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Lettera pubblicata il 13 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 107 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore viseminara.
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Saverio, per quanto mi riguarda non sono quel tipo di donna e non lo sono mai stata. Non ho mai preteso certe concessioni, non ho mai cercato l’ uomo che mi mantenesse ( anche se, volendo, avrei potuto trovarlo ) e anzi in certi casi ho pagato io l’ uscita. Una volta ho addirittura mantenuto per più di un anno intero un uomo con cui stavo e che era in difficoltà. Quindi annoverare una come me, ma anche una come sirenetta, nella categoria delle “opportuniste”, mi sembra davvero una cosa assurda! io penso che qui si parlasse d’ altro: di dolcezza, di gentilezza, di “savoir faire” e queste sono cose che scarseggiano sempre di più. Una volta una mia amica veneta ma che viveva a Roma, era andata a ballare una sera a Ostia, e mentre stava sulla pista da ballo le si è avvicinato un tizio che le ha detto, proprio testuali parole: “AHHH BELLA! VUOI SCOPA’???”.
Insomma ragazzi dai… per ogni cosa c’è MODO E MODO…!
Ora come al solito voi direte: ” ehh ma sono le donne di oggi con il loro comportamento che bla bla bla…”…
NO! NON E’ COSI’. E in ogni caso non ci si pone in quella maniera a prescindere dal tipo di donna che si ha, o che SI PRESUME, si abbia davanti. Tra l’ altro questa mia amica è una tipa lontana anni luce dal genere “volgare e trombarolo” quindi a maggior ragione il commento di quel tizio era stato del tutto fuori luogo.
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Saverio – 8 aprile 2016 7:09
Fortuna che non l’ho scritto io, altrimenti si sarebbe scatenato il pantano. 🙂
Posso solo aggiungere che le amazzoni non hanno “rispetto” nemmeno per la vera natura femminile, figurati che rispetto possono riscuotere dagli uomini.
Anche per me il rispetto è diverso dalla galanteria.
Io ho un amico che mi apre sempre la portiera e quando viene dalla mia parte per fare questo gesto io gli dico: che azzo ci fai qui? Devi salire dalla tua parte!
Ancora non mi abituo.
Una volta, in moto, che pioveva e scravassava, un amico mi voleva dare il suo giubbotto ma io non l’ho voluto, tanto la pioggia ce la stavamo prendendo entrambi. A lui è venuto il raffreddore, a me no.
Non hanno senso certe cose, se si è in salute!
Io non amo nemmeno che mi paghino sempre il conto perché non amo sentirmi in debito.
Anzi, quando esco con qualche amico spiantato pago sempre io.
Tra parentesi noto che qui al norddde 🙂 le donne di mezza età si arrabattano meglio col lavoro, rispetto agli uomini, quindi io credo sia anche bello poter far qualcosa per loro.
Dobbiamo smetterla di sentirci privilegiate o superiori!
Certo, in una fattoria preferirei stare in cucina, invece che spalare merda di cavallo, per dire. Però farei anche quello se non ci fosse un maschio nei paraggi.
Io credo nella flessibilità, molto…
🙂
Stereotipi. La galanteria che viene descritta con la portiera dell’automobile e il conto al ristorante. È normale discutere della sola parte emersa dell’iceberg, quando non si conosce quanta può essercene di sommersa.
Raccontaci, Golem, tu che sai.
Non fare il misterioso, suvvia!
Ragazzi vi prego di non prenderla male, ma tutte quelle che state facendo mi sembrano proprio polemiche infinite e peraltro sterili. Oltre al fatto che mi sembra evidente che abbiate esperienze, opinioni (e forse anche età) diverse, trovo gran parte di questi ultimi post il festival dello stereotipo e lo scontro delle culture diverse.
Galanteria, rispetto, maschilismo o femminismo… Ma insomma, basta, ancora nel 2016 ci riduciamo a scannarci in questa maniera solo per questi problemi? Penso che ci siano cose ben più importanti a cui pensare.
Io penso semplicemente che i tempi cambiano, le persone cambiano, le culture cambiano, per cui i classici concetti che si rifanno ai vari “ai miei tempi si faceva così”, piuttosto che “non ci sono più gli uomini (o le donne) di una volta”, siano davvero la punta di un iceberg di problemi serissimi in cui riversa il nostro povero paese.
Liberissimi di mandarmi a quel paese e di continuare a scambiarvi opinioni (e veleni), continuerò a leggervi ma non posso fare a meno di dire questa mia idea. Le ferite che abbiamo nel cuore non devono diventare i nostri cavalli di battaglia perché non fanno altro che tirare fuori il peggio che c’è in noi.
“Le ferite che abbiamo nel cuore non devono diventare i nostri cavalli di battaglia perché non fanno altro che tirare fuori il peggio che c’è in noi.”
perfettamente d’ accordo!
Non c’è niente da raccontare. La metafora è chiara. Ha sempre a che fare con la differenza tra apparenze e contenuto già espressa per altre ragioni in altri thread.
@Cassandra
“che azzo ci fai qui? Devi salire dalla tua parte!” mi hai fatto morir dal ridere! Se dovessi uscire con una ragazza come te mi troverei subito a mio agio, mi piacciono le persone schiette, purtroppo la maggior parte delle ragazze non lo sono, valutano in silenzio e poi prendono una decisione se continuare la frequentazione oppure no, sarebbe tutto più facile se si fosse chiari fin da principio su cosa piace e cosa no.
Se proprio si vuol parlare di “galanteria” posso dire che a me è piaciuto tantissimo una ragazza che quando eravamo al ristorante mi ha versato da bere, un piccolo gesto ma che ai miei occhi mi ha dato una sensazione di altruismo molto bella.
Altro comportamento “galante” che apprezzo molto è quando una ragazza che mi passa a prendere da casa, suona il campanello e poi mi aspetto fuori dalla porta o comunque fuori dall’auto, non mi piacciono le persone che si accostano alla strada e mandano un sms “sono arrivata” e non escono neanche dall’auto.
Non sono comportamenti determinanti per una mia valutazione, ma sicuramente sono cose che ti fanno ben sperare di aver trovato quella giusta 🙂
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magirama – 8 aprile 2016 20:07
Magari fosse solo un poblema italiano…
Nei “civilissimi” USA i “tempi e le culture” cambiati hanno prodotto una società amorfa ed informe, i cui sbandati componenti versano nell’ebetismo totale da droga e sesso, mentre l’obesità avanza insieme alla violenza ed i figli crescono con la perdita dell’identità, perchè i matrimoni superstiti sono un casinò.
Questo tipo di società moderna, “multicultura e meticciosa” sembra una fogna a cielo aperto dove colibatteri, vermi, ratti, e sanguisughe di biomassa sociale ribollono in unico brodo demenziale con gran frastuono, ammorbando tutto con un senso di vomito che non lascia dubbi sui “nuovi” modelli di vita.
Tra un po’ delegheranno i bambini ai robots e li produrranno in serie in laboratorio, li cresceranno in gabbia e li liberanno per fare da futuri cittadini chippati, cloni-schiavi, per sollevare le madri dal peso della loro femminilità ed elevarle a Dee della lussuria.