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Gli opposti non sempre si attraggono

di artic05

Vi racconto la mia storia. Avevo 21 anni (2010) quando, dopo un serrato corteggiamento decido di uscire con quello che sarà poi il mio primo ed unico ragazzo; lui aveva 32 anni. Inizialmente le cose andavano benissimo, avevo trovato un ragazzo maturo, serio, grande lavoratore che mi capiva ed appoggiava consigliandomi anche grazie alla sua esperienza; dopo qualche anno, però, le cose iniziarono a complicarsi. Noto grandi differenze tra noi, io solare, allegra e amante della gente mentre lui è una persona chiusa, introversa che odia i locali affollati. Nel 2012 prendo la decisione di lasciarlo, i motivi sono sempre gli stessi, lui a casa mia non parla, non cerca di mantenere un dialogo con i miei genitori, anche se giovani, con i miei fratelli, e con tutti gli altri parenti. A qualsiasi cerimonia, tra una pietanza ed un’altra, voleva alzarsi per andare fuori. Io inizio a sentirmi a disagio anche nel portarlo con i miei amici dell’università perché, anche in quel caso, restava in silenzio per tutto il tempo e a detta sua la colpa era nostra che non lo coinvolgevamo nelle discussioni. Non ha mai rispettato gli orari tanto che rimanevo ad attenderlo anche per più di 30 minuti, ma la cosa che più mi ha fatto riflettere era la monotonia della nostra storia. Durante la settimana ci vedevamo 1 oretta, passeggiata a piedi e ritirata, il sabato sera andavamo a mangiare qualcosa nel nostro paesino e ci ritiravamo mentre la domenica era la giornata dedicata al centro commerciale e ritirata. Ogni mia proposta di andare da qualche altra parte anche a farci una passeggiata non veniva mai accettata. Affioravano mille problemi e quindi non se ne faceva più niente. Forse era perché non avevamo molti amici ma alla fine era normale, con i miei non parlava mentre i suoi avevano quasi tutti una famiglia. L’altro tasto dolente è l’estate. Odia il mare mentre io ci sono nata ed è l’unico “elemento” capace di calmarmi. Per farmi contenta qualche volta mi ci portava quando io in lacrime gli chiedevo di andarci, si metteva sotto l’ombrellone con il giornale e non si spogliava neanche (polo, pantaloncino e ciabatte). Io parlavo con i vicini di ombrellone, facevo il bagno da sola e andavo a riva con la anziane appena conosciute. La giustificazione era che essendo molto chiaro si poteva bruciare. Ogni volta che dovevamo fare un regalo era fonte di litigio, tutto ciò che si faceva era sempre troppo caro ed anche se facevo un regalo ai miei fratelli o a mia mamma con i miei soldi lui aveva da ridire. Appena lo lasciai lui mi promise di cambiare, di impegnarsi e in realtà ci riuscì ma solo per un periodo limitato (con la mia famiglia non parlava lo stesso però), dopo tornò quello di sempre. Ultimamente gli dissi che non ero più contenta, che mi stavo scocciando poichè a 26 anni non potevo fare una vita solo studio e casa, avevo bisogno di divertirmi, di staccare la spina anche in un locale ma le mie necessità sono rimaste inascoltate e ciò mi ha portato a volere una rottura di nuovo. Ammetto che è un bravissimo ragazzo, di quelli che trovi una volta nella vita, progettava il nostro futuro insieme e si è mosso in quel senso pensando al matrimonio, figli ecc.. non sapendo, però, che io ero arrivata al limite, che io non ero più pronta per un passo così importante anche se non nascondo di averci pensato. Cosa dire? Dopo 5 anni di fidanzamento ora mi sento persa, vuota ma soprattutto sola, rifarsi una vita non è facile quando a quest’età tutti hanno la loro vita già avviata e non so se ho preso la decisione giusta. Sono confusa. 

