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Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore strazio.
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Ciao leo! Prendo dalle tue righe:”Spesso(nn sempre)gli incontri di gruppo diventano delle occasioni convenzionali in cui si parla senza scambiare nulla ed in cui la persona nn riesci neppure a sfiorarla spesso…”…certo a volte é cosi…ma secondo me nn si può avere l aspettativa di entrare in empatia con tutti o essere interessati a tutti o interessare a tutti. Quelle, pe come la vedo io,sono solo occasioni. Troverò chi mi parlerà Dell ultimo profumo di dior,e questo prenderò, come potró trovare chi mi parlerà del suo ultimo viaggio…troveró forse l artista che mi suggerirà qualcosa di bello da visitare come troveró il cafone di turno. Saprò come relazionarmi con ognuno di loro a seconda del mio interesse o meno ad approfondire. L intimità,lo sfiorare oltre viene forse dopo se hai trovato qualcosa da scambiare. L intimità,l anima la dai all amico/o ,al fratello,al compagno…non si va mica in società a scambiare intimità. Ma può accadere che nelle occasioni di socialità si trovi qualche motivo nuovo per aprire la porta a qualcos altro. Grazie per aver risposto apprezzo molto.
,e persone che parevano stare solo per fare numero e che se non fosse stato per elementi esterni (alcool) sarebbero resistie pochissimo .Non piace quando elementi esterni (musica, alcool, droghee , ristoranti in) devono fare quello che devono fare gli esseri umani ,per me l’ambiente non è dato dal posto ma dalle persone che ci sono. .
Sul fatto che abbiamo bisogno di relazionarci con gli altri ti scrivo la mia più tardi.. 🙂
Scusa ancora due parole mi vengono in mente. Sono d accordo cn te…non posso dire di conoscerti solo perché so i tuoi gusti musicali piuttosto che come ti vesti…ma anche di una noce prima vedi il guscio…poi se la annusi…ti piace il profumo…al tatto…esplori e poi alla fine capisci che ti piace pure cio che sta dentro…quindi nn fermarsi mai all apparenza ,anche se credo che tutti ci avviciniamo a cio che ci piace per prima cosa,e ascoltare tutti…anche i più umili hanno qualcosa da insegnare e ,la maggior parte delle volte,é sorprendente…ciao ciao
Rebel,
per quello che può valere, ti do il mio contributo sul tema di tuo interesse.
non mi considero un’asociale, in quanto sono di natura accogliente e, volendo, posso interagire quasi con chiunque abbia un livello culturale più o meno pari al mio e desideri scambiare idee o opinioni con me.
il punto è che non ho interesse a interagire nel reale con persone con cui lo scambio resta superficiale. sono pochissime quelle in carne e ossa che ho selezionato come affettivamente importanti, da frequentare in modo continuativo e a cui dedicare attenzioni.
forse questa selezione si è resa necessaria dopo aver constatato quanto poco affidabili siano le parole e quanto instabili siano quasi tutti gli esseri umani… mi bastano le poche relazioni profonde e consolidate in cui credo. tutto il resto è un di più, piacevole ma in linea generale quasi sempre fatuo, per cui non ritengo utile un eccessivo spreco di energie.
Ciao
“Non si va in società mica per scambiare intimità. ” .Su questo siamo parzialmente d’accordo, perché io non ho mai parlato di una condivisione profonda ed intima , non credo che si possa sempre discutere di filosofia ,dei massimi sistemi ecc..Anzi non credo si debba proprio fare solo questo .Quando parlo di comunicazione non parlo mica di psicoterapia .Anche parlando come nel tuo esempio dell’ultimo profumo della dior ci può essere comunicazione, che non va confusa con “contenuto” .Non credo sia per nulla sano comunicare solo a una data profondità, perché uno spessore ha bisogno di due lati :profonditá e superficie ,altrimenti non è tridimensionale ma piatto ..La differenza é se nel parlare del profumo io ti ripeto la pubblicità o l’articolo letto pari pari , oppure se magari ti parlo di che sensazioni mi da e magari ti racconto qualche aneddoto scherzoso ,in cui tu mi rispondi con una battuta .Ecco qui c’è stato uno scambio positivo anche se non necessariamente profondo. In questo caso le due persone non erano degli attori che seguivano un canovaccio ma delle persone che parlavano..Poi ognuno di noi ha dentro di sé due bilance ,una ha una sensibilità e una ha una portata ..Più alta é la sensibilità più percepisci cose sottili e per altri impercettibilii..Più é difficile per te gestire il fatto di essere cosciente che in realtà non si va in società ma si va in scena .Perché ti rendi conto di quanti momenti perdi per comunicare profondità e superficie di ciò che sei ..Comunicare la superficie è importante perché è un invito per la profondità ..ma da qui ad approcciare le persone solo in base a elementi esterni ce ne passa ..bella questa conversazione 🙂
Si ci sto e per leo e per rossana!probabilmente,viso a viso, la comunicazione sarebbe stata più efficace…anzi efficiente…forse avremmo avuto qualcosa da dirci. Grazie. Mi è piaciuto un sacco