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È giusto soffrire per un amore non corrisposto?

di Antony_2
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Lettera pubblicata il 7 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 89 commenti

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  1. 21
    Odisseo -

    Gentile Rossana, sto veramente apprezzando la pertinenza con cui ti relazioni in questo forum, e naturalmente mi ha lusingato, come ti ho già detto, il fatto che tu abbia apprezzato forma e contenuto dei miei interventi. Infatti cerco di essere il più chiaro possibile, con me stesso in primis, e soprattutto con chi mi legge, perchè ho voglia e necessità di comprendere certi fenomeni dell’animo umano, e femminile in particolare, che non pensavo potessero esistere. Quando ho saputo che una donna che stimo,come mia moglie, che era equilibrata e sobria anche a 20anni (data dell’inizio di questa paradossale storia sentimentale agli inizi degli anni ’80), che sapeva difendersi molto bene data la sua avvenenza,dai tanti marpioni che ha incontrato(una volta fu capace di sbattere in faccia un bicchiere d’acqua ad uno di questi, più volgare del solito) ma restare irretita da uno peggiore, forse solo più furbo (la prima cotta, dice lei e il primo rapporto sessuale) e non meno volgare degli altri, e diventarne “dipendente” per anni, nonostante la conclamata insipienza del medesimo, gli avvertimenti degli amici, e le continue dimostrazioni di vigliacco opportunismo dello stesso, sono rimasto basito: mi sembrava di vedere un’altra persona.
    Dici bene quando parli del padre, me ne ha fatto cenno anche un amico psicologo quando ho parlato della vicenda. Questo padre è stato un mito per lei, era ironico, divertente e quindi molto amato. Intanto il “tipo” aveva la stessa data di nascita del genitore, e lei crede e credeva negli oroscopi (io no), poi era vagamente anarchico,un ragazzaccio lo ha definito, sicuramente appariva simpatico e piacione, ma faceva i fattacci suoi,era anche leggermente delinquente e poi, con gli anni, lo è diventato completamente.Lei ne era affascinata, e mano a mano che lei scendeva a compromessi,sentendosi mortificata e delusa e anche umiliata, pur di “averlo”, perdeva in autostima. Questo tuttavia non le è bastato a riconsiderare negli anni il personaggio, anzi ha mantenuto in sè le poche cose che questo egoista e narcisista sembrava averle concesso. La mia sensazione è che lei si sia dovuta rassegnare a non poterlo avere,e mai convicersi che questo individuo non valeva niente, ma che era la sua fantasia a “lavorarci” intorno.
    Le ho detto che al cuore non si comanda, ma soprattutto non si comandano gli istinti,(giusto?) e che se io sarò stato o sono l’amore della sua vita, l’altro, per la masochistica dedizione che gli ha dimostrato, mai ricambiata, rimane l’unica passione della sua vita.
    Ripeto, ho letto tanto sull’argomento e ho trovato altre storie come la mia,scoprendo che una donna può accettare quasi tutto da un uomo se è la “passione” a guidarla. Quest’ultima potrà non servire a progettare una vita, ma sembra l’unica emozione che una donna cerca veramente, e per questa è disposta anche a perdere la dignità.
    Un uomo fa fatica a capire il perchè,specie quando “ama”, ma avrei voluto essere io al posto di quel balordo certe volte.

