Mi chiamo Giovanni e scrivo da Bologna, all’età di 49 anni suonati mi ritrovo di nuovo buttato fuori dal posto di lavoro, con il pretesto che esternalizzano il mio reparto. La solita bufala per coprire altri loschi interessi. E intanto la voglia di ricominciare da capo comincia a mancare… ma sono in buona compagnia credo.
Se teniamo presente che si contano centinaia di migliaia di casi di emarginazione lavorativa in età matura, si capisce che si va in contro a una vera e propria emergenza Sociale e Sanitaria.
Questo è dovuto al fatto che dopo un certo periodo di inattività, un disoccupato (o precario), sente venir meno, oltre al reddito e la professionalità acquisita negli anni, anche la propria autostima, principalmente per la mancanza di un ruolo di partecipazione al fabisogno familiare e di esclusione sociale.
Per mantenere ancora viva la mente ho aperto un Blog ” forzalavoromatura.blogspot.it/ ” , Certo non serve a trovare lavoro, ma aiuta a confrontarsi per cercare soluzioni alternative a questa mercificazione del lavoro.
Lettera pubblicata il 25 Aprile 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore giowork.
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Categorie: - Lavoro
Penso che al giorno d’oggi, complice un certo snobismo, prevalga un atteggiamento di rivalsa che spinge a rivalutare altri stili di vita. Di storie come la tua se ne sentono sempre di meno, forse per pudore o magari per il motivo che ti stavo spiegando. Le tue motivazioni un tempo mi sembravano abbastanza plausibili, oggi la penso diversamente e neanche mi pongo il problema del curriculum. E’ legittimo che per alcune persone il lavoro costituisca la premessa di una vita che vale la pena essere vissuta. Se mio marito dovesse perdere il lavoro a cinquantacinque anni non sarebbe la fine del mondo, un modo lo troveremmo. Non è che si debba lavorare per tutta la vita… pensa che io ho trent’anni e un lavoro neanche lo cerco: mi dispiace piuttosto per gli anni perso a cercarlo che mi hanno messo letteralmente in ginocchio come essere umano. Un tempo per una famiglia, poniamo anche di umile estrazione, tenere una figlia a casa era un lusso. Grazie a chissà chi siamo diventate tutte piccole fiammiferaie… è veramente una vergogna!
Rossella, io penso che se tuo marito dovesse peredere il lavoro a 55 anni, dato che come tu stessa affermi, a trentanni hai già rinunciato a cercarlo, si troverebbe in una situazione difficile, ammeno che non abbia una professionalità tale da esere particolarmente ricercato a ricoprire determinati ruoli.
Non basta dire: “tanto le cose vanno così… il mondo strà cambiando.. ecc” perchè il mondo lo cambi tu e nessun altro.
Ma anche volendo non posso adottare il tuo pensiero, poichè io non ho nessuno che mi copre le spalle, tocca lottare!
Ciao Rossella…
Purtroppo perdere il lavoro a questa età ti distrugge come persona,aldilà del tenore di vita che uno desidera….non si può generalizzare ogni stroria è a se.la teoria “in qualche modo faremo” non sempre vale per tutti.
“ma sono in buona compagnia credo.”
ciao giowork
eh si! decisamente sei in buona compagnia. per noi over35 è quasi impossibile trovare di nuovo un posto di lavoro. chi ha la possibilità di farlo avvia un’ attività in proprio, oppure se ne va all’ estero. per gli altri la vedo davvero molto dura: le leggi italiane sul lavoro penalizzano completamente la figura del lavoratore della nostra età. Bisognerebbe riuscire a far cambiare la normativa in merito, perchè gli stessi imprenditori che dovrebbero assumerci si rendono conto che, specie per i lavori più qualificati, la competenza e l’ esperienza dell’ età sono importanti come e anche di più di una “faccetta brufolosa” disposta ad accettare qualsiasi condizione pur di entrare nel mercato del lavoro.
Toc toc…ti esprimo solidarieta!
Grazie! Davvero Gentili…Adda passà a nottata…