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Ho 27 anni e sono solo. Che sia antipatico?

di Seconda persona
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Lettera pubblicata il 18 Novembre 2006. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 415 commenti

Pagine: 1 9 10 11 12 13 42

  1. 101
    ventodelsud -

    rieccomi precipitare in un periodo d buio..pensavo d aver superato e invece rieccomi qui ke nn voglio andare avanti…nn ho stimoli nn ho niente vorrei nn essrc x nn dover sforzarmi d pensare..pensare mi fa male qualsiasi cosa mi fa male vorrei nn far nn e nn pensare nn esistere morire

  2. 102
    cerabassa -

    Ringrazio Francesca, per il suo contributo e sono contento di aver potuto aiutare qualcuno.Non sono nè psicologo nè altro, sono una persona che come voi ha vissuto un periodo difficile e ne sta venendo fuori. Quello che cerco di spiegare è il mio modo di risolvere il problema, e quello che ho appreso è un minimo funzionamento della psiche umana, che credo sia giusto conoscano tutti. Quando consigliavo uno psicologo, non lo facevo perchè volessi mandare la gente dagli ‘strizzacervelli’, ma semplicemente perchè credo che in una società così complessa/complicata e distaccata dalla vera natura umana (bisogno di sentirsi amati, di relazione), c’è un tale disorientamento che è quasi una necessità primaria conoscersi e avere qualcuno abile a spiegarci questa realtà particolare ed il nostro modo di pensare.
    Caro Jack, non sono una persona vissuta a tal punto da poter capire tutto il mondo, ho soltanto dato alcuni consigli utili… Poi se qualcuno li legge come una critica alla propria situazione questo è un altro discorso…
    Veniamo alla normalità. A mio avviso, la normalità è relativa, in quanto rapportata alla società in cui si vive. Se tu fossi nato in Iraq, sarebbe normale portare la barba, avere una tunica e quant’altro. Se tu fossi nato nel primo dopoguerra, avere un pensiero fortemente orientato ai valori avrebbe riscosso un successo decisamente differente da quello che può riscuotere oggi. Conoscersi è un’altra cosa. Modificare il proprio pensiero per poter vivere meglio, deriva dalla conoscenza del comportamento della psiche ed è quindi un metodo validissimo in ogni epoca, tant’è che insegnamenti del genere si riscontrano nei Dharma buddisti.
    Resto ancora fortemente convinto che non conosci i tuoi pensieri e non riesci a gestirli, e da ciò che scrivi si capisce che confondi ciò che la società organizzata in questo modo può causare in te ed i problemi che dipendono esclusivamente dalla tua persona.
    Ed adattarsi per forza, ripeto che a mio avviso è sintomo del fatto che in determinate situazioni non ti trovi per niente bene ma non riesci a capire il perchè, ed attribuisci agli altri la colpa di questo tuo malessere.
    Riguardo i consigli si, è facile parlare, e allora? Preferisci che nessuno ti dica niente e ti lasci a te? fai pure… io credo sia giusto muovere la propria critica purchè costruttiva
    Riguardo la felicità, la sua esistenza dipende anche dal concetto che hai di essa… Cosa intendi per felicità? Tutti i tuoi sensi in festa? Ti illudi… Intanto però puoi eliminare la tua sofferenza, e credimi è già tanto se riesci a fare questo.
    Se vuoi saperlo sono Cristiano e credo nella vita al di là della morte, qui è difficile essere felici (felicità assoluta), ma sereni si… E per me è tanto… Poi un domani perchè no.

  3. 103
    cerabassa -

    Tu dici:
    “…la felicità per chi ragiona e riflette sulle cose non può esistere,non qui,non ora,non in questa vita terrena…ma come fai a essere felice?ma ti guardi intorno?io si,e vedo quello che c’è…”
    Io ti dico: la felicità per chi valuta soltanto i lati negativi della vita non esisterà nè ora ne mai.
    Caro Jack, analizzati un attimo? Chi sei? Cosa fai? Che vita hai? Cos’hai vissuto?
    Magari sei un ragazzo, con una bella famiglia che gli vuole bene, hai avuto un bel pò di momenti felici, magari hai persone su cui contare, hai avuto delle ragazze, e così via… Perché vedi solo il lato negativo? Perché non ringrazi già per quello che hai?