  2. 22
    rossana -

    ciao Odisseo,
    grazie per la risposta, sensata e dettagliata.
    vent’anni sono parecchi per supporre l’immaturità dell’adolescenza e gli anni ’80 escludono lo sbandamento sessuale collettivo che si è verificato nella seconda parte degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70. la figura del padre ha sempre un’importanza per la maturazione psico-sessuale di una donna. abbastanza significativo il fatto che il tizio avesse la stessa data di nascita del padre. questo può far pensare ad un autoinfluenzarsi più o meno conscio della donna ma non è questo che avrei voluto sapere, bensì se il padre desse o meno attenzioni alla bambina e poi alla donna.
    veniamo ai dati asseriti e quindi abbastanza certi:
    1) ragazza molto bella, e molto corteggiata, che sapeva ben difendersi da attenzioni indesiderate = ragazza che può essersi sentita stimolata proprio da chi non pendeva dalle sue labbra. il narcisismo al femminile può indurre ad incapponirsi su chi in buona sostanza sfugge al proprio fascino, per di più collaudato.
    2) di solito questi “piacioni” o “bei tenebrosi” tendono ad evitare di parlare di sè, restano chiusi a riccio sulla loro interiorità. questo atteggiamento consente molto più di altri d’immaginare tutto quello che meglio si desidera, che non esiste affatto, ma che non viene mai intaccato da parole che lo possono sgretolare. si finisce per amare qualcosa che non c’è ma che non viene mai davvero negato.
    3) se la donna è stata poco amata in famiglia, può voler dimostrare quanto è buona e degna d’amore da parte di chi, come i genitori, non le dimostra vere attenzioni. insiste nella coazione a ripetere del suo atteggiamento di bambina, nell’intento di vincere prima o poi la partita, piegando l’oggetto del suo amore ad accoglierla come merita. cosa che ovviamente non si realizza mai ma che induce la malcapitata a una sfida perdente senza fine.
    4) l’educazione abbastanza repressiva che ancora s’impartisce alle donne può far sì che essa veda nella trasgressione altrui, priva di sensi di colpa, la possibilità di lasciarsi andare più di quanto non potrebbe fare con una persona “seria” e “affidabile” come lei. questo è un afrodisiaco speciale, che lega parecchio, soprattutto se sensualmente trova un ottimo riscontro nel partner.

    nel caso specifico, poi, si trattava di prima cotta e primo amplesso: due aspetti da non sottovalutare affatto, in quanto, avendo atteso anni e rifiutato parecchi pretendenti prima di concedersi, dev’essere stato durissimo per questa donna, intelligente, accettare di essersi sbagliata. quante unioni vanno avanti ugualmente, nella tristezza e nella delusione, perchè uno dei due fatica ad ammettere di essersi sbagliato nella scelta! inoltre, per lei, può essersi trattato di un momento evolutivo, connotato da bisogni poi superati nel tempo. provando s’impara!

    non so se ti ho aiutato a capire un po’ di più. sono atteggiamenti non soltanto connotati al femminile: possono succedere anche negli uomini.
    non ci pensare più, si tratta di passato!

