Buongiorno Rossana
D’accordissimo con te. Ma non credo che, nel caso di Esse, sia stata questa cosa a “scatenare l’inferno”. Nel senso di quella terribile frase pronunciata da quell’uomo.
Tu che pensi in proposito?
Master ,sempre ben accetto. Concordo sulle ragioni e non sui difetti di chi ha contribuito..però perdonami, spesso combaciano. Se è tale perche uno dei 2 protagonisti ha un agito aggressivo o di altro genere che determina il fallimento stesso, ecco qui che corrispondono. Le ragioni sono nel difetto o mancanza di uno o dell’altro o di entrambi. Quale è altrimenti altra motivazione?
Erlene rispetto tua analisi ma non la sento congrua al fatto e mi spiego. Io ricerco interazioni umane. Lui forse pure, io vado cauta e lui più pressante. Istinto a parte, pressing a parte..dialoghiamo. Io ascolto lui e lui fa un giro confuso e lungo. La 1v non invado. La 2 dopo una sola domanda a cui gli resta difficile rispondere, ma con cui si incarta e mi indispone, suggerisco in modo educato ma fermo, di dire tutto o nulla, purche non creasse caos/lungaggini e parlassimo di altro. E me lo legittimo. Dire “scusa se non ne vuoi parlare andiamo oltre oppure dimmi chiaro altrimenti non capisco” non è pressing ma buon senso. Che comunicazione si fa se non vuoi dire poi dici poi non dici ecc? Allora anzi come input apprezza… non invado e voglio farti superare. Sarò satura ma non faccio la matta gratuitamente. Solo per il tono deciso con cui glielo detto dopo un sacco di volte di confusione. Se dici la verita o esisti semplicemente..ti devono rimettere nella categoria aggressiva? Lui appena gli ho detto cosi, ha iniziato a grugnire. Ma si può dire..non ho voglia di conoscerti..non mi aspettavo tu fossi cosi ecc ecc? Io tutto sono stata meno che aggressiva. Non jo fatto nessun 3 o 45 grado. Lo ascoltavo e ripetutamente ha ridetto della moglie e delle storie e poi su una in particolare sostava come di chi per non dire, si ripete. Allora Erlene, ti domando, io alla prima telefonata ascolto la panoramica sentimentale, fumosa ma non chiedo. Poi ricomincia alla seconda telefonata ed io ascolto. Devo fare solo l’ascoltatrice o mi posso permettere una domanda che si fa, quando conosci…
..qualcuno. “dopo la separazione hai avuto altre storie,sono durate molto”. Non ho pressato ne invaso. Per molto tempo ho ascoltato, e mi si può rispondere che non va di parlarne se non dal vivo. Mi si può rispondere chiari o se parti a dire tutto e niente…e capendo che non diceva nulla per pudore/incapacitá a spiegarsi ti invito dapprima con gentilezza a lasciar stare che non capivo, che non volevo sapere a tutti i costi e di andare avanti. Se lui mi risponde che era stato chiaro, ripetendo stesse cose..”ma io sono chiaro, ci sono problemi insormontabili” HO tutto il diritto di dirti smarronata ma educata e ferma ” se credi di essere chiaro non è cosi, o elenchi i problemi che sono 30v che ripeti o lascia stare, me li dirai oppure non importa, ma non posso stare qui a stressarmi con te che ripeti, pretendi io capisca mentre sei confuso, non ti voglio invadere ma andiamo avanti”. Erlene uno può pensare di essere chiaro ma se l’altro da un feedback diverso ed apporta i motivi, si ferma ad analizzare se magari l’errore è in se. E non che dopo che io taccio per un bel pò, non chiedo nulla all’inizio in cui era stato già fumoso e poi dopo che tento uno sbroglio, vedo non ne è capace, fornisco con garbo una soluzione per uscire dal pantano, MI SI DICA CHE DOVEVO CAPIRE E CHE SONO PURE AGGRESSIVA..siamo fuori ogni limite. Gli ho detto: – scusa sono aggressiva solo per averti fatto una domanda, a cui non hai risposto, su cui hai detto tante cose confuse, da cui ti dico di essere esaustivo o non ma di andare avanti col discorso? E tu cosa sei che pretendi di essere ascoltato capito dove non sei chiaro? -. Uno normale elabora, invece insiste…meno male che ti sei rivelata subito..ed io che volevo uscire con te…! Erlene passare per un demone senza aver fatto nulla, mi rode a dir poco. L’aggredita sono stata io e cmq lo dimostra pur solo la frase sulla scadenza di me come donna. Un uomo equilibrato a monte avrebbe risposto o non senza caos ma mai sarebbe…
Vedi Carissima Esse, nel mio mondo le relazioni finiscono perché l’uomo o la donna non sanno trovare nuovi stimoli. Ma il mio mondo è particolare. Sono consapevole del fatto che non posso estendere certe regole al mondo normale.
