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È già tornato una volta, lo rifarà?

di joly08
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 18 Giugno 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 30 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 21
    Bluvito -

    Ciao Joly, vi sono situazioni per le quali le spiegazioni logiche non bastano. Se mi permetti, questa è una di quelle per quanto mi riguarda. Forse stesse esperienze portano ad avere simili sensibilità, o è una certa sensibilità che mostra gli eventi in certi termini, non so, il fatto è che il tuo sentimento “buca” lo schermo del monitor, e io posso “vederlo”,e sinceramente sino ad ora non avevo ancora percepito un’empatia così intensa.
    Anche io ho perso una fidanzata in un incidente stradale, molti anni fa, e a quel punto non potevo immaginare di trovare una persona con la quale “ricominciare”, invece è successo, quando non me lo aspettavo e solo tre mesi dopo la tragedia, ed oggi vivo felicemente con questa compagna, dalla quale ho avuto una figlia. Che dirti, sembra che la vita abbia già scritto il nostro copione e che noi si debba solo interpretarlo, nostro malgrado, e a volte sapendo che non ci sarà un happy ending che ci aspetta.
    Quando ho letto per la prima volta il tuo thread, ho pensato al solito caso di una lei innamorata del solito stronzo che se la dà a gambe dopo aver avuto quello che gli interessava. Ho sbagliato, come ho sbagliato a pensare che lui non ti amasse. Dopo aver letto quello che scrivi e aver provato l’angoscia che ti ho descritto, non solo TEMO che lui ti ami, ma che per questo stia soffrendo maledettamente.
    Joly, quell’uomo con te si è trovato di fronte ad un amore sincero, di quelli che fanno “crescere”, lo ha percepito diverso dagli altri (se ne accorge anche un estraneo, come sono io!) e inconsciamente questa ventata di vita lo ha messo di fronte alle sensazioni che gli provenivano dalla finzione egoistica della madre, che, come abbiamo accennato, col sorriso sulle labbra gli tagliava le “ali” mano a mano che crescevano, per non farlo uscire dal nido nel quale lei lo aveva messo come una “cosa sua”. Lui ha “SUBITO” questo imprinting, ma con te “sente”, forse per la prima volta, questa finzione, la confronta con il tuo sentimento, ne percepisce la diversità, forse anche i differenti scopi, ma non vuole accettare la terribile verità che si intravede, e perciò non ha la forza di contestare alla madre tutto lo “strumentale affetto” che questa gli ha riversato per anni. Sarebbe dover demolire le pareti della tomba dorata nella quale la donna che le ha dato la vita lo ha confinato. E’ dura, se riesci ad immaginarlo.
    Non servirà a niente dirti che quell’uomo è stato “dolcemente” violentato nel suo io più profondo, e il fatto che abbia un carattere di seta, come tu con un bellissimo termine lo hai definito, fa ancora più male sentirlo.
    Joly, l’ho già detto in precedenza: lui con te, forse per la prima volta, ha sentito una diversa sensazione nel cuore, la sua sensbilità non è rimasta indifferente al tuo sentimento, ma NON ha la forza di reagire, per non abbandonare e far dispiacere a sua madre, che lo vuole sempre lì, vicino a sè, anche se all’esterno sembra dimostrare di volere un altro futuro per il figlio.

