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Lettera pubblicata il 25 Dicembre 2019. L'autore, matty, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Io sono un malato mentale.Non sono schizofrenico,ma non importa.Non avete idea di quanto numerose siano le possibili malattie mentali.Purtroppo nel 2021 vengono accettati i gay,i neri ma le persone con problemi mentali no.Io dal canto mio,non ho mai dato fastidio alla mia famiglia,se non per il fatto che appunto sto sempre male e quindi non posso essere autosufficiente.Anche una persona colpita da un grave patologia fisica non può esserlo,però qui ancora non si è capito che dolore fisico e mentale sono alla pari.Comunque io dalla mia famiglia,o da quello che rimane,verrò presto escluso e disconosciuto.Ho fatto qualcosa di male?No,sono solo malato e quindi da rimuovere.
Mezzouomo,
per quanto mi riguarda, il dolore e lo sconforto mentali possono essere più invalidanti della sofferenza fisica. Hanno anche la gravissima conseguenza di far sentire quasi sempre isolato chi ne è affetto.
Purtroppo i sentimenti non possono essere imposti per dovere o per umana carità. Non ha colpa chi non comprende o non vuole comprendere.
Rossana,vabbè..il tuo è un discorso non richiesto e che francamente mi aspetto da qualcuno che non sa manco di cosa stiamo parlando.Se uno non capisce la sofferenza psichica,magari è sano,ma deficiente.Molto bello sto 2021..ma non è che siamo nel Medioevo?
Il vero tabù in questo mondo è la sofferenza, nessuno può permettersi di soffrire perchè viene additato ed emarginato.
Figuriamoci chi purtroppo è affetto da patologie “invisibili” e non fisiche per cui la maggior parte delle persone non potrà mai capire..
Darkitty,purtroppo è così.C’e da dire che anche se io venissi capito,mi ammazzerei lo stesso.
Mezzouomo immagino, perchè una volta che sei dentro quel tunnel, non ne vieni fuori..inutile raccontarci favole..anche io, ho passato delle cose nella mia vita, sicuramente sei una persona più sensibile, la sofferenza ti amplifica le emozioni, ti fa sentire tutto come avere una pelle sottilissima, non è vero che fortifica e ti diro’ quel senso di emarginazione e solitudine non se n’è più andato ma sto cercando di imparare a conviverci..ogni tanto sento persone come me, come te, mi sembra però che l’essere diversi sia l’unica cosa che mi dia conforto, non mi conformerei mai con la maggior parte della gente che vedo in giro. Anche se implica molta solitudine ma ci vuole forza a vivere cosi, non so in quanti riuscirebbero.
Già questo basta a farmi sentire meglio.
Il problema è che sono sempre pronto ad uccidermi,ma poi c’è qualche inghippo e non riesco a crepare.Mi odio troppo e non sopporto sta vita di merda ma poi sto sempre qua..Entro un mese devo morire per forza,ma non so come fare..L’eutanasia non me la fanno..
Scusa per il ritardo con cui rispondo..Vuol dire che non è il tuo momento mezzo..sono sincera anche io ho provato una volta e non è andata, ci ho pensato tante volte a quel giorno e c’è una frase che dice “non rispondere quando sei arrabbiato, non fare promesse quando sei felice, non prendere decisioni quando sei triste” effettivamente non ha fatto tutto schifo come immaginavo, qualche momento alto c’è stato, dobbiamo convivere con tante cose, anche la consapevolezza che la vita non è una linea dritta ma ci sono alti e bassi, ci sono gli ostacoli, le curve..ci sono tante persone nella tua situazione, nella mia, forse già a parlarne non ti senti meno solo e incompreso? Può fare tanto il solo sfogarsi. Anche la vita di persone che invece stanno bene può fare schifo per molti modi diversi e oggigiorno c’è sempre meno gente felice, come mai? A me fa davvero piacere parlare con persone come te