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Ha senso un’amicizia solo virtuale? La strana storia della dj

di albert

Vorrei la vs. opinione (io non ho mai sentito prima un caso simile) su di una vicenda capitata a un amico, che di professione si occupa di montaggi di film (e quindi lavora molto al computer),e che me l’ha raccontata tre giorni fa. Questo mio amico lo scorso anno aveva conosciuto via mail una deejay di una radio, seguendo alla radio un programma serale di canzoni da lei condotto.

Inizialmente lui le chiedeva via mail i dischi preferiti da trasmettere durante il programma. Tra loro c’era una notevole simpatia, e col tempo la loro amicizia “online” si è intensificata.

Questo mio amico mi ha detto che negli ultimi 6 mesi in particolare, si scambiavano anche 8-10 mail durante il suo programma, e discutevano di tutto, cose personali, musica, politica, si scambiavano informazioni, barzellette, ridevano e scherzavano con grande simpatia.

In breve, era nata un’amicizia online, e in 6-7 mesi mi ha detto che si sono scambiati quasi 700 mail (!)

A ottobre si erano conosciuti personalmente, lui era andato a trovarla in radio e avevano riso e scherzato allegramente. Poi a fine gennaio lui era andato a trovarla ancora in radio, e aveva notato che lei era sfuggente, come se non gradisse la sua visita.

Lui le aveva chiesto perchè, e lei gli ha detto che in realtà non gradisce affatto i contatti personali, nemmeno le strette di mano e i bacetti, li riserva solo “alla ristretta cerchia familiare” (ha un marito e una figlia grande, lei ha circa 40 anni).

Anche questo mio amico è fidanzato, e in realtà pensava solo di avere trovato una cara amica, non aveva fatto il “provolone”, considerava davvero questa deejay una vera amica nel senso più trasparente del termine, per il bel dialogo che avevano avviato.

Lui c’è rimasto male, e le ha detto che non capisce che senso abbia un’amicizia solo “virtuale”, se non gli è nemmeno possibile fare visita ogni tanto (non abitano nemmeno vicini) ad un’amica e ridere e scherzare un’oretta.

Lui le ha detto che non ci sta ad essere considerato solo una serie di parole su di uno schermo a cristalli liquidi, e le ha detto di smetterla per un po’ con le mail, e l’ha invitata a riflettere su che cosa è per lei l’amicizia.

Lei non gli ha più risposto.

Io ho detto a questo mio amico che forse sarà un segno dei tempi, ma una donna che concentra l’amicizia solo sulle mail e sul computer, e ha la fobia dei contatti diretti, a parte la famiglia, è da lasciare perdere in fretta, e oltre tutto è una totalmente incoerente, perchè poteva aspettarsi che continuando a chattare e a scambiare mail, poi lui avrebbe voluto quanto meno incontrarla ogni tanto, e quindi se scambi 700 mail con qualcuno, allora vuol dire che lo ritieni un amico, e allora tra amici ogni tanto ci si vede.

Lui mi ha anche detto che lei teme molestie (le sono già capitate x il suo lavoro) da parte di ascoltatori, ma io gli ho fatto notare che a 40 anni una donna dovrebbe essere in grado di distinguere tra un amico serio e corretto, e un molestatore o uno “stalker”. 

Più che altro, a me questa storia fa riflettere sull’alienazione di questi tempi.

Ragazzi, ma fracassiamolo allora il computer, se va a finire che ci chiudiamo in chat, forum, mail ecc., e non riusciamo più nemmeno a passare un’oretta ogni tanto con un amico che ci viene a trovare!!

Che ne pensate?

