Cari amici sono arrivato al punto che per pagare al bolletta della luce sono ritornato in parrocchia perché non avevo la possibilita’ di pagarla. Ero in ansia quando sono andato perché non sempre ti accolgono con le braccia aperte e non immaginate quanto mi sento male perché e’ brutto quando sei tu a chiedere invece di capirlo loro stessi che hai bisogno e loro lo sanno. Dovete figurarvi che entrando alla San Vincenzo della parrocchia ho incontrato il parroco che cercava si svincolarsi come se avesse visto il solito morto di fame che va a lemosinare e alla fine invece di chiedermi come va, di fretta ha salutato per forza e se ne andato. Belle prediche fa dal pulpito quando recita la messa della domenica, belle parole come se le studiasse prima, allo stesso modo come fa un politico quando chiede il voto. Per carita’ non posso dire che non mi hanno dato una mano se no sarei una carogna, pero’ conoscendo le tue necessita’ dovrebbero quanto meno non farti pesare quello che ti danno. Io non mai preteso ho sempre accettato tutto cio’ che mi hanno dato, pero’ non e’ giusto essere trattati solo come poveri, si e’vero sono povero pero’ non ho perso mai i miei valori e la mia dignita’ anche se mi sento inutile nel momento in cui, non avendo un lavoro, non posso mantenere la mia famiglia. Se dipendesse solo da me io non chiederei nulla ma per la mia famiglia non posso non chinare il capo e fare il pietoso per avere il sacchetto della spesa ho farmi pagare la bolletta della luce e del gas che sono dei servizi necessari. Io ora mai sono rovinato perché sono pieno di debiti e sto rischiando di perdere la casa perché il condominio, visto che sono moroso da quattro anni, la vuole mettere in vendita. Mi sento come un condannato a morte che aspetta di essere giustiziato, perché cosa posso fare nulla, ho 50 anni e dopo 27 anni che sono in Lombardia per lavorare e avere un futuro mi ritrovo adesso un pezzente.Ero piu’ ricco quando senza lavoro e con poche lire in tasca, sono emigrato dalla Sicilia lasciando la mia famiglia e la mia terra per farmi un avvenire. E’ una vergogna che un uomo a 50 anni a meta’della sua vita debba pensare di essere un uomo inutile quando ancora si sente di avere tanta forza come quando era giovane. Io spero tanto che ci sia qualche benefattore che, di buon cuore possa dare una mano alla mia famiglia. Non posso dargli nulla in cambio ma solo tanta riconoscenza e pregare tanto per lui affinche’ Dio gli possa dare un giorno tutto cio’ che avrebbe desiderato, perché un giorno saremo tutti giudicati per quello che abbiamo fatto sia che si e’ trattato di bene che di male. Il bene sara’ sempre e’ in ogni caso ricompensato anche se certe volte non si apprezza. Chi vuole contattarmi in privato questa e’ la mia mail faso.64@hotmail.it
Immagino che molti non apprezzeranno quello che ho scritto ma sono sicuro che molti che si trovano nella mia situazione capiranno.
Che Dio vi benedica.
Giacomo.