    Come dice Francesca, ci sono persone sfortunate, che non possono camminare, non hanno la benchè minima possibilità di incontrare qualcuno, devono dipendere totalmente dagli altri, sono pieni di sofferenze fisiche e psichiche in ogni momento (dolori, solitudine, angoscia), c’è chi vive la guerra, la fame, la malattia… loro cosa dovrebbero dire? Cosa vorresti? La luna? Già la vita in sè è un dono, ringrazia per ogni giorno che Dio ti dona, ogni mattina, per tutte le persone che incontrerai… Invece di pensare che sei solo, pensa quante qualità hai. Invece di pensare che c’è gente ipocrita pensa a quanti in quella giornata ti hanno sorriso. Ma non leggere soltanto, FALLO DAVVERO e vedrai…

    Perchè denigrare la tua vita, questa grande possibilità che ti è stata data per considerare solo il male? Ogni giorno che passa ti avvicina alla morte, chi ti dice che domani ci sarai? ricordatelo, non puoi pensare di rovinarti ogni giornata con pensieri negativi. Se necessario, sorvola sulle cose, fregatene, guarda il bello, la natura, ammira un tramonto, ascolta le persone, quanto dolore hanno, innamorati dell’uomo…

    E’ vero che siamo tutti diversi, ed io rispetto la tua diversità, ma vorrei che fossi sereno. E’ come se tu mi dicessi, che ne sai te, nn ci possono essere persone che stanno male? Certo, ma se sai come cambiare, allora stai decidendo tu di stare male…

    Firma…
    Non uno psicologo, uno che ha sofferto…

  4. 104
    jack -

    Io ho sofferto come hai sofferto anche tu,per questo ti rispetto,e rispetto il tuo dolore,e lo rispetto anche per il fatto che è inevitabile che il dolore ci fa crescere,ci fa diventare degli uomini più completi,immaginarmi una vita dove tutto va liscio sarebbe strano,non credo che esista e neanche la vorrei…oddio in realtà sarebbe un sogno,ma dopo tante emozioni andrebbero perdute,perchè a mio avviso anche nel dolore si è in grado di provare emozioni così intense che ti riempiono il cuore,soprattutto in un epoca dove sti benedetti valori non si sa dove si siano andati a nascondere,forse sono nato giusto in tempo per evitare una generazione che non sa molto di emozioni e sentimenti,sono dell ’82,quindi forse pelo pelo ce l’ho fatta..
    Io comunque sono un ragazzo con una famiglia si,normale,abbastanza,ma da che mi ricordo io soffrivo già dalle elementari,perseguitato dai compagni,preso in giro perchè non ero un maschietto come gli altri,ma ero riservato,sensibile,taciturno,mi aprivo più con le donne,insomma già da li ho iniziato a sentirmi un diverso…le medie ancora peggio,poi alle superiori crescendo ho imparato a farmi rispettare di più,a essere più tranquillo,a stringere dei rapporti di amicizia più stretti,più veri.A sedici anni ho accertato che ero gay,mi ero innamorato di un mio amico etero,ho sofferto x tanto tempo per questo,d’altronde tutti avevano un ragazzo o ragazza,io no,x evidenti motivi,e in più ero il tipico consigliere dei problemi sentimentali degli altri..finita la scuola sono entrato nel mondo gay,tramite una fredda chat,locali,tristissimi,amicizie gay,sempre tristissime,perchè x me il gay è triste,altro che gaio,mi sono riversato in questo mondo con tutto me stesso sperando di ottenere quello che non avevo mai avuto,cioè un fidanzato,ho trovato lungo lo strada solo ragazzi che non mi hanno dato molto e hanno preso parecchio,ho constatato con i miei occhi che se nel mondo non esistono più i valori,tra i gay non ci sono mai stati,altro che persone sensibili,la conta solo sco....,sco....,e sco....…tolto le stronzate della moda,di madonna ecc ecc tristissimo Io oggi ho 25 anni e praticamente sono quasi vergine,perchè io una persona che sia stata in grado di trasmettermi qualcosa di bello,di profondo e vero non l’ho mai trovata,e io se devo fare sesso lo voglio fare con la testa,non mi da piacere usare il corpo senza un coinvolgimento emozionale,mi fa schifo,oggi sto ancora aspettando l’amore,se arriva e bene altrimenti tanto sono in parte rassegnato…
    nel frattempo ho avuto crisi su crisi perchè mi sentivo vuoto,mi facevo mille domande,su chi ero cosa volevo,dove stavo andando,perchè non riuscivo a sentirmi come gli altri,perchè ero cosi solo con i miei pensieri,perchè non trovavo nessuno che mi amasse sul serio,perchè niente più mi riempiva la vita fino a fissarmi sul pensiero della morte,volevo morire,un giorno l’ho desiderato cosi tanto,me lo ricordo ancora..

