E’ la prima volta che scrivo una lettera ad un forum. Non so cosa mi abbia portato qui, la curiosità, il desiderio di capire, di condividere le mie emozioni e il mio dolore. Eccomi qui, voglio parlarmi della mia storia.
Inizia tutto circa un paio d’anni fa. Ero sposata da molti anni, le cose non andavano bene ma nemmeno malissimo, insomma come una coppia che dopo molti anni si ritrova a condividere le abitudini e a crescere i figli. L’amore, non so se ci fosse ancora, adesso presumo di no, ma allora non lo sapevo. Non so se sia stato il destino o se involontariamente mi sono lasciata guidare verso un’altra direzione, fatto sta che per una serie di coincidenze, di cambiamenti lavorativi, mi sono ritrovata a lavorare fianco a fianco con un uomo di cui mi sono perdutamente innamorata. Lui era ed è sposato ma nessuno dei due pensava di potersi imbrigliare in una rete, di tradire, crediamo entrambi nel valore del matrimonio. Ci siamo innamorati come due ragazzini. All’inizio abbiamo cercato di opporci ma poi la passione e il grande amore ci hanno travolti come mai avrei potuto pensare. Io non avevo mai amato in una maniera così totalizzante e nemmeno lui. Le pochissime esperienze amorose di entrambi ci avevano fatto crescere con convinzioni sbagliate, sull’amore, sul sesso. Ci siamo riscoperti e abbiamo scoperto di essere fatti l’uno per l’altra. Lo so che può sembrare una frase fatta, ma credetemi, non sono una ragazzina, ma quando eravamo insieme l’amore che provavamo andava oltre ogni cosa. Io non riuscivo a vivere una doppia vita e nemmeno lui. Pian piano abbiamo preso la decisione di dirlo in famiglia, non mi sembrava corretto tradire mio marito. Fui io a fare il primo passo e a dirlo a mio marito che tra l’altro aveva già capito perchè io ero cambiata. All’inizio non fu facile, lui non voleva che ci lasciassimo anche se negli ultimi anni era stato assente, forse lo eravamo stati entrambi. Dopo un paio di mesi ci separammo. Anche lui lo disse a sua moglie e iniziammo il nostro percorso che doveva portarci ad una nuova vita. Non fu facile per i miei figli, ma cercai di spiegargli con chiarezza come stavano le cose. Dopo un po che era andato via da casa, cominciò a manifestarmi i suoi sensi di colpa verso i figli, che erano più grandi dei miei e che lo accusavano di far soffrire la madre, che non volevano più vederlo. Premetto che lui è sempre stato un padre meraviglioso che si è occuapato dei suoi figli fin da quando erano neonati. Il loro atteggiamento lo feriva e gli scatenava incredibili sensi di colpa. Capii che non ce l’avrebbe fatta a vivere in questo modo, lontano da loro. Mi disse che preferiva sacrificare il nostro amore a quello dei suoi figli, aveva bisogno di loro e loro di lui.
Lo capivo ma ne ero annientata. Ero disperata e non sapevo che fare. Io ero rimasta da sola e combattevo contro il mondo, contro la mia famiglia, le dicerie… Lui tornò a casa e sua moglie lo accolse anche se sapeva e sa che è innamorato di me. Hanno deciso di crescere i loro figli in una casa senza amore. Lui è stato sincero con lei e anche con me. Non la ama ma non riesce a vivere lontano da quella casa, dove tanto tempo fa decise di formare la sua famiglia.
Cerco di capire le sue ragioni, ogni giorno mi sforzo di comprendere che è giusto così, però quanto dolore. So che lui non è felice, ma è la sua decisione e non tornerà indietro, non potrebbe più.
E io, ogni giorno, cerco di vivere e lo faccio solo per i miei figli. Provo a trovare un senso alla vita, provo a distrarmi, esco, lavoro ma non c’è un minuto della mia vita in cui non pensi a lui.