    Segue

  2. 22
    Bluvito -

    Continua
    Io sto ipotizzando una situazione che posso solo immaginare, ma che mi viene dimostrata da quanto mi hai descritto. Lui e’ talmente impoverito interiormente che si accorge che non ce la farebbe. Paradossalmente ti sta dando una incredibile dimostrazione d’amore e di stima dicendoti: “guarda Joly, so quanto vali, so quanto mi vuoi bene, e anch’io te ne voglio, ma io mi sento talmente NON all’altezza che l’unico modo che ho di amarti è NON stare con te”. E’ per questo che ieri ti ho scritto che questa storia è davvero una tragedia che non lascia indifferenti.
    Vorrei spiegarti meglio cosa potrebbe essere successo a quest’uomo raccontandoti una storia che mi riguarda.
    Da ragazzo, 22/24 anni, avevo una fidanzatina, non particolarmete avvenente secondo certi canoni correnti, ma molto determinata, intelligente e attiva. Io ero oggettivamente un bel ragazzo, molto atletico, non del tutto stupido e con una certa sensibilità, insomma: le facevo fare bella figura. Tuttavia non mi sentivo a mio agio con lei, ma non potevo “rimproverarle” nulla, perchè NON MI FACEVA MANCARE NIENTE, era sempre attenta, mi risolveva i problemi anche più banali, persino quello di andare a pagare una bolletta del gas.
    Fu proprio per una cosa del genere che ebbi l’illuminazione; di fronte alla necessità di andare in Posta, la prima cosa che mi venne in mente fu: ” massì, ci va Pinca…”. Subito dopo scattò qualcosa dentro di me per la quale mi dissi: ” ma ti rendi conto che non sei in grado neppure di andare a pagare una bolletta? Ti sei rincoglionito?” A quel punto mi fu TUTTO CHIARO, come se l’ultima tessera del puzzle mi avesse mostrato il “disegno” di quella ragazza nei miei confronti. La sua scarsa avvenenza confrontata con l’avere un fidanzato di tutt’altra specie che la riscattava forse da tante frustrazioni, la “obbligavano” a legarlo a sè. E? come pensava di riuscirci? Rendendosi “indispensabile”, con i piccoli e grandi interventi che mi impedissero di sperimentare, anche nelle banalità quotidiane, il mio valore come uomo in crescita. In questo modo, mettendomi in quella gabbia dorata di cui ho accennato, pensava di potermi “avere”. E sono sicuro che lo faceva in “buona fede”, pensava di amarmi, e che quello fosse l’unico modo per evitare che venissi irretito da altre donne che non mi avrebbero “amato come lei”. Quando decisi di lasciarla, lei piangendo mi disse: “non puoi farlo, tu hai BISOGNO DI ME”.

    Joly, se ti è chiaro l’esempio di questi amori malati, potrai capire quello che probabilmente è capitato a lui. Quanto sia difficile per quest’uomo dover rinfacciare un qualcosa quasi indimostrabile ad “una madre”, e percepire di scoprirsi dentro una trappola dalla quale non saprebbe come uscirne se non facendo soffrire qualcuno.
    Si sta sacrificando lui e lo sta facendo fare in parte a te, mentre sa quanto gli costerebbe divaricare quelle sbarre. Per assurdo è proprio la sua sensibilità di seta che lo condanna. E’ questa la sua vera tragedia.
    A presto.

  3. 23
    joly08 -

    Ho atteso con ansia la tua risposta, Bluvito.
    Ho letto con avidità il tuo messaggio, più volte.
    Apprezzo molto la delicatezza con cui hai “rivisto” la tua posizione perché hai ritenuto di farlo in base a quello che hai percepito e non perché hai voluto darmi una pacca sulla spalla dicendomi quello che volevo sentirmi dire. Sei giunto anche tu, come me, alla conclusione che lui mi ami. E la cosa che mi ha colpito di più è che anche tu, come me, sei arrivato a dire quello che io penso e che mi distrugge: lasciandomi mi ha dimostrato il suo amore. E come se ne esce…non se ne esce. Perché quel percorso di crescita, ripreso quando tornò da me la prima volta e in tutte le volte successive in cui si è ricimentato dopo “piccole” crisi seguenti, ora lo ha interrotto per sempre.
    Parlando con una persona che lo conosce bene, che gli è vicina e che si è sempre mostrata obiettiva (pur senza poter arrivare a dire determinate cose per via del legame che ha con lui), abbiamo pensato che ora lui possa aver deciso di prendere in mano la situazione, di voler capire in che direzione andare, che voglia operare l’evasione dalla gabbia, e che voglia farlo da solo, per non far torto a nessuno. Ne ai suoi, che si sentirebbero traditi nel vederlo andar via “per un’altra”, ne a me che potrei comunque – alla fine di questo ipotetico percorso- non avere in posto assegnato. “Lascialo elaborare…se son rose…”
    E così, da quando mi ha lasciato quasi in mese fa, ieri é scoccata la prima settimana di mio silenzio assoluto (che peraltro avevo interrotto solo con qualche sms, per non “invadere” troppo). Gli ho scritto una lettera, molto accorata…una di quelle che in passato non lo hanno mai lasciato indifferente. E come può lasciare indifferente un GR leggere: “sai, ora vado avanti e chi verrà dopo di te sì, che dovrà essere geloso, perché ora nel mio passato ci sei tu. Ora, e solo ora, posso dirti, addio amore mio”.
    Ricambio il tuo amore ripagandolo con la stessa moneta: ti lascio andare, con un occhio al passato, un addio nel presente ed una sicura cicatrice per il futuro.
    Ma non gliel’ho mandata, forse non lo farò mai. Per non soffrire potrebbe non leggerla nemmeno, non rispondere e se non ricevessi un cenno di risposta ad un addio, allora si che rimarrei appesa a vita.
    Credo sia inutile dire che vorrei credere che lui possa superare tutto questo, maturare un allontanamento terapeutico dalla famiglia, dalla quale comunque mai lo avrei voluto separare. Vorrei sperare che di qui a qualche mese lui possa sentire ancora la mia presenza e il vuoto accanto a se del posto che era il mio. Poi penso che magari arriverà quella che sarà attirata da tutto il resto, non dal suo animi di seta che anzi calpesterà dettando regole che, basterà che lui rispetti, per non sentirsi inadeguato ad una donna che – amandolo per finta- riceverà amore vero. Come spesso succede. Ed allora…troppe cose vanno contro di me, aver capito cosa ci ha allontanati mi da certezza del fatto riavvicinerem

