Per il direttore Mentana
Gentile direttore,
chi scrive segue con assiduità il suo telegionale e, pur non essendo sempre d’accordo, ha sempre apprezzato la franchezza con cui lei si esprime. Le scrivo perché, da pensionato recluso in casa, ieri sera, seguendo la sua edizione della 20, ho potuto sentire per l’ennesima volta la notizia che a Milano, dove vivo e dove la situazione sembra non accennare a un vero miglioramento ci sono ancora troppe persone in giro. Tutto raccontato come se la colpa fosse di una massa di folli che se ne vanno in giro nonostante i divieti. Stamane poi (14/4/2020), in una rete TV ho potuto assistere a un servizio che mostrava la metro di Milano piena, di gente che andava al lavoro suppongo. E dico suppongo perché i presunti folli che infrangono le regole e se ne vanno in giro malgrado la pandemia non credo prendano la metro. Forse si è permesso troppo a chi non ha voluto veramente chiudere tutte le attività non indispensabili, per convenienza politica senza prendersi veramente a cuore la salute di tutti. In compenso per spiegare il non miglioramento della situazione si cerca l’untore immaginario nascondendo così le vere responsabilità. Devo dire che così, chi come me se ne sta rintanato civilmente in casa da quasi due mesi, si sente preso per i fondelli, e pensa che ciò non sia sopportabile.
Ecco, vorrei sentire espresso da lei nel suo telegiornale anche questo punto di vista, che non credo sia proprio isolato.
Le rinnovo la mia stima e la saluto.
Francescato Pierangelo.
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