I miei figli hanno bisogno di me e ci sono sempre per loro, ma la serenità che mostro a loro è solo finzione. Dentro sono morta. E sono morta il giorno in cui lui mi ha lasciata da sola. Ci sono momenti come adesso in cui non vedo alcun futuro, non riesco a trovare la forza nemmeno per respirare.
L’ho incontrato una volta, per caso, mi ha guardata e aveva le lacrime agli occhi. Mi ha chiesto se avevo superato tutto, se mi vedevo con qualcuno, se ero felice. Ho letto nei suoi occhi una infinita tristezza. Ma mi è montata anche la rabbia perchè ha deciso di non vivere la sua vita ma quella degli altri. E allora, cosa è giusto? Dove sta la verità, la cosa più giusta da fare? Perchè due persone che si amano devono essere infelici?
Io ho amato solo due persone nella mia vita, non riesco ad innamorarmi, non mi interessano le storielle facili e so che sarà difficile o impossbile innamorarmi ancora. La mia è una certezza perchè mi conosco. Mi guardo dentro e cerco di vedere la via da seguire. Cosa fare della mia vita? Quando arriverà il momento in cui potrò tornare a sorridere al futuro? Ma ci sarà mai questo momento. Vi ringrazio per avermi dedicato un po di spazio, per il mio sfogo e ringrazio coloro che potranno darmi un po di conforto.
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Categorie: - Amore e relazioni
Angel: ciao, qualcuno diceva che “la felicità è una scelta”.
Un problema come il tuo potrebbe ricevere mille risposte diverse.
Anche a secondo di chi, nei personaggi di questa storia, il lettore si immedesimerà… anche per il proprio vissuto.
se punterà l’attenzione sul tradimento, sul senso di responsabilità verso le persone a cui ci siamo legati nel matrimonio, sui figli, colpiti alle spalle da una mazzata, oppure sul fatto che alle volte la vita ci pone di fronte a scelte che, in un verso o nell’altro, sembrano non poter che contenere dolore. E che non si è dei mostri perché ci si è trovati di fronte a quelle scelte.
E si è cercato di gestirle restando comunque se stessi.
Non si è scappati dalla finestra senza tenere conto che la propria vita è legata a quella di altre persone.
Quindi voglio dire subito che la mia non è una risposta ipocrita, che non tiene conto degli altri, di cosa possono aver provato tuo marito, i tuoi figli, sua moglie, i suoi figli…
ma ho deciso di immedesimarmi in te.
E voglio dire una cosa per cui qualcuno, lo so, probabilmente, mi salterà alla giugulare. Ma io dico: mai dire mai.
Perché chi dice a me non potrebbe accadere mai non lo sa.
Potrebbe accadere a chiunque, e a quel punto potrebbe scegliere, come ha fatto il tuo nuovo amore, di bere il bromuro ogni mattina con il caffè, di cambiare città, lavoro, numero di telefono, di fingere che la persona che ha incontrato e che ha acceso qualcosa dentro di lui/lei non esiste… e potrebbe pure superare la cosa. e non tradire le persone a cui ha fatto una promessa, di essere onesto verso i suoi valori. Potrebbe accorgersi che si è trattato di un fuoco di paglia, e ha avuto la forza di non farsi incendiare.
Ma quello che intendo dire che potrebbe capitare a chiunque di scoprire che fino a quel giorno non è stato felice e che, anche disgraziatamente (sì, anche disgraziatamente) pare che la persona giusta sia… quella sbagliata, perché arrivata in ritardo, fuori tempo e fuori luogo. Come se un cupido ubriaco si stesse divertendo a giocare con le vite degli altri…
In questo forum si parla spesso di terzi incomodi, e ci sono effettivamente persone che la fanno facile, e credono che prendere e lasciare sia un gioco… ma ci sono anche le persone del mai dire mai, e quando cupido fa il matto con quelle sono dolori per davvero…
Quando dico che non amare più non è una colpa, sembra che io la faccia facile o che non comprenda cosa significhi sentirsi dire: non ti amo più.