  4. 24
    joly08 -

    ora, che altro dire?
    Mi dispiace averti emotivamente coinvolto in questa autentica tragedia greca, anche se da una parte mi fa “piacere” essere riuscita a trasmettere il reale contenuto delle mie parole. Sono felice che la mia storia non sia passata come una delle tante perché penso che davvero non lo sia fosse soltanto per quello che é il messaggio paradossale che manda, paradossale come solo la vita a volte può essere.
    Non so come faró a togliermelo dalla testa. A smettere di pensarci e soffrirne. A contenere e combattere la rabbia, la gelosia, la nostalgia e la paura. Ora so solo, ed è comunque un passo avanti, che lo devo fare. Che non devo aspettarlo perché sarebbe una attesa vana. Andrò avanti, ma solo perché non posso tornare indietro al momento in cui tornò ed io avrei dovuto respingerlo.
    Grazie a tutti, soprattutto a te Bluvito. Se vi andrà di rispondermi ancora, ogni consiglio sarà come un bicchiere d’acqua in una notte di incubi.

  5. 25
    Andrea -

    Ciao Joly, rispondo basandomi sul contenuto della lettera. Sui commenti non mi esprimo perchè li ho letti dando uno sguardo veloce.
    La mia opinione è che tu sia caduta in un’ossessione e che tu voglia vedere solo quello che ti interessa, per alimentare una speranza.
    Ciò che ti ha detto e che hai riportato nella lettera, in realtà sono parole ben precise e definite e contengono già tutto quello che c’è da sapere.
    “ti prego cerca si stare serena, non è giusto stare con qualcuno a cui vuoi un bene enorme illudendoti ed illudendola che sia amore”
    Bhè, se un uomo a 38 anni arriva a dire una cosa del genere, qualche dubbio fossi in te mi verrebbe.
    Penso che lui davvero ti voglia molto bene, come dice, ma probabilmente non è mai stato innamorato di te e queste cose non si comandano a bacchetta. E’ stato innamorato e ha amato tanti anni fa, bene, e per molti è in effetti difficile riprovare le stesse sensazioni. A lui però dovrebbe essere scattato un altro meccanismo: ovvero sentirsi 38enne, trovare una ragazza con cui stare bene e costruire un rapporto. Tu avresti questi requisiti, ma in lui questo meccanismo non scatta, forse non scatta con te, forse non scatta in generale.
    Ma in primis tu devi aver chiaro quella che è la tua vita. Vuoi lui? Perfetto, gliel’hai detto, lo sa, ma se non contraccambia non puoi forzare gli eventi. Il mio consiglio è di farti la tua vita. Ora stai parlando da innamorata “ossessionata”, che insegue una cosa perchè le sfugge. E non sono nemmeno queste la basi giuste su cui tentare di costruire qualcosa.
    Mi pare di capire che tu sia appena all’inizio della strada della consapevolezza di sè, per cui sono sicuro che ancora ci batterai delle testate secche, ma prima riuscirai a vedere il tutto con altri occhi, meglio sarà per te e anche per lui.

  6. 26
    joly08 -

    Ciao Andrea, grazie per il tuo commento anche se un po’ frettoloso. Non posso raccontare la mia vita in un post, ne spiegare se sono alle prime armi verso la consapevolezza di me o altro. Rispetto la tua opinione e potresti anche avere ragione, di una cosa sola sono certa. Non sono ossessionata né da lui nè da altro. Sono innamorata, ma ho una vita, una carriera, amici e tutto il resto. Andrò avanti, farò la mia vita stai pur certo. Ci sono però delle faccende nelle quali vale la pena cimentarsi ed io l’ho fatto. Con amore. Senza ossessioni. L’ho lasciato andare una volta, lo rifarò. Ciao.

