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Si può guarire dalla bulimia da soli?

di Writes.

Ciao a tutti. Mi scuso già in anticipo se questa lettera sarà lunga, ma davvero, non è più possibile per me continuare così.
Ho pubblicato già varie storie, alcune riportano situazioni non mie e vissute da altri, ma questa riguarda me.
A 13 anni ho sofferto di anoressia, di cui 6 mesi di amenorrea, con la conseguente caduta nella bulimia dai 14 anni e mezzo fino ai quasi 19 che mi ritrovo adesso.
Sento di non farcela più, di essere arrivata al limite, di non essere più padrona della mia vita, mi sento sporca, fallita e distrutta.
Ho buttato via la mia adolescenza, posso dire di non avere avuto un’adolescenza ”normale”, a causa della mia famiglia che ha avuto anche ripercussioni sul mio futuro.
Dall’anoressia ci sono uscita, ho capito di aver sbagliato, ma ero arrivata a un sottopeso eccessivo e quando mi resi conto di aver perso troppi kg, avevo paura di tornare a scuola e ricevere tante critiche, ma così fu.
Tornai a scuola(i kg li avevo persi più che altro durante l’estate), tutti mi guardavano e mi disprezzavano, facevano commenti sul mio fisico, e io mi sentivo sempre più piccola e inutile, ero anoressica e tutti mi prendevano in giro, mi mettevo a piangere ogni sera, non volevo più andare a scuola , volevo trovare un modo per fuggire a tutto questo schifo, e così trovai la bulimia, la mia ”salvezza” , la mia maschera, la mia strada che mi permise di non essere più guardata e giudicata da nessuno, in particolare da quei professori che mi ridicolizzavano davanti a tutti. Ricordo ancora le loro parole, addirittura mi tirarono su la maglietta e mi dissero: ” ma ti sei vista? sembri uno scheletro, adesso ti teniamo sott’occhio”. Avevano chiesto a dei miei compagni di classe di scrivere ciò che mangiavo alla mensa e se non mangiavo chiamavano casa. Mi sentivo sempre al centro dell’attenzione di tutti, nei discorsi di tutti, e io volevo solo scomparire.
Scoppiavo in bagno a piangere, ed ho iniziato ad abbuffarmi ogni giorno, dapprima una volta a settimana, poi due, tre e infine per giorni, settimane e mesi.
Nel mio percorso bulimico ho completamente perso il senso di ogni cosa, della vita, mi rinchiudevo in casa a mangiare, e ancora adesso lo faccio, sono sempre triste, incazzata, nervosa, fallita, e uno schifo.
Mi mancano un sacco di cose, la mia libertà, la mia felicità da ragazzina adolescente, la bulimia mi ha portato via la vita, l’anima, il cuore. Mi ha voluta tenere per sè, farmi crollare ogni mio sogno e desiderio, non ho più voglia di nulla, se non del cibo.
Mi manca mia madre che se n’è andata via di casa quando avevo 14 anni e mezzo, e questo contribuì all’inizio della bulimia, i miei sono divorziati, vivo con i nonni di mio papà, e sono ossessivi verso di me, avevano sempre qualcosa da dirmi, mi impedivano di uscire, e dovevo farlo sempre di nascosto di notte, mio papà fa quello che vogliono loro.
Mio papà c’è l’ha a morte con la mamma, e viceversa.
A me manca piangere liberamente, senza sentirmi in colpa o stupida, mi manca essere me stessa, mia mamma ancora adesso non ho capito se mi vuole solo per interesse o se mi vuole bene, perché lei si fa comandare dai suoi genitori e mio papà pure.
Ho bisogno di genitori forti, che mi tengano testa e invece sono fragili, come me.
Papà non vuole che io vedi la mamma, ma io vorrei convincermi del fatto che sia buona.
L’anno scorso sono stata bocciata, e volevo continuare , ma mio padre mi ritirò e incazzato mi iscrisse a un corso per aprimi un’attività che non voglio fare: macelleria.
So abbastanza farci, perché mio papà ha già questa attività e come punizione mi ci rifilò dentro a lavorare, e ad aprirmi un’attività di macelleria per me da sola, indipendente.
Mi sono sentita morire quando me l’aveva detto, perché non era la mia strada, la mia bocciatura era stata solo un incidente di percorso sopratutto in 4 superiore, non studiavo perché ero bulimica e raggiungevo i risultati a fatica, ma non lo dicevo a nessuno.
Ho passato l’estate più brutta della mia vita, che trascino dietro ancora oggi,
io capisco che c’è la crisi e tutto, ma il mio sogno era quello di andarmene da qui e vivere in Francia, in un posto che conosco da anni e che ci sto sempre per qualche periodo all’anno.
Volevo diventare scrittrice, andarmene via da sto posto e ricominciare a vivere, sopratutto per la mia malattia.
L’anno scorso avevo provato a guarire e c’è l’avevo fatta, non avevo bisogno di abbuffarmi, adoravo mangiare bene, e sentivo fame nel modo giusto, avevo imparato a gestire ogni emozione, bella o brutta che era. Avevo cominciato a scrivere un libro e conoscevo d’altronde delle persone che volevano pure pubblicarmelo, insomma avevo in mano tutto ciò che desideravo.
La bocciatura, la notizia di prendermi una responsabilità che non è mia, l’allontanamento definitivo di mia madre da me, mio papà che si risposa, i miei nonni sempre in mezzo alla mia vita mia che mi seguono, mi stanno addosso in maniera ossessiva, la ”perdita” del mio sogno da scrittrice, la voglia di non scrivere più, hanno fatto sì che io perdessi me stessa, e odiassi tutto ciò che avevo, anche se prima lo amavo. La mia è bulimia nervosa, quindi ingrasso e non vomito, trattengo tutto, ho solo bisogno di affetto e di amore di una vera famiglia.
Ho un ragazzo splendido, l’amore che ho sempre sognato, anche lui ha una famiglia distrutta come la mia, addirittura peggio, sa cosa voglio per il futuro e pure lui lo vuole, entrambi sappiamo cosa non deve mancare in una famiglia. Lui vuole aiutarmi, portarmi in uno di quei centri di cura dei disturbi alimentari, ma io dico sempre che non posso perché non devono saperlo i miei, non capirebbero.
Io so benissimo cosa voglio, ma non posso averlo perché distruggerei la felicità e il sogno di mio papà che io prendessi una macelleria tutta per me, io non posso essere felice, ma non voglio nemmeno stare a spiegare a tutti il perché vorrei cambiare vita.
In questi anni ho iniziato a fumare come una dannata, a sbronzarmi ogni volta che uscivo,ho tentato tre volte il suicidio, mi tagliavo, e queste cose mi facevano sentire libera dalla prigione in cui ero.
Sento davvero di non farcela più, di essere senza forze, vorrei solo tornare bambina, e rimediare, curarmi in tempo, ma questo non è possibile.
Ognuno di noi soffrirà sempre, ma il punto è che bisogna decidere per cosa valga la pena di soffrire: se per una cosa nostra oppure una strada che hanno scelto gli altri per noi.