Lo so benissimo invece.
E se domani mio marito mi dicesse: mi sono innamorato di un’altra certamente non gli direi “oh, che fortuna, siate felici, che bella cosa che ti è capitata!”. Probabilmente prenderei le sue cose e le lancerei dalla finestra, penserei che è un bastardo, che lei non aveva alcun diritto di entrare nella nostra vita, che la vita è ingiusta, e sarei distrutta…
Ma è senza ipocrisia che dico:
situazioni come queste sarebbe bello se non esistessero, ma esistono.
E non sempre la scelta morale, quella che riporta all’ordine costituito, è quella che darà veramente benessere a qualcuno.
almeno a qualcuno.
Se mio marito fosse innamorato di un’altra desiderei con tutto il cuore che tornasse da me accorgendosi che ama me, non l’altra. Ma se tornasse in nome di una promessa che mi ha fatto, per non far soffrire i miei figli, saremmo davvero felici?
Potrei essere felice accanto a un uomo, sapendo che non mi ama, e che si ammazza di rimpianto ogni giorno e ogni notte?
Non saremmo infelici entrambi?
Scusa, forse non ti ho risposto, anzi, e non ti ho dato nessun conforto, ma quello che penso è:
Non sono stati gli altri a scegliere per lui, e se così fosse lui glielo ha permesso, ma è lui comunque ad avere scelto, mettendo sulla sua bilancia interiore quello che era in grado di sopportare. E credo che in questo sia stato onesto. Se non fosse tornato indietro adesso comunque no, non sarebbe stato felice, avresti avuto accanto una persona lacerata, anche ricattata, forse, con i sensi di colpa. Irrisolta. Con il tempo capirà se ha fatto la scelta migliore, per se stesso, e anche per gli altri. Risolvendo il proprio dilemma interiore. Forse guardandosi dentro ancora, nel tempo, troverà le risposte che oggi non ha. Nella vita quotidiana, non in astratto. Forse sapeva che l’astratto avrebbe ucciso il passato e il presente.
Comprendo la tua rabbia, ma se hai avuto il coraggio – se ho capito bene – di portare avanti comunque te stessa su una nuova strada (cioè non sei tornata indietro anche tu), anche se il tuo compagno di viaggio, di un nuovo viaggio, si è tirato indietro, forse è perché hai avuto la sensibilità di capire che se una rivoluzione è avvenuta comunque un motivo c’è stato, anche dentro di te. Che comunque la vita di prima non rendeva felice nessuno, neanche tuo marito. E che, comunque vada, anche se adesso sei sola, questa rivoluzione voleva dirti qualcosa… di te.
Lo stesso vale per lui, perché queste rivoluzioni interiori non avvengono per caso.
Forse gli avrebbe giovato prendere tempo e non scegliere, non nel senso di tenere il piede in due scarpe, tutt’altro; non tenendola in nessuna. Forse gli avrebbe fatto bene stare da solo, per un certo periodo, e, escludendo tutti i rumori di fondo, ascoltarsi.
Forse, se ho capito bene, è quello che stai facendo tu.
