Salve, mi chiamo Claudio, ho 59 anni, e vivo a Roma. Mi sono sposato nel 1990, ed è stata una convivenza a tratti meravigliosa ed intensa, ma non priva di problemi. Non ho mai tradito, dico mai tradito la mia ex moglie. Ma riconosco di essere stato incosciente e leggero, su alcuni aspetti del rapporto. Dallo scorso marzo, mia moglie ha chiesto la separazione, e successivamente, il 30 ottobre scorso il divorzio. Abbiamo una figlia di 28 anni, che, come credo anche la mia ex, soffre molto. Non dico di essere l’unico che soffre, ma questa mia situazione, mi ha portato ad isolarmi, a non avere più interessi. Vivo da solo da più di 2 anni, e ho rigettato l’idea di congiungermi di nuovo ad un altra donna. Mai stato male così nella mia vita; non riesco ad immaginare il futuro senza di loro. Non ho più voglia di fare niente, i miei interessi, sono morti con la separazione dall’unica, vera donna della mia vita. l’unico spiraglio di una vita quasi normale, è il mio lavoro, che per il tempo in cui svolgo la mia attività, nasconde i miei pensieri più dolorosi. Non riesco a superare tutto questo, e nonostante non sia più mia moglie di fatto, lo è nel mio cuore: l’amo da morire, e non so più cosa fare, per poter tornare a sorridere. Vorrei voltare pagina, ma non ce la faccio. Se penso ad alcune parole dette da lei, come: “la separazione l’ho voluta io, ma la colpa è tutta tua”, piango come un bambino, e non me ne vergogno. Dopo la separazione, ho provato a fare nuove conoscenze femminili, ma mai andato più di una stratta di mano, o al massimo un bacio sulla guancia. E spesso ho rifiutato anche altre conoscenze.
Mi sento perso ed inutile, e intanto gli anni avanzano. Non mangio, non dormo, e spesso scelgo di rimanere a casa, perchè ho anche malesseri fisici.
Scusate il mio sfogo.
Grazie delle risposte che verranno.
Buonasera
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Se siete arrivati al divorzio dopo ben 30 anni di matrimonio e una vita insieme, immagino che alla base debbano esserci motivi seri, non certo lasciare la tavoletta del cesso alzata. Detto questo, è inutile ripensare ai propri errori. Riparti da quello che hai. Hai un lavoro che ti tiene impegnato e il rapporto con tua figlia da preservare. È già qualcosa, no? Se hai altri familiari e sei con questi in buoni rapporti, intensificali. Se non te la senti di iniziare una nuova relazione, cerca almeno un po’ di compagnia: serve anche questa, non ti sembra? Rispolvera qualche vecchia passione o cercati un hobby che ti porti a contatto con le persone. Scegliti un ambiente da frequentare e stringi nuove amicizie: alla tua età tendono ad essere più solide e gratificanti. E a volte servono anche solo un cinema, una pizza (quando si potrà… 🤔) e due chiacchiere davanti a una birra. Insomma, guarda avanti; anche se la tua situazione non è semplice, non è irrecuperabile.
anch’io ci sono passato, lasciato dopo circa 30 anni di matrimonio e 2 figli. anche lei mi caricava di colpe per annullarmi. la famiglia per la quale avevo fatto tanti sacrifici, era disgregata.per 4 mesi ho sofferto e pianto, poi piano piano ho alzato la testa e ripreso a vivere. forse non la ami tua moglie ma eri coinvolto nelle aspettative che avevi creato intorno a lei. lavora sulla tua autostima, non chiuderti, e riprendi a vivere.
Caro Claudio ma che significa incosciente e leggero,i rapporti perfetti non esistono e non ha senso colpevolizzarsi senza motivo.nessuno sa cosa sia girato nella testa di tua moglie,forse non lo sa nemmeno lei,ma alla tua età c’è ancora tanto tempo per rimettersi in gioco,non disperare, magari un giorno si rifarà viva e a te non fregherà piu nulla (succede sai).
Andrebbe qualificato meglio quell’ “incosciente e leggero” perché là si annida ciò che ti colpevolizza.
Di tutta la tua storia, comunque, quella che trovo sorprendente e incredibile è la velocità di un iter divorzile concluso tra marzo e ottobre, con vari mesi di lockdown in mezzo e tribunali congelati.
Mi piacerebbe saperne di più su come hai gestito legalmente la faccenda, ma i casi sono due: o la tua ex moglie ha pagato un principe del foro e tu un mezzo scarpone di praticante, oppure le avevi fatte così grosse che non valeva manco la pena di resistere.
Il divorzio poi bisogna vedere a che condizioni è stato pattuito: se ti hanno rovinato e tolto la casa il problema è MOLTO grosso, se invece puoi disporre almeno di uno stipendio pieno, fatti qualche viaggio, trovati begli hobby e apprezza l’indipendenza ottenuta come pure fan tanti; altre fisime non fartene, ciò che ti sembra terribile oggi, già domani potrebbe essere visto come un colpo di *ulo.
Tutto nella vita è relativo.
Concordo in linea di massima coi commenti precedenti: intanto bisogna vedere bene che cosa intendi per “incosciente e leggero” e quali siano state effettivamente le tue colpe.
Poi, anche se non sei più un giovanotto, concentrati su quello che hai, ovvero lavoro e figlia, inoltre trovati uno o più hobby per tenerti impegnato, in modo che non stai lì a rimuginare. Naturalmente, capisco che dopo ben 30 anni di matrimonio hai preso una bella botta e che ci vorrà un po’ perchè passi, ma l’importante è appunto che ti muovi e che non stai fermo a deprimerti. Quando e se vorrai poi, potresti anche cercare un’altra compagna. Conosco personalmente delle persone che sono riuscite a rifarsi una vita alla tua età. Ci sono anche delle agenzie che assolvono a questo compito, nel caso fossi interessato. Di più non aggiungo, in quanto i commenti precedenti hanno già detto tutto. Saluti.
Scrivimi se vuoi bohemienx82x@gmail.com non é mai troppo tardi per aprire gli occhi.
Grazie delle risposte. Rispondo a tutti così: Mi ritengo una persona coerente e seria, non amo nascondere i miei sbagli. Ne ho fatti, si, ma non così grossi da pagare un prezzo così alto. E’ vero che in appena 8 mesi, sia tutto finito con una firma su un pezzo di carta, validato da una persona che avvalla queste decisioni, senza essere a conoscenza del tutto. D’altronde è il suo lavoro,no? Tutto sembra surreale, e si fatica a riprendere la via. Il mio carattere, introverso e a volte anche chiuso, mi ha portato a chiudermi in me stesso. Ma dopo 33 anni, non si manda giù un boccone del genere, senza strozzarsi. Mi duole molto il fatto di aver perso ciò a cui tengo di più; il rapporto con mia figlia, che vive con sua madre. Ovvio, anche lei è ostica verso di me, non ha il coraggio di dirmi ciò che prova nei miei confronti. anche lei ne soffre, lo so, ma a 28 anni, si è abbastanza maturi da poter scegliere di essere coerenti e sinceri. Ricominciare? Si ,ma non so come iniziare. E’ buio!
Cacialli, come tu stesso dici, tua figlia ha passato da un pezzo l’età in cui si va a votare, perciò si arrangi. Non è questione se vive con la madre, chissenefrega, il fatto è se ti drena lo stipendio o no.
Questo sì può fare la differenza.
Dopo il buio, c’è sempre la luce, se ovviamente paghi la bolletta.