  3. 23
    Odisseo -

    Grazie Rossana per la tua convicente risposta. Mi ritrovo, e la mia lei con me, avendomene accennato come giustificazione a certe apparenti incoerenze del suo comportamento, nelle spiegazioni che tu hai fornito, e che francamente è difficile riscontrare altrove, anche da specialisti in campo psicoanalitico. Mi complimento.
    Ho omesso di dirti che lei perse il padre quando aveva solo 15 anni, ed era, come accennato, un genitore amato, simpatico e affettuoso.Quindi il punto 3 non credo rientrasse nel condizionamento che l’ha portata ad avere una specie di plagio dal personaggio di cui si era invaghita.
    Credo che il tipo avesse (o lei riteneva che avesse) la caratteristica della simpatia “piaciona”, come ho avuto modo di dire, ma su questa ci speculava, e lo considerava anche intelligente, e il fatto che non fosse attraente fisicamente era irrilevante per lei, ma la cosa non mi sorprende: le donne sono meno attente alla bellezza fisica rispetto ai maschi. Al di la delle illusioni che lei si era fatta, lui in realtà si è rivelato un fallito per come gli sono andate le cose nella vita, dove non ha trovato mamme o trepidanti aspiranti fidanzate che lo assecondavano nel suo essere “viziato”.
    Quello che non sono riuscito a comprendere, è perchè una donna così sensibile, intelligente, oggi anche colta e piena di fascino, abbia conservato un ricordo quasi nostalgico di un personaggio che l’ha “utilizzata” per anni ed anni, prendendola in giro sin dall’inizio, mentendole continuamente, tradendola regolarmente, sia nelle sue aspirazioni che fisicamente, e io percepire che quasi, ancora oggi, lei cerca un modo per giustificare l’insipienza e, se mi permetti, la vigliaccheria di questo individuo.
    Mi dico, ma se ti sei accorta che quest’uomo di te non importava niente, se tutte le sue manifestazioni erano solo strumentali, che per lui al massimo eri un piano B se non C, che senso ha conservarne le foto, le poche sgrammaticate lettere con le quali, magari, le chiedeva dei soldi? Dove sta la soddisfazione nell’essere stati sfruttati e umiliati nel sentimento sincero che lei offriva a questo individuo? Onestamente non riesco a capirlo, non dovrebbe muoversi un pò di…dignità? di amor proprio? E’ più forte della mia possibiltà di comprensione. E’ come se, quando ricordava quei momenti, fosse un’altra persona rispetto alla donna che amo e che conosco. A volte ho pensato di essere una specie di “alternativa” ad un amore, una passione, che non si è potuta concretizzare, e non è una bella sensazione. Essere amati nonostante “tutto”, come nel caso di quel soggetto, mi sembra una forma d’amore quasi trascendentale, che neppure tanti anni di matrimonio e di affetto riescono a superare.
    Essere amati solo perchè… si esiste. C’è di più? Mi sembra di no, e devo dirti che provo una certa invidia per questa forma di dedizione assoluta che mi pare la mia lei abbia dato a quell’uomo, facendolo sentire invicibile e desiderato qualunque mediocrità facesse.
    Mi sbaglio?
    Ciao

  4. 24
    LUNA -

    Ciao Odisseo, e’ cosi’ importante cio’ che e’ stato neanche ieri ma decenni fa? Perche’ ti metti in competizione su un piano di maggiore o minore amore incondizionato con un fantasma che lei ha archiviato? A che serve a te indapgarpere ? Cosa stai cercando? Cio’ per riportare la cosa sul piano chebesendo passati decenni tu vedi la cosa in una dimensione piu presente di quanto novvon sia dando anche delle tue enze. N

  5. 25
    rossana -

    Odisseo,
    hai ragione nel ritenere che non possa esserci amore più grande di quello che più si avvicina all’amore materno quando questo esiste nella sua pienezza (cioè dedizione assoluta ed accettazione totale). capisco molto bene il tarlo che ti rode, che però, a mio avviso, non avrebbe ragione d’esserci.

    lei non è più quella di allora anche se conserva ancora quel ricordo, forse anche soltanto come una parte dei suoi vissuti, o una parte di lei ora superata. certo è che il suo attaccamento di allora pare non aver subito il logorio del tempo o la delusione degli scarsi risultati economici e/o professionali raggiunti da questo individuo, poco affidabile e non particolarmente gradevole.

    per cercare di aiutarti ad “uscirne” ti pongo altre domande:
    1) quando hai incontrato questa donna l’hai trovata emotivamente sicura di sè o fragile. non sempre l’intelligenza, la bellezza e il fascino servono a farci sentire sicuri in amore…
    2) nel vostro rapporto, se tu dovessi attribuire a te e a lei dei ruoli genitore-figlio, chi di voi due riveste meglio l’abito del genitore?
    3) non è possibile che lei usi questa “bandiera” per bilanciare in qualche modo le tue esperienze amorose precedenti al vostro incontro?

    tieni presente, fin d’ora, che il modo d’amare totale e assoluto (quello materno escluso) è spesso indice d’immaturità: in seguito, si guarda sì al fisico, all’emotivo e al sensuale ma anche ad altri aspetti più prosaici per valutare nella realtà la possibilità d’equilibrio in un rapporto di coppia.

    solo all’inizio delle esperienze emotivo-relazionali, sia in amore che in amicizia, è di solito possibile un trasporto che non tiene conto quasi di niente, se non dell’affinità che si rivela fra due persone. e non per niente le amicizie stabilite nell’infanzia e nell’adolescenza sono spesso a prova di qualsiasi evento possa nella vita provare a scalfirle… si basavano su qualcosa d’essenziale, che purtroppo difficilmente potrebbe essere il solo nucleo d’attrazione per un rapporto più adulto.

