Nella giornata dedicata al teatro, mi piacerebbe che si proponessero più opere diversificate, e quindi una rassegna teatrale su commedie che non vengono mai eseguite perché si pensa che il pubblico non le gradisca o che non siano apprezate. Assieme alle nostre opere, classiche e moderne tradizionali, rappresentare gli autori americani e del mondo più famosi: A. Miller, l’uomo che aveva tutte le fortune, R. Rose, thunder of sycamore street, T. Williams, zoo di vetro, E. O’ Neil, Oltre l’orizzonte, Who’s afraid of Virginia wolf?, D. Rabe, In the Boom boom room, G. Strehler, il lutto s’addice ad elettra, M. pinero, Short eyes……..
Non lo dico solo per me, come amante del teatro, ma penso che sarebbe ideale, per farsi una buona cultura, per rilanciarlo e per vivere appieno una parte della nostra emancipazione linguistica più aulica.
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teatro amore mio.
Il teatro è per i professionisti, non per le cavie da laboratorio. Figuriamoci a spenderci soldi. Certe manifestazioni spocchiosamente dilettantesche, con attori improvvisati, e si vede che non è il loro mestiere, meglio andare a cogliere i luppina! Non mi si venga a dire che per avere successo si fa proprio di tutto ehh! ma adesso si esagera. Meglio che cambino mestiere va, non mi sembrano che ci siano sbocchi, per certi cani o amici di tali.
Il teatro non è per pseudo giornalisti, parenti, amici, di tali, o amministratori condominiali! E non serve a niente rivolgersi a japone da todi che morì sul pavimento?