Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 24 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore strazio.
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 5 6 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 5 6 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Asociale… non è una gran bella parola, ma quando ti bollano di essere così?
Quando sei dotato di un tuo cervello, con il quale ragioni, e proprio perchè funziona, quella cosa che si ha in mezzo alle orecchie ti porta, se è il caso, ad opporti ad andare dietro come un pecorone a quello che fa “il gruppo”…
essere asociali vuol dire sapere dire di no quando una cosa non ci convince e non adeguarci a farla solo per non sentirsi diversi…
Per l’animale gruppo un elemento del genere è PERICOLOSO, perchè può portare anche altri ad imparare ad usare la propria testa e a pensare, quindi ecco che uscirà la parola asociale come monito per gli altri elementi del gruppo…
Asociale significa anche non essere e non apparire “amiconi” di tutti per poi andare a parlare alle spalle della gente, significa dire o far capire chiaramente chi ti va a genio e chi no quindi essere asociale può portare a stare un po sulle balle ma il più delle volte è reciproca la cosa…
Se questo è essere asociali allora ne faccio parte in pieno pure io e magari ce ne fossero di più di asociali in giro, ci sarebbe anche meno falsità…
Simone, concordo in pieno 🙂
oh dio,mi ritrovo in tutto quello che dite però io spesso riesco a fingere di appartenere alla massa…mi ritrovo anche in molti dei valori citati nei commenti,sarà un caso?sono consapevole che ,a volte, provo disprezzo perchè non riesco ad “arruolarmi” in qualche bel gruppetto di amici ma è anche verissimo che non ne condivo gli ideali,i valori…ho toppato alla grande a scuola eppure anche quando esco con “acculturati” è sempre lo stesso…troppo banali…possibile che tutti amino fare le stesse cose?comprare le stesse scarpe?apprezzare gli stessi vestiti,abiti…ecc…oggi è quello che indossiamo che ci rende unici…che tristezza,è una questione di stile! A volte mi vergogno anche di esprimere le mie idee non perchè non ho fiducia in me stesso ma,al contrario perchè penso siano troppo profonde per gli altri…sempre banalità,film banali,programmi tv banali,argomentazioni banali…ma nessuno preferisce viaggiare in posti naturali e un po’ più isolati?io penso che di gente che la pensa come noi c’è ne tantissima ma troppo spesso,alla mia età(19 anni) sono quelli che si danno alle droghe leggere e non per caso ma proprio per far parte di un gruppo…..ciao a tutti,magari ci ritroveremo in qualche posto del mondo, un po’ più isolato 🙂
a distanza di tutto questo tempo – Ciao a Tutti! Sono Asociale, in quanto non condivido gli interessi e gusti di alcuni miei Contemporanei, che fanno la parte della Società guasta, malata e fragile – non condivido i comportamenti ed espressioni “poco dignitosi”, volgari, comportamenti “fuori logo”… Abbiamo un Grande Coraggio a dimostrare di rimanere fuori dalla “gregge” dove dirige l’orchestra il più Arrogante, come di solito capita nei uffici.. A volte mi sembrava di essere “diversa” perché provengo dalla nazione diversa, e quindi dall’altra cultura, esperienza ed educazione.. Ma sono felice di constatare il fatto che non è per questo: non sono sola a pensare cosi, da come vedo. Ho 46 anni, ho provato il mobing, indignazione, insulti, sono stata sfruttata… E a tutt’ora non sono crollata, ma mi ritengo “Sopravvissuta” – perché capisco che siamo in “mezza” della Gente, che pensa “diversamente”. Gli auguro tanto che “maturino presto”. Un cordiale Salutone a tutti. Alla
Anche io sono asociale… sono arrivato a 30 anni e la mia vita è identica da anni… non ho amici e non sono fidanzato( mai stato). Relazionarmi con gli altri , uscire , non mi è mai piaciuto….mi sono sempre sentito a disagio in mezzo alla gente. Adoro la solitudine e il silenzio, ma non nego che a volte mi piacerebbe avere accanto una donna o andare a mangiarmi na pizza con qualcuno.