  6. 26
    LUNA -

    Scusa Odisseo, ho avuto problemi con una bizzarra tastiera…
    dicevo: e’ cosi’ importante cio’ che e’ stato neanche ieri ma decenni fa? Perche’ ti metti in competizione su un piano di maggiore o minore amore incondizionato con un fantasma che lei ha archiviato? A che serve a te indagare ? Cosa stai cercando? Cio’ per riportare la cosa sul piano che essendo passati decenni tu vedi la cosa in una dimensione piu presente di quanto non sia, e dando anche le TUE valenze al loro rapporto mettendolo in relazione con il vostro, e la tua idea di tua moglie. Mentre però tu conosci tua moglie per la persona che è stata ed è con te, e il vostro rapporto è centrale, non una storia vissuta da lei in un altro momento della sua vita.
    Non critico il fatto che tu sia rimasto disorientato dallo scoprire degli aspetti di lei che ti hanno stupito o incuriosito, fermo restando che di solito chi non si macera o interroga troppo sullestorie passate del partner sta molto meglio di chi invece lo fa. Conosco persone che non parlano del loro passato, che considerano appunto passato, e non vogliono sapere quello del partner, che considerano appunto passato… ho il dubbio che se la vivano meglio di chi scoperchia vecchi bauli, polverosi.
    Perché un conto è assicurarsi, parlando con il partner, che non vi siano pendenze che potrebbero causare presenti ingerenze o dubbi, un altro è fare talmente propria la biografia del partner da finire con il considerarla propria ma anche dandovi le proprie valenze.
    Se tua moglie sta con te e ama te per lei quello è passato, punto. Per questo ti chiedo che significato ha per te, perché infine il suo passato sembra averne molto più per te che per lei.
    Capire perchè una donna (o comunque una persona) possa avere vissuto un’esperienza come la sua da un lato ti fa anche onore, nel senso che molte persone guardando con grande superficialità, dal di fuori, dinamiche come quella che lei, pare, ha vissuto, giudicandole per luoghi comuni e frasi fatte. Il punto è però che mi pare che per lei la questione sia ampiamente superata, quindi non è che stai cercando di capire tua moglie per farla uscire da un tunnel, ma forse in un tunnel ci stai un po’ tu allorché “invidi” un amore che pur tu considerandolo assurdo trovi in parte più incondizionato di quello che dà a te. Cioè: mi ama perché sta bene con me, lui non ha dovuto neanche farla stare bene per essere amato, anzi, la faceva pure stare male.

    Personalmente ti posso dire che per quanto esista il masochismo ecc ecc a volte nella vita può capitare anche a chi non ne soffre di sentirsi manipolati, anche senza rendersene conto, da una persona o persino da una situazione, per un lasso di tempo. Di viverla in un certo modo.
    Che non è per forza che si è amata di più la persona da cui si sono sopportate più cose. Si può averla amata anche molto o per nulla, ma il fatto di aver sopportato più cose o di essere stati più male per la negatività di una situazione di per sè non è prova di un maggiore amore.

  7. 27
    LUNA -

    nè prova che si sarebbe stati o si sarebbe schiavi di certe dinamiche neanche proveniente dalla stessa medesima persona per tutta la vita o in altri momenti della vita.
    Nè prova, appunto, che si è stati più attratti da chi si comportava peggio, o che si sia rimasti affascinati dal fatto che fosse uno stronzo o un buzzurro…
    tutto può essere, per carità, ma ti dico onestamente che se fossi in te indagherei meno sulle ragioni del passato e mi godrei piuttoto il presente. O anche il tuo, vostro, passato prossimo (ma neppure così recente poi, mi pare) che vi ha visti avere un rapporto tra voi, e darvi cose vostre reciprocamente.

