Leggo su qualche quotidiano e sento da fonti informative varie che sono stati individuati e perseguiti diversi fruitori di “reddito di cittadinanza” che avrebbero anche usufruito di altri redditi provenienti da lavori in nero e mi è parso che chi diffondeva le notizie plaudisse le forze dell’ordine e gli ispettori del lavoro che intervenendo con solerzia si erano attivati per il perseguimento di questi “furbetti”.
Si dà il caso che tutto sommato questi “furbetti” erano cittadini disoccupati, affigliati, che oltre al reddito di cittadinanza, in molti casi di entità irrisoria, integravano le loro entrate vendendo in forma ambulante calze ( 5 euro cinque paia) o panini con panelle o patatine fritte (ad un euro per panino) o ancora facendo piccoli lavori manutentivi nei giardinetti di qualche condominio o in qualche appartamento di persone anziane sole.
In molti casi si arriva persino a censurare qualche lavoratore che oltre a prestazioni dipendenti si dà da fare e cerca piccoli lavoretti artigianali in ore che dovrebbero essere destinate al riposo ed al reintegro psico-fisico. Chi governa non si rende conto che se alcuni cittadini riescono a sbarcare il lunario arrotondando con piccoli lavori in nero si permette non solo la sopravvivenza fisica ma anche un minimo di stabilità civile e sociale,
Mi meraviglio che pari solerzia non si riscontri incaricando chi preposto ai controlli a frequentare studi professionali dove sostano giornalmente decine di pazienti che non riescono ad ottenere prestazioni con l’assistenza mutualistica in strutture pubbliche e che pagano in contanti centinaia di euri, peraltro spesso senza fatture, risparmiando l’IVA e pagando in nero con vantaggio sia dell’utente che del professionista.
Chissa se un giorno o l’altro, la classe politica ritornerà a mettere i piedi per terra e come si diceva una volta, saremo capaci di “prendere il re per le corna”.
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Non si dice piuttosto “prendere il toro per le corna” ? Il re mica è cornuto !