Purtroppo a seguito di spiacevoli discussioni con la suocera, che insiste nel dire che io le ho portato via il figlio e che preferisce che lui vada a trovarla senza di me, sono giunta alla conclusione che credo sia meglio non frequentare più la sua famiglia.. Non sopporto più quella sensazione di disagio, quell’indifferenza, quelle frecciatine neanche tanto velate in cui il messaggio è che non sono gradita in quella casa, lei sostiene che quando andiamo da lei il mio ragazzo è diverso, che le sembra un estraneo quando invece ride e scherza come fa sempre, secondo me sono paranoie sue, e poi non sopporto vedere le cognate che sghignazzano quando mi evita o quando palesemente fa capire che io non vado bene per suo figlio.. è tutto così pesante..
Il mio ragazzo all’inizio cercava di evitare, per il quieto vivere non si metteva in mezzo ma le cose sono peggiorate e ora che sua madre fa battute talmente evidenti anche lui è stato costretto ad ammettere che qualcosa non va in lei.. “sta impazzendo”.. Lui mi ha detto che ci parlerà, ma già le avevamo parlato qualche mese fa e non è cambiato nulla, io non me la sento veramente più di continuare a lottare ma mi chiedo che vita avremo una volta che annullo i contatti? Ogni momento importante della nostra vita, sposarsi, avere un figlio, come sarà se io non li frequenterò più? Quando poi avremo un figlio lui lo dovrà portare dalla nonna da solo, che vita sarà?
Io mai avrei immaginato una situazione del genere però ora siamo qui e io sto rischiando anche in salute dato che non dormo più, piango spesso insomma sto crollando, è davvero pesante sentirsi respinti così dalla famiglia dell’uomo che ami, finalmente ho trovato una persona che amo davvero e guarda che problemi..
Non so più cosa fare ho provato a tenere duro ma le cose sprofondano sempre di più..
Non voglio più frequentare la famiglia del mio ragazzo
di
Noway
Lettera pubblicata il 8 Novembre 2010. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Noway.
La lettera ha ricevuto finora 39 commenti
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vai da loro con il tuo fidanzato una volta si e una volta no! non sono d’accordo con te quando dici che vuoi annullare tutti i contatti … forse starai peggio!
Layla
E’ cosi che e’ finita con la mia ex. Se tu non chiudi un occhio o se il tuo lui non fa pesantemente capire a sua madre che e’ “o me con lei o nessuno dei due”.. Allora vi lascerete..
Ciao io ho avuto gli stessi problemi,ho sempre fatto la persona educata,mai1risposta,mai un vaf……..ank se c voleva.e’riuscita x1xiodo a separarc.adesso sai k faccio?indifferenza….qnd puoi controbbatti lancia frecciatine cm lei fa cn te,x il resto fatt veder serena ank se nn lo sei,+nn t vuole e+cerca d esserci,il tt cn indifferenza lei x te deve esser il nulla.ricorda nn mettert il tuo ragazzo contro xk lei e’sempre la madre
Non vedo il problema. Prendila con filosofia. Stare con un uomo non vuol dire
stare con la sua famiglia. Io ho avuto lo stesso problema, e visto che con me si
comportavano veramente male, ho smesso di frequentarli. Alla fine ha smesso
anche lui. Io non gliel’ho mai chiesto, e non ho mai voluto litigare con loro.
Semplicemente ho lasciato perdere. Anche perché non ero io l’origine, diciamo
così, dell’atteggiamento ostile. Ignorali. Fai come se lui fosse orfano e non avesse
parenti. Frequenta i tuoi parenti, se ne hai, e gli amici. Non fartene una colpa,
certe volte le cose vanno così. Anch’io non ho mai veramente capito perché, però
non posso pretendere di piacere a tutti, di essere accolta da tutti, di integrarmi
con tutti. Mi piacerebbe che tutti mi amassero, ma non è così. Per quanto
doloroso possa essere, ho accettato di non piacere ai suoi. Tutto lì. Non li ho
invitati al matrimonio, ovviamente, per non creare situazioni imbarazzanti di
rifiuti, o peggio per non costringerli a venire controvoglia. C’erano i miei parenti,
i miei amici e i miei colleghi. Ho organizzato una cerimonia splendida, e siccome
il mondo è piccolo, ho saputo dopo che loro hanno avuto da terzi una dettagliata
descrizione del tutto, e si sono mangiati le mani. Poi io e mio marito abbiamo
comprato una casa molto speciale con un fantastico giardino, e un cugino di lui
(che abbiamo sempre frequentato perché a differenza degli altri parenti non ha
mai avuto nulla contro di me) ne ha raccontato meraviglie (nonostante io ogni
volta lo sconsigli ampiamente). Ultimamente, nelle telefonate per gli auguri di
Natale e di compleanno che intercorrono tra mio marito e la sua famiglia, loro
continuano ad accennare che vorrebbero venirci a trovare, e lui resta sempre
molto sul vago. Se vuole può invitarli, basta che mi dica il giorno e io avrò un
impegno fuori casa.
