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Lettera pubblicata il 16 Febbraio 2019. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Esther.
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Gabriele, non sono un trader come ci si immagina, cioè che compra e vende azioni ad intervalli di pochi minuti. Potrei definirmi di più un cassettista, ma raramente faccio operazioni di breve se conviene, insomma, non è facile farmi rientrare in una categoria, comunque mi reputo un trader, se per trader intendiamo genericamente una persona che opera in borsa. Uso svariati strumenti finanziari, azioni, obbligazioni anche in valuta, Etp, certificates. Nei prossimi giorni con più calma vi spiego meglio la mia attività.
Sono laureato in economia e faccio questa attività da molti anni con ottimi risultati e continuerò a farla. Bilancio a consuNtivo (non consutivo, si scrive con la enne) soddisfacente: per farti un esempio due mesi fa ho comprato l’auto nuova con i guadagni realizzati su uno solo dei miei vari investimenti, che però avevo da dieci anni, non vi sto prendendo in giro, si tratta di un decennio, quindi non pensate che guadagni milioni. I miei bilanci sono positivi al netto dell’inflazione: se realizzassi un risultato positivo, ma inferiore dell’inflazione, ho eroso il mio capitale in termini reali, cioè di potere d’acquisto.
Sconsiglio anch’io di fare trading come lo intendi tu, cioè di scambiare la borsa per un…
Esther, non è così facile. Spesso neanche abbattendo il prezzo di carico si riesce a recuperare una perdita, quindi, lasciando stare i titoli in perdita e vendendo solo quelli che hanno una plusvalenza, dopo anni ti ritrovi tutto il tuo capitale bloccato in titoli in perdita. Forse hai un altro reddito, un lavoro, con il quale apri nuove operazioni?
Io ho scritto “consuntivo” ma il correttore automatico me lo ha corretto. Hai fatto bene comunque ha segnalare l’errore, in questo caso dovuto ad eccesso di zelo della correzione automatica. Il mio commento è rivolto a quelle persone che si fidano, vedendo magari certe pubblicità su internet, e sul fatto che sia facile fare soldi, in quel modo e con quelle modalità. Mi sembra assurdo. Poi ci sono persone che avendo studiato economia, avendo poi pratica e senso professionale diventano trader nel senso vero. Il mio commento non era rivolto a chi svolge la professione di trader, tipo a te, assolutamente. Se ti sei offeso non era mia intenzione. Il commento era rivolto a persone che ammaliate ed illuse da falsi guadagni si improvvisano professionisti, stando a casa sul divano, non facendo analisi o prospetti di andamento di mercato, il più delle volte. Personalmente ho sentito di parecchie persone che hanno perso molti soldi in questa specie di giungla.
Vendo quelle in plusvalenza e tengo per qualche settimana al max quelle in minus. Poi, o il market torna ai 200 o 300 pips desiderati oppure medio, quando sono sicura della giusta direzione del mercato, perché ha già dato abbondantemente nella direzione contraria. L’importante è avere equity e margini validi.
Ho altri lavori e non mischio le cose. Ogni lavoro deve produrre ricchezza a sé stante.
In più, io lavoro sulle perdite, nel senso che ci speculo sopra, ci gioco e le uso come trampolino di lancio per nuovi guadagni, aumentando il capitale su di esse, con le spalle coperte da esse, e consapevole che quando voglio, posso chiudere quella unica posizione che tengo aperta come “coperta di (L)linus”.
Gabriele, figurati, non mi sono offeso, io non avevo spiegato bene la mia attività. So bene che improvvisarsi trader senza alcuna preparazione come fanno tante persone porta solo a perdite. E’ il caso dei tanti broker online che ti propongono di fare trading seguendo le loro indicazioni, peccato che quei sedicenti esperti finanziari siano totali incompetenti che guadagnano con le commissioni. Ne parlerò con più calma in una lettera.
Noto che nel commento del 1 marzo delle 22.03 non è stata scritta l’ultima parola. La frase completa è: “Sconsiglio anch’io di fare trading come lo intendi tu, cioè di scambiare la borsa per un casinò”.
Esther, allora vendi anche i titoli in perdita prima o poi, ok.
Comunque mediare non è sempre una soluzione, hai voglia a mediare certi titoli, resti sempre sotto. Pensa che nel 2007 il ftse mib era a quasi 40.000 punti, ora è alla metà. Non si può essere sicuri della direzione del mercato solo perché è andato nella direzione contraria. Una volta sulle lettere scritte sull’inserto del Sole24Ore una tipa scriveva che le azioni Unicredit sono scese abbastanza, conviene comprare. Abbastanza rispetto a cosa? Io valuto i prezzi dei titoli analizzando i bilanci delle società, non prevedo che un titolo salirà o scenderà perché fino a quel momento ha fatto il contrario. Difficile guadagnare tanto da “camparci” con un metodo così semplice.