Lettera pubblicata il 14 Febbraio 2007. L'autore ha condiviso 26 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Attualità

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Paolo cogitoergosum -

    CAro ALbert, da buon “topo informatico” posso comprendere benissimo ciò che scrivi. E se non ti conoscessi per la tua lucidità ed onestà all’interno di questo forum, avrei detto che qull’amico… sei tu. Ma perodna la mia battuma, mi è saltata alla mente appena iniziato a leggere! 🙂
    Dunque… guarda, in breve, perchè altrimenti si potrebbe scrivere un’encicplopedia! Credo che quello che è capitato ai protagonisti che tu hai descritto è davvero un segno dei tempi ma più ancora è il segno che certi strumenti, in mano e nell’uso di persone già “probelmatiche” genera dipendenze e morbosità senza il minimo dubbio.
    Io ho “elaborato” il concetto di “conoscenza a strati” che si verifica allorquàndo si investono troppe emozioni e si carica di aspettative una conoscenza avvenuta tramite una chat, ad esempio!
    A mio avviso è sicuramente “disumana” rispetto alle modalità che l’essere umano ha a tutt’oggi. O melgio, è una cosa talmente nuova che crea non pochi sfasamenti, e non solo a chi possiede meno strumenti di introspezione e di autovalutazione di sè e della realtà!
    Sai cosa credo? Che, anche se non va generalizzato, tutto questo bisogno di “comunicare” che ci si mette spesso nei forum, nelle chat, nelle discussioni in rete, non sia un vero e proprio interesse nè una volontà di comunicare e di condividere/conoscere con altri. E’ piuttosto un atteggiamento “egoistico” che poerò serve moltissimo a sfogarsi. Questo sito, fantastico, ne è un chiaro esempio. E con questo non volgio dire che è soltanto così. DIco solo che la dj che tu citavi, ad esempio, non aveva una vera e chiara volontà di conoscere il suo interlocutore. Voleva solo passare del tempo, condividere anche passioni e idee del momento, ma sapeva bene che “fuori” poi trovava il suo mondo di sempre, e che le bastava, forse. In questo senso la dj, che potrebbe sembrare stronza, insensibile e fredda aveva invece capito molto meglio l’uso impoprio di internet, se non mantieni sempre ben chiaro il concetto di “realtà” e di gioco/sfogo/evasione.
    Ma questa è solo una visione parziale! Te lo dice uno che dopo aver convissuto per 11 anni e aver nmollato la propria compagna cononosciuta in modo “normale” ha avuto la brillante idea di innamorarsi e ancor di più di farsi AMARE davvero da una fantastica donna conosciuta in chat. Ma questa è un’altra storia, come si dice!
    Buona continuazione, buona vita a tutti!

  2. 2
    albert -

    Caro Paolo,

    grazie per la tua lucida analisi, su cui faccio qualche breve commento.
    No, l’amico non sono io, anche se ammetto che mi sono sentito coinvolto dal racconto del mio amico, perchè qualche volta ho avuto la tentazione di dare seguito a conoscenze cordiali in rete, quindi più che altro mi interessa capire da chi magari ha vissuto storie simili, come ha gestito questo tipo di esperienza.

    Aggiungo poi che anche in rete possono esserci diversi tipi di approccio, ad es., è chiaro che se ti iscrivi a un sito di incontri, l’obiettivo è quello di incontrare dal vivo la persona che conosci in rete.

    Qualche parola sulla dj: da come me l’ha descritta il mio amico, mi pare una persona del tutto incoerente e ben poco professionale.
    Ma scusa Paolo: anche il mio amico è fidanzato, ma questo non significa che se si incontrano persone nuove con cui si crea un dialogo bello e profondo non si possa entro certi limiti frequentarle.

    Soprattutto se la dj conosciuta, mi diceva lui, gli aveva chiesto di starle vicino perchè non stava bene, aveva i genitori malati, era stanca.
    Lui cercava via mail di divertirla, di farle passare i magoni, ecc.

    Ma poi, veniamo al punto, quello è stato davvero un comportamento da str….. Scusa, ma che senso ha rifiutare la visita di un amico che passa 2 volte in più di un anno a trovarti?

    Capirei se Filippo (il mio amico) avesse insistito perchè lei venisse a trovarlo. Ma siccome abitano a più di 100 km. di distanza, direi che il mio amico è stato gentile a passare un paio di volte a trovare in radio la dj.
    Nemmeno lui ha tempo da perdere, non potrebbe frequentarla nemmeno se volesse.

