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Lettera pubblicata il 7 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Antony_2.
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Dopo ben 5 giorni di silenzio assoluto da parte mia e sua.. si e’ fatta risentire con i soliti messaggini come se nulla fosse. Per me porta chiusa, non ci cado piu’. Non passo per lo scemo.. e quel pochissimo che le rispondo (mai per sms ma su msn per sempio) le rispondo in modo freddo… quasi da persona str*** (io non sono cosi.. ma sta volta mi riesce benissimo). E non ci sto neanche tanto male.. stranamente. Si renderà conto di aver perso qualcosa? Forse si o forse sicuramente no.. ma a me poco importa.
In questi casi dare dei consigli è molto difficile però esporti un’ esperianza personale credo che possa aiutarti a farti un’ idea, la mia esperianza è molto simile alla tua, per un mese circa ho frequentato una ragazza in amicizia poi visto che le cose andavano bene e vedevo il suo interesse nei miei confronti gli ho detto cge provavo qualcosa di più che amicizia ma lei mi ha risposto con le solite frasi di circostanza:ancora è presto, vediamo in futuro…ho in mente ancora il mio ex etc.etc. non mi sono dato pervinto e ho continuato a vederla, quando per una corsa quando per una cena o serata con gli amici sempre però rispettando la sua idea sperando che cambiasse idea ma aimè dopo qualche mese ho notato che non era più la persona solare ed allegra di una volta, il motivo me lo ha detto a malavoglia: usciva con un ragazzo che la faceva star male, non ti nascondo di esserci rimasto male ma d’ altra parte ho capito una cosa e cioè che è giusto quello che dici te: non posso farmi piacere ad una persona che mi vede solo come amico , è inutile contorcersi il cervello pensando che con me starebbe bene.
com’ è finita? ho smesso di inviargli sms e di chiamarla, oramai sono 2 settimane che non ci sentiamo, all’ inizio è dura lo ammetto ma credo che tra un uomo ed una donna c’è amicizia solo nel caso in cui uno dei due non cambia il sentimento in amore e credo anche se uno/a ti dice di vederti solo come amico difficilmente cambierà idea.
non siamo tutti uguali, a situazione invertita avrei diminuito la frequentazione, il mio sarà anche un discorso da egoista ma credimi che se vuoi evitare di star male l’ unica soluzione possibile è quella di non vederla più.
saluti e buona fortuna
quoto tribenet.
Taglia.
ciao a tutti ho letto i commenti e mi hanno aiutata molto anche a me… diciamo che mi sono trovata anche io in alcune cose in questa circostanza.. però io sono stata molto male ora sono passati 15 mesi da quando ho smesso di frequentarmi con questo ragazzo che mi ha fatta tanto soffrire..! però ci siamo incontrati a ballare e mi ha baciata… comunque pensiamo a te. penso che non devi calcolarla il miglior disprezzo è la non curanza fregatene lo so è difficile ma pensa che tu sei più forte e che nessuno è così importante da farti perdere la dignità. l’orgoglio si può mettere da parte ma la dignità non si perde x nessuno ricorda ..! un bacio!
ho smesso di sentire un ragazzo con cui stavo instaurando un bel feeling ma con riferimento al quale dubitavo circa la sua situazione sentimentale (mi ha detto di non avere ragazze lui dice)dicendogli io mi affeziono troppo é meglio cosi se non ci sentiamo piu
Una settimana dopo cioé oggi mi manda un sms sul cell e dice ma una sana amicizia…io seriamente ho risposto che ci vuole tempo ovvio per me…e lui mi ha risposto va bene tutto il tempo che vorrai…
VOI COME INTERPRETERESTE IL TUTTO?
HELP MEEE
Falla visitare da uno bravo…. ma bravo veramente !!!!!!
Si soffre per un amore non corrisposto perchè “si vuole soffrire”. Se improvvisamente quell’amore vi “corrispondesse”, il fascino scomparirebbe.
I labirinti dell’animo umano sono insondabili, e in questo caso alla base dell’assurdità di rincorrere chi non ci vuole c’è una mancanza di autostima, che spinge a cercare di conquistare quello che sembra essere di valore solo perchè è difficile da avere. In genere il valore che si presume esista in questi reticenti personaggi è solo frutto della fantasia del “pretendente”, che finisce, se va bene, a mortificarsi per niente e se trovano uno stronzo/a a uscirne umiliato. Oppure è la ricerca di un amore idealizzato che sconfigga la banalità dell’amore disvelato, come diceva una bella frase tratta dal fil “Luci e ombre”: “C’è un solo amore che regge, quello non corisposto. Ti resta per sempre nel cuore”.