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Categorie: - Me stesso
Caro Giacomo io quando leggo di storie come la tua provo tanta rabbia. Perchè questo paese non ha più a cuore i suoi cittadini e preferisce aiutare i disperati africani piuttosto che gli italiani che da generazioni con il lavoro e le loro tasse hanno contribuito a costruire questo paese. Si dà a chi viene solo per prendere e nulla dare ma chi ha già dato come nel tuo caso, viene dimenticato e lasciato morire di fame. Questo è un paese incivile, e storie come questa mi fanno vergognare di essere italiano. Io voglio pagare le tasse per aiutare i miei concittadini perchè oggi tocca a te domani chissà potrebbe capitare a chiunque pure a me. Invece manteniamo i rifugiati in hotel 4 stelle e gli italiani dormono per strada o sono costretti ad elemosinare per le chiese. E al governo c’è un partito di sinistra che ha preso recentemente il 40% dei voti. Che vergogna. Ti faccio tanti auguri spero la tua situazione possa migliorare! Un abbraccio
Ha ragione filipp: la situazione e’ proprio questa, una vergogna infinita, uno scandalo inaccettabile. Ed e’ vero che predicare da un pulpito dopo aver mangiato e bevuto e con la tonaca ben stirata e’ facile, ma guardare in faccia la miseria del mondo ed entrarci dentro e’ altra cosa. Ma la miseria non e’ di chi e’ povero, ma di chi l’ha ridotto in quelle condizioni e lo tratta con disprezzo. Avranno capito bene queste persone cosa faceva Gesu’ Cristo in mezzo ai malati e agli ultimi? @sicily, vedrai che qualche benefattore ti aiutera’, ma purtroppo si tratta di aiuti estemporanei, che non risolvono il problema. Prego di cuore che qualcuno che puo’, possa finalmente farti ottenere un lavoro dignitoso. Ciao
Grazie tanto Angelo tu sei una di quelle persone stupende che sicuramente hai vissuto a modo mio questa condizione perché solo chi e’ stato dentro puo’ comprendere. Ma sicuramente ci sono anche persone che nonostante tutto non sono dentro questi problemi capiscono perfettamente le condizioni di disagio con la quale la crisi li ha ridotti in miseria. Io spero tanto Angelo che le tue parole arrivino in cielo e che ci sia veramente qualche benefattore che possa compiere un gesto di umanita’ cristiana.
Un abbraccio fraterno.
Sicily.
Grazie tanto filipp per il tuo commento e soprattutto per l’augurio che mi fai. hai perfettamente ragione perché non si fa altro che parlare di 80 euro e sono felice per chi li ha ricevuti perché non si rifiuta nulla. Ma vorrei dire: per i poveri italiani che sono disoccupati senza reddito chi ci pensa. Anche noi siamo andati a votare e quindi era un nostro diritto averle, saremmo andati a fare la spesa non pagare le bollette perché non possiamo piu’. Per quanto riguarda gli stranieri in Italia hai anche ragione perché noto le differenze quando vado a prendere il sacchetto del mangiare alla San Vincenzo che il mio sacchetto e’ la meta’ di quello che danno a loro e con meno persone nel nucleo familiare. Senza poi parlare delle altre differenze che mi fanno rabbia perché io, italiano sono vittima di razzismo nel mio paese. Io se gli chiedo alla San Vincenzo se c’e’ un pezzo di formaggio, oppure una busta di latte in piu’ per fare un esempio, a loro glieli danno senza fare storie mentre a me mi dicono: Caro signore questo e’ quello che possiamo dagli o che non c’e’ ne piu’ mentre quando aprono la porta si vedono gli scaffali pieni. Quindi le vittime siamo noi dentro il nostro paese. Io non ce l’ho con gli extra comunitari ma con tutte queste persone che fanno volontariato, sempre chiaramente in linea generale, perché sono sicuro che non sono tutte cosi per nostra fortuna. Quando ti danno la borsa del mangiare sembra come li andassero a comprare con i loro soldi. Io lo so che sfortunatamente siamo noi che abbiamo bisogno e se ti lamenti ti danno ancora meno e roba scaduta o deteriorata, allora devi abbassare la testa e dire grazie. Qua si che dovrebbero mettere le telecamere nascoste, proprio come fanno negli asili nido o negli ospizi. Adesso mi fermo e da italiano chiedo scusa e dico grazie a tutti coloro che fanno onestamente volontariato e che veramente si occupano indistintamente dalla provenienza di tutti coloro che nella vita sono stati sfortunati chi nel lavoro chi nella salute. Grazie veramente di cuore.
Ciao Filipp
Grazie!