    Quindi, lo ripeto, a me sembra che quella dj sia solamente una persona prima di tutto maleducata ed egoista oltre ogni limite.
    Un minimo di ospitalità ogni tanto verso qualcuno che ha passato ore ed ore con te, online, sarebbe il minimo.
    Aggiungo poi che il mio amico non è affatto brutto, è un bell’uomo sulla quarantina, quindi (tolgo un sospetto) non è che la dj lo abbia respinto perchè di persona è un cesso, anzi.
    Semmai, da come me l’ha descritta (bassa e piuttosto grassa, fumatrice) è la dj a non essere per nulla una strafiga.
    E poi, IMPORTANTISSIMO!! non si trattava di fare sesso, ma di mantenere una pura amicizia.

    Io semmai avanzo un’altra ipotesi: può essere che la dj abbia temuto che se il mio amico le avesse fatto troppe volte visita in radio, magari potevano nascere pettegolezzi tra i colleghi…ma che problema è?
    Avrebbe potuto dire senza problemi al marito che ogni tanto vengono ascoltatori a farle visita…non ci sarebbe stato nulla di male.

    No, Paolo, ripeto, quella non ha scuse, e io vorrei mettere in guardia quanti ripongono troppe aspettative da “amicizie” nate via mail o in rete: attenti perchè potete trovare persone ben diverse da quelle che sembrano, e cmq non mettete troppi “sentimenti” online. A un certo punto è giusto incontrarsi, se non c’è l’oceano in mezzo, se no nisba, troncate.

  3. 3
    albert -

    Un’ultima cosa, Paolo:
    questa storia mi pare dimostri soprattutto una modesta professionalità, tra l’altro, della deejay in questione.

    Una professionista vera, che si rivolge a un pubblico di ascoltatori, o di spettatori nel caso delle presentatrici TV, DEVE conoscere bene i modi di approcciare chi la ascolta o la guarda.

    Una dj che ha famiglia, e vuole limitare le sue frequentazioni “alla stretta cerchia familiare”, allora non si mette a fare “l’amicona” con messaggi a raffica via mail, o saluti tipo “bacioni”, “abbracci”, “baciotti”, e simili.

    Allora dovrebbe adottare un linguaggio più distaccato e sobrio, limitare le risposte via mail, dare risposte brevi e cordiali, ma senza scendere tropponell’intimità.

    A me il mio amico ha detto che via mail tra loro si era arrivati a una notevole confidenza, una volta lei gli ha chiesto addirittura se a scuola se lo misurava col righello, e lui le ha detto le sue misure…siamo a questi livelli.
    Insomma, non c’è bisogno di essere geni per capire che se tu passi ore cordialmente con una persona, scambiando 700 mail, allora ritieni quella persona un amico. E se lo ritieni un amico, almeno sii ospitale almeno quell’oretta ogni tanto in cui passa a trovarti sul lavoro!
    Se no evita fin dall’inizio di scambiare troppi messaggi, e quello ti lascerà perdere, elementare Watson!

    Ma poi, a parte la confidenza, il mio amico nemmeno voleva avviare nulla più che andasse al di là di una cordiale e gioiosa amicizia, le avrebbe fatto visita ogni tanto, quando poteva, e avrebbero continuato a chattare durante il suo programma.

    Invece il comportamento della tizia mi fa pensare a uno che ti invita a casa sua a una festa, e dopo aver parlato ore cordialmente e allegramente con te e con tutti gli amici invitati, giunti al momento di mettersi a tavola x la cena ti dice: “No, tu vai al ristorante! Qui rimangono solo le persone della mia ristretta cerchia familiare!”

    Tu cosa diresti? Io credo che gente così la manderesti a quel paese all’istante!

    Ma dico!

    Tra l’altro ricevere ogni tanto un amico che ti viene a trovare non è nemmeno un gran segno di amicizia, perchè non costa nulla.
    E’ prima di tutto un segno di ospitalità e buona educazione.

    Ma evidentemente c’è gente che l’educazione e la professionalità manco sa cosa sia.

