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Lettera pubblicata il 7 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Antony_2.
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mammella alla quale si attaccava quando sentiva una certa “fame”, o che tale appariva a lei, anche se lui in realtà stava facendo il galletto o semplicemente il play boy per vantarsi con gli amici.
No, lei ci vedeva quello che voleva vederci, e si sentiva gratificata nell immaginare che lui avesse bisogno di lei. Come un bambino con la mamma, nella testa di lei, come uno stronzo con una ragazza da prendere in giro e tenere in ballo comodamente per anni, per lui e per il resto del mondo.
Morale. Trova un uomo che finalmente gli corrisponde, si innamora di lei, mantiene le promesse, ma a un certo punto questo si accorge che nonostante gli anni il ricordo di quel tizio non solo non si è ridimensionato, ma sembra essere una specie di diario rosa per ricordare i bei momenti, le emozioni che quell’amore non “compiuto” le dava, confrontati, probabilmente, con la monotonia di un rapporto “sicuro”, voluto e acquisito ma ormai emotivamente prevedibile.
Luna, non è questione di chi ha amato di più, è che sono proprio due sentimenti diversi. Quel tipo NON le dava nessuna sicurezza, nessuna garanzia, neppure sotto l’aspetto morale ma lei era pronta a darle tutto, anche contro la logica più evidente. Esattamente come fa una madre col bambino, che vuole solo attenzioni, nutrimento senza dare altro che la sua presenza. Sono pronto a scommettere che ci sono un’infinità di casi del genere, e molte donne coinvolte in questo rapporto perverso vengono anche maltrattate fisicamente, sciogliendosi poi di fronte alle implorazioni di perdono del bambino/partner, che prima o poi si ripeterà.
L’altro tipo di rapporto, quello più istituzionale, maturo ma meno emotivo, anche se nato con attrazione non inferiore al primo manca però delle caratteristiche di “infantilità” che citavo.
Posso dire che c’è una predisposizione femminile a cacciarsi in questi tunnel… di piacevole sofferenza, se mi consenti questa definizione? Perchè comunque dà loro un ruolo che, come dicevo, le fa sentire “veramente” importanti per l’oggetto della loro passione. E ti dico che non ci sarà nessun uomo che le ricambia che potrà dar loro quella sensazione di importanza che ho descritto, e che è talmente antica che scava nell’inconscio di quelle donne più che qualunque altra che non sia la nascita di un figlio, appunto.
Per sfiorare solo i motivi di certi miei fastidi, posso accennare al fatto che quel tipo di donna a quei tipi di uomini-bambino NON negano mai “niente”, cosa che INVECE NON accade con l’altro tipo di uomo, col quale sono su un piano di parità.
Dovrebbe essere il contrario, non ti pare? Invece no, con questa caratteristica, principalmente femminile, non c’è niente da fare, sino a scoprire che un balordo di mezza tacca, fisicamente insignificante, senza arte nè parte, e oggi dichiaratamente fallito, è ancora ricordato come un tipo brillante, intelligente e con un certo carisma, dalla donna che ne è stata trattata come un passatempo. Perchè ogni scarrafone è bello a mamma sua.
Odisseo, ti ringrazio della tua risposta, e tornerò a risponderti, adesso purtroppo vado di frettissima.
Ho letto quanto hai scritto e ho capito cosa intendi.
Ho letto “Donne che amano troppo” ed altri testi della stessa autrice, che non parla però solo di sindrome della crocerossina, ma anche di altre cose, connessi ad esperienze di codipendenza dalle problematiche di famigliari o partners.
Ho letto però anche molte altre cose sul tema, sia della dipendenza, non solo affettiva, e sulla violenza psicologica e morale, su vari aspetti comunque legati all’individuo e a situazioni disfunzionali…
Solo per dirti che quindi non sto “rifiutando” la tua visione o non la comprendo, dico solo che il libro di cui parli, testo sicuramente importantissimo su queste tematiche, non sviscera comunque tutti gli aspetti di questo genere di relazioni disfunzionali, anche perché parte dalla ricerca inconscia di un partner… sbagliato, cosa che non sempre avviene.