Io se seguo la strada già programmata di mio padre, so che tra 10 anni non ci sarò più perché mi sarò tolta la vita da quanta depressione e sofferenza che ho accumulato oppure mi verrà chissà quale malattia peggiore a causa delle schifezze che mangio tutti i giorni per mesi.
Se ho l’opportunità di cambiare vita e di sceglierne una migliore, io la prenderei senza indugio o rimorsi. Ho voglia di cambiare posto, gente, esaudire i sogni che avevo fin da piccola.
E’ più di un anno che non faccio qualcosa per me stessa, e non posso perché sono impegnata a far felici i sogni degli altri.
Il mio ragazzo è preoccupato per me, non riesce più a dormire sapendo che io voglio morire, vuole aiutarmi, ma non sa come fare, lui è l’unico che mi ha aiutato emotivamente, sono felice con lui, mi dice sempre di sfogarmi e piangere insieme a lui quando ne sento il bisogno e di non aver paura. Mi dice sempre che devo essere me stessa, di sentire cosa ho davvero necessità di fare, ma è difficile.
Vorrei riuscire a sconfiggere la bulimia.

Ora chiedo a tutti voi cosa dovrei fare:
1) Andare in uno di quei centri di cura e finalmente riuscire a trovare il coraggio di essere più forte per cambiare vita, e mollare tutto?
2) Oppure restare in silenzio e fare questo corso che inizierò tra un mese e quando compirò 19 anni aprire l’attività che odio e soffrire per tutta la vita, non sapendo quanto ancora potrò resistere, sperando ogni giorno che mi venga un colpo e farla finita per sempre?

