La cosiddetta “gelosia retroattiva” viene da molti dipinta come una qualche forma di patologia, ma, al contrario, nessuno ha mai dimostrato che si tratti di una malattia.
Iniziamo dicendo che anche l’enciclopedia libera non la definisce come malattia: https://it.wikipedia.org/wiki/Gelosia_retroattiva
Voglio aggiungere che anche il termine “gelosia” è errato. La dimostrazione più evidente del fatto che la “gelosia retroattiva” non abbia la stessa natura della “gelosia” ordinaria è che nel primo caso l’individuo che la esprime esercita una azione REPULSIVA verso i terzi, mentre nel secondo caso egli esprime una azione ATTRATTIVO-COERCITIVA. Quindi non si dovrebbe chiamare “gelosia retroattiva”, ma “REPULSIONE RETROATTIVA”. L’introduzione della parola “gelosia” ha finito per creare confusione tra le persone, favorendo la nascita di sedicenti “esperti” che si proporrebbe di CURARE la “gelosia retroattiva”. Facciamo un esempio per chiarire meglio il concetto appena espresso: un uomo che esprime “repulsione retroattiva” ha un forte impulso ad allontanare da se stesso le donne che abbiano avuto rapporti sessuali con terzi, mentre un uomo “geloso” in senso tradizionale ha un forte impulso a trattenere vicino a se la donna che ha avuto rapporti sessuali con terzi proprio perché è impaurito che ne possa avere altri.
Infatti un soggetto geloso è, salvo rari casi, fondamentalmente un insicuro, mentre al contrario, un soggetto che esprime “repulsione retroattiva” non è insicuro, ma piuttosto certo di ciò che desidera e specialmente di ciò che NON desidera.
La repulsione retroattiva ha la chiara natura di PREFERENZA SESSUALE e come tale non è né una patologia né un disturbo di comportamento. Come ogni preferenza sessuale è assolutamente inopinabile, altrimenti sarebbero discutibili le scelte di ciascun essere umano sul pianeta. Appare evidente che se un soggetto che esprime “repulsione retroattiva” viene condizionato a violare la sua natura per fare ciò che non desidera, egli avrà sicuramente sofferenza psichica e interiore.
Per essere ancora più chiari: si prenda un eterosessuale e lo si condizioni a stare con un individuo dello stesso sesso. E’ chiaro che la forzatura viola così profondamente la natura del soggetto, che egli avrà come minimo incubi, paure, angoscia e sofferenza. Ovvio che non esiste una “colpa” del partner (infatti il partner è così come è anch’egli, e ha diritto di esserlo per carità!). Quindi, tornando alla repulsione retroattiva, un soggetto che non desidera un partner con storie passate NON deve in alcun modo condizionarsi o essere condizionato a fare scelte contro la sua natura. Non c’è nulla da curare, nulla da discutere. La sua libertà (e preferenza sessuale) è quella di NON stare con chi ha già avuto esperienze sessuali e ha pieno titolo per esercitarla. Sono assolutamente inopportuni e fuorvianti i commenti di chi, profano della repulsione retroattiva, cerca di insinuare che questi soggetti siano insicuri, da curare o addirittura “pericolosi”. E’ importante ricordare che la violenza è sempre esecrabile, e che in alcuni rari casi i soggetti “gelosi” hanno posto in essere comportamenti coercitivi e violenti (dallo stalking, alle percosse, all’omicidio). In tutti questi casi non si è trattato di “gelosia” ordinaria, ma di un percorso esclusivo di queste persone che ne ha trasmutato e amplificato le reazioni, arrivando ad atti efferati. Non tutti i gelosi diventano criminali, quindi non esiste un nesso tra la gelosia e la violenza. Se la gelosia si trasforma in altro, non è più gelosia ma diventa patologia, e in quel caso sicuramente occorrerebbero delle cure specifiche. Tutto questo però non ha nulla a che vedere con la “repulsione retroattiva” (maldestramente definita “gelosia retroattiva”) perché appunto si tratta di qualcosa di completamente diverso, con diversi effetti e che al 99,99% non ha mai una componente violenta. Qualcuno sostiene che i gelosi retroattivi dovrebbero adattarsi alla società moderna, data l’impossibilità di trovare un partner secondo gusti. A queste persone rivolgo io una domanda: tra chi non rinuncia alla propria natura e paga il prezzo della solitudine e chi invece ha venduto l’anima per adattarsi al mondo, chi è più insicuro ?
Non gettarti sulla solitudine…mi trovo in una situazione trasversale…non farti trascinare dal giudizio altrui.
Io, per scelta, non ho ancora avuto rapporti nonostante abbia 24 anni…aspetto la persona che amerò davvero e il momento in cui sarò pronta(dopo il matrimonio)…non esigo di essere la prima donna per il mio futuro partner ma va bene così…ripeto é una mia scelta per cui sto bene.