Buongiorno Esse
Ho cercato di mettere insieme i tuoi post e trarre una conclusione.
Confermo quanto parzialmente espresso nei miei precedenti interventi: fino all’ultima telefonata non vedo “follie” da parte di nessuno dei due.
Il “problema” é generato dal suo definirti “aggressiva” e dal non volere avere niente a che fare con una donna con questo carattere o modo di fare.
Tu sostieni di non esserlo stata. Però scrivi: “Solo per il tono deciso con cui glielo ho detto dopo un sacco di volte di confusione. Se dici la verità o esisti semplicemente ti devono rimettere nella categoria aggressiva? Lui appena gli ho detto così, ha iniziato a grugnire.”
Mi sembra di rivedermi nella situazione di qualche anno fa, quando anch’io con il mio amico, usai un tono “deciso” così come lo definisci tu, riguardo un argomento sul quale, al telefono, aveva difficoltà a parlare. E si incartava.
Io credo che la miccia che ha fatto esplodere la bomba, di sia accesa qui. Tu lo incalzi, con tono deciso sulle sue storie. Lui prova a risponderti ma va in confusione.
Questa tua frase scritta nel post n. 29 mi sembra emblematica: “Al che gli dico che o mi raccontava bene, perché era incomprensibile ed io ero chiara nella domanda oppure di parlarmi successivamente. E lui a dire che lo stava spiegando
ma che poi doveva dire altre cose, insomma più parlava più mi innervosiva. Io non volevo ficcanasare ma volevo andare avanti o capire. L’ennesima volta, con tono fermo, gli ho detto che se continuava così mi avrebbe innervosito”.
Ci metterei la mano sul fuoco che qui scoppia tutto. Vi innervosite a vicenda. Tu per la sua non chiarezza e lui perché ti ha sentito nervosa e, forse, con un tono un po’ troppo deciso.
Scrivi ancora nel tuo post n. 29: “E lui subito inviperito, vedi, non ci siamo, meno male che ti sei svelata, sei aggressiva. Io una donna così non la voglio. Ed io che credevo fossi diversa. Ed io che ti sentivo dolce”
Mi pare chiarissimo. Entrambi cercate…
…dolcezza. Ma questa dolcezza sembra svanire durante questo colloquio telefonico, dove entrambi, lo confermo, sembrate agire con un’armatura, pronti a colpire una volta attaccati.
O semplicemente in presunzione di attacco.
Quello che é successo dopo l’ultima tua frase che ho riportato, lo sapete solo voi.
La mia professione impone il confronto, il confronto incrociato, singolo e di coppia. In questo caso ho la tua versione. Mi piacerebbe sentire la sua, visto che tra l’altro, scrivi che é un forumista.
Giusto per capire ciò che passa per la mente umana. Almeno parzialmente.
Buona giornata.
Lucio/Master, non conosco bene il tuo mondo, ma mondi a parte, non credi che gli stimoli servano sempre e comunque? Io ho questa difficoltà, un uomo che mi sappia dare stimoli mentali che poi vanno di pari passo spesso con i fisici, vallo a trovare! io sono cerebrale ed è un casino, trovare uno che seduca la mia mente.
Sai, Erlene, io non ho problemi di confronto. Ma mi e ti domando..io cerco dolcezza, mi innervosisco (supponiamo) ma tengo un educato tono fermo, dicendogli ciò che ho detto. Non gli ho dato del cretino, non gli ho detto sei un problematico, non gli ho detto -visto che non sai parlare non sei l’uomo per me-. Sarebbe stato un giudizio, una critica gratuita. Mi sono limitata a fare una constatazione e rimandato uno stato di animo e soprattutto una chiave di lettura nuova (andiamo olte/cambiamo discorso). Mi pare un modo equilibrato, rispettoso, sensato ed empatico. Lui se mi avesse ripagato della stessa moneta, avrebbe potuto dirmi – hai ragione andiamo avanti o mi spiace se non ci comprendiamo o forse non mi spiego bene e te lo dico a voce. Li io avrei potuto accettare o sulla via dello stranimento pressare o mandarlo a quel paese, agendo aggressività vera. Invece lui esprime giudizi e critiche se mi dice che sono aggressiva leggendo il caso a modo suo, che non ha più intenzione di vedermi perche mi sarei svelata (quindi sono di colpo diventata un mostro e/o una che si è raccontata diversamente) che non si aspettava fossi cosi (quindi mi trova deludente) e tutto solo e soltanto per la mia frase. Ora non sono una psicoterapeuta o counselor per motivi vari, ma credimi un pò tanto di psicologia e/o comunicazione me ne intendo. E se vuoi sono ancora qui, con te ad accettare il confronto ma non dirmi che la mia analisi suddetta non sia fondata. No?