    Io onestamente gradirei poco se una persona con cui sto, e che amo, mi parlasse in continuazione del mio passato, o continuamente indagasse nel mio passato. Ma non nel senso che avrei qualcosa da nascondere, ma sai è anche vero che ciascuno ha un certo rapporto con i propri ricordi, che nel momento in cui vengono espressi, magari per la curiosità dell’altro, possono essere anche fraintesi o reinterpretati nella loro valenza, la valenza che possono avere avuto, perché, sotto determinati aspetti, in un senso o nell’altro, e soprattutto quella che hanno nel presente.
    Il fatto che io possa ricordare con affetto il mio primo amore, se mi viene chiesto, non significa che io ci pensi tutto il giorno, o che ci pensi proprio, che io abbia rimpianti, o che abbia amato il mio primo amore più di quanto ami il mio amore del presente. Il fatto che io, a precisa domanda, mi riveda a 17 anni non significa che io abbia oggi 17 anni, il fatto che io non rinneghi delle scelte o le guardi oggi con indulgenza non significa che le rifarei oggi, ecc.
    E nel momento in cui io porto fuori da me un ricordo perché mi viene fatta una domanda più che la mia emotività connessa entra in gioco, in chi mi ha fatto la domanda e mi ascolta, la sua. Anche in relazione a con quale tipo di emotività e cercando quale conferma o secondo quale timore, mi abbia fatto quella domanda.
    Per questo ti chiedo cosa stai cercando tu mentre cerchi di capire le ragioni e le valenze di lei.
    Non è lei che ti parla tutto il tempo di lui, non è lei, mi pare, che pensa che lui sia così importante, tu dai, mi pare, estrema importanza a quei fatti e a quelle ragioni che cerchi.
    In questo senso lei mi pare molto più risolta rispetto al suo passato di quanto lo sia tu rispetto al suo passato. Ipotizzo.
    Però, Odisseo, questo è un tuo viaggio nel suo passato, non il suo viaggio nel suo passato, perché lei il suo lo ha già fatto e probabilmente traendo le sue conclusioni e rielaborazioni. Fai più fatica tu, forse, a rielaborare un passato che in realtà non ti appartiene e non ti riguarda. Ma questa non mi sembra una cosa spiazzante, quanto piuttosto una liberazione per te. Perché non hai alcun bisogno di controllare qualcosa che è già stato e che in ogni caso non ti toglie nulla di ciò che hai e vivi.
    Facendo così xò tieni tu vivo -in te!-un passato che ti rileggi scomodo x te?