Rispondo a te Luna che con le tue parole non hai soltanto riscaldato il mio cuore, ma mi hai letto dentro. TI ringrazio davvero per ciò che hai scritto, non sai quanto bene mi fa leggere le tue parole, ma non perchè danno ragione o torto a qualcuno dei personaggi della mia storia, ma perchè hai compreso fino in fondo la situazione. Di certo la mia lettera racchiude una parte delle vicissitudini, ho omesso molte cose, ma tu sei andata a segno. Anch’io ho pensato che la cosa migliore per lui fosse quella di stare da solo, ma credo che non riuscisse ad affrontare la solitudine. Io l’ho fatto, lo sto facendo, mi confronto ogni giorno con il senso di solitudine, con il dolore, con il senso di perdita e mi guardo dentro per cercare di vedere la mia strada, il mio nuovo percorso di vita. Tu hai ragione, avrei potuto tornare indietro, rifugiarmi nuovamente in un rapporto finto ma che mi facesse sentire al sicuro, quello con mio marito, forse lui non si sarebbe tirato indietro. Ma che senso avrebbe avuto tutto quanto? Che valore avrei dato a quella storia in cui avevo tanto creduto. Era come ammettere che tutto fosse stato una bolla di sapone. E i miei sentimenti? Io sono innamorata di un altro, come avrei potuto vivere nell’ipocrisia? No, hai ragione tu quando dici che un senso ci sarà, deve esserci e forse inconsciamente tutto è iniziato perchè io avevo bisogno di respirare.
Cara Luna, grazie ancora per le tue parole, sei riuscita a farmi commuovere perchè hai compreso il mio stato d’animo. E poi parlarne mi fa stare meglio. MI vergogno di parlare ancora di questa storia con le mie amiche, che mi dicono tutte di lasciar perdere, come se fosse facile. Certo, dico loro, non voglio più saperne nulla, ma dentro di me lui ha lasciato un solco profondo. Ciao Luna, scrivimi ancora se vuoi
per me non funziona cosi, io credo nell’etica della scelta, e credo anche, che il relatismo sentimentale di marca 30 enni scoppiati, meglio interpretata in alcuni film di genere di scarso valore estetico, vada aberrato.
La tua selta ha fatto soffrire figli, una persona che non ha avuto nessuna colpa, se non quella di sacrificarsi per te.
Che poi qualcuno, confonda una sana e maldestra sco.... per ammore, questo e’ davvero troppo.
Segno di immaturità culturale e sentimentale, tuttavia questa volta non voglio essere offensivo, perche’ capisco la situazione il dolore che provi e il senso di colpa intuisco che sia gia’ grande. Ma lo avrai sempre, alla fine ne e’ vasa la pena veramente? e per che cosa? auguri di buon natale.
Angel49: ammiro il tuo comportamento, mi riferisco al fatto che lo hai lasciato andare senza far pesare il “suo abbandono” nei tuoi confronti,se così vogliamo chiamarlo, senza rimproverargli la sua scelta, che lo portava lontano da te,hai anche provato a comprenderlo, non riesci ad odiarlo. Sembra dal tuo racconto che tra voi è finita senza rimproveri, rinfacciamenti e tutto quello che può addolorare,oltre alla sofferenza che già ciascuno di voi vive.
Senz’altro lui sta soffrendo,come te,per la scelta fatta, forse col tempo ci ripenserà che non è stata quella giusta e tornerà da te,forse vivrà col rimpianto di aver preso quella decisione e di aver perso una persona importante per lui.Cosa vi porterà la vita in un futuro prossimo non si può dire ed è fuori da ogni previsione.
Mi chiedo molte volte perchè certe cose succedono,devono interdersi come delle prove per ciascuno? è le decisioni prese sono quelle giuste? Chi può mai dirlo,da una o dall’altra parte,come nel tuo caso, c’è sempre qualcuno che soffre.
Io comprendo cosa provate perchè la mia esperienza ha molto in comune con la tua, però io sono nella condizione del tuo lui. Come te anch’io da pochi giorni leggo questo sito per confrontarmi, per trovare una ragione, per sfogarmi, è molto difficile per gli altri capire certe scelte fatte,specie se non sono nella condizione di essere coniugate con figli.Siamo sempre e solo traditrici. Non si pensa che soffriamo anche noi,comunque.