  4. 4
    Giovanna -

    Caro Albert,
    ho 40 anni, faccio la ricercatrice e sono fruitrice della rete da più di 10 anni. La uso da tempi non sospetti e, pur essendo donna, ho mantenuto le mie amicizie virtuali senza mai incontrare nessuno. Ho sempre chiarito fin dall’inizio che per me rimaneva un messaggio nello schermo. Invece per il mio ex la rete è servita per scappare da me e risolvere i suoi problemi. Internet ci serviva per lavoro e per mantenere corte le distanze perché, allora, ero per lavoro negli USA. e grazie a me ha conosciuto l’altra, più “vicina” perché a soli 500 km da casa. Per me è stato incomprensibile ma ora, a distanza di anni, capisco che lo schermo serve a chi è insicuro per venir fuori, per riconquistare fiducia in se stessi. Non so più nulla di lui, per lavoro incontro anche suo fratello e i suoi colleghi ma con loro parlo di altro, senza mai entrare nel discorso, nemmeno un accenno.
    Ad oggi, mi si è riproposta una situazione simile! Il mio compagno, conosciuto nel mondo reale, è un traduttore tenico che vive gran parte del suo tempo su internet. Non frequenta le chat ma usa moltissimo i forum e l’email. Quando è iniziata la nostra storia, nel nostro gruppo del dopo lavoro si sono aggiunte 2 mie amiche e una disturba uomini. Naturalmente l’ultima con la scusa dell’amicizia aggancia sempre uomini in coppia chiedendogli l’email ed il numero di cellulare, perché così, senza contatto fisico, non può essere considerato tradimento (questo dice lei). La conosco bene e da molto tempo prima che iniziassi questa relazione. Detto fatto. La sera stessa che ha conosciuto il mio uomo, si è fatta dare l’email ed il cellulare, naturalmente alla mia presenza. Tempo nemmeno due ore, aveva già un’email nel computer (con i nuovi smartphone si fanno miracoli…) Il mio compagno mi ha fatto leggere le email ed i messaggi, ho assistito in vivavoce alle telefonate… Credetemi: c’è gente che si crea un mondo parallelo e che non accetta un no come risposta, che scambia una battuta per una dichiarazione d’amore. Il massimo lo ha raggiunto chiamandolo all’una di notte e facendogli ascoltare una canzone romantica che trasmettevano ad un concerto. Senza dire niente, con me e le altre due amiche li accanto, senza pudore. Avvisata dalle amiche di smetterla, avvisata da me di smetterla in tono molto educato e maturo, non ha smesso. Messa alle strette, con tanto di email stampate in mano e sms, ha avuto il coraggio di dire che lei non ha fatto niente di male e che può mandare email a chi vuole e quante ne vuole se uno gli dà l’indirizzo…
    la cosa sconvolgente caro Albert è che questa è una single, bella, ricca (ma che dichiara di essere solo una povera segretaria, invece la ditta è sua) e piena di corteggiatori single, belli e intelligenti ma lei no. Ha già sfasciato 3 matrimoni, tra cui quello di un carissimo amico comune, adesso ha preso di mira la mia relazione: e il mio uomo, che io adoro, non è nemmeno una gran bellezza, assomiglia a Filini! Un bacio, Giovanna

