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Il futuro dell’intelligenza artificiale tra sfide e opportunità

di scrivocosanepenso@gmail.com

L’intelligenza artificiale (IA) è senza dubbio uno dei temi più discussi e controversi del nostro tempo. Le sue implicazioni per la società sono immense e il suo sviluppo sta avvenendo a un ritmo rapido. Una delle sfide e principali è rappresentata dall’impatto che l’IA avrà sul mercato del lavoro. Si stima che molte professioni saranno automatizzate nei prossimi anni, con conseguenti disoccupazione e disagi sociali. È importante quindi che si sviluppino nuove forme di lavoro e di istruzione per preparare la forza lavoro del futuro. L’automazione di molte mansioni ripetitive e standardizzate potrebbe portare a una significativa perdita di posti di lavoro in alcuni settori. Tuttavia, l’IA potrebbe anche creare nuove opportunità in settori come la progettazione, la manutenzione e l’analisi dei dati. La chiave per affrontare questa sfida sarà la riqualificazione e l’aggiornamento delle competenze della forza lavoro. Un’altra sfida è rappresentata dai rischi etici e legali associati all’IA. Alcune persone temono che l’IA possa essere utilizzata per scopi dannosi, come la guerra o la sorveglianza di massa. È fondamentale quindi sviluppare principi etici chiari per la progettazione e l’utilizzo dell’IA. È importante promuovere la trasparenza e l’equità nello sviluppo e nell’utilizzo dell’IA. L’IA può essere utilizzata per la prevenzione di crimini e frodi, la gestione del traffico e la protezione delle infrastrutture critiche. Si deve evitare che l’accesso all’IA e ai suoi benefici sia limitato a un numero ristretto di aziende e paesi, esacerbando le disuguaglianze esistenti. Ecco perché è necessario promuovere un accesso equo e inclusivo all’IA per tutti. Nonostante le sfide, l’IA offre anche molte opportunità per migliorare la nostra vita. L’IA può essere utilizzata per migliorare la cura della salute, per la diagnosi precoce delle malattie, lo sviluppo di nuovi farmaci e trattamenti, e la personalizzazione della cura del paziente. l’IA può aiutarci a risolvere alcuni dei problemi più grandi del mondo, come il cambiamento climatico e la povertà. Il futuro dell’IA è pieno di incognite, ma è chiaro che questa tecnologia avrà un impatto enorme sulla nostra società. È importante che ci prepariamo a questo futuro affrontando le sfide e cogliendo le opportunità che l’IA ci offre. L’IA è una tecnologia potente che ha il potenziale di cambiare il mondo in meglio o in peggio. È importante che ci impegniamo in un dialogo aperto e costruttivo su questa tecnologia per assicurarci che il suo futuro sia positivo per tutti. È fondamentale sviluppare normative adeguate per garantire che l’IA sia utilizzata in modo responsabile e trasparente. L’IA può aiutare a creare esperienze di apprendimento personalizzate e coinvolgenti per gli studenti di tutte le età.
Marco Morandi
Vobarno

Lettera pubblicata il 28 Marzo 2024. L'autore ha condiviso 21 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 11 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Geg -

    Innanzitutto, sono dell’idea che la prima intelligenza da considerare è la nostra per poter scegliere liberamente quale soluzione adottare.
    Per l’aspetto lavorativo questa tecnologia metterà alla prova molte persone che dovranno trovare idee per reggere nel nuovo mercato. Per molti la sfida sarà ardua per chi ha un’età avanzata e un approccio duro alle nuove tecnologie.
    E’ palese che l’Ia sta mutando ogni settore e occorre conoscerla e regolamentarla per creare una convivenza costruttiva.

  2. 2
    Golem -

    Nulla da aggiungere. Una serie di considerazioni assolutamente originali sulla I.A. alle quali nessuno aveva pensato.

  3. 3
    Candyman -

    Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più più due fa quattro. Spade saranno sguainare per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

    (Gilbert Keith Chesterton)

  4. 4
    Trader -

    Un paio di settimane fa sono stato invitato da un fondo di investimento francese ad una conferenza in una sala riunioni di un albergo. La conferenza era tenuta da una donna che ci ha illustrato la grande occasione di investimento sull’intelligenza artificiale. Ha fatto veramente una bella presentazione. Ci ha spiegato che spesso innovazioni rivoluzionarie sono state sottovalutate al loro esordio: si diceva che l’elettricità è solo una moda passeggera, che l’uso del telefono non si diffonderà ha troppi difetti, ecc.
    La donna si è definita una millennial e in quanto tale utilizzatrice di strumenti tecnologici come internet e mail. Per esempio, abitando in Francia, la mattina aveva guardato le previsioni del tempo in Italia, per sapere come vestirsi per venire da noi. Usando questi strumenti lei fornisce numerose informazioni, che possono essere sfruttate dall’IA.
    L’unica cosa che non mi è piaciuta tantissimo è l’aperitivo che ci hanno offerto al termine della conferenza. La…

  5. 5
    Trader -

    Pasta era un po’ scotta. Mi sarei aspettato di più da un albergo a cinque stelle. Durante l’aperitivo ho chiacchierato con il presidente della società, che ogni tanto vedo nelle interviste in televisione su Class Ncbc.

