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Lettera pubblicata il 11 Agosto 2020. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore nina.
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Ciao Rossana e grazie per la tua risposta. Io non ho nemmeno chiesto l’assegno di accompagnamento perchè secondo me non lo otterrei (anche il medico di base concorda con me). Il fatto è che mia madre il più delle volte appare quasi normale, se poi ci sono persone si ringalluzzisce perchè è molto vanitosa: in effetti è questo che le manca, non poter uscire (in quanto fa fatica a camminare) e interagire con gli altri (però in casa non vuole nessuno!!). Per metà della giornata è anche abbastanza lucida, e poi ci sono i momenti in cui si lascia andare di brutto alle manie di persecuzione, all’ansia, all’autocommiserazione.
Mia cognata abita a 40 km di distanza, deve già occuparsi del bambino e del lavoro. Onestamente da lei non posso pretendere più di tanto.
Allora cerchiamo di capirci: O tua madre sta male, e allora tutti i riguardi e gli aiuti le sono dovuti; oppure ci marcia, e allora le son dovuti un paio di smatafloni affinché si dia una riregistrata e non faccia dannare il prossimo. Come già ti ho accennato nel commento a una tua altra lettera, la baby-sitter che mi aiuta con le mie figlie si trova in una situazione simile alla tua. La madre non è aggressiva, ma fa la iperdepressa. Se la figlia non le sta dietro, certi giorni nemmeno si alza dal letto e addirittura fa a meno di mangiare. Accusa dolori di cuore, o debolezza o altro, poi quando la figlia è riuscita a ottenere l’appuntamento per la visita e magari son già in ospedale, lei chiede di tornare a casa perché… quel giorno è stanca! E la figlia sempre a correre, correre, correre… Perdonami il tono duro, ma avolte, magari senza rendersene del tutto conto, certi genitori – e soprattutto certe mamme – giocano la carta della salute malferma per tenerci in pugno.
Precisazione d’obbligo: Quando parlo di smatafloni – in italiano schiaffoni – non mi riferisco ad essi in senso letterale, per amor di Dio! Mai alzare le mani su nessuno, men che meno sui propri genitori! Li prendo però come metafora per indicare un intervento forte per far percepire alla persona che siamo sì a sua disposizione, ma che anche lei deve metterci del suo e fare affidamento sulle energie e le risorse di cui dispone. Peraltro, la famosa mamma della mia baby-sitter, anche lei quando ci sono ospiti o è in società si ringalluzzisce tutta, tant’è che tutti coloro che la incontrano non fanno che complimentarsi con lei, magnificando la sua energia, il suo spirito positivo ecc. Salvo che poi, nel privato, è tutta un’altra storia. Quindi queste persone le energie le hanno e quando vogliono le sanno mettere in campo!
Nina,
chiarita la situazione del fratello e di sua moglie, dovresti lasciar cadere pretese di aiuto pratico da parte di entrambi (una perché già troppo presa e l’altro per le divergenze di carattere precedenti all’attuale necessità di provvedere insieme ai bisogni della mamma, che non farebbero che complicarti la già pesante attuale sussistenza psico-fisica).
so quanto sia duro sentirsi soli quando vengono chieste più risorse di quanto se ne dispongono.
1) chiedi a tuo fratello nel modo più sereno possibile di non appesantirti ulteriormente il carico oppure di mettere a disposizione anche poche ore di specifico accudimento, da mantenere in modo fisso e attendibile;
2) prova a “ricattare” tua madre offrendole una carrozzella e una passeggiata fuori casa alla settimana, a patto che accetti la stessa persona una volta alla settimana per lavori di casa.
3) cerca di avere il supporto di cui al punto 2 dall’ASL, se possibile, altrimenti trova tu la persona adatta.
Ragazzi, volevo ringraziarvi tutti per i suggerimenti e per il conforto che mi avete offerto! Siete davvero molto cari!
Il mio intento per ora sarebbe quello di trovare una brava persona che possa venire qualche ora al giorno, vediamo come va…
Aggiornerò presto la pagina, intanto vi mando un abbraccione! Nina
Ok, dunque in bocca al lupo e se lo riterrai, tienici informati.
Ciao, io devo vivere con mia madre di 92 anni. Non percepisco nessun aiuto dallo stato perché apparentemente sta bene… Ma io non vivo più. È pesante, mi controlla e non va bene nulla di quello che faccio… Non la sopporto più. Mi sono sposata per andarmene da casa sua, ho divorziato dopo 13 anni… Ed ora? Eccomi qui con lei che mi gestisce la vita… È pesante, Incompatibile con me… Ho un figlio che adoro ed è l’unica persona che mi permette di vivere
Buona sera a tutti. Mamma anziana aggressiva a parole e mani molto cattiva. Fa leva sul fatto che io mi debbo occupare di lei per contratto di mantenimento ma in 10 anni mi ha tolto molti soldi e la vita. Come posso tutelarmi non perdendo la casa di famiglia che dopo aver sopportato e speso molto per lei mi spetta come almeno risarcimento? Grazie