Questa tendenza è una forma di richiamo della natura che ci vuole portare a prendere in considerazione la casa come centro della vita. Se non discendi da una famiglia di giuristi (tanto per fare un esempio) devi trovare sulla tua strada una persona mandata da Dio per affidarti la sua eredità. Questo vale anche quando ti trasferisci in un’altra città. Nel tempo degli studi mi è stata d’aiuto la sorella di mia nonna che viveva come in un tempio, ricoperta da paraffina. Ecco, questo è un modo corretto di approcciarsi al progresso. Non ti toglie nulla. Dal punto di vista delle idee è stato uno dei periodi più fecondi della mia vita. Mi ero abitua all’idea che la mia vita dovesse essere così, ma purtroppo le cose sono andate in maniera tale che al massimo avrei potuto aspirare a prendere marito. L’amore non arrivò. Adesso posso vivere con i sentimenti di mia nonna. Nell’altra vita i sentimenti erano aboliti, ma c’era amore. Si è visto, voglio dire.
Per questo la chiesa un tempo era contraria alla cremazione. A dire il vero negli anni della scuola lei era ancora in vita e a parte lo stile severo non mi ha potuto passare altro. Andavo con sua sorella a visitarla. Un’altra zia. La zia della scuola. Non andammo al compleanno, non so perché. Forse per via della comunione, per non rompere la liturgia della bellezza. Questo avviene tutto nel gratuito, tanto è vero che è come se non ci fossi mai passata da quella città. Certo, se avessi trovato l’amore si sarebbe materializzato quel buono che è l’unica cosa che resta di questa vita meschina.
Cara Axa, scelta molto coraggiosa e degna di rispetto.
Il tuo futuro uomo te ne sarà grato a vita.
Che spasso leggere le vostre lettere piene di disagio, dai che zaia adesso ha fatto il decreto sull’igiene per la prevenzione del corona virus e allora chissà che voi italioti e mi rivolgo sia ai maschi che alle femmine non farete più sesso tanto per farlo e fatto alla c.... di cane visto che dovete stare sempre a debita distanza perché sennò vi contagiate a vicenda ???????. E finalmente lo farete solo dopo il matrimonio. Che bello vivere a Berlino. ????
Attimo,ma la repulsione retroattiva é solo per la donna non vergine o anche nei confronti della donna vergine ma che ha fatto altro?
Il concetto di “verginità”, secondo l’opinione comune tra chi gode della facoltà della repulsione retroattiva, è da intendersi in modo più esteso rispetto alla semplice verginità fisica.
In più occasioni è stato spiegato che possedere l’imene intatto non è sufficiente per sdoganarsi “vergine”.
A titolo di esempio:
– una donna che ha avuto rapporti anali
– una donna che ha avuto rapporti orali
– una donna che mostra parti intime
potrebbero benissimo essere “vergini” nell’imene, ma generano “repulsione retroattiva” in quanto considerate comunque al pari di “NON vergini”.
Anzi, per alcuni versi, il rapporto sessuale “ordinario” potrebbe generare un indice di repulsione retroattiva inferiore rispetto ai rapporti sessuali non ordinari.
La repulsione retroattiva ha una propria “scala” di forza, ed essa può approssimativamente essere valutata secondo l’equazione retroattiva di Itto Ogami:
https://www.letterealdirettore.it/gelosia-retroattiva-metodo-calcolo-implicazioni/
Purtroppo molte donne giocano sul fattore “verginità” basandosi sull’integrità dell’imene.
“Io sono vergine perchè non ho mai avuto penetrazione vaginale, ma col mio ragazzo ho fatto questo, quello e quest’altro”.
Con un piede vogliono sentirsi ancora “pure”, dai nobili valori, quelle che aspettano il ragazzo giusto per il grande passo; con l’altro piede vogliono essere trasgressive, omologate alla società, non sentirsi sfigate inconfronto alle amiche.
Ecco perchè io non ho mai creduto ai fidanzamenti casti soprattutto dettati dalla religione, perchè sotto c’è sempre l’inganno, c’è sempre il voler raggirare il significato di verginità sia da un punto di vista appunto religioso che da un punto di vista fisico. E pure dal punto di vista morale, aggiungerei. Una donna può essere purissima anche senza imene, una donna può essere disinibitissima anche con l’imene.
Tipo una donna che é stata “2”(con alti e bassi) anni con un ragazzo,che si é fatta masturbare(manualmente solo) e ha masturbato l’altra persona(sempre manualmente)la considereresti comunque out? pur essendo vergine?
Perché la medesima analisi, con relativo giudizio morale, non si può applicare al genere maschile e, nello specifico, al geloso retroattivo che lo emette? Ovvero il geloso retroattivo che dispensa tali “nobili valori” è o no a suo volta vergine in senso esteso? Oppure sa solo predicare bene, ma razzola molto male? Una donna vergine può “schifare” un geloso retroattivo non vergine con le medesime argomentazioni? La gelosia retroattiva non è evidentemente una “condizione normale”, ma una vera e propria deviazione che deriva da un disturbo di personalità, non attribuibile a fattori esterni.