  6. 6
    Golem -

    Prevedo che l’I.A. ci fotterà… mentre ci aiuta, proprio come succede con la tecnologia elettronica, dai primi computer in poi.
    L’I.A. è come un coltello affilato, dipende da quale parte la impugni (o la impugnano) e cambia il risultato finale.
    Io sto bene anche senza. Mi basta giá la sofferenza che mi proviene per la stupidità naturale.

  7. 7
    magirama -

    Qualche tempo fa assistetti a un acceso dibattito tra due miei colleghi: uno dei due sosteneva che con l’introduzione dell’IA e la conseguente automazione di molti processi produttivi, le aziende avrebbero dovuto pagare delle “tasse sulle macchine” per sopperire alla disoccupazione che queste andranno a creare. Io sono d’accordo sul piano tecnico, nel senso che le aziende hanno solo una cosa in mente: il profitto. Se l’IA metterà gli imprenditori in condizioni di ottenere la massima produttività al minor costo, la adotteranno senza battere ciglio, fregandosene altamente delle conseguenze. Questo mettiamocelo bene in testa. Poi a chi venderanno i loro prodotti, dovranno spiegarcelo… Comunque sono i governi che dovrebbero impedire questo o quanto meno, garantire una transizione serena.
    Se vediamo l’IA come una cosa incredibile, pensiamo alle tecnologie che i militari o le agenzie spaziali possiedono: l’IA è solo una declinazione rivolta al pubblico. I rischi ci sono, ma…

  8. 8
    magirama -

    …Finchè ce la spacceranno come un modo per cambiare le espressioni sui selfie, possiamo stare tranquilli. Io credo che a volte più una tecnologia è potente, più viene usata per scopi futili. Lo dico come uno che nel ramo tecnologico ci lavora, conscio che i rischi citati sono reali. In un film si diceva che “da un grande potere, derivano grandi responsabilità”. Quando è stata introdotta l’elettricità o l’automobile, c’erano gli scettici che la storia ha poi smentito, il problema è che secondo me non abbiamo la maturità e la coscienza storica per un cambiamento così epocale.
    Ciò che davvero mi inquieta è che in un mondo dove i pochi ricchi sono sempre più ricchi mentre i molti poveri sono sempre più poveri, è che si voglia arrivare al punto di fare a meno delle “persone”, dei “lavoratori”, un eden dove pochi eletti siano i signori di un mondo distopico, destinato a “oscurarsi in un mondo di luce”.

  9. 9
    Trader -

    Queste sono le dinamiche che si ripetono ad ogni progresso tecnologico che ha migliorato la produzione. All’inizio dell’era industriale, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, le prime macchine avevano creato disoccupazione, ma al tempo stesso avevano permesso di ridurre i costi di produzione, rendendo accessibili i prodotti anche a fasce della popolazione più povere. Con il passare del tempo la disoccupazione causata dalle macchine è stata assorbita dalla creazione di altre professioni: rispetto al passato, oggi esistono il maestro di tennis, l’informatico, ecc., mentre in epoca preindustriale la maggior parte dei lavoratori era costituita da contadini.
    Negli ultimi decenni lo stesso fenomeno è accaduto con la diffusione del computer, che ha velocizzato e automatizzato tanti lavori.
    Essere contro l’IA, significa essere contro il progresso e il benessere che ne deriva. Preferireste tornare ad un mondo preindustriale che vive di stenti, oppure preferite usufruire

  10. 10
    Trader -

    Di ciò che ci offre il progresso umano? A questo punto azzeriamo il livello tecnologico umano e torniamo a fare i cacciatori-raccoglitori preistorici.
    Il mondo diviso tra pochi ricchi e tanti poveri era proprio il mondo preindustriale. È stato proprio il temuto progresso ha portato un benessere mai visto nelle epoche precedenti. nell’Ottocento malattie come il morbillo facevano stragi, oggi non preoccupano più. L’automazione, riducendo i tempi di produzione, permette di lavorare meno e dedicarsi ad attività intellettuali come la scoperta delle cure per le malattie.
    Come dice magirama, non abbiamo la maturità e la coscienza storica per un cambiamento così epocale, cioè dobbiamo cogliere l’opportunità offerte dalla IA, che ci consentirà di liberare forza lavoro per altre attività.

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