Io non sono nemmeno arrivata alla decisione di comunicarlo a mio marito perchè l’uomo di cui mi sono innamorata(libero) non mi dava sicurezza, era sempre lì a criticarmi, a giudicarmi e considerarmi immatura quando esprimevo i miei dubbi per la certezza che la mia famiglia ne avrebbe sofferto rendendomi sempre più complicato la mia posizione.Alcune volte mentre discutevamo della nostra separazione ricordava con rimpianto la due ragazze che aveva lasciato per me.Ci siamo lasciati lui,probabilmente in un momento di rabbia,per lettera rinnegandomi di sapere chi io fossi stata sino a quel momento ed altro..e io per sms dandogli per stronzo e pazzo, termini per me inusuali.Alla sofferenza di non vederlo più,ho i sensi di colpa per averlo offeso e di cui mi pento e di ritenermi responsabile della sua sofferenza. Non posso chiamarlo per sapere come sta,nè del resto gli ho fatto gli auguri per il suo compleanno, nè purtroppo potrò farglieli per natale perchè ho il timore che mi chiuda il telefono in faccia o cos’altro. Forse, da parte sua, probabilmente penserà che mi sono dimenticata di lui, che mi è indifferente,mentre io lo penso tutto il giorno.
Mi piacerebbe potermi confrontare con te ancora, se vuoi conoscere di più la mia storia vai sul tema “la sofferenza di un amante” pagina precedente, mi pare che sia alla prima pag. del tema ci sono due interventi a mio nome. Ciao ti auguro che ogni tuo desiderio si possa concretizzare.
SIRYO: a me viene da dire che avresti comunque dovuto comunicare a tuo marito l’esistenza di una crisi, perché è giusto che una persona sappia anche ciò che gli sta accadendo intorno, visto che si tratta anche della sua vita. Mi dirai, penso, che far esplodere la bomba senza avere certezze è una cosa che non si fa.
Ma quello che intendo dire io (credimi, senza giudizio) è che penso che su una cosa eri sicura, il tuo essere in crisi. E il fatto che l’altro abbia fatto a) o b) fa meno la differenza, rispetto a questo, di quanto tu abbia l’impressione.
Detto questo (anche se certamente è più corretto che a risponderti sia Angel) una cosa, da donna, mi sento di dirtela:
non so quale sia la “padella” (il tuo matrimonio) ma da quello che racconti tu saresti probabilmente caduta in una brutta brace e invece di sentirti in colpa per come hai trattato quell’uomo forse davvero dovresti concentrarti di più su come lui ha trattato te. Certo, può darsi che certi atteggiamenti siano stati derivati anche dalla gelosia dovuta al fatto che tu non fossi libera, per esempio (alla fine per l’amante il marito è comunque un rivale), ma, vedi, il tuo istinto ti ha detto chiaramente, mi pare, che avevi davanti un uomo che non voleva impegnarsi, e il fatto che tu fossi sposata, temo, c’entra proprio relativamente.
Tu stai purtroppo facendo i conti senza l’oste, preoccupandoti molto di come si sente lui, di come lo avrà fatto sentire il tuo comportamento, ma ti concentri troppo poco, davvero, su come ti senti lui, e su come ti sei sentita quando eri con lui. Parli di critiche, giudizi, atteggiamenti che ti facevano stare male, del senso di insicurezza, del fatto che non ti sentivi appoggiata e compresa… dico, ti pare poco? No, non lo è.
Naturalmente conosco questa persona solo per la descrizione che tu ne hai dato, ma la sofferenza che tu racconti non mi sembra tanto quella dovuta al fatto che tu fossi sposata, ma piuttosto, prendendo solo te e lui, come la sofferenza di una storia che non ti rendeva felice.
XAVIER: rispetto la tua opinione, ma che si sia trattato solo di una maldestra sco.... come lo sai? eri nell’armadio?
purtroppo pensare che le persone tradiscano solo per farsi una sco.... (dico purtroppo, perché se fosse solo questione di sco.... la cosa sarebbe più semplice, perché una persona onesta e intelligente, che ha rispetto per se stesso e gli altri non butterebbe mai via un rapporto per un semplice giro in giostra…) è un luogo comune.
anch’io credo nell’etica della scelta e nella responsabilità nei confronti delle persone che amiamo e alle quali abbiamo fatto delle promesse. Però credo anche che sia etico e responsabile che un marito che non è più amato abbia il diritto di saperlo, per poter scegliere a sua volta se vuole continuare a stare con qualcuno che non lo ama più o no.
