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Lustrascarpe & C. Guida per districarsi nella giungla dei media

di Itto Ogami

Il bolscevico
E’ l’ estratto di una sottocultura comunista dell’ultimo secolo, reso ancora più aggressivo dagli strumenti del mondo moderno (dal quale però lui è escluso, dato che la sua mente è medioevale). Il bolscevico è un imperialista pompato, arrogante, prepotente, disposto a sottomettere chiunque alla sua sub-cultura in quanto lui è il numero uno (anche se è un morto di fame). E’ la piaga delle società moderne, assimilabile ad un tumore, in quanto si diffonde nel corpo vivo e produttivo delle società moderne e le distrugge imputridendole dall’interno. Si replica attraverso il reclutamento di soggetti deboli di cervello che sono pronti a credere a qualsiasi idiozia pur di identificarsi in qualcosa (perché di per se stessi sono il nulla totale). Simile alla moltiplicazione dei bolscevichi c’è quella degli effemminati, nel senso che così come i bolscevichi inoculano la propria struttura mentale in paurosi senza cervello, così gli effemminati (cioè gli uomini senza palle) vengono reclutati nella comunità catto-inginocchiata che imprime nei loro cervelli il messaggio della totale impotenza producendo smidollate femminelle passive agli eventi.

Il guastatore
Il guastatore è una spia reclutata dai bolscevichi per andare oltre le linee nemiche (cioè in occidente) e distruggere ogni potenziale azione contro la santa vacca madre. Il sistema è consolidato: si distribuiscono nei luoghi più importanti della comunicazione e fanno proseliti indicando che il vero nemico non è l’aggressore bolscevico, ma la pacifica comunità internazionale. Il loro scopo è far leva sui sensi di colpa delle vittime affinché trovino delle ragioni per essere stati aggrediti. Attraverso una potente azione di disinformazione, i guastatori cercano di impedire la rivendicazione contro i torti subiti da parte degli aggrediti, e in sostanza mirano a bloccare ogni azione ritorsiva che possa danneggiare il mondo bolscevico. Si presentano al pubblico come Gran Professori (alcuni con dita lunghissime che fanno ballare ritmicamente per ipnotizzare i deficienti), come opinionisti o giornalisti, come esperti del mondo bolscevico, come mediatori culturali ecc. Si dichiarano, mistificando, contro la guerra, ma in realtà si oppongono esclusivamente alle vittime, mentre lasciano campo aperto agli aggressori. Per stanarli è sufficiente proporre loro di sputare sulla foto del leader bolscevico e tutti ovviamente troveranno una scusa per non farlo.

Il Kadirovingio
Il kadirovingio è un componente militare delle truppe di orchi. Sono capeggiati dal grande maiale barbuto puzzone. Sostanzialmente si tratta della manovalanza militare dei bolscevichi, o meglio, delle loro SS. Infatti il loro compito è agire come polizia militare contro militari del loro stesso esercito che siano disertori e pacifisti, o che abbiano cambiato idea sulle azioni dei loro generali in comando. Il kadirovingio nasce in un ambiente sociale disagiato, in mezzo alle campagne delle zone più rurali della santa vacca madre. Da piccoli sono abituati a fare e ricevere ogni genere di violenza e di sopruso e si adattano alla legge del più forte. Quando arrivano in età adulta vengono selezionati dai bolscevichi che li utilizzano come aggressori incontrollati verso il nemico. D’altra parte sono anche tenuti particolarmente sotto controllo perché la loro pericolosità è tale che potrebbero anche rivoltarsi contro i bolscevichi stessi. Questi orchi commettono ogni genere di nefandezza contro tutto ciò che si trova loro davanti, uomo, donna, bambino, anziano ecc. Ovviamente sono anche i torturatori preferiti dai bolscevichi contro i loro nemici (o presunti tali), infatti non rispettano alcuna convenzione internazionale. L’unico modo di fermarli è lo stesso che utilizza con i lupi mannari, cioè un proiettile d’argento.

L’effemminato
L’effemminato (attenzione : questa definizione non ha nulla a che vedere con l’orientamento sessuale!) è il risultato del processo di effeminazione, nel quale un maschio potenziale guerriero viene educato ad essere remissivo e docile. La procedura viene di solito effettuata in speciali strutture distribuite nei paesi occidentali, nelle quali specialmente la domenica ci si reca per ricevere la dottrina del perdente. In questi luoghi, educatori più o meno pederasti, sono chiamati a trasformare il plotone di uomini nel gregge di pecore. Essi si definiscono appunto “pastori”, e chiamano “pecorelle” i loro apprendisti. La loro morale è sostanzialmente quella di prenderlo sempre nel retro, anzi quasi benedicendo coloro che glielo mettono. La parola d’ordine è PACE, che deve essere raggiunta a qualsiasi costo. Ad esempio se c’è un aggressore che attacca una vittima, per raggiungere la PACE tutto è accettabile, compreso che la vittima si suicidi da sola. In questo modo l’aggressore potrà vivere in PACE. Il capo degli indottrinatori è l’omino bianco. Conoscendo gli effetti dell’effeminazione, i bolscevichi hanno creato una propria comunità di educatori, diversa da quella dell’omino bianco; c’è perfino un altro capo degli educatori, chiamato il grande Patriarca OrtoTOSSICO. L’obiettivo del patriarca è trasformare gli uomini in killer sanguinari e spietati e difendere qualsiasi efferatezza sotto il velo della giustizia divina.