Lettera pubblicata il 7 Agosto 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Un uomo di 32 anni non è paragonabile ad un ragazzo di 15/16 anni. Le donne non danno peso alla cosa perché essendo donne hanno un rapporto diverso con i suoceri e con le chiacchiere. Tuo padre e tuoi fratelli non lo coinvolgono perché hanno lo stesso umore, sono in imbarazzo tanto quanto tua madre… se ti vedessero stare male si coinvolgerebbero eccome! Certo: non conoscendolo potrebbero pensare che non sei in buone mani. Sicuramente lo pensano.. Gli uomini che hanno dei sospetti sull’autenticità dei sentimenti di una donna vengono puntualmente lasciati o traditi e lo stesso vale per le donne. Esprimere il proprio scetticismo oltre ad essere una cosa molto villana gli costerebbe il rapporto con la figlia. Ogni genitore che accompagna sua figlia all’altare pensa, oltre al resto, che sua figlia potrebbe fare una brutta fine… la madre del maschio pensa solo al tradimento e al mantenimento; i genitori della ragazza pensano alla libertà oltre che alla salute. L’uomo ha più potere nella sfera pubblica e potrebbe usare questa sua influenza contro di lei. Infatti da che mondo è mondo gli interessi economici sono sempre venuti in secondo piano. Il punto è che voi non mi sembrate una coppia. Quando uscite dovreste coinvolgervi a vicenda e conoscendo i vostri caratteri dovreste risparmiarvi reciprocamente tutte le situazioni imbarazzanti. Quando vai a casa sua dovresti sentirti realizzata perché lo vedi stare bene; madre ne sarà felice e suo padre ti rispetterà. Se lui è una persona timida ti accompagnerà solo quando te lo chiede espressamente. Perché è chiaro com’è chiaro che andrete a fare visita ai tuoi genitori quando lo decide lui. Per il resto sei libera di frequentarli quando ti pare e di accettare gli inviti che vi fanno di tanto in tanto.

  2. 2
    Roberto -

    A 26 anni hai ancora tutta la vita davanti. Io ne ho 33, dovrei suicidarmi?

  3. 3
    Nicola -

    Gli opposti si attraggono all’inizio della relazione perchè la diversità è talvolta motivo di arricchimento e crescita.Poi però è necessario trovare un equilibrio che rappresenta la coronazione di un incontro di talenti.
    Purtroppo non sempre è così, anzi è frequente che dopo il confronto segue lo scontro e quindi un equilibrio precario dove uno dei due deve andare incontro all’altro (o tutti e due..) operando un sacrificio sul piano della personalità.
    L’epilogo della tua vicenda non è stato felice, e quindi si evince che non siete una coppia bene assortita. E’ necessario prendere atto di queste diversità e valutare se esiste la possibilità di un accordo chiaro e responsabile, altrimenti nell’interesse di entrambi è meglio che ognuno prosegua per la propria strada.

    Permettimi solo un consiglio sul tuo operato; da ciò che scrivi non sembri una persona economicamente indipendente e ciò influisce molto sulle decisioni che si possono (o non si possono..) prendere in un rapporto tra persone adulte.

    Saluti.

  4. 4
    walk -

    In realtà non capisco cosa vuoi sapere,che consiglio stai cercando,da come descrivi la tua storia sembra che il tuo ragazzo era una persona inesistente,monotona,noiosa e per giunta egoista perché non sentiva le tue necessità ma seguiva solo le sue.
    Quindi di cosa ti preoccupi? del fatto che rimarrai per sempre sola? immagino che ti avranno già detto che “il mare è pieno di pesci”che “l’amore arriva quando meno te lo aspetti” e altre frasi fatte di circostanza,quindi perché disperarsi? Hai solo 26anni…
    Forse il vero problema è che ti senti in colpa,sai di aver fatto soffrire una persona,di aver aspettato ben 5 anni prima di arrivare a questa decisione e il tuo ex non meritava questo trattamento,perché anche se è una persona chiusa e introversa non ha nessuna colpa,dovevi valutare te se era la persona giusta e non iniziare una relazione ed aspettare tanto tempo consapevole che lui ti considerava la donna della sua vita…
    Faccio delle ipotesi eh? non pretendo di analizzarti,ma se ritieni che questo sia il vero motivo allora fai pace con te stessa e perdi qualche ora a leggere le innumerevoli lettere di persona abbandonate che scrivono in questo forum,vedrai che è una prassi consolidata e non c’è niente di male.
    In questi casi come si dice? “la vita è una sola e non posso sprecarla” devi pensare a te stessa…