E lo stesso ovviamente vale anche per la moglie.
Xavier,
io apprezzo e tengo conto dei commenti che leggo in questo spazio, accetto le critiche e i diversi punti di vista. E’ chiaro che la mia non è stata una semplice sco...., diversamente non avrei fatto una scelta tanto dolorosa come quella di porre fine ad un matrimonio durato 15 anni. Le scelte sono sempre sofferte e alla fine quando devi decidere sei da sola, completamente sola.
Come avrei potuto restare al fianco di mio marito, che diceva di amarmi nuovamente (dopo anni di silenzio), facendo finta di nulla. Io non ci riesco a vivere nell’ipocrisia, mentendo a me stessa. COme avrei potuto accoglierlo la sera, quando sarebbe tornato a casa, col sorriso sulle labbra mentre il mio cuore sanguinava per un altro? Sarebbe stato onesto? Cosa avrei potuto dargli? Di certo non amore. E i miei figli dove sarebbero cresciuti? In una casa senza amore, con una madre che al posto del viso avrebbe avuto una maschera? E’ vero, sto male e cerco di non farlo vedere ai miei figli, ma non devo mentire ad un marito, non devo fingere di desiderarlo.
La mia scelta ha fatto soffrire tante persone e il senso di colpa non mi abbandona mai per questo. Il mio ex marito non mi passa nemmeno gli alimenti per i bambini e io faccio finta di niente perchè mi sento in colpa verso di lui. E di sacrifici ne faccio davvero tanti per tirare avanti perchè lavoro part time.
Per tornare alla storia che ho avuto e che è finita non senza dolore, non gli porto rancore perchè so che anche per lui è stata una scelta difficile, così come lo è stata la mia. Lui rimarrà sempre nel mio cuore, è il mio amore mancato, una storia non vissuta pienamente e forse anche per questo che ti lascia l’amaro in bocca per ciò che avrebbe potuto essere. La nostra storia si è conclusa un anno fa, ma ci siamo sentiti sporadicamente e fino ad un mese fa, quando ci siamo incontrati, lui voleva tornare sui suoi passi. Mi ha detto che non riusciva a dimenticarmi, che non vedeva alcuna via d’uscita che si sentiva in prigione. Ma io sapevo che con me si sarebbe sentito dilaniato dai sensi di colpa. Gli ho ricordato che aveva fatto una scelta che aveva coinvolto i suoi figli e sua moglie e che non poteva farli ripiombare nell’incubo senza esserne pienamente convinto. E così l’ho lasciato andare nuovamente. Il fatto di sapere che non è felice mi fa star male, ma sono consapevole che non lo sarebbe stato nemmeno con me, non adesso quantomeno.
Ti ringrazio Xavier per aver espresso il tuo parere, scrivimi ancora se vuoi.
Siryo, ringrazio anche te per le parole di comprensione. Mi dispiace che tu stia vivendo una situazione difficile e che stai male. Sai, questo spazio mi è davvero utile perchè confrontarmi con altre persone che vivono situazioni simili mi conforta, mi da una grande serenità. Come dire, quando puoi condividere il tuo dolore, è come se il peso si alleggerisca. Mi ripeto nel dire che nelle scelte siamo sempre da soli, qualunque siano le nostre decisioni. Quando si sceglie, inevitabilmente qualcuno soffrirà. Allora, come dice Luna, cerchiamo di mettere sulla bilancia i nostri problemi, le scelte che dobbiamo fare e cerchiamo di andare in una direzione, piuttosto che in un’altra, spinti da varie motivazioni che a nostro modo di vedere alleggeriscano il nostro dolore.