Vorrei, giacomo, dire a te e a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere, che io non ho mai sofferto la vera poverta’. Mio padre aveva un lavoro dignitoso e noi figli abbiamo vissuto dignitosamente, pur dovendo rinunciare a volte al superfluo- ma questa non e’ poverta’. Poi sono arrivati i momenti di vacche grasse e i miei figli hanno avuto molto piu’ di me, ma in questo momento il futuro e’ incerto, le difficolta’ cominciano a farsi sentire, pero’ mi ritengo ancora un privilegiato perche’ ho ancora lavoro, sebbene sia sempre piu’ difficile mandare avanti una famiglia. Ma di fronte a tante famiglie che hanno letteralmente fame, che conosco o di cui vengo a conoscenza, provo soltanto amore per loro, ma verso anche lacrime, perche’ non posso fare nulla di concreto e le mie intenzioni rimangono
vuote. Pero’ hai colto nel segno quando hai individuato una sofferenza in me. Ho trascorso lunghi anni di tristezza ed un periodo terribile che non auguro al mio peggior nemico e di cui ora non ritengo opportuno parlare. Questa sofferenza, sia pure di altra natura, mi ha reso piu’ aperto verso le sofferenze altrui. Quanta impotenza sento ora! Mi e’ insopportabile vedere in tv certe facce prefabbricate che straparlano di fare sacrifici per riprendersi dalla crisi, di 80 euro, di impegni europei, mentre milioni di persone in quello stesso momento qui in Italia, non dall’altra parte del mondo, stanno morendo di fame e devono sopportare la vergogna di non saper cosa dare da mangiare ai propri figli. A volte mi viene da chiedere a Dio: non era sufficiente quanto ho dovuto sopportare sulla mia pelle? Anche a questo dovevi farmi assistere? Non vado oltre, altrimenti rischierei di straparlare anch’io. Un saluto a tutti coloro che hanno sopportato il mio sfogo. Un saluto a te, caro giacomo.
Caro Angelo io ti auguro con tutto il cuore che Dio ti aiuti a dimenticare quel periodo di terrore e sofferenza che ha i dovuto subire. Lotta sempre con forza e coraggio per quello che hai adesso, per la tua famiglia e il tuo lavoro, perché e’ fondamentale. Anche io quand’er0 ragazzo non conoscevo la poverta’ perché mio papa’ con il suo lavoro di marittimo non ci ha fatto mancare nulla anche se ci sono stati dei periodi negativi che abbiamo dovuti affrontare e che ringraziando a Dio abbiamo superato. Quello che mi fa rabbia adesso e’ sentirmi impedito a fare qualcosa per la mia famiglia, ma non trovo nessuna soluzione perché non piu’ la forza e gli strumenti per poterlo fare. Ma a che serve lottare quando non hai piu’ nulla e non sei piu’ considerato. Mi ricordo la parole di mio papa’ che ci diceva: ragazzi l’orchestra suona solo se hai gli strumenti, e cosi e’ la vita. Io per esempio adesso sto scrivendo am cosa faccio dopo? non so dove andare, non cosa fare, siamo senza macchina senza soldi dove andiamo? uscire in bici il tempo e’ brutto e poi ci siamo annoiati ad andare in bici, abbiamo fatto piu’ chilometri noi che il giro d’Italia. Quindi le nostre giornate sono sempre le stesse senza nessun obiettivo perché vai in giro al centro ti vai a sedere sulle panchine a guardare gli altri che sono seduti al tavolino a prendere un gelato, un caffe’ un aperitivo quando noi non possiamo farlo e certe volte gli chiedo a mia moglie se vuole qualcosa e mia moglie mi dice: no non voglio niente e poi el due del gelato glieli do ai miei figli. Torniamo a casa con gli occhi pieni e la bocca asciutta. E’ questo e’ il motivo per il quale non ci va di andare in giro, perché e’ bello andare a fare la spesa, prendere un gelato, guardare le vetrine e comprare qualcosa per noi e per i nostri figli, ma purtroppo non e’ possibile. E’ brutto a dirlo ma e’ cosi, io da quando sono sposato ho sempre fatto una vita di proibizioni perché mi sono sposato senza avere l’aiuto di nessuno, perché quando sono emigrato in Lombardia ho lavorato ma non ho mai mandato soldi ai miei genitori perché non avevano bisogno, quindi mi e’ sembrato giusto non pretendere. Ho fatto tutto da solo e da solo sono rimasto perché tutt’ora ho trovato molata piu’ solidarieta’ da persone estranee che parenti anche se anche loro vivono male. Quando c’era vivo mio papa’ un aiuto l’avevamo ma da quando non c’e’ piu’ mia mamma con quella misera pensione che ha fa fatica e lo stesso…