  7. 27
    Bluvito -

    “Sai, ora vado avanti e chi verrà dopo di te sì che dovrà essere geloso, perché ora nel mio passato ci sei tu. Ora, e solo ora, posso dirti, addio amore mio”.

    Ciao Joly, ho riportato la tua frase perchè ancora una volta le tue parole mi hanno emozionato.
    Quando si entra in contatto con i sentimenti veri, anche se provengono da persone sconosciute, non si può restare indifferenti. E’ per questo che mi sono sentito di dirti che lui ha avuto da te qualcosa che ha “fecondato ” il suo animo, facendone nascere una sensazione che, se pur non è ancora consapevolezza, lo sta certamente mettendo di fronte a delle scelte, che richiedono una rielaborazione di certi parametri pregressi che bisognano di uno sforzo immane di revisione.
    La vostra condizione è stata descritta in maniera straordinaria nel passo dantesco di Paolo e Francesca: “Amor c’ha nullo amato amar perdona…”. Cioè: non si può restare indifferenti al vero amore. Ed è quello che è successo a quell’uomo, mentre però constatava di NON sentirsi all’altezza di ricambiare adeguatamente.
    Io lo capisco Joly, perchè ho passato quei momenti, anch’io ho sofferto di GR e anch’io, col tempo, ho dovuto lottare per sconfiggere i fantasmi che mi perseguitavano, e non a 38 anni ma ben più avanti.
    La GR è una “scusa” che chi ne soffre utilizza per giustificare, (senza umiliare ulteriormente la già provata autostima) l’incapacità di condurre un rapporto alla pari. Si scarica la colpa sull’altro quando non si è in grado, per mille ragioni, di esprimere quell’amore con l’equilibrio necessario. Si fugge dal rischio, si cerca di evitare i dolori di un abbandono da parte dell’amata nel momento in cui questa si “accorgesse” della “pochezza” di cui ci si sente portatori. Rielaborare tutto questo e mettersi in carreggiata richiede sforzi e sofferenze che si debbono compiere da soli, anche se, come ho già sostenuto, sarebbe opportuno un tutore psicologico che certamente accellererebbe il processo di revisione.

    Cara Joly, il coinvolgimento nella la tua vicenda non mi ha disturbato affatto, anzi, scoprire che ci sono persone che sanno amare come fai tu, è consolante. Per questo ti dico che tu potrai fargli sapere che il tuo amore è presente, che potrà contarci, ma devi trovare il modo di volere bene anche a te stessa, cosa che saprai tu come realizzare, sia vivendo nell’attesa di un suo ritorno che lasciando aperto il tuo cuore ad un amore che possa corrispondere al tuo sentimento. “Sentirai” quale è la scelta che ti farà stare in pace con la tua anima, e qualunque questà sarà, accettarne la realtà ad essa collegata, anche se si trattasse di quell’ “attesa”. Qui nessuno potrà consigliarti su come agire, sarà il tuo cuore a suggerirtelo.
    Spero però tu non debba mai spegnere questa capacità di amare, comunque vadano le cose, e sentirti fortunata di averla.
    La “bellezza” che hai espresso raccontando la tua storia non passerà mai inosservata a chi ne saprà cogliere il valore, e già questo deve farti sentire “vera”
    Un saluto