Lettera pubblicata il 3 Aprile 2013. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 36 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 1
    IO -

    Ciao,
    devi cercare un equilibrio tra quello che vuoi e quello che la vita di propone.
    tuo padre non è in grado di capirti, forse solo perchè un genitore pensa sempre a sdramamtizzare, magari crede che siano capricci, forse non sa veramente quanto stai male.
    Tua madre non la senti?
    cmq sei fortunata ad avere un ragazzo che ti ama, io non so come stai realmente ma credo che tu abbia veramente bisogno di essere aiutata da qualcuno, da sola non credo tu possa farcela.
    E poi una volta che la tua mente avrà trovato il suo equilibrio, vedrai che tutto sembrerà migliore
    buona fortuna!

  2. 2
    demon -

    Decisamente la 1… I tuoi sogni devono essere per te piu’ importanti dei sogni degli altri su di te. Inoltre, nello stato di insofferenza in cui ti trovi, la scelta risulta quasi obbligata; non vorrai mica fare una sciocchezza per far contento tuo padre o altri? Prima la tua vita e i tuoi sogni, poi tutto il resto. Senza dubbio.

  3. 3
    katy -

    Premessa:
    Soffro di bulimia nervosa da 4 anni.
    Da quando ho 15 anni soffro di disturbi alimentari alternati, ma la bulimia è comparsa dopo un anno di anoressia (mi nutrivo esclusivamente di frutta e caramelle).

    Nel corso di questi quattro anni ho iniziato a seguire percorsi di cura, ma non li ho mai portati a termine. Mi hanno prescritto prozac e zoloft, ma sono serviti a un belin di niente.

    Il ricovero dicono sia la soluzione migliore, ma non posso perchè ho un figlio e perderei il lavoro. QUindi, purtroppo, non posso praticare quest’opzione.

    Io vomito tutto quanto ingerisco (o quasi tutto) pertanto il peso rimane nella norma e (per ora) rimango abbastanza snella,ma non so quanto sia un bene. Meglio te che non vomiti.

    MESSAGGIO:

    L’ho letta tutta d’un fiato, e ti sono vicina.
    Mio papà non mi ha mai potuta vedere, e quando me ne sono resa conto era troppo tardi.
    Ha criticato la persona con cui stavo per anni, e io alla fine l’ho lasciato. Diceva che non era adatto a me.
    Ho sbagliato, ma sono troppo esausta per rimediare.
    Lui non merita una persona che vomita dalle due alle tre volte al giorno. Non è giusto.

    Per quanto riguarda tuo papà/tua mamma,….
    Non cercare affetto dove non ce n’è. E’ una perdita di tempo. Piuttosto, sii onesta con te stessa.
    E non valutare la fuga. Curati, da quanto ho capito hai tempo per farlo. Parlane col tuo medico curante, e trova una struttura.

    Per ora io non posso farlo. E poi, la sicurezza che mi da il cibo non me l’ha mai data nessuno, perché dovrei privarmene?
    E’ triste, ma è così.

    Un abbraccio,

    Katy

  4. 4
    Luna -

    Writes, parto dal mezzo, ma da una cosa a cui tieni: a 19 anni non stai rinunciando al tuo sogno di scrivere. Devi appena cominciare a conoscerlo ancora piu’ a fondo. Anche se tu fossi gia’ bravissima. E se anche tu ti trovassi sul serio per un periodo a fare qualcosa che non ti piace cio’ non significa che non scriverai piu’, anzi anche quello che non ti piace potrebbe darti qualcosa di piu’ da raccontare. Detto cio’ certo che devi seguire i tuoi sogni. Si vive nel presente e tu ora soffri e spero che gia` a 20 anni tu possa fare cio’ che desideri pero’,.senti: conosco gente che non ha potuto fare o finire la scuola all’eta’ tua, l’ha fatta dopo e si e’ anche laureata,.alcuni si. Persone che hanno preso un’altra strada diversa da quella che altri avevano deciso ben piu’ in la’ dei 19 anni. Sono.come te, nel.senso.che non.riesco a mentire su cio’ che non sento.per me, pero’ pensare che a 19 anni tutto il tuo futuro sia ipotecato no, stellin, non e’ cosi. Non sono bulimica, quindi non posso parlare di cio`, ho amiche pero’ che hanno affrontato il problema ed e’ stato utile e importante per loro farlo. Io ho avuto dei disturbi alimentari anni fa, non anoressia o bulimia. O forse e’ stata anche quella una breve forma di xanoressia anche se per fortuna non grave..Non lo.so, non voglio dire cose a sproposito. Disordini alimentari dovuti a una serie di cause.

