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Lettera pubblicata il 12 Novembre 2010. L'autore, nicola87, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Davide,
grazie del gentile intervento.
Sono convinto anch’io che non esista nessun essere con la barba lunga nell’alto
dei cieli.
La mia domanda non è se Dio esiste o no.
Dio è un concetto.
La spiritualità è un esigenza.
Può essere più o meno forte soggettivamente e non sempre è dettata dalla voglia
di dare una spiegazione alla morte.
Personalmente la sento molto, e da quando mi sono dedicato a pratiche
meditative so’ che è l’unica cosa che conta veramente in questa vita, anche se è
una strada molto dura.
Pur provando una certa curiosità nei confronti della morte, non cerco le risposte
ad essa.
Quello che vorrei sapere è ciò che sono ora.
So di esistere, ma non so se realmente esista tutto il resto.
Ripeto, alla fine si riduce tutto al nostro pensiero che pensa le cose.
Ogni oggetto, forma, colore, astrazione, situazione, tutto, è prima pensato, se no
non può esiste.
Sto scrivendo sulla tastiera, ma ancora prima lo penso. Senza il mio pensiero a
priori la tastiera non esiste.
Dio è un concetto.
Gesù Cristo, è stato un messaggero di verità, così come lo sono stati altri;
Maometto, Budda, ecc.
Mi piacerebbe molto se dopo la morte non ci fosse più nulla, ma ho paura che
non sarà così semplice.
Ok ho capito: Dio non esiste, e la Sindone è autentica!
La fede è un dono che chi non ha non può capire, un po’ come la cultura, dopo anni in cui ci hanno convinto che era una cosa noiosa e inutile adesso siamo tutti allergici alla conoscenza e teledipendenti, e non ci sogneremmo mai di cercare appagamento nei libri. La religione ci è stata inculcata senza darci spiegazioni e obbligandoci a credere anche a cose assurde e inconcepibili, nonostante ciò esistono ragioni interiori che portano qualcuno alla fede, alla ricerca di risposte. Che nessuno sia tornato per dirci se Dio c’è è vero, ma la grandiosità e perfezione della creazione testimonia per Lui. Chi riesce a vivere senza Dio starà anche bene, si sentirà sicuramente più libero, ma non avrà mai risposte alle sue domande, e chi non si fa domande secondo me è morto dentro.
Ti dico solo che la morte mi spaventa! ho paura di non esistere più.. sai che significa annullamento totale della persona? come fai a dire che ti piacerebbe molto se dopo non ci fosse più nulla..? anche io esisto e non so chi sono..sarebbe più facile credere che mi ha creato dio, ma vedi, io non ci riesco! credo solo alle cose reali pur non sapendo come facciano a esistere.. da dove vengono, chi le ha create, o come si sono formate. la terra, il cielo, le persone… tutto ha un inizio e una fine… è triste! ma più triste è porsi domande e non trovare delle risposte!
In ogni caso mi fa piacere che esistano spazi e persone con le quali discutere di queste cose !
Per la Sindone m’informero’ su questa “sindone creata uguale” dal professor TalDeiTali. Mi risulta che l’originale si rivelo’ per quello che era veramente solo con l’ausilio della fotografia e dell’analisi del negativo, non a occhio nudo, comunque..
Per quel che riguarda Dio, obbiettivamente non abbiamo la certezza assoluta ne’ che esista ne’ che non esista. “Nessuno l’ha visto” ma nessuno puo’ dire “sicuramente non sta da nessuna parte”; per me e’ un concetto simile agli UFO. Per chi ha fede (o come si dice “occhi per vedere”) la prova dell’esistenza di Dio sta nel fantastico equilibrio della Natura e dei corpi, che secondo me non e’ frutto semplicemente dell’evoluzione e del caso ma e’ un progetto mirabile. D’altronde la stessa esistenza dell’universo per me e’ la prova che Dio esiste. Io personalmente penso che tra 100 anni rideranno della spiegazione che ci siamo dati e che riassumiamo in “Big Bang”. Sembra la favola che racconta un padre assonnato per far contento il bambino. “C’era una volta tutta la materia e l’energia dell’universo concentrate, non si sa perche’, tutta in un punto più piccolo della testa di uno spillo. Poi un bel giorno non si sa come, PAF !, schioppa tutto, et voila’, ecco l’universo !”.
…e se Dio fosse tutto il creato di cui NOI pacciamo parte?
Dio è in terra in cielo ed in ogni luogo, o sbaglio?
“…Mi piacerebbe molto se dopo la morte non ci fosse più nulla, ma ho paura che non sarà così semplice…”
Caro Nicola, tu esistevi già prima di questa esperienza sulla terra, e continuerai ad esistere anche dopo la morte, tassello unico e insostituibile(…come tutti noi, d’altronde…)di un processo evolutivo che continuerà fin quando si realizzerà il disegno di Dio…
@paolo s.
