Buongiorno a tutti. Dopo aver letto molte lettere che mi sono state di conforto, ho deciso di iscrivermi e chiedervi un parere sulla mia storia e confido in una vostra risposta poiché sto molto male.. Cercherò di riassumervi il tutto. Il prossimo agosto saranno 3 anni che lui è nella mia vita ed io nella sua. Lui è un ragazzo molto dolce, solare, galante, brillante. Tantissime storie alle spalle, solo una davvero importante ormai risalente a più di 10 anni fa. Una storia che lo ha fatto soffrire, chiudere in se stesso e che lo ha portato a non investire mai più di tanto nelle storie successive. Nessuna è mai più arrivata a varcare le soglie della sua casa, di arrivare in famiglia né di potersi aspettare qualcosa di importante.
Con me fu subito diverso, lo diceva lui, lo dicevano i suoi parenti ed amici. Lo vedevo io stessa. Mi corteggia ed io non ci metto molto a cadere nella rete. Dopo due mesi, gli dico di essermi innamorata. Crisi. Inizia a lasciarmi una settimana si ed una no finché a novembre 2011 mi lascia definitivamente. “Non ti amo e non ti amerò mai”. Ma era evidente che dell’amore sapesse poco e nulla. Una vita solo di lavoro e famiglia, amici visti poco, pigrizia, solitudine. L’unico amore vero che aveva conosciuto era quello dei suoi, una estranea che lo comprendesse, supportasse, consolasse ed aspettasse non poteva essere amore… “vuoi dire che non ho le basi per capire se sono innamorato? “Si, fu la mia risposta.
Sei mesi di silenzio, qualunque cosa facessi per riattirarlo lo colpiva sul momento, ma poi restava della sua idea. Ogni piccolissimo segnale lanciato dai suoi (che speravano fossi quella giusta) era vano, si alzava e se ne andava, oppure ribadiva la sua decisione. Mi arresi. In sei mesi non è mai uscito, ha solo lavorato tutto il giorno per poi tornare a casa dai suoi. Quando non gli arrivarono più mie notizie intensificò i suoi “controlli” su Facebook (ora non sono più iscritta) e le notizie su di me che non riusciva ad avere le chiedeva a sua madre, che a sua volta le aveva da sua nipote, molto amica mia.
A farla breve, dopo 6 mesi tornò. Su fb c’era un tipo che mi pubblicava canzoni e belle parole, io fingevo interesse e così, dopo aver lasciato qualche commento sulla mia bacheca (cosa mai fatta nemmeno quando eravamo insieme) una sera lo trovo sotto casa. Torniamo insieme il giorno dopo, stiamo insieme un anno. Lui stentava a credere Che lo avessi aspettato 6 mesi, era felice. Mi diceva che per sei mesi aveva cercato di non pensare a me, di convincersi di aver fatto la cosa giusta ma che era stato un errore perché il mio pensiero non sbiadiva e per quello che avevamo vissuto in quel poco tempo insieme era giusto almeno provare ad arrivare fino in fondo. Entro in famiglia, tutto sembra messo a posto. Ti amo, ti adoro, sei mia. Unico problema, la sua gelosia retroattiva, una mia vecchia storia che non mi ha mai perdonato (benché risalisse a prima dell’incontro con lui) ed il fatto che ci si vedesse molto poco perché lui vive per il suo lavoro. Ma passava da me ogni sera, anche se per pochi minuti e il sabato e la domenica erano tutti per noi. Così per un anno. Poi il lavoro inizia a girare male, la crisi, i problemi, le responsabilità… “ho bisogno di tempo, ora non vedo futuro… mi sento in una stanza buia e non trovo la porta. Hai aspettato tanto, concedimi questo tempo”. A conti fatti, erano due anni che aspettavo. 4 mesi di lascia e prendi, 6 di lontananza, un anno di incontri centellinati in attesa che potesse staccarsi un po’ dal lavoro… mi chiedeva troppo. Ho resistito una settimana, poi ho chiesto risposte. Ma tutto ciò che ha saputo dirmi è stato: “ti voglio un bene enorme, sei una persona eccezionale come si fa a non stare bene e con te, non mi hai fatto mai un torto. Ma siamo adulti, se stiamo insieme dobbiamo costruire qualcosa ed ora io non sento quel sentimento necessario per poterlo fare… ti rovino la vita e me la rovino io. Fa male, malissimo, ma è la cosa più giusta”.
