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Lettera pubblicata il 7 Luglio 2010. L'autore, sottecchi, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro Sottecchi,
Ma tu qui cosa cerchi, comprensione, assoluzione, perdono, o una combinazione delle tre?
La comprensione molti te l’hanno data me compreso. L’assoluzione quasi nessuno. Per il perdono è tutto un altro discorso. Il perdono si basa sull’analisi e il riconoscimento del male causato SENZA SE E SENZA MA. Non è gratis ma è un dono che costa IMMENSAMENTE a chi lo concede e proprio per questo non è un diritto ricevere.
È vero che le parole possono essere pietre e fare molto male, ma la reazione violenza non è mai giustificabile. Non so se il quadretto familiare che descrivi, con genitori alquanto assenti e centrati su se stessi sia l’origine del tuo problema ovvero quello di non avere modelli di riferimento equilibrati al punto di sceglierti tu stesso una relazione turbolenta che nulla ha a che vedere con l’amore sano. Questa è un’analisi che dovrai fare tu.
Come ti ho già spiegato, la vostra è una relazione malata della quale gli ultimi eventi sono soltanto l’evoluzione e non la casistica isolata. Lascia perdere i gamberetti in salsa, i vassoi d’argento e i petali di rosa, e magari spendi quei soldi con qualcuno che ti spieghi il perché non sei in grado di gestire la rabbia che hai dentro e che occasionalmente esplode trasformandosi in violenza.
Al di la delle analisi evolute che utilizzi per spiegare e giustificare quel che è un gesto inqualificabile, entrambi siete persone emozionalmente immature e incapaci di gestire una relazione ad un livello che vada oltre la pancia. E vi siete scelti proprio per questo.
Al consiglio che ti l’ho già dato, ovvero fatti da parte con dignità per il tuo e il suo benessere, aggiungo ora di iniziare un percorso dentro te stesso utile a comprendere l’origine delle tue dinamiche comportamentali, affinché tu le possa vedere, capire e controllare.
A quanto pare sei di famiglia buona e i denari non ti mancano, spendili su te stesso in qualcosa che migliori la tua vita e quella della persona che un giorno sceglierai per compagna.
Auguri. G.
@TiPrendoeTiPortovia
…tanto per concludere e mettere i puntini sulle “i”:
1) “…ho più volte espresso la mia CONDANNA…” parole tue, però intanto “…se una persona, UOMO o DONNA che sia, mi sommerge di insulti e provocazioni fino ad arrivare ad offendere gravemente la mia persona o mia madre, allora no, allora parto in quarta e lo/la disintegro!!!!!!…”insomma, condanni o disintegri? secondo me disintegri.
2)”…c’è anche un limite ENORME nelle parole, LE PAROLE che talvolta offendono irreparabilmente, LE PAROLE che fanno piu male di un pugno nello stomaco, LE PAROLE che uccidono!…” ergo le parole possono far male… “…Provate a ricordare che le parole, quelle giuste, quelle vere, possono avere lo stesso potere delle azioni.”(Raymond Carver) scusami se insisto, ma continuo ad essere dell’avviso che questa citazione non centri molto con il tuo discorso.
3)Ho letto attentamente i tuoi post, e detto tra noi il messaggio che passa tende a giustificare le attività “manuali”…
4)sottecchi in questo momento è fuori discussione
5)Hai mai visto una donna dopo i postumi di un “trattamento di bellezza” che tu, in determinate circostanze sembri giustificare? io si, purtroppo…
6)”…io non voglio convincere nessuno che la violenza nei confronti del più debole è giustificabile, voglio convincere che La violenza ha molteplici facce, subìta dal più forte, subìta dal più debole, fisica o mentale, verbale, con minacce, con ricatti, con botte calci e pugni…sempre VIOLENZA rimane…” questa è bella! quindi per te tra un pugno in faccia e un insulto non c’è differenza…
7) “…dimmi la verità: se tu fossi alta 1,90 palestrata e fossi insultata da un altro uomo
alto 1,50 peso 50 kg,e ti dicesse delle cose orrende su tua madre o che vorrebbe
violentare tua sorella, ti controlleresti e te ne andresti via o lo prenderesti per il
collo?…” e se l’uomo fosse 2 metri x 100 kg? un conto poi è rispondere ad una provocazione, un’altro è difendersi da una violenza, non ti pare?
8)non mi hai offeso, mi hai fatto solo sorridere con le tue teorie…
cara Rossana purtroppo è così… spesso poi sono persone così affabili, almeno in apparenza, da essere al di sopra di ogni sospetto…
@TiPrendoeTiPortovia
Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.
Johann Wolfgang von Goethe
francesco, il gesto che hai fatto nei confronti della tua compagna è un gesto di debolezza interiore dettata dall’ insicurezza e dalla paura che ti porti dentro, usare la violenza contro chi non ha difese deve farti pensare, scappare non è una soluzione,ma far capire alla persona che ami di esserne veramente pentiti è un modo onorevole di gettare a terra le armi e cominciare a vivere con rispetto.
Volevo solo fare un appunto, che non è essere uomini usare la donna come un bidone della spazzatura dove gettiamo tutto quello che ci pare.
E non è essere donne usare gli uomini come bancomat o animale da compagnia.
grazie wolverine,
grazie gio,
per aver sdrammatizzato con le vostre conclusioni, in modo quasi divertente!
wolverine
Carver, con quella frase voleva dire molto di più, la mente elastica legge tra le righe il significato della similitudine parola-azione.