“…A me che Gesù l’avesse scampata farebbe molto piacere, perché non meritava una morte del genere…”
I romani quando occupavano un territorio, a parte il divide et impera, si guardavano bene dall’imporre il proprio credo e i propri usi e costumi (…mica erano stupidi!)alle popolazioni sottomesse, ben sapendo che questa cosa sarebbe stata controproducente.Perchè dunque, dopo lustri di convivenze con i credi più disparati, avrebbero dovuto perseguitare e crocifiggere Gesù? a meno che non si trattava di quel Gesù, ma di un altro personaggio che con la sedizione mirava alla ribellione vera e propria, e questa cosa non poteva fare certamente piacere a Roma.
Gesù non solo è sopravvissuto, probabilmente aveva anche una donna,il suo discepolo preferito, in barba a quanto sostiene la chiesa cattolica, ipocrita e misogina…
Boh?
parlate tutti di Dio come una cosa esterna; Dio fosse, che Dio esista, la sua
grandiosità, il disegno di Dio, ecc.
Secondo me, più semplicemente l’io è Dio.
Solo che non sa di esserlo.
Comunque siamo andati ampiamente fuori tema. Le mie curiosità sulla morte e resurrezione di Gesù Cristo erano puramente tecniche.
Ma qua vedo che la questione più importante è se Dio esiste e come ogni uno lo interpreta. Bisognerà aprire un altra discussione.
Grazie a tutti per la partecipazione
Che bello questo thread, faccio i complimenti ai compagni di viaggio che si esprimono in modo pacato e profondo, ognuno con la sua concezione del mondo e di Dio. Secondo me la cosa importante su cui riflettere è il fatto di possedere un’idea di eternità, cosa che ad un ateo può dare molto fastidio, almeno credo, per questo si manifesta la paura della morte: se fossimo destinati a scomparire per sempre ce ne faremmo una ragione, come l’animale che si allontana dal branco per morire con dignità e rassegnazione, ma noi no, abbiamo quella tensione all’assoluto e quella sensazione che dopo ci sia ancora qualcosa, che la natura umana sia solo un limite alla completa espressione di noi stessi, che sia ingiusto finire così mentre i nostri cervelli sembrano essere programmati per funzionare all’infinito.
Ritornando alla Sindone, essa non risponde ad alcuna domanda riguardo alla morte e al “dopo”, per questo anche se fosse autentica preferirei sempre rivolgere la mia attenzione verso ciò che è vivo, una foglia, un animale, qualcosa di perfetto che mi parli del Creatore che l’ha concepito. Sbucciate una melagrana, ed osservate i granelli di rubino che essa contiene, gustatene la rossa energia … è nata per caso? Anche un frutto “semplice” come un’arancia in realtà è un’opera di ingegneria naturale che è difficilmente giustificabile come il risultato di un’evoluzione casuale, non parliamo dell’equilibrio dei pianeti e delle stelle. Se Dio ha voluto darci dei segni è proprio nelle cose della natura che li ha disseminati, e perfino i bambini li sanno riconoscere.
Noi paghiamo il prezzo di una cultura religiosa deviata ed opprimente, basata sui concetti di peccato, di colpa e di morte, mentre Dio sta dalla parte della luce, della vita e dell’amore, ed ogni molecola del creato è fatta di questo.
D’accordissimo con l’ultimo intervento, a parte il fatto che secondo me siamo allontanati dal vedere Dio nel suo creato non dalla religione ma dal materialismo e dalla vita urbana.
D’altronde San Francesco d’Assisi aveva secondo me ben presenti sia i concetti di peccato, morte, dolore, che quelli di luce, natura e vita. Lo dimostra la sua famosa preghiera, nella quale benedice Dio iniziando dalle cose “belle” e finendo con “benedetto sei tu o Dio, per nostra sorella Morte corporale”..
Nicola87
“…parlate tutti di Dio come una cosa esterna; Dio fosse, che Dio esista, la sua grandiosità, il disegno di Dio, ecc.Secondo me, più semplicemente l’io è Dio.Solo che non sa di esserlo….”
:)…stiamo dicendo la stessa cosa a quanto pare!quanto alle tue curiosità sulla morte e resurrezione di Cristo, a me ha incuriosito questo:
Horus era il figlio di dio in Egitto…
– Horus era la luce del mondo; Gesù era la luce del mondo.
– Horus ha detto di essere la verità e la vita; Gesù ha detto di essere il cammino, la verità e la vita.
– Horus era il buon pastore; Gesù era il buon pastore.
– Horus è nato a Annu, il “posto del pane”; Gesu è nato a Bethleem, la “casa del pane”.
– Horus era l’agnello; Gesù era l’agnello.
– Horus è identificato da una croce; Gesù è identificato da una croce.
– Horus fu battezzato a 30 anni; Gesù fu battezzato a 30 anni.
– Horus era figlio di una vergine, Isis; Gesù era il figlio di una vergine, Maria.
– La nascita di Horus fu annunciata dalla nascita di una stella; la nascita di Gesù fu annunciata dalla nascita di una stella.
– Horus era il bambino che insegnava nel tempio; Gesù era il bambino che insegnava nel tempio.
– Horus aveva 12 discepoli; Gesù aveva 12 discepoli