Per quanto riguarda le scelte “razionali” la mia esperienza, indiretta, non è del 19 a 1 e molto spesso invece le ho viste scoppiare o vivere periodi di forte e palese crisi.
Anche perché poi uno dei due può pure fare una scelta razionale rispetto all’altro/a ma non solo in lui o lei possono emergere bisogni di compensazione.
L’altro che ne dice (sente) di questa scelta “razionale” altrui?
Poi ci sono appunto sodalizi lunghissimi che funzionano con dei loro equilibri perché comunque i due componenti trovano soddisfazione dalla relazione che hanno instaurato, magari appunto non solo per comodo, ma anche per un incastro di caratteri ecc, che a lungo andare si incastrano sempre meglio e non sempre peggio.
@Qualcuno sostiene che non bisognerebbe sposare chi ci ha fatto perdere la testa, e forse hanno ragione, proprio perchè si sceglie senza l’ausilio della testa, e quindi si va incontro a delle brutte sorprese una volta che si è calmata la tempesta emotiva. In ogni caso, non ho prove per pensare che un amore razionale duri di più di uno passionale.
Come probabilmente ti ho già scritto non credo che per forza un amore passionale sia un amore in cui lasci la testa fuori dalla porta, questa è una concezione di cui dovremmo liberarci…
il fatto di stare bene con una persona non significa che quella persona sia meno passionale o che il rapporto sia meno intenso a più livelli. Concordo che alcune persone non sono in grado neanche di permettersi una visione di questo tipo, ma non solo per ragioni masochistiche o dipendenti. possono anche non concepire un piano di quel tipo, più positivo, e/o pensare inconsciamente di non meritarlo.
Io, ics, non io-io, vivo una relazione travagliata e di sofferenza con un alto, mio, contenuto sentimentale o emotivo, finita quella dico: basta! da ora voglio stare bene!
razionalmente mi metto con il primo che passa correndo che sembra rispondere ad una serie di caratteristiche razionali (cosa che non è manco detta sul lungo termine…).
Insomma, oltre che una scelta di
comodo come dici tu posso essere davvero convinto/a che mi sto facendo del bene dopo essermi fatto/del male…
anche per la convizione effettiva:
passione e sentimento forte = casini e malessere e instabilità
razionalità = stare bene
In realtà chi riesce a fare veramente uno scatto di autostima non la vede così, ed è capace anche di aspettare, aspettare (non è detto che ci voglia una vita anche se non è detto manco che accada per forza) di provare un sentimento forte per una persona con cui si sta bene.
Cosa non impossibile. L’energia positiva e costruttiva che si sprigiona in un rapporto forte ma non disfunzionale non è certo di minore valore di quella negativa che si sprigiona continuamente in un rapporto disfunzionale.
Ok, tu lo sai e lei no. A meno che non sia tu a cadere nello stesso “tranello” di credere che se una persona non si taglierebbe le vene per te ama meno te. Forse ama semplicemente di più se stessa di quanto facesse allora.
In questo senso gli amori sono diversi, ma tu non ci hai perso niente, semmai ci hai guadagnato. Hai accanto una persona che ama te e ama se stessa. E ti ama amando anche se stessa. Piuttosto che un rapporto di dipendenza.
Scusa Odisseo, ma non ho ancora capito se te le ha dette lei le cose che le attribuisci o se tu gliele attribuisci per aver trovato cosa scriveva a lui ecc.
Ora scappo, ma tornerò, grazie ciao
Ciao Luna, mi hai risposto e come, nonostante la fretta.
Riconosco molto bene le tue considerazioni all’interno del mio rapporto e probabilmente ve ne saranno molte altre. Ma sono giunto alla conclusione che nelle vicende sentimentali di ognuno di noi mai si potrà trovare nel partner con cui si pensa di passare la vita e men che meno con quelli, diciamo, di passaggio, la cosiddetta anima gemella. Quella che soddisfa sempre tutte le personali esigenze, consce e non, che emergono mano a mano che si cresce, sia personalmente che nell’ambito della relazione.