Ed io: “e il tempo che volevi?, ora hai capito? Ti sei dimenticato che mi lasciasti con le stesse parole e poi sei tornato? “.
“Tu quel tempo non me lo hai dato e comunque, se siamo di nuovo a questo punto vuol dire che è così, abbiamo provato, ci siamo voluti bene… non roviniamo tutto. Più tempo passa e peggio è. Se dovessi capire di aver sbagliato e non trovarti più, lo capirò”.
Non mi convince, non mi rassegno. In queste tre settimane l’ho cercato via sms e l’ho trovato in lacrime, in preda alla mancanza di noi… ma… “ti prego cerca si stare serena, non è giusto stare con qualcuno a cui vuoi un bene enorme illudendoti ed illudendola che sia amore”. Gli chiedo se è certo che stavolta non tornerà, se è sicuro di non amarmi, ma con dolcezza svia la domanda, stai serena… è difficile anche per me”.
Si è tuffato nel lavoro peggio di prima, non parla con nessuno esce pochissimo solo con alcuni amici tutti sposati (quasi mai nel week end). Sta a casa, con i suoi (è figlio unico).
È il solito spiraglio che si lasciano tutti gli uomini o davvero può essere in crisi e volersi togliere, con un po’ di solitudine, tutti i dubbi che può prima di fare “il grande passo? “.
Lui ha 38 anni, io 32… e sono CERTA che quello che ho rappresentato io per lui, finora non ha precedenti… non desidero altro che di vederlo tornare, ho giurato che non lo cercherò ancora visto che in queste tre settimane l’ho fatto sempre e solo io. Facendolo, spesso ho sperato anche che non mi rispondesse o che lo facesse in modo da togliermi ogni speranza. Sentirlo in lacrime e sofferente mi ha destabilizzato ancora di più, invitarmi a stare serena. Addolcisce la pillola per il bene che mi vuole oppure c’è la volontà di non dire cose che poi renderebbero impossibile un ripensamento? Vi prego, aiutatemi a capire, rispondete… grazie a tutti e scusate se mi sono dilungata!
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Categorie: - Amore e relazioni
Non mi risponde nessuno? 🙁
non so se sbaglio ma secondo me lui ci tiene davvero a te e la sua è paura visto la precedente relazione che lo ha molto ferito. secondo me devi aspettarlo, un altro po’ sì, e pazienza, non credo passeranno anni, saranno alcuni mesi, il tempo di capire per lui, anzi di trovare il coraggio di buttarsi di nuovo con tutto il cuore.