Il lustrascarpe
Il lustrascarpe è il tipico soggetto che “si fa i gli affari suoi” e che scrive “non è mica la mia guerra” oppure dice che “né con Dio né con il Diavolo” (pensando di dire qualcosa di intelligente). Questa sottospecie umana è peggio di tutte le altre, perché è “arrogante con i deboli e zerbino coi potenti”. E’ il nulla totale a livello d’onore e di dignità. La sua funzione è ben esemplificata dal nome della categoria: egli è un lustrascarpe per chi è più forte, ma pronto a tradirlo per un altro ancora più forte se il primo soccombe. E’ quello che piega la testa per non farsi compromettere troppo dagli eventi, è quello che non interviene se vede qualcuno che fa del male ad un altro. Suo nonno era come lui, e così i suoi antenati. Una generazione di gente che vede il male e si gira dall’altra parte, sperando che il male non lo cerchi. E’ anche quello che utilizzerebbe suo figlio o sua moglie come scudi umani per proteggersi da un aggressore. In sostanza è lo schifo dell’umanità, il pezzente della moralità, la miseria del miserabile.

Lo scarafaggio
La categoria degli scarafaggi è un gruppo derivato, nel senso che tra la sua origine da altri gruppi e sotto particolari condizioni. Nella maggioranza dei casi gli scarafaggi derivano dai lustrascarpe, ma prima che questi ultimi possano davvero diventare scarafaggi occorre che vengano aggrediti in modo brutale da un soggetto potente. Per soggetto potente si intende qualsiasi aggressore di efferata crudeltà che non mostri alcun segno di pietà o misericordia. Per comprendere meglio questo meccanismo occorre immaginare il lustrascarpe mentre piega la testa e si inginocchia di fronte a Satana sperando di salvarsi la pelle. Ma se per qualsiasi motivo il demonio inizia a fargli del male, ecco che il lustrascarpe si trasforma in scarafaggio e corre a nascondersi dovunque, gridando come un maiale scannato e implorando pietà. Nello stesso tempo invoca l’aiuto di tutti (dimenticandosi che lui se ne fregava degli altri quando avevano bisogno). Gli scarafaggi scappano impazziti di fronte al pericolo incombente, e tentano di trovare un luogo sicuro dove si rintaneranno per anni in attesa che il male sia definitivamente cessato. Se chi lo attaccava è scomparso, lo scarafaggio ritorna in superficie e gradualmente si trasforma di nuovo in un lustrascarpe.

Il pagliaccio
I pagliacci sono tutti coloro che raccontano buffonate. Alcune di queste buffonate vengono considerate alla stregua di verità da parte degli inetti, però questo non modifica il fatto che siano fesserie e che chi le dice sia un pagliaccio. Ad esempio un politico che una settimana prima dice una cosa e la settimana dopo dice l’opposto è un pagliaccio. Un politico che dichiari una cosa e invece dica ai suoi sottoposti di fare l’opposto è un pagliaccio. Un politico che faccia alleanze con il diavolo per tenersi il suo seggiolino è un pagliaccio. Un politico venduto ad una potenza straniera è un pagliaccio, nonché un traditore della patria. Un politico che dica “io sono con il popolo italiano”, quando lui guadagna 20 o 30 volte lo stipendio di una pensionata anziana è un pagliaccio. Come si è capito la maggior parte della categoria pagliacci è popolata dai politici ma vi sono anche altri pagliacci tra la gente comune. In linea di massima il pagliaccio è chiunque non mantenga la parola data; è quello che fissa un appuntamento alle 7 di mattina e poi arriva alle 9 trovando sempre una giustificazione. E’ quello che dice che è stato licenziato perché il datore di lavoro non lo ha capito, e questo avviene ininterrottamente, con qualsiasi datore di lavoro e con qualsiasi mansione assegnata. Il pagliaccio è il tuo vicino di casa che ti promette qualcosa e poi se lo scorda. Pagliaccio è anche quello che ti chiede qualcosa in prestito e non te lo restituisce. Come si può capire i pagliacci sono tantissimi !

L’eroe
Per completezza scriverò di questa categoria, ma chiedo scusa di dover parlare di loro così vicino graficamente agli altri gruppi. Chiedo anche perdono in quanto per descrivere gli eroi ci vorrebbe qualcuno che almeno si avvicinasse al loro livello e invece qui indegnamente sarò io a doverne parlare. Ma vogliano questi grandi immaginarsi quale attrattiva essi possano suscitare in persone comuni, e quindi comprendere per quale motivo ciascuno, seppur indegnamente, desideri ricordarli. Gli eroi sono coloro che offrono la loro vita per un fine superiore e sono consapevoli che non riceveranno la gratitudine dei molti, ma lo fanno per il loro profondo senso di giustizia. Gli eroi sono quelli che avrebbero potuto essere chiunque altro, e vivere in qualsiasi altro posto, ma invece decidono di stare dove tutti gli altri non vogliono essere, e lo fanno perché il loro onore è superiore alle loro umane paure. Gli eroi sono coloro che fanno luce in un mondo buio e la loro forza è l’unica vera potenza capace di bloccare il male. Gli eroi non si arrendono mai, anche quando il male gli offre la vita in cambio della disonorevole resa.

Lettera pubblicata il 9 Maggio 2022. L'autore ha condiviso 30 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

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