degli immigrati, circa i criteri di ammissione alle domande per accedere al sistema pensionistico degli ultra 65enni di genitori o parenti di extracomunitari o neocomunitari con carta di soggiorno da oltre tre mesi nel nostro paese. Basterà dimostrare che si ha il parente a carico e scatterà la pensione che varia da 350 a 580 euro al mese per tredici mensilità per un totale di spesa annua che si aggirerà dai 50/60 milioni di euro, che finiranno nelle tasche degli stranieri.
    Ovviamente si sono levati cori di protesta, ma non mi sembra che a questa notizia di per sè grave e ingiuriosa nei confronti degli italiani ( e di chi lavora all’ estero) sia stato dato risalto.
    E vorrei tener presente che Prodi, non ha rinunciato a far politica ma è l’ attuale presidente del PD.

  10. 10
    lipsia -

    La linea rossa

    All’orizzonte c’è una linea rossa. La fine del petrolio. Dove si trova? A 15, a 30 anni? Sappiamo di certo che vedremo un mondo post petrolifero. Simile e diverso alle ipotesi del dopo bomba. Nessuno può dire con certezza quanto petrolio rimane, quasi tutti concordano che metà se ne è già andato. Il meno costoso, quello superficiale. Estrarre petrolio costa energia, se servono due litri di petrolio per estrarne uno non conviene. Il petrolio nella Fossa delle Marianne è antieconomico.
    Cosa succederà dopo la fine del petrolio e, soprattutto, prima? Gli Stati funzionano ad energia. Ad una pozza che si prosciuga si abbeverano solo gli animali più forti. Gli Stati armati berranno petrolio e, verso la fine, quando la pozza diventerà pozzanghera, si scontreranno tra loro.
    Le energie alternative non possono, nel medio termine, sostituire il petrolio, ci sarà un periodo di transizione almeno di decenni. Prima dell’economia del petrolio eravamo un miliardo, oggi sei. Torneremo a uno? L’agricoltura va a petrolio, macchine e concimi; senza c’è la fame.
    Intere zone del pianeta non sono auto sostenibili, senza i trasporti chiuderanno i battenti. L’erba del vicino diventerà più verde e il vicino non vorrà condividerla. Il trasporto di beni diverrà un lusso. I pomodori dalla Cina e i cestini di latta dal Messico diverranno un ricordo osceno. Le periferia cittadine senza supermercati, gas, petrolio, campi, acqua non saranno un bel posto in cui vivere. Se possibile, peggio di adesso.
    Ci aspetta, dopo la linea rossa, un neo feudalesimo. La terra, le comunità, gli animali, le relazioni, le capacità individuali diverranno importanti. In attesa di una nuova fonte di energia universale di cui, forse, faremmo volentieri a meno.

    Beppe Grillo

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