  5. 5
    Paolo cogitoergosum -

    Ciao Giovanna, ciao albert, ciao a tutti!
    Bene, avete compltetato il discorso in maniera egregia. Albert, hai ragione, dopo le tue ulteriori spiegazioni l’immagine della dj risulta molto più chiara e “problematica”, per così dire. Ma come ben sappiamo, è solo una delle possibili situazioni che si creano da conocenze nate in rete.
    Giovanna, hai perfettamente ragione su Internet e sul fatto che molti si nascondono! Ma io sarei anche più crudo e diretto nel dire che alla fine non è il mezzo “internet” che è sbagliato. E’ la distorsione che si è generata, in molti casi, proprio in quelle persone che, più deboli e biosgnose, usano questo mezzo per cercare “un aggancio” o anche solo della comprensione. E quasi sempre vengono tramortiti da illusioni iniziali, investendo emotivamente su discorsi e spiegazioni senza riuscire a “capire” chi sta dall’altra parte. In chat, ad esempio, capita spesso che si inizi a scambiare concertti ed emozioni, anche profonde e sfaccettate con un’altra “entità” al di la del filo ma, mentre magari si è da 30 minuti che si parla, l’entità in questione sparisce senza nemmeno dire ciao.
    Questa è una delle disaumanità della chat e del modo di “comunicare” distorto che spesso si crea in rete. Pensate, sarebbe come se io fossi invitato ad una festa da amici, mi mettessi a parlare con una donna per un’ora, sentendo feeling ed affabilità e cordialità e poi, tutto ad un tratto, mi alzassi dalla poltrona e uscissi di corsa per tornarmene a casa, senza salutare ne accomiatarmi in alcun modo con lei. Verrei preso per un pazzo scatenato, ovviamente!
    La cosa che più mi fa incazzare, della rete, è proprio quella che derivante da questa “moda” che molte persone ritengono di praticare. CI si sente spesso dire: “io qui non cerco nulla, non voglio nulla, non ho bisogno di nulla, è solo un modo per passare il tempo, per fare due chiacchere”.
    Nonso se riesco a farmi capire, ci sarebbe da contestualizzare a lungo, ma trovo questa affermazione di un’idiozia e di una imbecillità devastanti!
    E, caro Albert, trovo “significanti” le tue parole finali, quando dici:
    “…attenti perchè potete trovare persone ben diverse da quelle che sembrano, e cmq non mettete troppi “sentimenti” online. A un certo punto è giusto incontrarsi, se non c’è l’oceano in mezzo, se no nisba, troncate.”
    Soltanto che tutto dipende dall’investimento emotivo, dal grado di sensibilità e di maturità che una persona possiede, ancora prima di entrare in Internet, ovviamente.
    Alla fine, come al solito, si può fare la solita considerazione: gli imbecilli, i “problematici” e i doppiogiochisti rimangono tali sia che navighino in rete e sia che si muovano nella vita “esterna” ( e non reale, perchè reale è tutto ciò che facciamo, anche in Internet.)
    Gli altri, i maturi, i responsabili e le persone rispettose lo sono qui dentro e fuori di qui! Certo è che Internet, per chi sa “capirne” un po’ di più è un mezzo nuovo e fantastico, per gli altri è un nuovo modo di “nascondersi”!

  6. 6
    albert -

    Cara Giovanna,
    grazie per averci raccontato la tua esperienza, e la “nevrosi” della single “sfascia-famiglie”.

    Però, tutto sommato, nel comportamento di quella donna c’è un po’ di coerenza: lei ama “fare sbavare” gli uomini (ci sono molte tizie così), e quando uno lo sa…l’hai inquadrata e ti regoli.
    Inoltre, tu descrivendo il tuo approccio alla rete, chiarisci di aver sviluppato molte amicizie virtuali, ma di aver subito chiarito agli interlocutori che non volevi avere incontri. OK mi sembra coerente, basta dirlo subito!

    Ma nel caso del mio amico, mi sembra vi sia una notevole incoerenza e dissociazione nella mente della signora deejay.

    Infatti: a) lei è un personaggio radiofonico piuttosto noto, almeno in ambito locale, e anche se nel suo programma si presenta solo col nome (e anche sul sito della radio c’è solo il nome), al mio amico ha dato nome, cognome, ha chiesto subito il telefono, ha iniziato ad essere molto cordiale, e poco alla volta ha parlato di tutto.

    b) La signora deejay non era solo uno pseudonimo in rete, ma una donna in carne ed ossa che lavora alla radio x, nella città y, all’indirizzo z, e ovviamente sapeva nome, cognome ecc. del mio amico, e non aveva mai rifiutato fin dall’inizio la possibilità di visite in radio.

    Questa è la differenza!
    Uno può chattare mesi e mesi in un forum anonimo, con uno pseudonimo, e al limite andare in siti dove si fa sesso virtuale, e capisce subito la differenza.

    Ma se Tizio passa mesi con Caia a scambiare mail, sapendo benissimo chi è e cosa fa Caia, avendola incontrata, ecc. , poi dopo altri mesi Caia non può uscirsene fuori a dire che lei rifiuta qualsiasi tipo di contatto (anche amichevole e innocente, PERFINO UNA STRETTA DI MANO, ROBA DA PAZZI!!!) con estranei,al di fuori della famiglia!!