Quando accennavo alla scelta razionale in campo sentimentale, non voglio identificare questa con un’accezione negativa, tutt’altro. E’ però una modalità di scelta certamente migliore di quella passionale per un progetto di vita, ma che investe un aspetto meno sanguigno, oserei dire, della persona.
Personalmente, ritendomi passionale, mi sento meno di chi è stato desiderato, nonostante tutto. Nonostante le ripetute dimostrazioni di disinteresse, gli opportunismi e gli egoismi dimostrati, che non hanno fatto recedere lei dallo sperare che prima o poi lui cambiasse. Per far sì che questo accadesse non solo è scesa a compromessi con sè stessa ma anche con le richieste di lui, al quale, ripeto, non ha mai negato niente, senza pensare a cose particolarmente volgari sia inteso. La volgarità stava nel rapporto sbilanciato pardone/schiavo. Non ha mai negato niente sperando che quella dedizione, che cozzava contro l’autostima e l’orgoglio, lo convincesse a concedersi, cosa che di solito non avviene affatto,anzi.
Non posso dire che abbia fatto la stessa cosa nei miei confronti, dove la sicurezza legata alla stabilità pratica del matrimonio ha spostato i valori. Banalmente, come una merce, quella che si ha con facilità vale meno di quella che bisogna faticare per averla.
Purtroppo, questo imprinting, al di là dell’esito del rapporto, resta nella testa di lei, la figura di questo poveraccio (nella realtà si è dimostrato tale) che e pur sempre il primo con cui ha avuto una relazione, un uomo irrangiungibile quindi prezioso, e in fondo un pò il suo bambino, visto che aveva atteggiamenti infantili ma coinvolgenti.
Non sono bastate altre relazioni sentimentali a farlo dimenticare, finite le quali tornava a cercarlo.Lo ha fatto anche con me, appena conosciuti. Lo ha cercato quando per caso passava per la città di questo tipo, nonostante sostenesse di averlo mollato già due anni prima (si era rassegnata, non convinta), e ne ha seguito le vicende attraverso un’amica comune, per anni, almeno 15 se non 20. Sino a quando ho scoperto questo curioso legame, a senso unico, sia chiaro; perchè lui di lei non si è mai fregato niente, nè durante nè dopo.
Come l’ho scoperto? Indagando sul perchè di un certo disinteresse “orizzontale” nei miei confronti. Ho letto cose che non mi erano state dette nei termini che conoscevo, che parlavano di una storia di pochi mesi: una cotta. Altro che cotta! Anni, per poi accettare che gli
> anni passavano, anche se ancora giovane vedeva tramontare la possibilità di sposarlo ( perchè questo voleva,lo ha scritto, essendo la classica brava ragazza che però si era innamorata di un balordo).
Ha conosciuto me, colpo di fulmine, e dopo due anni sposi.
Ma non si dimentica mai un amore non corrisposto, anche se questo nella vita si è dimostrato un fallito, resta come le famose rose che non colsi mai di Fogazzaro, credo. Un sogno insomma, di quello che poteva essere la realizzazione di una passione che non si è potuta concretizzare.
Sogno che sarà sempre più bello della realtè che si vive, per i mille motivi che riguardano la banalità del presente e le difficoltà reali che tutti abbiamo. Rifugiarsi in quei ricordi a volte è consolante per alcuni aspetti che riguardano certi caratteri, specie quelli romantici.
Hai ragione quando parli di autostima. Lei sostiene che con me è diventata una donna, che ha un’altra visione di sè, che l’ho valorizzata, e mi fa piacere, perchè è questo il risultato di un rapporto d’amore, ma non sono sicuro che la sua parte femmina sia altrettanto soddisfatta. Si può fingere per un pò ma non per sempre, e anche se quel lui pare non fosse particolarmente caldo sotto l’aspetto sessuale (è logico: non era innamorato), non è un problema per chi sente un’attrazione magnetica (parole sue,lette da me) irresistibile.