Ciao joly,grazie per il tuo commento di oggi sul mio caso,mi ha fatto molto piacere. Leggevo il tuo post e devo dire che a 38 anni che ha lui, che ancora si chiude in se stesso,capire cosa vuole e tanti altri fattori. Io ne ho 36,non chiedo la luna,ma sicuramente so cosa voglio. Secondo il mio parere dovresti lascir perdere e se torna,che questa volta abbia le idee chiare. Anche io come sai non sto’ passando un bel periodo,ma lavoro e esco nel pomeriggio.Ho conosciuto un’altra cerchia di amici,e mi ci vedo. Certo….il fine settimana sono solo e spesso giro per Roma in solitudine,ma esco.Lui da come hai detto,lavora,torna a casa e non esce piu’. Ascolta,abbiamo tutta la vita davanti e questo lo sai,aspettare una persona che ….forse,vediamo,ci devo pensare,poi ti faccio sapere…non mi sembra giusto. Non siamo dei burattini,vuoi stare solo? appunto stai solo e non mi cercare,poi se torni e ancora sono disponibile,ne parliamo,ma sul serio. Ma che si vuole fare monaco? dai joly. Senti ma in privato si puo’ parlare? un abbraccio. ciao
Non so se si può parlare in privato, mi sono iscritta oggi. Spero di si perche sarebbe meglio. Intanto grazie per i vostri commenti anche se i.due pareri totalmente discordanti…ma in effetti, so bene di essere di fronte a un bivio impossibile. Un drammatico 50 e 50 dove tutto può essere…
Cara Bimba io lo aspetterò, lo sto già aspettando…ma ho timore che stavolta ci vorranno più di sei mesi ed io sono già distrutta dopo 3 settimane! Senza contare poi che…se non lo fa? Ci muoio…e anche il ragionamento di Luca non fa una piega! Non ci posso credere, io sempre così chiara e decisa…totalmente appesa ad una flebilissima speranza…. 🙁
ti lascio la mia email…ispettorenox@tiscali.it (occhio della mente)
Credo che sarebbe utile per te leggere qualche commento sugli effetti della gelosia retroattiva sul thread di questo blog: “sono un uomo infelice distrutto dalla gelosia retroattiva”, perchè il vero problema è quello, che appare però, per quanto che descrivi della vostra storia, solo come la punta di un iceberg, che contiene un’altra enorme montagna di problemi sotto il livello del mare.
Non voglio scoraggiarti, ma un uomo affetto da quel disturbo sarà il cilicio della tua vita, oltre che della sua. Dipende da te se accettare o meno quella via crucis.
Mi sembra comunque che lui ti tenga (più o meno consapevolmente) sul filo del rasoio, come nella più classica tradizione di questi problematici quanto affascinanti (a tanti occhi femminili) maschi, dove lui ti lascia intravedere uno spiraglio che non diventerà mai una finestra spalancata.
In questo senso la trama è già chiara: lui indeciso a vita (per i suoi personali e forse irrisolvibili problemi) e tu che aspetti che si decida, mentre il tempo passa inesorabile come nella bellissima canzone di Mia Martini: Minuetto. Ma non ti ama, non può farlo, per via di tutti i problemi che ha con sè stesso e che tu non potrai MAI risolvergli se non lo fa da sè. Sappilo.
Più che di te ha bisogno di un buon psicanalista. E’ in tempo per farlo data la giovane età. Aiutalo in quel modo, ma non diventarne la crocerossina: non faresti bene ne a lui ne a te
In bocca al lupo.
P.S. La CERTEZZA di quello che credi tu abbia rappresentato per lui nasce dalla TUA sincera convinzione dell’esserne innamorata, ma non devi essere così sicura che lui abbia questa percezione. Una persona in quelle condizioni è come un cieco a cui si parla di colori. Capisce che c’è qualcosa in più oltre quel buio, ma non sa come rappresentarlo. Non è colpa sua, ma neanche tua, ricordalo.
CIau
PEr me, chi ti abbandona una volta lo rifarà.
PResto/ tardi ma lo rifarà.
Si,certamente torna,
lo ha già fatto e da quel che scrivi lui è molto attaccato a te
E starà bello e bravo per un po’
dopodichè se ne andrà di nuovo
CHI LO SA
A me le lacrime fanno paura.
A volte sono lacrime dei coccodrilli, dopo che han divorato i loro piccoli
e piagnucolano.
NON FIDARTI DELLE LACRIME: a volte è solo acqua che cola.