  5. 105
    jack -

    mi immaginavo un bicchiere avvelenato davanti agli occhi e se ce l’avessi avuto l’avrei bevuto,ma non ce l’avevo e gettarmi dal balcone era troppo esagerato,o altri rimedi neanche a pensarci,,magari una pistola…va beh,comunque credo che quel giorno una parte di me sia andata al creatore,credo sia morta la parte spensierata e giovane,quella che crede nelle cose,che fa progetti,che pensa al futuro,,è morta
    oggi rimane solo quelle che vive giorno per giorno senza progetti senza niente,solo me stesso con la mia rassegnazione,il mio realismo..ora sono più maturo,mi conosco di più,e per uno strano paradosso mi sento più vivo adesso che non prima…ma anche se dentro di me mi sento più in contatto con me stesso,fuori sono un disastro..praticamente non ho idea di cosa fare e dove andare…forse perchè dopo queste atroci sofferenze non credo più in niente,a 25 anni non credo più in niente,mi sforzo ma io non credo più in niente,credo solo in me stesso,e mi piace stare a da solo a volte per che con me ci sto bene..forse dovrei andarmene in un monastero tibetano..
    perchè ho detto tutte ste cose non lo so,forse per sfogo,per raccontare la mia storia,almeno una parte…io comunque sono senza meta…

  6. 106
    cerabassa -

    Hai tutta la mia stima Jack, non so in realtà di cosa parli, perchè non l’ho vissuto mai, ma posso capire il dolore che vivi, e per questo ti sono vicino.
    Hai una sensibilità grande, che può farti soffrire molto, ma anche cogliere il senso ultimo delle cose, farti scoprire più di quanto tu possa immaginare. Cerca le persone che ti piacciono, che vorresti accanto a te, magari anche solo per amcizia, prima o poi troverai chi ti ascolterà. Il problema dell’uomo è un problema di amore, di sentirsi accolto, legittimato. Quando questo manca è chiaro che tutto crolla. Sbaglia chi dice che l’uomo cerca il potere, il denaro, in realtà tutti si uniformano ai loro gruppi di appartenenza, perchè questo li fa sentire accolti. Senza questo nessuno vivrebbe. E’ linfa vitale. Cerca amiche o amici senza pregiudizi che sappiano capirti, ma prima di tutto cerca di capire loro, solo così si apriranno a te. Dedica attenzione alle persone che ne meritano, e ti ricambieranno con 100 volte tanto… credimi. D’altronde sei stato un buon confidente per molti, questo vuol dire che hai una profondità nel capire le persone che in pochi posseggono. Ma dimmi un pò, tra uno che si confida ed uno che ascolta chi è il più grande, il più forte? Non pensare che la tua vita sia finita qui, te ne prego, ricordati che il nostro pensare condiziona la nostra vita. Quello che sei ora, è solo frutto di quello che hai pensato, nient’altro… Con questo non voglio dire che è solo colpa tua, ma diamine, quante persone speciali come te hanno fatto del loro apparente difetto il loro cavallo di battaglia? Quanti personaggi importanti in tutto il mondo sono gay? Io non vedrei questo come un handicap, la tua sensibilità ti può fare arrivare dove altri nemmeno penserebbero. Magari non incentrare tutta la tua vita alla ricerca di un compagno, pensa ad altro, sviluppa le tue potenzialità, sentiti libero, e quando sarai abbastanza forte, tutto arriverà da sè… credimi. Voglio il meglio per te…