    In un caso (contatto anonimo e solo virtuale) tu stai veramente ponendo dei paletti, e fai subito sapere a chi sta in contatto con te che sei solo un contatto anonimo in rete.

    Nel caso del mio amico è stato invece come, per fare il paragone visto sopra, aver invitato un amico a casa tua, e dopo averlo trattato da amico parlando con lui cordialmente, averlo cacciato di casa al momento di sedersi a tavola, perchè non è parte della famiglia.

    Ancora peggio del caso della single “arrapata”, perchè almeno la single arrapata fa sbavare i maschietti, ma poi immagino voglia concretizzare con qualcuno, insomma, immagino che con qualcuno almeno la mano la stringerà, e il bacetto lo accetterà.

    La deejay è molto peggio, perchè addirittura nega anche la semplice amicizia, perfino la possibilità di stringere la mano o dare un bacetto a qualcuno che la considerava amica.

    Dimmi tu chi è peggio dei due…

  7. 7
    albert -

    Caro Paolo,
    leggo ora il tuo commento, e rispondo velocemente anche a te.
    Hai toccato un altro aspetto, che nella rete emerge ancor più chiaramente: la GRANDE MALEDUCAZIONE E CAFONERIA DI ALCUNE PERSONE.

    In effetti la colpa non è di internet, che è un bellissimo mezzo di comunicazione, così come la colpa non è del coltello se un criminale anzichè usarlo per affettare il pane lo infila nella schiena a un malcapitato.

    Io credo che sia un problema appunto di inciviltà, e di incapacità di saper vivere con gli altri.
    Se la signora deejay fa l’amicona solo in radio e via mail, e poi “schifa” le persone al di fuori dei pochi che già conosce, e ha paura anche a dare loro la mano, il problema in effetti non è la mail, o internet, il problema è che quella ha grossi squilibri emotivi e relazionali.

    Qualche anno fa c’era, da parte dei giornalisti TV e della carta stampata una stupida “caccia alle streghe” contro internet, forse perchè temevano che la gente guardasse meno TV e altro, e temevano la concorrenza.
    Allora non facevano altro che spaventare tutti con la pedofilia su internet, e i casi di adescamento di minori in rete, da parte di maniaci.

    Il fatto è che il maniaco resta maniaco con o senza internet, se oggi prova ad adescare in rete, 20 anni fa adescava nei parchi o davanti alle scuole.

    Più che altro, Paolo, io direi che in effetti occorre (è questo che mi sentirei di dire al mio amico, che conosco da anni, e con cui parlo direttamente nella vita reale) per chi inizia un rapporto amichevole in cui c’è una notevole frequentazione online, capire subito con che tipo di persona si ha a che fare: è lecito rimanere anonimi, per carità, ma se ci si conosce davvero con nome e cognome, a un certo punto se la cosa si fossilizza solo sulla rete e sulle mail, a meno che ci sia di mezzo la distanza o l’oceano, allora c’è puzza di bruciato…

    E’ probabile che la persona voglia solo carpire consigli e informazioni, sfogarsi, o abbia grossi problemi personali e di relazione.

    Allora “ti sta usando”, e quella che ti sembra una bella amicizia è solo un pretesto per ingannare il tempo, o giocare con i sentimenti e l’onestà altrui.

    Soprattutto, ripeto, se non c’è di mezzo il sesso.
    Io poi posso anche capire una donna, che può pensare che all’inizio magari un uomo le dice che vuole limitarsi all’amicizia, come le ha detto + volte il mio amico, e magari lo pensa davvero, e poi col tempo si “appiccica”, vuole di più, ecc., anche questo poteva essere un timore della deejay sposata.

    Però allora,se hai questo timore, e vuoi “raffreddare” o contenere l’amicizia di un uomo, e dirgli “oltre questo non si va”, non puoi essere squilibrata: in rete amicissima, fuori col burkha. Basta essere cordiali e amichevoli, limitare gli incontri, essere riservati su certe cose, ecc., insomma una donna intelligente non dovrebbe mai avere problemi con uomini seri e intelligenti.
    Anche perchè una donna intelligente il “provolone” e il malsano lo individua subito.

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