Trader, sono una scalper, intraday, o comunque di breve periodo. Non vendo titoli in loss: con 0,3 azioni può andare dove vuole in 1 mese, prima o poi lo becco a RITRACCIARE NEL BREVE e lo chiudo dopo aver mediato per aumentare il gain arrivando al giusto investimento prestabilito.
Ci si campa, tranquillo, le perdite non sono mai tali e male che va riguadagni nel mentre “coprendoti”, dopodiché, recuperata la perdita eventualmente irrecuperabile, chiudi in tutto o in parte la posizione e mandi aff… il loss che hai già recuperato con l’hedging.
Ovviamente devi avere dei pattern certi al 90% dei casi, altrimenti è una roulette, e punti su quelli, che conosci da anni e che nello storico di qualsiasi frametime hanno sempre funzionato.
Esther, riassumendo, non vendi titoli in perdita, medi quando sei sicura che risalgano (o si abbassano, se stai vendendo allo scoperto). Una delle regole basilari degli investimenti finanziari è che non esistono certezze. Il free risk non è mai lo zero assoluto. Figuriamoci se si può avere la sicurezza che il prezzo del titolo supererà il proprio prezzo di carico, seppur mediato, solo perché attualmente è sotto quel livello. In altri termini, stai dicendo che sicuramente un titolo risalirà, superando il tuo prezzo di carico, perché sta scendendo da qualche settimana (viceversa se vai short).
In realtà mediare è un tentativo che può rivelarsi utile, a volte lo faccio anch’io, ma ha lo svantaggio di aumentare la concentrazione sul singolo titolo e quindi il rischio. Più che spalle coperte, ti carichi sulle spalle il rischio.
Non so cosa intendi per “speculare sulle perdite” e “giocarci sopra”. La speculazione l’ha fatta chi ti ha venduto il titolo prima che scendesse.
Inoltre, il metodo di vendere tutti i titoli in guadagno e tenere tutti quelli in perdita comporta che dopo un po’ di tempo ti ritrovi tutto il capitale bloccato nei titoli in rosso.
Dico che medio quando ci sono dei pattern in base ai quali al 90% scende o sale il trend, ed anche se non dovesse avverarsi, o non subito, nel 5% dei casi, comunque, so prevenire ogni tempesta. Ora non venirmi a dire che in una settimana può passare da 12000 a 20000 o a 3000, perché non ci credo ed anche se succedesse, troverei il modo di gestire la situazione con l’hedging e con l’equity ed il margine che tengo adatti ad ogni evenienza anche paradossale del market.
Io lavoro solo sul dax. E tengo solo una posizione sempre in loss. Sul resto, faccio guadagni di giornata che prelevo e che alla fine del mese, moltiplicati per 20 o 22 fanno uno stipendio. La perdita virtuale mi fa compagnia e attenua la mia ansia da prestazione, aiutandomi a controllare, scaricandola così, l’emotività.
Esher, se ti capita di tenere titoli in perdita per settimane, non sei una scalper, né un’operatrice intraday.
Non è detto che un titolo debba ritracciare, soprattutto nel breve periodo, e soprattutto non è detto che torni ad un prezzo che supera il tuo prezzo di carico, le commissioni e l’imposta.
Non esistono pattern sicuri al 90%, ti ho già detto che la certezza sui mercati finanziari non esiste, soprattutto nel breve periodo.
Dici di realizzare guadagni quotidianamente, che sommati assieme alla fine del mese fanno uno stipendio, cioè stai dicendo che hai dei rendimenti alti e costanti, quindi con una volatilità giornaliera nulla. E’ scientificamente impossibile.
Esiste la “strategia” cioè la “tua ricetta”! Non scelgo, come voi, a metà tra terrore e presunzione! Analizzo, gioco, provoco, sono disciplinata ed audace al momento giusto! Il dax si fa sempre COME MINIMO 100 pt. al giorno, A MENO CHE NON SIA CHIUSO: la volatilità c’è. Il dax è MOLTO volatile! I miei pattern funzionano sempre! I miei storici non contemplano rossi. Chiudo solo in verde, anche di uno 0.1 € ma sempre in verde.
Non pago commissioni e gli interessi saranno si è no al max di 4 euro al giorno. “Segui la psicologia di massa, il tam tam da marciapiede”, e così fai il denaro! Sei tu che lavori per il denaro o è il denaro lavora per te? La risposta deve essere sempre la seconda! Il mio tempo lo uso per muovermi, assimilare, evolvermi. Il dax mi fornisce il mio gruzzolo, ma dove arriverò lo sa solo Dio!
Ps. Non ho manie di grandezza, ho una autentica RICETTA per la grandezza!