Sono molto felice di averti fatto sorridere con le mie teorie, non è facile sai “rubare” sorrisi alle persone 🙂 noto che non le hai comunque capite ma è importante ti abbiano fatto passare qualche secondo in allegria.
Per concludere, anche tu mi hai fatto sorridere, anzi, direi ridere tantissimo quando hai citato Goethe, hai citato forse l’unico filosofo che non dovevi ed è evidente che non lo conosci per nulla perchè avresti dovuto sapere alcune cose: ” Secondo Eduard Hitschmann (medico ed allievo di Freud) le caratteristiche della relazioni amorose di Goethe erano VIOLENTE, BURRASCOSE nell’innamoramento, seguite da un’incertezza e tormento interiore e, infine, la FUGA dall’amata, seguita da rimproveri verso se stesso.”
Ci stai dando un bell’esempio grazie davvero delle tue perle di saggezza (le mie fanno solo ridere lo so) ^_^
Prova a rileggere con attenzione i principi ermetici di trismegisto (che probabilmente conoscerai a memoria) e forse magari riuscirai a capire le mie “ridicole” teorie.
Ciao Francesco, non è nel mio stile giudicare le persone, ma sei
venuto qui a chiederlo e dunque scrivo quel che penso e, visto che lo
chiedi espressamente, ti darò in calce un ‘costruttivo consiglio’. Ho
letto e riletto con attenzione la tua lettera, gli interventi degli
altri, ma soprattutto quelli di “TiPrendoeTiPortoVia” che, secondo me,
sei tu.
Trovo sconcertante e spudorato che tu sia venuto qui a chiedere
comprensione e assoluzione per i ‘calci nella schiena’ che hai dato ad
Alessia, mandandola all’ospedale. Probabilmente hai fatto sapere a
questa ragazza di questa tua lettera nella speranza che lei possa
leggere il tuo – a mio avviso, falso – pentimento e, può darsi anche,
il commento di qualche lettore impietosito che ti schiodi dalla croce
in cui ti sei messo. E penso che se lo hai fatto una volta la prossima
sarà peggio. Semmai riuscirai a convincerla a tornare con te, penso
che sarà uno dei più grandi errori della sua vita. Hai scritto una
lettera che è, da una parte, la celebrazione di te stesso e
dall’altra, pur di esaltare la tua persona e la tua ‘pseudo-morale’
che vuoi far sembrare corretta, continui a disprezzarla con il tuo
“non è molto brillante”. Tu non sembri affatto ‘brillante’ né nella
lettera né nei commenti in cui così sfacciatamente continui ad auto-
commiserarti, né nell’affermare che lei non lo sia. Questo è un altro
calcio. Hai scritto: “…mi ha senz’altro amato e voluto bene. Ed anch’
io ho imparato ad amarla e volerle bene”. Lei ti ha amato e voluto
bene e tu hai ‘imparato’. Ma cosa ti fa pensare che hai imparato? Da
come sono andate le cose non sembra che tu abbia imparato. Hai detto
bene quando hai scritto che “in una storia d’amore in cui il male
prende il sopravvento…”, ed infatti, tu hai preso il sopravvento non
‘rispettando’ un altro essere umano, e quando “si perdono i nervi
facilmente” in questo modo bisogna cercare un aiuto appropriato. Nel
commento 5 parli di ‘ratio’ (la tua sembra distorta), di “solidarietà
femminile”: non ti nascondere dietro un dito, qui si parla di un
essere umano mortificato nell’anima, nel cuore, che è finito
all’ospedale per la tua animalesca prepotenza, poiché sei stato
impotente nell’autocontrollo e non potendo competere con le parole hai
usato la forza fisica. Ammetti i tuoi limiti! Nello stesso commento
affermi: “Ho sempre cercato di farle capire che da me non doveva
difendersi”. Sei ancora una volta spudorato, spregiudicato e questa
volta anche vigliacco poiché, come vedi, doveva difendersi: eccome se
non doveva! [continua 2 parte…]
[2 parte]
Ed ancora; è preoccupante il fatto che tu possa solo pensare alla
(tua) ‘perfezione’: “Purtroppo la perfezione non è disegnata per
l’umano…”, e infatti mi chiedo cosa hai di umano in questo tuo modo di
essere. Forse quando scrivi che “non basta far del bene…” ? (che cosa
vuol dire per te fare del bene? Regalare un anello d’oro dentro i
gamberi? Oppure prendere a calci una persona che ami?) o quando ti
elevi sul palco del Giudice Sovrano quando ancora affermi, solo per il
gusto sadico di sminuire lei per innalzare te sopra le parti, che “Lei
mi ha sempre amato, a modo suo per carità”. A modo suo per carità!?
Non ti confondere, ricorda che sei tu sul palco degli imputati, e non
la tua (ex)ragazza, e per quanto mi riguarda lì devi rimanere. Questa
tua continuata auto-celebrazione fa venire il voltastomaco. Anche se
c’è molto altro da dire, mi fermo qui. Ma come ti ho scritto
all’inizio di questo post ti lascio un consiglio. L’unica cosa gusta
che puoi fare è sparire, lasciando perdere anche questi penosi
stratagemmi. Ciao
Franco,
ammiro l’impegno nell’inquadrare la personalità di sottecchi e il rigore nel puntualizzare e motivare le tue osservazioni.
quasi tutte le svirgolature che hai sottolineato avevano urtato anche la mia sensibilità ma, essendo donna, non ho voluto essere troppo di parte. peraltro, devo ammettere che non avrei avuto nemmeno le tue capacità analitiche, nè la tua pazienza…
@tiprendoetiportovia
si… si… come no, hai ragione tu…
@rossana
non c’è di che… ; )