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Galatea odia Pigmalione

di Telle

Salve, direttore.
Quanto si può cambiare senza perdere quel che si è? E quali sono i motivi giusti per cominciare un percorso di miglioramento?
Prima di conoscere il mio attuale compagno, 3 anni fa, mi andavo bene esattamente come ero, ma tra questioni irrisolte e vuoti non stavo affatto bene.
Da quando lui è entrato nella mia vita le cose sono cambiate molto velocemente. Mi ha fornito mezzi e motivazioni per raggiungere obiettivi che prima mi sembravano impossibili; sto per laurearmi, ho riallacciato i rapporti con mia madre, ho perso 40 kg, faccio parte di diversi gruppi di volontariato e cosi via. La mia vita è cambiata sicuramente in meglio e non posso che essergliene grata.
Tuttavia credo abbia preso un po’ troppo piacere nel rivestire il ruolo di Pigmalione e a me quello da scolaretta ubbidiente inizia a stare stretto. Utilizza con me la stessa severità che adopera con sè stesso.
Non basta mai, sempre in miglioramento, sempre a rincorrere qualcosa.
Da ieri mattina ad ora, ecco le “bacchettate” che ho ricevuto:
-abbassa la voce quando ridi;
-(dopo che una mia compagna di corso che ho sempre aiutato si è rifiutata di passarmi gli appunti di una lezione, ho sbottato con lui dicendo qualcosa come “quando servirà qualcosa a lei, non mi troverà” ) questi sono comportamenti infantili, dovresti essere più matura;
-perchè continui a leggere Dostoevskij se non ti piace? Non devi per forza finire il romanzo, questo lo fanno le persone mediocri che non sanno scegliere;
-(dopo essermi fatta la ceretta) perdi troppo tempo in cose futili, poi non lamentarti se non ottieni ciò che vuoi dalla vita;
-anche oggi ti sei svegliata tardi (alle 7), questa quarantena poteva essere l’opportunità di essere produttiva e l’hai sprecata;
– io:”ho trovato un video per chi non riesce a fare i piegamenti come me”. Sono stronzate, cerchi sempre scorciatoie invece di imparare a fare le cose.

Ovviamente tutto questo è condito da premure e coccole e dolcezze che non lesina mai, è un “”bravo”” insegnante ecco…ma io non voglio più un insegnante, voglio un compagno.

Lettera pubblicata il 8 Maggio 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    Yog -

    I professorini sono detestabili, hai davvero ragione.
    Parola di Professore.

  2. 2
    glosstar -

    Pensa che c’e’ gente che paga un sacco di dindini per avere qualcuno che li tenga allineati e coperti. Tu l’hai trovato gratis con corollario di premure, coccole e dolcezze…

  3. 3
    Golem -

    Non a caso nel mito Galatea era una statua “scolpita” da Pigmalione. Fu Afrodite che le diede vita per l’immenso amore che quest’ultimo sentiva nei confronti della sua “opera”. Chiara l’allegoria?
    Aspetta quindi l’intervento della dea dell’Ammore per liberarti dalla dolce schiavitù. Per il momento per il tuo Piggy sei ancora fatta di carbonato di calcio. Proveniente però dall’isola di Milo, quella dell’omonima Venere. Mica pizza and figs

  4. 4
    Acqua -

    Si capisce che ora non hai più bisogno di un “personal trainer” e ne sei pienamente consapevole. Ringrazialo per i suoi utili insegnamenti e salutalo!

  5. 5
    rossana -

    Telle,
    ti è successo quello che di solito succede quando ci si lega per interesse economico o per rimediare a carenze/vuoti di altro genere.

    finita l’emergenza, o la necessità, si è pronti a fare una vera scelta, molto meno condizionata da esigenze utilitaristiche.

    percorso finito. si ricomincia con altri, su basi più spontanee. non si ha bisogno di mentori paternalistici a vita!

  6. 6
    Max -

    Di primo acchito anche a me viene da esclamare: Ma che rompiballe quello lì! Ma poi mi viene da domandarmi: Se lui si comporta così con te, non è che per un certo periodo gli hai fatto credere che di questo suo atteggiamento direttivo avevi in qualche modo bisogno e che ti faceva piacere? Lui si comporta così perché in questo modo crede di aiutarti e magari ha presente che quando vi siete messi insieme tu eri un po’ allo sbando e poi grazie a lui sei riuscita a rimetterti insieme. Secondo me, prima di lasciarlo, dovresti fargli capire che:
    Anche grazie al suo aiuto ora sei in grado di padroneggiare te stessa.
    Non cerchi in lui un insegnante.
    Cerchi in lui la persona umana, capace di amarti per ciò che sei.
    Non rifiuterai mai né lui in quanto persona, né il suo amore. È solo l’insegnante a tempo pieno che non vuoi più.
    Se lui accetterà tutto questo, potrete continuare e volervi bene. Se invece lo rifiuterà, allora il vostro rapporto ahimè non potrà andare da nessuna parte.

  7. 7
    white knight -

    Condivido i commenti 3 (Golem) e 6 (Max), e aggiungerei anche un’ulteriore riflessione: magari adesso è lui ad avere bisogno di qualcuno che lo bacchetti. Se ti rimprovera ancora per una cavolata come quelle che hai elencato, semplicemente lo rimproveri per averti rimproverato. This should work in both senses: nel senso buono (gli fai capire con ironica decisione che a te il maestrino d’asilo ha stancato, speriamo che capisca) e anche nel senso “cattivo” (se la pedagogia è conditio sine qua non per il vostro rapporto, allora… cut the rope).

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