In bocca al lupo,
KATY
Grazie per i vostri commenti, soprattutto a te Bluvito che mi hai veramente aperto un mondo nuovo. Avevo capito che la cosa non era esattamente da prendere sottogamba, che sarebbe stato sempre un problema, ma non credevo avesse tali risvolti patologici. Ho dato uno sguardo veloce al post che tu hai citato e quel ce ho visto mi è bastato anche se tornerò a leggere con calma. Per ora avevo voglia di rispondere a voi…
Che dire, hai motivato sin troppo e sin troppo bene il tuo punto di vista e….è evidente che non mi lasci speranze. Anche senza fare la crocerossina mi fai un input per aiutarlo che comunque non potrò attuare se lui non torna e – mi pare di aver capito – non credo che secondo te possa tornare perché questo suo malessere glielo impedisce privandolo della libertà di amare qualcuno che porta “il peccato originale”. Ha 38 anni, se non lo supera non gli resta che fidanzarsi con una dodicenne (che di questi tempi forse ne ha fatte molte più di me!) .
Che dire, sono atterrita…davvero, mi rendo conto solo oggi di aver sempre sono valutato ciò che mi ha condannato a morte. La cosa assurda è che ho avuto fidanzamenti veri, di anni, che per lui non contano mentre la mia ultima storia prima di lui di soli 8 mesi con uno che non mi ha mai amata ma soltanto usata approfittando del mio debole per lui è un tarlo che lo logora ed ora mangia anche me….vorrei non averlo mai fatto…finiró per odiarmi…:(
Ciao, una delle prime cose che ho pensato leggendo e’ cio’ che ti ha scritto anche Bluvito, sulla… tua percezione delle sue percezioni. Tu non sai cosa hai rappresentato e rappresenti per lui e leggere la cosa attraverso i tuoi filtri puo’ essere, scusa se puoi la mia franchezza, deleterio. Se lui leggesse la cosa come te stareste insieme e cmq e in ogni caso non puoi scegliere cosa vale o ha piu’ o meno peso per un altro. Bluvito ti indica la gelosia retroattiva ma saggiamente, mi pare, parla anche della punta di un iceberg. Non sai neanche se la gelosia retroattiva sia il centro e puo’ essere anche cmq per quanto non sia cio’ che provi tu che lui ti voglia un gran bene ma non ti ami, come in effetti dice. Non ti e’ mai successo di voler bene a qualcuno, stimarlo, aprezzarlo ma di non provare qlla spinta a essere fare sentire le cose che vorrebbe da te? – Vedi, Bluvito ti indica un topic e un argomento importante e di cui troppo poco si sa. Anche a me leggere quel topic e’ stato utile per identificare (non in me, anche se penso davvero che possa capitare a chiunque) delle dinamiche all’interno di un… “quadro” piu’ complesso… Credo possa essere utile anche per riflettere su quella metafora ciecita’/colori, anche piu’ in generale, e sul pisciare contro vento. E che quel topic o saperne di piu’ sia utile anche per chi si ritrova ad essere dall’altra parte e a copartecipare a quel problema (come ad altri) pero’ mi permetto, per esperienza personale, se puo: servire, di dirti che non sei lui e il problema non puoi risolverglielo tu, qualsiasi esso sia. E che anche tu hai un problema mentre ti vivi questo yo-yo e che contano per te anche le tue valenze e anche i tuoi possibili ‘auto inganni” che vengono dalle tue aspirazioni e speranze. Dal senso che ha per te dirti cio’ che… lui ha vissuto con te e il valore che “deve” attribuirvi. mi permetto (credimi con empatia) di non decentrarti troppo dal sentire di cosa hai bisogno tu per stare bene, al di la’ di lui e di cio’ che secondo te dovrebbe fargli bene. di centrarti sulla realta’ del rapporto e non sull’approvazione e la visione e il senso che vi vede sua madre. Forse non riesco a spiegarmi e comprendo il senso del tuo “non voglio abbandonarlo” ma con quanta lucidita’ vedi