  8. 28
    Odisseo -

    Buongiorno Rossana e Luna, e grazie per le vostre intelligenti considerazioni, che leggo sempre con grande attenzione.
    Cercherò di replicare in ordine cronologico, facendo una premessa che potrà apparire banale ma che banale non è. Il motivo fondamentale di certi miei dubbi nasce dalla constatazione, mai sufficientemente valutata, di quanto siano diametralmente distanti le dinamiche sentimentali profonde dei due generi. Quello che un uomo dà per scontato riguardo una manifestazione d’amore può non esserlo per una donna, e viceversa, naturalmente.
    Se mi sono posto certe domande, dopo oltre due decenni di vita assieme alla mia compagna, è perchè, di fronte ad una “crisi” matrimoniale dovuta soprattutto ad una mancanza di “comunicazione” che ha dato luogo alla classica caduta di desiderio,(mesi senza cercarci) ho scoperto che quel primo “amore non ricambiato”, di cui ho ampiamente parlato nei miei post, non faceva scemare in lei alcun desiderio del medesimo, nonostante, ripeto, le continue dimostrazioni di non corresponsione, condite da chiarissime manifestazioni di egoismo, opportunismo e se vogliamo anche volgarità,che potete immaginare senza che debba entrare nei particolari.
    L’amore con mia moglie è sbocciato con il classico colpo di fulmine, tanto che dopo soli due mesi abbiamo cominciato a vivere insieme per sposarci due anni dopo. Era come se ci conoscessimo da sempre, 27 anni lei 35 io. Ci siamo detti tutto del passato senza che ci venisse imposto, e “quella storia” mi fu descritta come una specie di cotta vacanziera ancorchè legata al primo rapporto sessuale di lei.
    Forse lo è stata per lui, ma non per lei evidentemente. Quando ho cercato di indagare sul perchè, un paio di anni fa, ci fossimo così allontanati, nonostante l’affetto e la stima reciproca, ho scoperto, non sto a dirvi come, che quella storia invece se l’è trascinata dentro per 6 anni e più, durante i quali lei tentava inutilmente di farlo “capitolare”, offrendosi a qualunque prezzo, malgrado la presenza di altre donne più o meno ufficiali, di disinteresse da parte di lui e di tutte quelle manifestazioni che possono deludere una donna che ti fa capire chiaramente di essere innamorata di te. Anche la sporadica frequentazione di altri due ragazzi, durante questa strenua e straziante ricerca di “amore” da parte di questo sfuggevole personaggio, non bastavano a farle dimenticare quest’ultimo, anzi, il desiderio la portava a scrivere versi e componimenti di struggente intensità, che nessuno dei pochi che lei ha frequentato ha avuto la soddisfazione di ricevere, me compreso, ovviamente. E nonostante gli amici più vicini le facessero notare l’insipienza dell’individuo, quasi come una sfida verso questi insisteva ancor di più, umiliandosi pur di “sperare”, ma senza rendersi conto di quanto si “impoverisse” in autostima e amor proprio. Era (ed è) bellissima ma si sentiva brutta e non degna di essere amata, considerando chi le si avvicinava con interesse vero, di “scarso valore” >>>

  9. 29
    Odisseo -

    tanto si era abituata a dover “elemosinare” certe attenzioni, ritenendo questi pretendenti poco “attraenti” o virili solo perchè…disponibili.
    Alla fine ha dovuto suo malgrado “rassegnarsi”, vuoi perchè doveva combattere con le rivali che si affacciavano all’orizzonte mentre lei, vivendo e lavorando relativamente lontana da lui, aspettava pazientemente una svolta, ma soprattutto perchè l’inconsistenza reale del poliedrico quanto cialtrone “tombeur de femme”, cominciava a dare i risultati che un’ unica “femmina” non ti perdona: la vita.
    La piacioneria che tanto affascinava la parte materna delle sue spasimanti non conviceva chi lo vedeva senza la maschera, ecco quindi una serie di fallimenti, licenziamenti con successivo ricorso alle droghe e entrata in commercio con le medesime, sino al ricovero presso le patrie galere. Insomma tutta la sua istrionesca capacità di imbonitore e ciarlatano che tanto conquistava il cuore delle mamme, zie e ingenue fanciulle, si è rivelata l’identità di un perdente, anche e grazie ai vizi che tutte queste donne gli hanno dato. Ma la mia lei, ho scoperto, non ha MAI smesso di chiedere o di avere notizie(gossip dice lei)di questo ormai accertato “clochard”,quasi la conquista di questo derelitto in pectore fosse una specie di missione non completata, quasi fosse un fratellino da salvare (missione e fratellino sono parole sue) dovendosi rassegnare all’evidenza, come ho detto, di questo “fallimento”. Ecco perchè il mio timore, anche alla luce della “crisi” e crollo del desiderio di cui accennavo, mi fa pensare di essere stato un bella alternativa,anche onesta e forse quella giusta per un matrimonio, un rapporto adulto, l’allevamento dei figli e la ricerca di una certa sicurezza economica, ma niente a che vedere con quella “passione” senza limiti che OGNI uomo innamorato vorrebbe avere dalla donna che ama. Credo che non sia poco, nè insignificante per qualificare un rapporto d’amore che contenga tutti gli ingredienti per essere…GRANDE, ma che non ho sentito in quei termini, essendo io stesso MOLTO passionale.
    Cara Rossana, per rispondere alle tue domande:
    -Sì quando la incontrai lei era una ragazza piuttosto insicura del proprio “aspetto e sessualità, ma sapeva muoversi nella vita con una certa sicurezza. Oggi è una donna di successo grazie al valore che le ho dato amandola (parole sue).
    – Ruoli genitore/figlio? Io sono molto virile come aspetto e atteggiamento, e certo lei si è rifugiata spesso in questa sicurezza, sia fisica che “caratteriale”.Ma è capitato anche me durante un periodo di crisi professionale.
    – Non credo ci sia stato un voler contrapporre alcunchè alle mie storie precedenti, anche perchè la mie “chiusure” sono sempre state “totali”. Nè rimpianti nè nostalgie. Inoltre io ho scoperto per caso i suoi “strascichi”, lei mi parlava di “pochi mesi”, invece di anni prima e dopo me, nè mai ha ammesso realmente di essere stata trattata come uno straccio per pavimenti.