  8. 28
    joly08 -

    Caro Bluvito, grazie ancora per le tue parole.
    Mi sono presa qualche giorno prima di rispondere, ho riletto il tuo messaggio più volte, ho riflettuto. Le tue considerazioni sulla mia storia, le tue opinioni e le tue “diagnosi” su di lui restano ancora le più plausibili anche se, in questo lunghissimo mese di assordante silenzio da parte di lui sono arrivata a pensare davvero di tutto…e, come giustamente hai detto tu, qualunque sia la verità, comunque si voglia analizzare la situazione, la scelta sta a me.
    Mi sono ritrovata nella paradossale situazione di scoprire che c’è una persona che prova amore per me da mesi e che solo ora “che sono libera” si è dichiarata. È assurdo. Fai tanto per suscitare, spolverare, sbloccare i sentimenti di qualcuno e senza muovere un dito scopri di essere il centro del mondo di qualcun altro.
    Questo è stato uno dei motivi per cui ho rivisto un po’ tutto, senza grossi risvolti psicologici, ma solo con la lucidità di chi deve necessariamente far bruciare la ferita del “non ti amo” prima di vederla cicatrizzare…non sono in grado di prendere decisioni, il voler bene a me stessa sacrosanto, e di cui tu parli,passa attraverso la spirale del tempo che posso solo far passare cercando di soffrire il meno possibile. Senza escludere ritorni,senza contare i minuti come se fosse certo che ci saranno dato che non lo è affatto…è come se lui avesse il tempo ed io l’orologio. Misurare qualcosa che non hai ti porta solo alla pazzia. Cercherò di volermi bene, ho ripreso a uscire con gli amici, piango meno, evito di parlarne…elaboro il lutto, prendo atto del vuoto augurandomi che quando lo avrò fatto mio, magari allora lo avvertirà anche lui e lì (mi piace pensare) potrebbe anche tornare e magari non ritrovarmi più….

  9. 29
    Bluvito -

    “Fai tanto per suscitare, spolverare, sbloccare i sentimenti di qualcuno e senza muovere un dito scopri di essere il centro del mondo di qualcun altro.”

    Cara Joly, con la tua frase che ho riportato nelle righe precedenti, hai messo il punto su uno dei grandi misteri dell’amore, che nella sua realizzazione sembra indirizzato più da una regia occulta che non dalla nostra volontà.
    Quello che hai citato è tutt’altro che un paradosso, perchè è più frequente di quello che si pensi. Mi sono interessato a questo fenomeno dell’amore non ricambiato, per amore di mia moglie, avendo scoperto che ne ha vissuto uno simile al tuo quanto a frustrazione, ma con un protagonista assolutamente meno qualificato del tuo, per intelligenza, classe e sensibilità. Non di meno, lei impazziva nel non poterlo avere, nonostante lui le desse continue dimostrazioni di inaffidabilità, dove il suo essere ondivago non dipendeva dai problemi che abbiamo scoperto avere il tuo amato, ma solo da immaturo opportunismo, che lei voleva vedere come una mancanza d’amore pregressa che voleva a tutti costi colmare. Era solo un bambino viziato e non un giovane uomo con lo strazio di sentirsi non all’altezza come il tuo. Tuttavia lei è arrivata ad umiliarsi pur di convincerlo a “farsi amare”, e si è dovuta rassegnare solo perchè il suo “sogno” stava trovando una soluzione nella droga, invece che affrontare la vita da uomo. E non le è bastato incontrare me per chiudere i contatti (anche se indiretti) col destino di quel soggetto. Questo per dirti che se ne trova di tutti i colori, e non “vividi” e solari come quelli che hai vissuto con il tuo lui.
    C’è un aforisma che cità così: “Non si è mai amato veramente se non si è amato senza essere ricambiati”. Perchè l’amore che si dà in cambio di niente è quello più puro secondo l’autore. Io non sono d’accordo, per me l’amore esiste quando si è in due a farlo.

    Come la terra vuole l’acqua per far germogliare la pianta, così e solo così un rapporto può trasformarsi in amore. Quello non ricambiato non è amore ma tentativo di amore, anche se l’emozione del desiderio che nasce dal sentimento è incontrollabile e struggente.
    L’amore è una costruzione, un progetto non lo è ancora e non lo sarà mai se non si trovano in sintonia gli operatori, dall’architetto al muratore.
    Ecco perchè i tuoi sforzi per “suscitare, spolverare, sbloccare i sentimenti di qualcuno”, suscitano, spolverano e smuovono solo i sentimenti di chi li produce.
    L’amore NON DEVE richiedere sforzi, deve nascere spontanemente. Quando “quel SEME” trova il terreno adatto e la giusta quantità di acqua, spunta senza fatica, anche sotto l’asfalto.
    Lo dico perchè tra me e la mia lei è stato così, naturale, semplice, senza complicazioni nè sforzi, come se ci conoscessimo da sempre. Entrambe abbiamo visto la differenza con quanto ci era accaduto prima, e imparato quanto non si possa nè si debba forzare gli eventi.

    Ti auguro che qualunque sarà la tua scelta, questa ti dia serenità.
    La felicità? Momenti

  10. 30
    vsl -

    io mi trovo nella stessa situazione di lui,adesso. Sto morendo…

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