Beh Luca e chi sta meglio di te.per la pizza secondo me basta che offri,almeno io la vedo cosi,non avrei nessun problema a sentirti borbottare per due ore se paghi tu
Salve a tutti, anche io sto scoprendo di appartenere a questa categoria anche se in realtà non m sono mai ritenuta asociale ma penso che sia appunto la società a farci sentire tali e per questo io soffro, soprattutto perché persino il mio ragazzo mi tratta come una malata dice che non è così che devo vivere che devo socializzare con tutti come fa lui, ma non è così io non ho nessun problema con le persone ma solamente con la falsità, bisogna dire purtroppo però che a causa di questo sono poco disponibile alle nuove conoscenze e quindi all opportunità di conoscere qualcuno fra tanti che mi capisca veramente.. Mi ritrovo in tutti i vostri commenti e ne sono felice. Un bacio a tutti
Davvero particolare. Si parla spesso di misantropia .Io credo che esistano due tipi di esseri umani :quelli che nutrono il cambiamento (in meglio o peggio) dell’umanità e quelli che nutrono l’immobilismo .É come se fossero i primi i muscoli ed i secondi lo scheletro dell’umanità. I primi faticano ,resistono all’acido lattico .I secondi sono fermi e mantengono la stabilità. Mentre l’immobilismo é singolare, cambiamenti sono vettori che possono prendere direzioni diverse ,ma a cui noi arbitrariamente assegnamo valore positivo o negativo. A partire da Socrate, passando per Gesù, per la cultura greca bistrattata dai rozzi romani prima e idolatrata poi ,a Galileo, a Rousseau,Leopardi, a Sartre ,a Nietzsche, a Newton ,a Colombo ecc..(ovviamente l’ordine é casuale, non cronologico) ,tutti coloro che hanno portato un cambiamento e un evoluzione per l’intera umanità, tutti coloro che hanno fatto una rivoluzione copernicana delle credenze, si sono trovati a doversi difendere dalle resistenze sistemiche e sistematiche della gente. Altrimenti siete in grado di immaginare un mondo senza resistenze o freni ? Sarebbe un caos indefinibile. La resistenza e la conseguente sofferenza prodotta da essa ,sono la principale fonte alla spinta evolutiva. I primi organismi ad accoppiarsi ,hanno dato inizio all’evoluzione a partire da due fattori:adattivitá e variabilità .Se bisogna cambiare per adattarsi ed adattare il mondo, allora il genio cercherà le vie , via via migliori .Porta il peso che il resto dell’umanità non porta .
Ho cercato questo articolo per leggere qualcosa che sentissi parlare di me , già che non mi sento rappresentato ne da film ,ne da canzoni ,ne mi sento vicino alla gente. In questo senso è come se la vita mi avesse impedito di distrarmi e mischiarmi agli altri. Spesso mia madre mi dice :”ti brucerà il cervello così , pensi troppo. ” Non mi interessava tanto il genio ,quanto l’asociale.
Personalmente trovo le persone stupide, superficiali e imbecilli, anche se ogni anno, 2 volte l’anno, metto la mia maschera migliore, e fingo di stare bene in mezzo alla gente (in questo caso parenti-serpenti). Ma io sto benissimo nel mio mondo, un mondo dove non devo pesare ogni singola parola che dico, come la dico, e perché la dico. Dove non vengo pesantemente giudicata negativamente solo perché vivo, a differenza del resto del mondo. Dove chi mi dovrebbe volere bene, non si fa sentire mentre dice che sarebbe meglio se fossi morta quel dannato giorno. Non mi è mai piaciuto essere al centro dell’attenzione. Mi piace stare nel mio mondo, fatto di libri gialli, di piccole cose cucite e realizzate da me, fatto di persone, che non ti guardano come fossi uscita da un manicomio, se chiedi una spiegazione di qualcosa, che per loro sembra normale, e che tutto il mondo debba sapere di suo. Le persone sono sopravvalutate. Sono cosciente di essere estramamente introversa, ma non credo di essere una brutta persona per questo. Quando la regola sociale “impone” la mia presenza, non vedo l’ora di andarmene. L’unico vantaggio? La faccia sorpresa di quelli che mi sottovalutano.
Io mi autodefinisco una asociale forzata. Sono sempre stata introversa e timida sin da bambina. Questo tratto caratteriale non mi ha aiutata nella fase adolescenziale-scolastica anche se si è ragazzini si può possedere una cattiveria immensa ma le amicizie e alcune esperienze non sono mancate. La sensibilitá innata non mi ha mai permesso di agire con prepotenza nei confronti degli altri. Mi ha penalizzata nella mia passata relazione: l’inesperienza e la timidezza, i miei modi impacciati non sono riuscita ad entrare nelle grazie degli amici di lui anzi sembrava invece di aiutarmi o capirmi ottenevo l’effetto contrario ossia battute,risatine,isolamento poi non mi riducevo a rispondere male cercavo di far finta di niente e nel mortificarmi più volte ad un certo punto mi ero chiusa completamente per non essere ferita l’ennesima volta. Alla fine da mollata mi sono pure dovuta sentirmi dire di avermi lasciata per colpa mia per le mie stronzate. Mi sento condannata ancora adesso sembra sia una tortura che una caratteristica positiva. Dalla fine di questa storia purtroppo non mi sono ripresa più da tre anni, i continui sensi di colpa e a volte il poter essere diversa può essere tutto più facile.