50 anni
e vorrei ritornare indietro con gli anni
i sapori degli anni 60
dal palato ai costumi ai comportamenti sociali
alla ingenuita’
ai rapporti veri di amicizia
le ragazze di quei tempi
sincere affidabili
probabilmente abbiamo inseguito il tutto
con molta fretta senza renderci conto di cosa facevamo
il telefonino non lo conoscevamo ed eravamo rintracciabili
internet non lo conoscevamo ma sapevamo quello che ci faceva piacere conoscere e sapere
i soldi? bastavano
la politica? avevamo gli ideali
dio difficilmente lo si cercava
l’ansia la depressione lo stress
chi erano questi mostri
la notte si dormiva
oggi? la notte è un incubo
al pensiero di svegliarsi e vestirsi da guerriero per
mi fermo perche’ gia’ piango
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Categorie: - Me stesso
Capirai dal mio nome che io in quegli anni non c’ero. Nico, la nostra generazione è figlia della vostra, la nostra cultura sociale è figlia della vostra. Gli anni ’60… un mito sfumato, intravisto tra i racconti dei genitori che vivevano, amavano, lottavano per delle conquiste che ora diamo per scontate. Gli anni si susseguono incatenati gli uni agli altri, non c’è una barriera in mezzo. Quella cultura ha partorito questa in uno scemando di credo e di valori. E questo perchè? Io non ho la risposta, io sono una delle tante figlie dei figli dei fiori che prova disgusto per questa mancanza di ideali, ma che comprende il perchè. Non abbiamo un benessere alle spalle che ci consente di sognare e di lottare, siamo sbiaditi, studiamo per rimanere disoccupati a oltranza, manifestiamo ma con poco fiato con poca voce contro una politica che non ci ascolta ed è ogni giorno più vergognosa. La realtà siamo noi e voi insieme in quanto generazioni sociali.
Se è questo di cui stai parlando…
Ma forse tu parli di sapori, parli di percezioni di un te giovane, di odori e di un qualcosa che ti manca perchè manca a te come individuo quella stagione della tua vita.
Io le ragazze di allora non le conosco, e l’ingenuità di allora non la posseggo, ma l’essere umano è essere umano. In ogni epoca storica fedele alla sua ambiguità, complesso e contraddittorio. Era nata una generazione “ingenua” perchè le contingenze hanno permesso così. Ma non c’è qualità in questo, non c’è meglio o peggio. Siamo un divenire, forse le cose miglioreranno e la mia generazione ne partorirà un’altra nuovamente ingenua e forte o forse no. Io nel mio piccolo individiualismo credo nella felicità. Ascolta i rumori e gli odori di adesso, della tua vita, ritagliati un angolo di mondo che sia il tuo paradiso e lotta o semplicemente osserva quello che ne è fuori.
Io ho scritto un mucchietto di cose che vogliono dire tutto o niente e non so cosa cerchi di dire con le tue.
Scriveranno forse altre persone che capiranno la tua nostalgia perchè hanno l’età che tu hai ora. E tra venticinque anni io forse scriverò con le lacrime agli occhi rimpiangendo i sapori della mia vita di ora. Mi sono fermata a rispondere perchè oggi ascoltavo in macchina “Dio è morto” di Guccini. Sì, lo ascoltiamo ancora anche noi… Saluti Nico, augurissimi per tutto!
a chi lo dici, amico! io ho 37 anni quasi, ma già agli inizi anni 80 la vita era meglio di adesso; si poteva bere l’acqua limpida, c’era l’amicizia, ci si andava a trovare a piedi….. più si dava il valore ai sentimenti! ma ora con queste chat, questi social network i sentimenti dove sono andati? oggi la maleducazione la fa da padrone, i sentimenti sono un qualcosa che si vendono agli angoli delle strade…. prima era la vera vita; sere fa, si parlava con amici del più e del meno e a proposito di queste cose qua, permettimi di fare una metafora: se è vero che lo sport è la metafora della vita, oggi si scommette anche sullo sport… ti ho detto tutto… amico mio, dove sono i nostri anni?