Forse non hai commesso un errore a non parlarne con tuo marito, perchè non avevi una certezza dall’altra parte e gli avresti dato un dolore inutile se la tua scelta era quella di rimanere con lui. Io ho parlato con mio marito perchè non resistevo più a vivere in quel modo, nella falisità e nelle bugie. Come potevo andare a letto con lui e provare quasi disgusto? Era l’uomo che una volta avevo amato e che avevo sposato, il padre dei miei figli, ma l’amore era finito. Mi sentivo male per lui e per me, per ciò che ci era successo, che mi era successo. NOn meritava una moglie che fingesse. Neanch’io allora ero certa che la storia con mio nuovo amore sarebbe andata avanti, c’erano così tanti problemi. Certo, ero fiduciosa, ma non certa. Ma indipendentemente da quella storia, il mio matrimonio era finito, c’erano tante cose non dette fra noi, tanti silenzi che si erano protratti da così tanto tempo. Eravamo come due estranei sotto lo stesso tetto. Non parlavamo da anni, non ci comunicavamo i nostri pensieri, ci siamo persi strada facendo.
Immagino quanto tu possa soffrire in questo momento, ma se davvero pensi che ci sia ancora una possibilità per il tuo matrimonio, anche minima, prendila al volo, non lasciartela scappare. Il tempo ci aiuterà a conservare questi amori nel nostro cuore e pian piano non ci daranno più dolore.
Sono quasi certa che il mio matrimonio sarebbe finito comunque, magari non adesso ma sarebbe stata solo una questione di tempo.
Anche a te, mia cara, auguro l’avverarsi dei tuoi sogni, in fondo sono questi che ci aiutano a vivere. Non si può fermare la speranza che trasforma il seme in stelo, lo stelo in spiga e la spiga in pane.
Buona fortuna
evidentemente sono fuori tempo. Lo dico sempre, la ragione di stato e’ quello che dovrebbe sempre funzionare.
L’innamoramento fa parte di una fase adolescenziale che a una certa eta’ deve essere gestita e controllato.
Soprattutto quando si e’ raggiunti un equilibrio.
Ormai anche la scienza afferma che ci sono dei processi chimici nell’innamoramento, e quindi la maturità sta nel non farsi sopraffare. Perche i brusii di stomaco vengono a tutti, con la stanchezza di un rapporto consolidato, ma poi viene il rispetto e soprattutto, il nn voler far soffrire le persone vicine. Il resto e’ balordismo bieco, o qualcosa di altamente adolescenziale. Purtroppo e’ il mio pensiero, ma oggi in un epoca dove tutti dicono, Ma lo Ami? se hai questi dubbi significa che non lo ami….a se ti piace tizio…be no io sono diverso, forse perche’ mi amo e non sopporrterei di tradire una mia scelta……grazie
Non credo che l’amore sia una cosa adolescenziale, e non credo neanche che la passione e l’entusiasmo siano cose che durano poco e il resto è abitudine. E’ ovvio che nel tempo si cresce insieme e le cose cambiano, ci si sente più complici, ma ci sono relazioni di lungo corso anche molto molto fresche.
Però credo di aver capito cosa intendi per “adolescenziale”… vissuto in maniera infantile, immatura, solo sull’onda dell’entusiasmo?
La verità è che se è vero che ci sono persone che non sono mai contente, e che accusano il partner o la coppia di non creare una montagna emozionale positiva tutti i giorni, ecc ecc, purtroppo ci sono anche storie che, nel nome della ragione, sono autentiche prigioni, che non rendono felici, nè sereni, nessuno.. neanche i figli.
Questo non significa che sia una scusa per tradire. Ma penso che quando si ha la sensazione di infelicità, all’interno della coppia, sia sempre il caso di parlarne, con sincerità e rispetto.
La ragione, da sola, non basta a portare avanti un rapporto degno di questo nome.