che e’ lui ad abbandonare te? e anche i suoi egoismi? Egoismi che per te sono tali e fuori luogo per cio’ che pensi sarebbe giusto dovrebbe darti e essere ma che per lui possono essere un suo modo di sentire, vedere, stare in equilibrio. Non puoi curare e guarire la depressione di un altro, i suoi piu’ vari meccanismi, la sua visione dei rapporti e della vita e di se’ che per lui (o lei) possono essere comunque i piu’ “funzionali”. non puoi decidere con CERTEZZA cosa rappresenti e che in base a cio’ “dovrebbe”. Neanche se fosse vero che sei stata la cosa piu’ luminosa capitata in una vita buia. Piu’ una dinamica e’ o appare contorta e piu’ si enfatizza cio’ (perdonami la banalizzazione per spiegare) la “giustificazione”
e si entra nell’astratto dei se e del non sa cio’ che dice rispetto a cio’ che prova realmente – quando e’ convinto e’ “vero” mentre quando non lo e’ “e’ in stato confusionale”, quando apprezza sa e quando no non sa… – dici che non ha mai vissuto niente di simile dal tuo punto di vista pero’ mi pare che nel tempo della vostra relazione ci siano stati molti ‘casini”… Chi ti parla e’ una persona convinta da sempre che i problemi si affrontano insieme ecc ecc. Ma c’e’ un ma. Non posso riassumerti il MA, il mio MA… cosa contiene, sono mie esperienze e riflessioni mie. Per aver vissuto accanto (quasi 20 anni…) con una persona che aveva il SUO modo di vedere la vita, me, noi qualunque sia stata la mia versione. Potrei dire anch’io e per molte ragioni che sono una delle cose piu’ belle che gli siano capitate nella vita, il che potrebbe sembrare supponente, ma non lo e’ nel senso in cui lo intendo, rispetto alla sua biografia, le nostre esperienze, il modo (anche) di porsi reciprocamente, tante piccole e grandi cose e peraltro quelle che riporto sono le sue parole… sue, non mie. Vere. Come vero e’ stato pero’ anche il suo MA, come vero e’ oggi il mio MA rispetto al fatto che non stiamo nelle ragioni degli altri… Oggi come oggi ti posso dire che di fronte a un “non so/non me la sento/andate e ritorni con il “botto” avrei un altro atteggiamento, interiore ancor prima che esteriore. E non si tratta di minore sana disponibilita’ verso l’altro. Al contempo poiche’ sono stata io stessa una persona “con le sue ragioni” e il suo sentire, indipendentemente dalla versione e aspettative altrui e cio’ che dicevo era (e’) comunque la mia verita’ (che fosse paura, percorso, priorita’…) penso che se qualcuno fosse stato certo di leggermi dentro piu’ di me attraverso le sue aspettative, sentimenti, bisogni e uno spirito da crocerossino avrebbe preso un granchione. “Non me la sento” e’ quello che e’. Poi puo’ starci dietro di tutto o solo “non me la sento” e si w il dialogo, l’empatia, il fatto che se amiamo qualcuno o se qualcuno ci ama e’ naturale porsi “verso”. Ma stare nel “quel che e'” (anche l’assenza, la distanza, la freddezza, l’incoerenza, l’egoismo…) tira fuori piu’ risorse di fronte alla realta’ contingente. se ti dice non me la sento, non c’e’, non condivide, non costruisce con te manco le cose piu’ “banali” prendine atto. prendi atto che dice che non ti ama abbastanza. non dimenticarti di essere e vivere e sentire edulcorando cio” che sarebbe se. Non significa non voler bene a qualcuno ma non dimenticare di volersi bene. Se gli vuoi bene non gli… spedirai mai energie negative manco se per sue ragioni ha messo al centro il lavoro. Ma se lui percepisce come un limite (lui, non tu per lui) delle sue paure, scelte, difficolta’, se per LUI e’ un limite non vivere le relazioni e la vostra in un certo modo sara’ lui a muovere il culo per superare dei suoi “limiti”. Senno’ considerera’ di non farlo. C’e’ una sostanziale differenza.