  5. 5
    Luna -

    nel senso che il mio stomaco chiuso e il mio dimagrire esprimevano disagio e sofferenza interiore e doloreerano un cartellone luminoso con cui mi gridavo delle cose, ma quali cose veramente l’ho capito poi. Io sono magra di costituzione, non volevo dimagrire. Non sono dimagrita neppure tanto, non rispetto al mio peso. Ma non ero io. Non avevo la mia luce negli occhi e questo piu’ mi colpisce che una foto in cui mi si vedono ossa che non si erano mai viste. Essendo magra anche quando sono in forma e contenta certa gente mi ha sempre scassato i maroni. Da “ma mangi?!?” a frecciate se mangiavo con gusto. Tu e Kate avete la mia comprensione perche’ se fossi stata anoressica o bulimica certa gente mi avrebbe massacrata anche senza saperlo. Nella fase in cui non dormivo una fava, fumavo come tre ciminiere e effettivamente saltavo i pasti senza accorgermene o se mi mettevano un piatto davanti mi pareva una fatica mi son sentita fare dei commenti di un’ignoranza abissale. Del resto chi e’ idiota lo e’ indipendentemente dal tuo peso. E qualcuno mi aspettava al varco per rompermi i co…ni trovando un varco. C’e’ pero’ anche chi si e’ preoccupato sul serio e chi ha fatto finta di niente ma per non caricarmi di ansia ulteriore. Mi sono rimessa in asse poi. Ma questa cosa mi ha insegnato qualcosa di me. Non a identificarmi con il disagio alimentare o con il fumare come tre ciminiere o altri sintomi contingenti ma a non .sottovalutare. A me piace mangiare e ho anche un metabolismo veloce. Aver perso allora lo stimolo della fame e il piacere di mangiare fu una cosa brutta
    I disagi alimentari sono diffusi,.contingenti a certi periodi della vita o piu’ “cronicizzati”..La gente non lo ammette facilmente, e e’ vero che la bulimia e’ piu’ “invisibile”, ma diverse mie amiche mi hanno confessato la loro. Writes, affronta il tuo problema, affrontandolo veramente comunque lo conoscerai nei significati che ha per te. Ti fara’ meno paura e avrai piu’ sicurezza in te stessa. Avrai gli strumenti per leggerlo. Cio’ mi dicono le amiche che l’hanno affrontato. Anche coloro che ora riconoscono dei campanelli di allarme in modo diverso da prima. Se ti senti ” disperata” e’ perche’ vuoi star bene, non perche’ ti arrendi. Vuoi fare qualcosa di buono per te. Ed e’ la chiave giusta perche’ non possiamo fare veramente del bene a qualcun altro se prima non lo.facciamo per noi. Qualsiasi cosa fosse la ribellione del mio “sistema” in quel periodo duro della mia vita mi stava dicendo questo e non certo: ammazzati. – KATY, della tua frase di cgiusura intuiisco il senso,ovviamente non posso capirla sino in fondo in cio’ che significa per te. Mi e’ capitato di dire “ora no” e di valutare di non poter in quel momento, anche andare a vedere se avevo davvero una malattia invalidante, che un mefico aveva ipotixxato. Nin l’avevo, ma il dubbioi mi ha logorato (ragionevolmente) per un troppo lungo tratto. Quindi semplicemente ti abbraccio. Penso cio’ che ho.scritto sopra ma anche: sai tu.

