Sono stata male per anni, in alcuni periodi così male da urlare pomeriggi interi senza un motivo apparente. La vita per me è stata un incubo ad occhi aperti senza un attimo di sonno interiore. Ero segretamente arrabbiata con la vita, con le persone di cui ero circondata e anche con quelle che non conoscevo, con la gente in generale.
Ero arrabbiata con il mio carattere, con il destino, con la selezione naturale o forse con dio. Mi sono odiata tantissimo, perché non sono bella, perché non sono intelligente quanto vorrei, perché ho sempre avuto la sensazione di arrancare, di dover faticare molto più degli altri per affrontare le normali prove e fasi della vita. Ero arrabbiata perché, in fondo, ero una sognatrice. Nutrivo grandi aspettative nei confronti della vita e degli altri. Forse l’avevo sopravvalutata. Mi sentivo speciale, nel bene e nel male. Credo che questi siano errori che soprattutto alla mia età tra i 20 e i 30 tutti commettono. Basta vedere tutti i giovani che scrivono qui, che si sentono soli, che percepiscono la vita come una gabbia senza via di scampo, che pensano che le persone intorno non li capiscano.
Adesso.
Adesso vedo la vita come una gabbia senza via di scampo, adesso, come prima, mi sento sola, adesso come prima sono circondata da persone che non mi capiscono.
Ma adesso non sono arrabbiata.
Non sono più disperata, neanche delusa, ho passato anche questa fase, ma non mi definirei nemmeno rassegnata, ma piuttosto semplicemente tarata, come una bilancia, sulla qualità media che generalmente la vita dà. Dagli altri non mi aspetto niente. Dalla vita non pretendo niente. Pretendo solo da me stessa. Pretendo serietà, pretendo coerenza interna con i miei valori, pretendo di far combaciare il più possibile quello che penso con quello che faccio. E’ così che cerco la serenità.
Forse.
Forse, come molti di voi, ho poi capito che siamo più o meno tutti sulla stessa barca, che il mondo è nella sua stessa essenza incomunicabilità, solitudine. A volte soffro. Ma è una sofferenza molto più quieta,più fluida. Senza domande, senza pretese. A volte spero in un domani migliore, ma non è un logorante accanimento verso il futuro. Spero ma non aspetto.
Il mio modo di percepire le cose e la vita è lo stesso, ma sono cambiate le conclusioni che ne faccio.
Ora quando sento quel clic che preannuncia le vecchie grandi disperazioni, automaticamente lo riesco a controllare, penso ‘non ne vale la pena’, penso ‘vai avanti’.
E vado avanti ascoltando musica, studiando come non sono mai riuscita a fare, e mantenendo una forza interiore a me fino a poco tempo fa sconosciuta.
Questa è la mia maturità. Non un “dente del giudizio” che fa male.
Il mio passo in avanti.
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni
Bella lettera, per quello che hai scritto e per come lo hai scritto.
Nonostante tutto non mi sembra una lettera triste… anzi, per me è triste chi vive nel mondo dei sogni.
Io ho fatto un percorso un po’ come il tuo, anche se le mie conclusioni sono un po’ diverse.
Se la gente ti capisce o no dipende molto dall’ambiente in cui ti trovi. Devi trovare il TUO ambiente e le TUE persone che possono capirti.
Se ti accorgi che in un ambiente (nazione, città, quartiere, lavoro, svago, gente…) non ti senti a tuo agio, CAMBIA AMBIENTE! Le balle che “se stiamo bene con noi stessi stiamo bene anche con gli altri” non le ascoltare. Ci sono AMBIENTI che vanno bene per alcuni ma non per altri, devi solo trovare i tuoi dove puoi stare bene.
Ti faccio un esempio, se sei una persona cresciuta al sud, abituata a rapporti umani con un certo “calore” non è facile trovarti bene in una grande città del nord dove le persone corrono e si fanno “i fatti propri”. Molti si abituano all’ambiente in cui si trovano imponendosi di accettarlo, ma senza rendersene conto dentro soffrono come cani!
Ci sono passata anche io. L infelicita deriva da uno scollamento fra aspettative personali e la pura e cruda realtá. Lavora anche su questo. Non solo sull ambiente adatto, perché l ambiente perfetto con le persone perfette per te non lo troverai mai. Brava che sei diventata piu riflessiva e meno arrabbiata, ma attenta a non perdere il tuo vigore e la voglia di metterti in gioco. Sei ancora giovanissima, hai tutta la vita davanti per migliorare. In bocca al lupo e un abbraccio
Belle le tue parole. O meglio significative. Mi danno l’idea di una persona che nonostante le avversità della vita, è riuscita a trovare un equilibrio. Studia e pensa esclusivamente a te stessa..