    Luna. Tutto vero, ma diglielo al mio cuore

  10. 30
    rossana -

    sì, Odisseo, hai ragione: uomo e donna sono continenti lontani, con diverse sensibilità e culture!

    comunque, sia per l’uomo che per la donna, temo che l’amore non pienamente realizzato oppure “consumato” in modo insoddisfacente resti per sempre confinato nel proprio sogno, che non viene intaccato dal logorio della realtà. in quel rapporto si continua ad amare cosa si immagina possa esserci nel “giardino segreto” della persona in questione, che nella maggior parte dei casi nemmeno esiste…

    nel caso di tua moglie, la questione può essersi radicata in modo anomalo per il fatto che si è trattato per lei del primo rapporto completo, con cui viene confermata l’identità sessuale, che non ha potuto nel suo caso essere cristallizzata in modo certo. forse anche per questo bisogno inconscio ha continuato per anni ad inseguire la sua preda, al fine conquistarla infine completamente. il fatto, poi, che si sentisse “indegna d’amore” può avere complicato di brutto tutta l’esperienza negativa. forse è diventata una sfida, con se stessa più che non con l’uomo sfuggente!

    deve trattarsi di una donna passionale, e di conseguenza più intuitiva che razionale, almeno in amore. anche il rapporto con te, come probabilmente quello con l’uomo di cui stiamo parlando, è iniziato con un colpo di fulmine. per esperienza so bene quanto questo tipo d’innamoramenti risponda a bisogni interiori che esigono di essere soddisfatti, quasi fossero i soli, nel preciso momento, a permettere la sopravvivenza della nostra parte più profonda. quindi, se i bisogni fossero rimasti gli stessi del passato, tua moglie MAI si sarebbe innamorata di te. se l’ha fatto, è stato perchè i suoi bisogni erano mutati, passando da esigenze di felicità adolescenziali alla connotazione matura di un desiderio di stabilità.

    il problema risiede unicamente nella differenza fra sogno e realtà. tu sei la realtà, con tutti i pesi che questa comporta. lui è rimasto sogno, che appartiene comunque al passato. come già ebbi modo di scriverti, lasciale i suoi ricordi e non essere geloso di qualcosa che di fatto non esiste più. è come nel film “Rebecca, la prima moglie”: lui è morto alla realtà, sopravvive soltanto nel sogno!

    in passato si è sentita madre; ora, con te, si sente forse figlia, anche se questi non sono ruoli fissi: esiste spesso un’alternanza in un rapporto maturo ma il dato di fondo resta, in ogni rapporto, e saperlo identificare aiuta sempre a comprendere un po’ di più il sentimento che lega una coppia, che ha origine dall’attaccamento madre-figli oppure dalle sfumature che le successive relazioni affettive possono avere con il genitore di sesso opposto. non siamo noi a diventare del tutto cosa vorremmo essere: sono moltissimi i condizionamenti che ci determinano, in tutti gli aspetti della vita ma soprattutto in quello amoroso…

    ama tua moglie per quello che è ora e goditi appieno il ritorno che da lei ne puoi avere. sarebbe un delitto permettere a ombre di intromettersi in un rapporto d’amore!

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