  7. 107
    jack -

    Sentiti libero,queste parole sono così belle,io vorrei sentirmi libero,invece mi sento in gabbia,e la mia gabbia sono io molto probabilmente,io sono il mio carceriere,e la mente è la mia peggior nemica.Praticamente io non vivo la mia vita,sono rintanato in un angolo e osservo quella degli altri,non è molto piacevole non sentirsi vivi,alla mia età.cioè,io dentro di me non sto male,dico con me stesso,è il fuori che mi preoccupa,non so dove andare,da dove iniziare,ho paura forse..non riesco neanche a guidare la macchina,e questo mi limita così tanto.
    Il lavoro non ce l’ho,perchè sinceramente non saprei neanche che cosa fare,a studiare ci ho provato più di una volta,e anche fuori da questa città,ma gli altri mi intimidiscono troppo,non riesco a fare quello che voglio perchè non mi sento a mio agio in mezzo agli altri.Mi sento osservato e giudicato,e poi non mi sento stimolato da quello che vedo..guarda,a volte forse è meglio non rifletterci troppo su queste cose altrimenti ci sarebbe da fucilarsi.Ho fatto un percorso che per fortuna mi ha portato ad amarmi un pò di più e a conoscermi,nella mia interiorità..ma il rapporto con l’esterno è un vero sfacelo.Ma alcuni motivi del mio malessere li ho già scritti è inutile ripeterli,l’unica cosa che posso fare è sperare che arrivi un pò più di tranquillità.Purtroppo anche le amicizie che ho non sono quelle che vorrei,mi piacerebbe molto il confronto con gente più simile a me,o anche aperta e sensibile come te o altri che ci sono qui.Mi piacerebbe riandarmene fuori perchè mi sentirei come già mi sono sentito più libero stando lontano da casa e altre situazioni,ma il pensiero poi di essere solo in un altro posto e lontano dagli affetti più importanti,cioè la mia famiglia,mi spaventa.Da solo non ci voglio più stare.qua è difficile campare…cioè la via d’uscita io per ora non la vedo molto chiaramente.tutto quello che hai scritto è vero ed io lo condivido in pieno,credo forse che anche tu hai fatto un percorso che ti ha fatto capire molte cose,e io le condivido,ma non riesco ad attuarle in pieno,io non vivo,o forse vivo ma alla mia maniera,cioè accontentandomi e rassegnandomi a questo modo di vivere tiepido,incolore e spesso triste.se tu sei veramente riuscito a cambiare completamente le cose sono felice per te,se sei riuscito a ritrovare la tua serenità ti faccio i miei complimenti,sei stato bravo..io per ora no,ma poi in nome di che?nel senso,per uno per cui perde tutto di significato è difficile ritornare a credere negli altri..vorrei qualcuno che mi capisse,che mi facesse sentire giusto,ma dove lo trovo,forse solo qui riesco ad avere un confronto serio con gli altri,ma qui è il virtuale,poi la realtà è un altra cosa

  8. 108
    Monk -

    Anche se qui è il virtuale, i PC non scrivono da soli, Jack. C’è una persona dietro, come tu stai di fronte al tuo PC mentre scrivi quello che leggiamo.

    Comunque, ti capisco. Ti capisco molto, anche se abbiamo due modi estremamente differenti di reagire verso l’esterno, a quel che leggo.

  9. 109
    jack -

    Si è vero Monk,ci sono storie di vita importanti dietro questi scritti,io intendevo dire che è virtuale nel senso che domani nessuno di voi sarà vicino a me nella vita reale,e io vorrei gente così da frequentare e conoscere.Per me il confronto qui è anche importante,anche se tramite un pc,anche perchè qui ognuno di noi esprime veramente se stesso al pieno,dice i suoi pensieri e segreti più profondi e questo è veramente bello e non penso proprio che si possa fare nella vita di tutti i giorni.
    Ma tu come reagisci invece?dimmi

  10. 110
    Monk -

    Jack, reagisco in maniera estremamente “dinamica” ed aggressiva verso l’esterno.

    Ho un carattere piuttosto duro e determinato nei confronti degli altri, a volte tale da mettere in soggezione. La verità è, infatti, che se tu prendi singolarmente tutte le persone che compongono il gregge ti accorgerai che, da sole, sono solo delle povere pecorelle che belano. Non hanno altro interesse nella vita che quello di imitare l’altro, di seguire la moda dell’altro, di pensare a sé ed usare le persone più sensibili, pensando che siano stupide ed ingenue.

    Siccome non mi considero né stupido né ingenuo, e siccome mi sono accorto che, a ben vedere, ‘ste pecorelle fanno finta di essere chissà che ma sempre pecorelle rimangono, sono davvero il lupo che fa abbassare loro la testa, che le fa scappare mentre si aggira tra di loro, che le intimorisce non perchè giudica (ormai c’è poco da giudicare… fanno schifo e basta, tutte, con pochissime eccezioni) ma perchè con il solo sguardo le fulmina.

    Quindi la reazione è piuttosto “dinamica”: vivo tranquillamente la mia vita, esco, mi diverto, ecc., ma lo sguardo, quando incontra qualcuno, la dice lunga su quello che penso e che provo per la generalità delle persone. E non sono certo io a chiudermi e ad abbassare il capo: non ho nulla di cui vergognarmi nella mia vita. Semmai, faccio sì che siano gli altri a chinare il capo e sfuggire il mio sguardo: motivi di vergognarsi ne hanno a bizzeffe, il più delle volte.

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