Luna, ci sono persone dalle quali siamo attratti senza capire il perchè, e per le quali si fanno cose che non si farebbero se si fosse lucidi. Il mio è un caso di questi, ma io non sono dalla parte di quello per cui si farebbero pazzie. Forse lo sarò stato per qualcuna primra di lei senza saperlo, ma non per lei, e questo aspetto è impotante per il maschio che ogni uomo a dentro di sè.
Comunque va bene lo stesso, bisogna essere pragmatici nella vita. E’ una buona compagna, amabile e intelligente. Abbiamo raggiunto molti obbiettivi assieme, e se la sua parte femmina ha desiderato un altro che non ha potuto avere, pazienza, non è colpa sua, ma di qualcosa che non può comandare, altrimenti non avrebbe accettato anni di umiliazioni.
Poichè la amo la prendo anche così, gliel’ho detto,anche se lei sostiene che mi sto sbagliando, che il sentimento per me è tutta un’altra cosa. Non ne dubito che sia così per lei, è una donna, che non può capire quali siano le cose impoortanti per un uomo, come quest’ultimo non saprà mai cosa desidera veramente una donna da lui.
Ciao e grazie.
E’ il mondo che non è giusto, gira male, non siamo noi a scegliere con chi innamorarci, è l’amore che sceglie noi, io posso innamorarmi di una persona impegnata, di una delinquente, di una bagasha, perchè no ? Poi investo nell’amore, tempo, energia, passione, e se poi mi accorgo strada facendo che tutto questo è stato un amore a senso unico, si, allora sono disgrazie, ho conosciuto gente che è impazzita, altri, sono morti, per amore, io stesso sto vivendo in questo momento , un amore a senso unico, è terribile, non avevo mai pianto per una donna in 38 anni di vita, ma adesso , lo sto facendo, sto molto male, è come un lutto, peggio, perchè se perdi una persona cara hai il ricordo che vi siete voluti bene, perdere un amore non corrisposto, ti lascia con l’amaro in bocca e tante domande senza risposte, non ci sono parole per consolarti, a volte quella persona è insostituibile, e tutti i ricordi che affiorano durante il giorno e durante la notte, sono incubi, te la prendi con dio, con il mondo, con te stesso, ma non riesci a odiare la controparte che non ti vuole, continui ad amarla anche se quella ti evita, è così..ora voglio restare nella mia tristezza, ho bisogno di piangere.
Ecco bravo piangi. Andy, non hai ancora capito che è proprio tutta quella idolatria verso quella persona che ha fatto sì che si allontanasse? Che ti considerasse “sicuro” e scontato e quindi svalutato? Sono le “cose” difficili da possedere che assumono valore agli occhi altrui, non il contrario, e in amore non ci sono eccezioni. Uomini o donne, (ma molto di più le donne) non amano chi le sbava dietro, vogliono una persona che dimostri autonomia, sicurezza dei propri mezzi e dignità, soprattutto. E poi, convinciti, l’amore non ricambiato non è amore, e solo ossessione. Per avere l’amore ci voglio due cuori, uno non basta, e quell’uno è destinato a spezzarsi. Com’è successo a te.
@Andy
Piangere non serve. Prova, invece, a guardarti dentro. Siamo geografie costituite da più livelli , mi guardo il cuore e comprendo che un dolore che la ragione di oggi non capisce è solo il letto di un fiume estinto in un’ altra vita.
Ti auguro di chiudere gli occhi la sera, contento di aver imparato qualcosa. Piccola , grande ,bella o dolorosa, ma utile. Solo questo ha senso. Far prosperare quella pianta che siamo , e cercare di restituire intorno l’ ossigeno che ci tiene in vita.
Amen laici.
Tèrpein,
apprezzo il tuo commento. infonde serenità…
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Alby,
dai un’occhiata a questo link: http://www.tempovissuto.it/index.php/come-dimenticare-un-amore-finito/
chissà che non ti possa essere d’aiuto!