Tanto si è scritto e polemizzato sul “gabbiotto” a ridosso del campanile di San Marco, ed io negli anni ho anche smesso di arrabbiarmi per le tante dabbenaggini che si compiono in questa nostra città, da improbabili ovovie aggrappate ad archi di trionfo, ad un tram sghembo che il prossimo anno festeggerà i primi dieci anni di cantiere, tanto per citarne due, una d’acqua e una di terra. Coincidenza ha voluto però che assieme alle notizie sul gabbiotto mi giungesse convocazione all’assemblea di condominio che ospita l’appartamento dei miei suoceri a Venezia: all’odg la questione campanelli (che vi assicuro non bellissimi ma dignitosi) in quanto la soprintendenza ha dato parere sfavorevole perché il portone è “storico” su edificio in effetti storico. Capite? Una campanelliera di cm 30 x 20 su un portone in una fondamenta secondaria turba (giustamente) la sensibilità estetica dei soprintendenti, mentre la bottega anodizzata a San Marco passa inosservata. La domanda è una sola: perché tanta crudeltà nei confronti di questi poveri e sempre più sparuti veneziani ? Cordialmente
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