E’ quindi più facile e emozionante fantasticare su quello che poteva essere piuttosto che su quanto poi si è dimostrato essere, considerato che tutti gli amori si scontrano con la banalità del quotidiano. Ecco perchè piace sempre l’emozione, l’adrenalina dell’incertezza, anche al prezzo della sofferenza. E’ la sfida della conquista della vetta. Si gode e si soffre durante la scalata,e l’appagamento di averla raggiunta non vale come lo sforzo di conquistarla.
L’innamorato/a respinto ama rimanere tale e si crogiola in questo vittimismo, che comunque gli/le dà un ruolo. Bisogna crescere ragazzi, perchè, sarà banale, ma chi non ci vuole non ci merita, e la banalità tanto vituperata è l’indice della più semplice evidente verità. Meditate
Auguri.
Odisseo,
concordo su tutto quanto hai scritto (fra l’altro molto bene sia per le capacità espressive che per i riferimenti che hai portato a supporto), che denota una notevole preparazione e/o esperienza in materia.
aggiungerei soltanto che, in alcuni casi, amare è vitale per poter continuare ad avere un’esistenza interiore minimamente accettabile. in tali casi, anche questo “lasciarsi andare”, che di primo acchito sembra negativo, può avere una sua valenza individuale in positivo.
cordialità.
Grazie Rossana, ho gradito i tuoi apprezzamenti, perchè sono due anni che sto cercando di comprendere alcuni “inspiegabili” comportamenti della donna che amo e stimo da oltre vent’anni, avendo scoperto che, durante una (relativamente) giovanile storia d’amore si è comportata in una maniera nella quale non l’ho “riconosciuta”, quasi fosse un lato oscuro del suo “Io”. Storia nella quale è giunta anche ad umiliarsi, dal mio punto di vista, pur di conquistare uno sfuggente, quanto insulso individuo, del quale si era innamorata e concessa per la prima volta.Una storia durata oltre cinque anni, durante i quali lei poteva incontrarlo solo per un paio di mesi all’anno, restando regolarmente delusa nelle aspettative,accettando la presenza di altre donne che nel frattempo il tipo frequentava, e facendosi sfruttare anche economicamente da un individuo di bassissimo livello, fisico, morale e soprattutto culturale che, per motivi sconosciuti, aveva su questa bellissima ragazza, un ascendente che neppure lei ha saputo spiegare a sè stessa, con strascichi anche durate la relazione con me, anche se solo di natura platonica, in quanto chiedeva o riceveva notizie del destino di questo individuo da amici comuni.
Ti assicuro che pur ritenendomi un uomo sufficientemente edotto in materia femminile, mi sono sorpreso che anche una donna bella, intelligente, colta e sensibile come la mia, (e lo era anche a 25 anni, bella poi…) può restare invischiata in una storia senza senso con una specie di buzzurro senza arte nè parte, che però “tocca” particolari tasti subconsci dell’animo femminile. Insomma, nonostante le infinite dimostrazioni di disinteresse del personaggio, si faceva bastare alcune piccolissime attenzioni -o che lei riteneva tali- per “sognare” e fantasticare, come dicevo nel mia precedente post.Lui era un povero co...... (che la vita ha poi confermato) con la sola dote di saper fare il “piacione”, probabilmente, e senza mai concedersi veramente. Questa “insicurezza”, che offriva a lei, lo rendeva interessante e “prezioso” agli occhi della spasimante.
Un mistero per la maggior parte degli uomini, sul perchè una donna si cacci in questi amori non corrisposti, crogiolandosi nella certa delusione e frustrazione che ne deriva.
Su “Repubblica” di ieri ho letto un articolo sulle pagine centrali (un’altra tessera del puzzle), che tratta proprio questi problemi: perchè si “cercano” partner non affidabili. Bè, questo neuroscienziato sostiene,(ed è plausibile) che scattino gli stessi meccanismi dei giocatori d’azzardo. Vale a dire che l’adrenalina della “vincita” una volta ogni tanto, è talmente inebriante che diventa una specie di droga autoprodotta. Infatti se la “vincita” fosse certa ogni volta non produrrebbe nessuna “euforia”. E’ chiara la metafora?
E’ plausibile, anche perchè il giocatore d’azzardo gioca per “perdere”, per provare solo le poche volte che vince quel…”piacere”.
Il mistero è perchè accada molto di più alle donne che a noi maschi.Che ne pensi?
Ciao
Odisseo,
quanti anni aveva la donna di cui racconti all’epoca di quel suo primo innamoramento? in quali anni si colloca la storia? cosa sai del suo rapporto con il padre?
ogni caso è a sè stante ma si possono ugualmente fare alcune supposizioni a carattere generale se si conoscono almeno i particolari più significativi…