I suoi parenti li ho rivisti ai vari funerali dei vari zii, nel corso degli anni. Li ho
salutati con educazione, loro hanno dovuto fare lo stesso. Secondo me, li ha un
po’ spiazzati il fatto che io non abbia mai preteso di arrivare ai ferri corti, né di
essere accettata a tutti costi, né abbia mai ricattato emotivamente mio marito
chiedendogli di scegliere o me o loro. Io vivo e lascio vivere. Ognuno è libero di
decidere come meglio ritiene. Alla fine devono aver capito che non avevano forse
dei gran motivi per non accettarmi.
Cara amica, vivi la tua vita, e sarai felice. E auguri.
Non posso che ritrovarmi nel pensiero di Louise. Io inizialmente l’ho presa meno filosoficamente di lei, ma oggi mi comporto similmente. A differenza sua a me non interessa nemmeno salutarli, non è quel “buogiorno, buonasera” a servirmi nella vita, nemmeno per la cosiddetta “educazione”, tanto meno a loro. Io e il mio ragazzo abbiamo la nostra vita, con i miei parenti che gli sono affezionati come a un figlio. Il resto è solo il resto. Il resto sono loro. Magoni passati, piccoli fastidi quotidiani, ma lungi da me prendermela troppo a cuore come anni fa. No, troppo dolore. Troppo nervosismo. Troppa rabbia.
Non mi interessa piacere a loro, quello che potevo fare per farmi conoscere in quanto persona l’ho fatto, loro hanno voluto continuare a considerarmi per il ruolo dentro il quale mi hanno ingabbiata, la “ruba-figlio”: è un PROBLEMA loro. Problema perchè per il loro sconsiderato amore per la conformità è una pugnalata alle spalle. Problema perchè il figlio non ne vuole più sapere niente di loro, problema perchè la curiosità e la mancanza del giaburrasca di casa pesa anche se non si da a vedere. Ma ribadisco: il problema è loro.
Io ho provato a invitarli a metà strada, loro pretendevano l’intero tragitto: no! Un pò per ciascuno, ho chiesto rispetto e parità, e mi sono stati negati. Volevano l’educazione di facciata e per un periodo ci ho provato, ma diventare falsa, mutare d’indole o ancor peggio fingere di farlo è lontano dalle mie intenzioni. Per individui che dal trono della loro posizione )a loro dire di diritto sempre in nome del ruolo genitoriale) hanno la pretesa di sputare sentenze, di decretare il “giusto” e il “sbagliato”, poi. No, ci vuole una dose di conformismo che non m’è naturale, sangue freddo che non mi scorre nelle vene. I ponti sono recisi.
E quello che temevo è esattamente quello di cui tu hai paura: il futuro. Ma quando hai il coraggio e la coerenza di seguire un cuore e una coscienza che sono lì per indirizzarti che te ne importa di due, tre, cinque posti in meno alla tavola degli invitati del matrimonio? Non è il numero a fare la differenza, è l’unione indissodabile che tu e il tuo ragazzo costruirete per poter giungere a questo passo. Anche per degli ipotetici figli mi preoccupavo: credi davvero che quei due nonni siano così indispensabile per la loro salute psico-fisica? Oh no, mia cara, indispensabile è la serenità di mamma e papà che si diffonde in casa. I nonni sono importanti, certo, ma non se odiano la loro mamma.
