Grazie ai coniugi Ripa di Meana per essere stati i primi a denunciare il progetto del “sarto” in pretura, così anche l’arte sarà delegata ai giudici, e visti i tempi biblici della giustizia italiana e l’età dell’autore siamo certi che il Palais non verrà mai realizzato. Grazie ai Professori che li hanno ispirati col loro fondamentalismo che vuol sottomettere l’arte al contesto, “scientificamente” stabilita dall’analisi territoriale, come l’indagine geologica stabilisce la fondazione. Grazie agli ambientalisti che vogliono tornare al paesaggio preindustriale. Grazie agli “intellettuali” che amano il vecchio e odiano o non capiscono il moderno. E grazie ai giornali che hanno dato voce solo alle loro opinioni.
Grazie da parte delle migliaia di persone che speravano in un lavoro a Porto Marghera. Grazie dai residenti di Marghera che speravano di veder ripulita dall’inquinamento parte della zona industriale. Grazie da parte della comunità che sperava di godere di una possibile opera d’arte, visto che per l’autore doveva essere anche pubblica. Grazie dai politici che non dovevano tirar fuori un €uro. E grazie dal sottoscritto, che sperava di vedere un’opera d’architettura moderna e invece deve accontentarsi delle brutte torri progettate recentemente a Padova dalle due sopravalutate “Archistar” de noialtri: Gregotti e Portoghesi, che oggi irridono il progetto del “sarto”, autore ricordo il primo del quartiere Zen a Palermo, e il secondo del Centro per il Turismo nel Parco del Gargano, opere di “corretta” architettura visibili in internet.
Grazie a tutti questi raffinati “esperti” per averci salvato dal “mostro”, visto che il Genius loci (lo spirito del luogo) di Porto Marghera si presta benissimo, propongo in alternativa al Palais per rispettare il contesto, di rinchiudervi come nel film “fuga da New York” le masse di disperati che altri Professori hanno contribuito a creare con le loro regole “scientifiche”.
Un architetto qualsiasi
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