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Lettera pubblicata il 9 Gennaio 2015. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore francoazzurro.
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Forse ci siamo dimenticati cosa significa l’islamismo, e quanta scia di sangue ha lasciato ovunque è passato con le sue orde a partire da Maometto che predicava bene e razzolava male… e quanto ancora brucia aver perso dopo la seconda fuerra mondiale l’ultimo baluardo imperiale a seguito delle cocenti sconfitte subite da noi cristiani: ultime più note Granada e la famigerata battaglia di Lepanto. La loro religione è bifronte, di pace e di pura conquista di territori e di sottomissione “dhimmitudine” obbligata alle loro leggi (sharia). Non dimentichiamo che il profeta in persona sgozzava a colpi di scimitarra chiunque non si convertiva (vedi il caso mai smentito di 800 ebrei della tribù dei Bannu-Qurayza alle porte di Medina che rifiutarono la conversione. Non dimentichiamo infine gli eccidi seguiti all’indomani della morte di Maometto per la conquista del califfato tra sciiti e sunniti che a tutt’oggi si perpetua. Attenzione amici, è in atto una “riconquista” delle “terre” d’Europa partorita dai cosiddetti fondamentalisti che interpretano il Corano proprio nelle poche parti velenose vergate dal “profeta”. Come mai al qaeda, isis e quant’altro viene foraggiato dai maggiorenti wahabiti camuffati sotto il nome di “fratelli musulamani”? Altra cosa sono la stragrande maggioranza dei musulmani che vorrebbero vivere in pace, ma non possono perché sono spiati e tallonati da cosiddetti imam, il più delle volte inventati ad-hoc a presidio dell’indottrinamento con pratiche estenuanti da lavaggio del cervello. E’ impossibile elencare tante riflessioni storiche ripeto, mai confutate, ma senza che mai alcuno dei musulmani moderati abbia mai alzato un dito, pena la sopravvivenza. Sembra strano per una religione monoteista, purtroppo è così, bisognerebbe essere vissuti per qualche tempo in quelle satrapie…
Ci basterebbe leggere qualcosa di A. Vanoli, “Il mondo musulmano e i volti della guerra”, Unipress Kikéion, Firenze 2005
A rileggervi, Francesco