Non se ad ogni cena di “famiglia” (se ancora hai la bontà di chiamarla tale) sentono delle frecciatine cattive verso la donna che ha dato loro la vita. Non per crescere in mezzo a rancore, ansia, bisticci. E questa è una consapevolezza che ho raggiunto troppo tardi seppur presto, abbastanza presto da avere un’intera vita a due da sistemare, ma dopo troppo dolore, dopo troppe giornate rovinate. Noi siamo giovani, siamo il futuro. Loro oggi ci sembrano “Potenti”, da dover riverire per una minima sicurezza nel domani, ma credimi, la debolezza è dalla loro parte. Noi cresciamo sempre più e loro invecchiano. Quel che resta è una manciata di anni in cui godersi la vita nei pochi affetti autentici che la stessa regala, nella genuinità di un abbraccio di un nipotino. Se non riescono a capirlo, se non riescono a sincronizzarsi, è un problema loro. Ancor peggio, se arrivati ad un certo traguardo dell’esistenza non sono ancora capaci di scrollare i pregiudizi e di imparare a conoscere le persone per ciò che sono, allora ho l’impressione che moriranno ignaranti, ovvero ignorando il sapore più profondo, a volte aspro, a volte dolce di questa parentesi che si chiama vita.
La mia non è una spada tratta sempre e comunque verso le giovani coppie. Di ragazzi troppo concentrati su se stessi e menefreghisti, egoisti ed egocentrici ce ne sono. Così come di geniotori ingiustamente accusati, abbandonati e non rispettati. Io sono stata la prima a volermi mettere nei panni dei miei “suoceri”.
Ma putroppo è tendenza troppo diffusa quella di gettare discredito a priori di fronte ad una ragazza che si innamora di un proprio figlio. E’ vero, non ci sono mai passata e toccherà (spero) anche a me e forse il mio modo di vedere le cose cambierà con gli anni e le esperienze del domani, ma al momento, forse nell’ingenuità, forse nella malizia, quello che mi sento di dire è che le persone andrebbero considerate come tali, partendo dal presupposto che siamo umani, costitutivamente portati all’errore e all’imperfezione, limitati e complessi e mai e poi mai una persona è l’identificazione di un ruolo. Una persona ha dignità in quanto tale, è un insieme annodato e spesso contadditorio di aspetti, che ognuno è libero di interpretare come giusti o sbagliati, ma non vi sono dogmi che regolano il vademecum dell’uomo o della donna tipo. E mi sembra che i tuoi suoceri, come i miei, siano lontani da questa considerazione a mio dire basilare per i rapporti extrapersonali. Credo di averti risposto,ciao
Ringrazio di cuore tutti voi per le risposte molto di conforto e intelligenti, ma volevo approfondire il mio discorso sul fatto che quando nascerà un figlio, lui lo dovrà portare (da solo ovvio) dalla suocera, e a me questo già da adesso mi turba abbastanza! Il mio compagno mi ha già detto che lui continuerà a frequentarli, e su questo non ci metto bocca lui può fare ciò che vuole, ma il futuro di una vita divisa tra loro e me è duro da accettare..IN questi 2 anni ho cercato sempre di sopportare ma una volta che questa mi dice che preferisce vedere suo figlio (quasi 30anni) quando io non ci sono perchè gli sembra di goderselo di più che devo fà??
Ma sinceramente non mi è chiara una cosa: il tuo ragazzo vorrà frequentare la sua famiglia INDIPENDENTEMENTE da tutto oppure dopo aver valutato la situazione in tutte le sue sfaccettature? Cioè è una sorta di fanatico attaccamento a mammà oppure si tratta di una scelta diciamo ponderata, valutata, scelta democraticamente e soprattutto CON te? Secondo me di fronte alla risposta di questa domanda c’è una chiave ipotetica di abbozzo di idea del futuro che ti aspetta.
Perchè nel primo caso fossi in te ci penserei molto ma molto bene prima di costruirci una famiglia; nel secondo mi sembra comunque poco attendibile un ragazzo che la domenica lascia a casa la sua fidanzata e và a pranzo dal clan perchè questo non accetta la persona che presumibilmente AMA. Crearsi una famiglia non è un optional, tu non sei un option. E dovrebbe partire da questo presupposto: o tu con lui o nemmeno lui. Per amore, per dignità, per serietà, per responsabilità presa nei tuoi confronti e per coerenza. Facile avere qualcuno a casa che ti lavi le mutande e lasciarla a casa.