  6. 6
    katy -

    @Luna: grazie! UN bacione

  7. 7
    joo -

    Senza tante parole…vai in una sala di testimoni di Geova e capirai cosa fare..la tua vita migliorerà…te lo prometto! Io mi chiamo Giulia e so che puoi farcela! nn arrenderti e nn pensare Mai di farla finita anche se so che ouò sembrare l’unica via d’uscita…voglio che anche tu sia felice come me, xciò cerca i testimoni di Geova che ti aiuteranno in tutto!! un abbraccio!! nn mollare!!
    -Giulia

  8. 8
    +nauseabonda+ -

    ciao…ho letto tante volte la tua lettera e mi sono rispecchiata molto nelle tue parole, perché vivo da anni con il problema della bulimia..da quando ne avevo 16 e ora ne ho 25.
    sono riuscita a uscirne giusto per un anno in un periodo della mia vita molto sereno,ma poi il mostro è tornato senza preavviso e in maniera molto “naturale” come che non avessi mai smesso.
    probabilmente sono l’ultima persona che può darti un consiglio vista la mia situazione però forse proprio perché ti capisco possiamo parlarne..
    comincio dicendoti che dalla bulimia e dall’anoressia da soli non si esce.non risolverai mai questo tuo malessere senza un supporto psicologico e medico.con le tue forze puoi riuscire ad andare avanti per poco tempo ma poi succederà sicuramente qualcosa che ti farà crollare e ricominciare.
    io ho una famiglia abbastanza unita, non avevamo problemi economici e nemmeno di dialogo la mia è sempre stata una situazione come quella di tanti altri…scuola,casa,poche amiche ma buone…non so quali siano le origini reali del mio problema perchè non mi sono mai affidata a qualcuno per cercare di capirlo…(per questo parti da uno psicologo)so solo che la bulimia è un qualcosa che ti divora dentro e fuori,peggio di un cancro e di qualsiasi altra cosa perché ti divora lentamente minuto dopo minuto.improvvisamente ti scatta questa molla terrificante e non ne esci +.ti fà sparire completamente la voglia di vivere e ti rende apatica e alla fine finisci con il distruggere anche quei pochi rapporti che vanno bene.
    penso che molte di noi siano restie a chiedere aiuto per paura del giudizio degli altri.non posso pensare che qualcuno sappia quello che faccio,mi terrorizza l idea che i vicini o i parenti sappiano che vado a curarmi perché mi infilo un dito in gola dopo che mangio.
    purtroppo c’è ancora tanto da fare per far capire agli altri che siamo solo fragili e non delle vanitose che vogliono fare le modelle e si anoressizzano per quello.
    mi piacerebbe parlare ancora con te potrebbe essere una forma di terapia per entrambe.avvolte ce solo bisogno di qualcuna come noi per aiutarci davvero a fare dei passi in avanti verso la vita.un bacio

  9. 9
    bebb -

    ciao, ho letto quello che hai scritto tutto d’un fiato.. e come altri hanno già detto, mi rispecchio molto nelle tue parole. Ho 19 anni e soffro di bulimia da 4. so che le parole non servono, so anche che ti può sembrare di non avere vie di fuga, ma devi tenere duro, andare avanti. Anche io, come te, ho avuto un’adolescenza difficile, se non travagliata; l’anno scorso, 4 superiore, ho rischiato parecchio l’anno, e quest’anno non ne parliamo. vivevo solamente per il mio disturbo, ero depressa, non riuscivo a vedere del buono in niente. è una malattia che ti distrugge dentro: ho rovinato rapporti con amici, ho lasciato il mio ragazzo (pentendomene ora perchè avrebbe potuto darmi tutto), litigi su litigi con la famiglia; ho acquisito uno stile di vita di cui ora mi pento parecchio. qualche mese fa, ho avuto la forza (anche se forse è il caso di dire che ero arrivata al limite) e ho finalmente gridato disperatamente il mio bisogno di aiuto.

    anche se può sembrare tutto sbagliato, tutto inutile, non sei mai troppo in ritardo per prendere in mano la tua vita. cerca di trovare la forza di guarire, di fare un passo avanti, nelle persone che ami, come il tuo fidanzato; quelle saranno la tua àncora. spero davvero che tu riesca a stare meglio, è una brutta bestia la bulimia.

    ti mando un bacio

  10. 10
    gyll -

    Certo che si puo’guarire da soli!basta volerlo.volere e’potere.vuoi entrare in un centro riabilitativo,per cercare di attirare l attenzione!!!ti fa schifo il pacco regalo che tuo padre ha certamente sudato x dartelo.ti fa comodo,ti piace vivere di fantasie,come i figli viziati.fatti stimare, non compiangere.cerca l autonomia psichica e fisica e pensa solo a cose belle.la vita e’un dono meraviglioso e ti sta dando tanto.

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