  5. 5
    artic05 -

    Rossella ti ringrazio per l’attenta analisi, sapevo che un uomo a 32 anni non era più un ragazzino ma è vero anche che lui aveva scelto una ragazza di 21 anni e forse era il caso di cercare di venirmi incontro. L’argomento famiglia è diventato importante perché quando i miei provavano a coinvolgerlo nelle discussioni lui con un secco no, non lo so o si chiudeva subito l’argomento anche se condividono le stesse passioni. Io vedevo che la cosa li faceva soffrire e ne ho parlato spesso con lui ma senza risultati. Personalmente con la sua famiglia avevo un ottimo rapporto, parlavo spesso con i suoi genitori e andavo a trovarli anche da sola, diciamo che ero molto presente per qualsiasi cosa perché mi faceva piacere vedere l’unione, l’appoggio reciproco, cose che con i miei parenti non ho mai avuto.

    Roberto, non era mia intenzione dire che chi è solo ad una certa età ha finito di vivere, assolutamente. Le mie ultime affermazioni erano dovute al fatto che le mie migliori amiche hanno lasciato il nostro paesello per un avvenire migliore altrove mentre altre hanno una loro vita divisa tra lavoro e fidanzato. Anche tu a 33 anni hai tutta la vita davanti. Spero che ti riservi il meglio come lo auguro anche per me

  6. 6
    artic05 -

    Grazie mille Nicola, le tue parole che mi hanno fatto riflettere molto. Sottoscrivo ogni singola cosa che hai detto. Sono molto fortunata perché i miei genitori non hanno problemi a mantenermi, comunque io oltre che studiare faccio anche dei piccoli lavoretti così i soldi che i miei mi danno li metto da parte.

  7. 7
    rossana -

    Nicola,
    mi piacerebbe un confronto con te su questo punto di vista.

    Premesso che gli opposti si attraggono ma difficilmente giungono a compensarsi a vicenda, secondo me, alcune relazioni che poi arrivano alla fine possono avere come scopo inconscio l’evoluzione di alcune parti di personalità rimaste inesplorate e attivate dall’attrazione per l’altro, che ne è ricco.

    Il pericolo di questi intrecci di attitudini potrebbe essere che, raggiunto il livello massimo di adeguamento all’altro, quindi di massima propria potenziale evoluzione interiore sul tema, l’interesse e l’attrazione possano cadere e svanire.

    Cosa ne pensi? Potrebbero configurarsi in quest’ottica alcune relazioni amorose brevi oppure destinate comunque a concludersi?

  8. 8
    Golem -

    Gli opposti si attraggono solo se si tratta di poli magnetici.
    Sono i soliti luoghi comuni che non dicono niente.
    Ci mancherebbe che si possa andare d’accordo con chi ha temperamento, gusti e modo di esprimersi diversi da noi. E quello di Artic05, ne è un’ulteriore riprova.

  9. 9
    artic05 -

    @ wolk,è vero mi sento in colpa per non essere riuscita a far qualcosa di più, per aver aspettato tanto tempo sperando in un punto d’incontro ma soprattutto per aver arrecato dolore ad una persona che non lo meritava assolutamente. Ho seguito il tuo consiglio e ho letto i post delle persone che sono state lasciate, la sofferenza che emerge dalle loro parole mi ha lasciata l’amaro in bocca. Sono veramente dispiaciuta e posso dire che anche chi lascia soffre. Io ho preso questa decisione non perché ho qualcun’altro ma solo perché mi sono resa conto che la vita mi stava sfuggendo dalle mani, che i pianti e la tristezza dovevano essere cancellati dal mio viso. Grazie infinite. Hai avuto la capacità di leggermi nell’animo.

  10. 10
    basta -

    Artic05,
    è vero: anche chi lascia spesso soffre parecchio; comunque, quasi sempre meno di chi è lasciato.

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