Sulla questione figli, dopo invitarti seriamente a pensarci molto ma molto bene prima di questo passo, il mio disinteressato e sincero consiglio è quello di mettere in chiaro che il figlio sarà tuo e suo non suo e della sua famiglia e che quindi se a suo tempo tu non avessi piacere a farlo frequentare alla sua famiglia, sarebbe questione di buonsenso lasciarlo con la sua mamma mentre lui và dalla sua (ex) famiglia. Ex non perchè si debba evitare un rapporto con la famiglia d’origine, ma perchè costitutivamente una coppia prima e una nuova famiglia poi include un nuovo nucleo, un nuovo INSIEME, una serie di legami profondi dai quali quella precedente per forza non può essere inclusa completamente. Vi sono delle rinuncie da fare e se questo tuo ragazzo non è in grado di salvaguardare la tua dignità di persona adesso, ho dei seri dubbi sul domani. Scusa la franchezza, ma io al tuo posto non so se varrebbe la pena continuare. Capisco che tu sia innamorata, capisco anche che io non vi conosco e non dovrei giudicare nessuno, ma dai tuoi racconti mi sembra che lui non abbia mai preso una posizione a tuo favore (a parte quando finalmente “si è reso conto che FORSE!! qualcosa nella madre effettivamente non andasse”): non mi sembra un comportamento nè maturo nè serio. Poi, ripeto: non conosco il tuo ragazzo, purtroppo per provare ad aiutarti posso solo generalizzare, essendo già per questo in torto.
Ciao
Per T.D.
Quello che te dici è vero…in parte.
Capisco che stare con un uomo che ha una famiglia del genere sia stressante ma bisogna anche capire che quel ragazzo si trova “tra due fuochi” e non è così semplice chiudere i rapporti con la famiglia, come se niente fosse.
Da una parte c’è la ragazza che ama, a cui tiene, e dall’altra c’è la sua famiglia che lo ha cresciuto e seguito per tantissimo tempo, a cui vuole sicuramente bene. Purtroppo i genitori non si possono scegliere e anche se ha una madre del genere non credere che sia semplice chiudere i rapporti nel giro di ventiquattro ore come se fossero estranei. Il ragazzo soffre per questa situazione, non sà come uscirne. Una persona che si trova tra la ragazza stanca delle ripetute frecciatine della suocera e una madre possessiva e piena di pregiudizi cosa dovrebbe fare? Scegliere tra lei o la madre? Ti sembra semplice?
Cara Noway, non complicarti troppo la vita. Il mondo è grande, le cose da fare sono molte. Le soluzioni alla fine saranno molto più semplici di come le vedi ora.
Per punti.
Primo. Non sei ancora sposata, quindi non preoccuparti del dopo. Per il momento sei una fidanzata e non hai alcun bisogno di vedere i di lui parenti (pensa che liberazione). Quando sarai sposata e avrete una casa, ti assicuro che avrete molto da fare (a meno che non abbiate la servitù fissa!!) e quindi tutto questo tempo per i suoceri non l’avrà nemmeno lui. Naturalmente l’unica casa che ti piacerà, guarda caso, sarà abbastanza lontana da dove abitano loro, vero??? Questo non agevola i frequenti contatti..Io se fossi in te andrei addirittura in un’altra città, dove per caso ho scoperto che si vive benissimo, e dove lui sarebbe così felice per il suo lavoro!
Secondo. Quando nascerà la prole, il fatto che lui magari ogni tanto la domenica mattina si tolga di torno due ore con un pargolo o due, e tu possa farti un bel bagno e metterti uno smalto in santa pace, credimi, ti sembrerà una benedizione divina! Se in quelle due ore va dai suoi invece che ai giardinetti, che ti frega? Ovvio che per le feste comandate e le domeniche mezzogiorno , o quando diavolo vuoi tu, tutto sarà organizzato da te (loro non organizzano mai un tubo) e quindi lui (come tutti i mariti) starà con la tua famiglia, ecc.
Basterà un po’ di diplomazia, in modo che non sembri prorpio tutto premeditato, ma solo casuale.
Terzo. I tuoi suoceri hanno una certa età, la natura farà il suo corso, il problema ad un certo punto sarà risolto definitivamente (spero di essere stata abbastanza diplomatica), con buona pace di tutti i dissapori terreni.
Fai un giro in libreria e procurati un libro su come gestire le suocere tremende, e uno di bon ton, per essere impeccabile tu. Se sei abbastanza furba, ti ci potresti pure divertire, in tutta questa storia. Facci sapere.
PS
Una mia amica, ancora più sottile, ci ha messo di mezzo un oceano. Ha convinto il marito a cambiare continente (per motivi di lavoro, ovvio). La suocera l’ha vista una volta in dieci anni.