Buongiorno Rossana
D’accordissimo con te. Ma non credo che, nel caso di Esse, sia stata questa cosa a “scatenare l’inferno”. Nel senso di quella terribile frase pronunciata da quell’uomo.
Tu che pensi in proposito?
Master ,sempre ben accetto. Concordo sulle ragioni e non sui difetti di chi ha contribuito..però perdonami, spesso combaciano. Se è tale perche uno dei 2 protagonisti ha un agito aggressivo o di altro genere che determina il fallimento stesso, ecco qui che corrispondono. Le ragioni sono nel difetto o mancanza di uno o dell’altro o di entrambi. Quale è altrimenti altra motivazione?
Erlene rispetto tua analisi ma non la sento congrua al fatto e mi spiego. Io ricerco interazioni umane. Lui forse pure, io vado cauta e lui più pressante. Istinto a parte, pressing a parte..dialoghiamo. Io ascolto lui e lui fa un giro confuso e lungo. La 1v non invado. La 2 dopo una sola domanda a cui gli resta difficile rispondere, ma con cui si incarta e mi indispone, suggerisco in modo educato ma fermo, di dire tutto o nulla, purche non creasse caos/lungaggini e parlassimo di altro. E me lo legittimo. Dire “scusa se non ne vuoi parlare andiamo oltre oppure dimmi chiaro altrimenti non capisco” non è pressing ma buon senso. Che comunicazione si fa se non vuoi dire poi dici poi non dici ecc? Allora anzi come input apprezza… non invado e voglio farti superare. Sarò satura ma non faccio la matta gratuitamente. Solo per il tono deciso con cui glielo detto dopo un sacco di volte di confusione. Se dici la verita o esisti semplicemente..ti devono rimettere nella categoria aggressiva? Lui appena gli ho detto cosi, ha iniziato a grugnire. Ma si può dire..non ho voglia di conoscerti..non mi aspettavo tu fossi cosi ecc ecc? Io tutto sono stata meno che aggressiva. Non jo fatto nessun 3 o 45 grado. Lo ascoltavo e ripetutamente ha ridetto della moglie e delle storie e poi su una in particolare sostava come di chi per non dire, si ripete. Allora Erlene, ti domando, io alla prima telefonata ascolto la panoramica sentimentale, fumosa ma non chiedo. Poi ricomincia alla seconda telefonata ed io ascolto. Devo fare solo l’ascoltatrice o mi posso permettere una domanda che si fa, quando conosci…
..qualcuno. “dopo la separazione hai avuto altre storie,sono durate molto”. Non ho pressato ne invaso. Per molto tempo ho ascoltato, e mi si può rispondere che non va di parlarne se non dal vivo. Mi si può rispondere chiari o se parti a dire tutto e niente…e capendo che non diceva nulla per pudore/incapacitá a spiegarsi ti invito dapprima con gentilezza a lasciar stare che non capivo, che non volevo sapere a tutti i costi e di andare avanti. Se lui mi risponde che era stato chiaro, ripetendo stesse cose..”ma io sono chiaro, ci sono problemi insormontabili” HO tutto il diritto di dirti smarronata ma educata e ferma ” se credi di essere chiaro non è cosi, o elenchi i problemi che sono 30v che ripeti o lascia stare, me li dirai oppure non importa, ma non posso stare qui a stressarmi con te che ripeti, pretendi io capisca mentre sei confuso, non ti voglio invadere ma andiamo avanti”. Erlene uno può pensare di essere chiaro ma se l’altro da un feedback diverso ed apporta i motivi, si ferma ad analizzare se magari l’errore è in se. E non che dopo che io taccio per un bel pò, non chiedo nulla all’inizio in cui era stato già fumoso e poi dopo che tento uno sbroglio, vedo non ne è capace, fornisco con garbo una soluzione per uscire dal pantano, MI SI DICA CHE DOVEVO CAPIRE E CHE SONO PURE AGGRESSIVA..siamo fuori ogni limite. Gli ho detto: – scusa sono aggressiva solo per averti fatto una domanda, a cui non hai risposto, su cui hai detto tante cose confuse, da cui ti dico di essere esaustivo o non ma di andare avanti col discorso? E tu cosa sei che pretendi di essere ascoltato capito dove non sei chiaro? -. Uno normale elabora, invece insiste…meno male che ti sei rivelata subito..ed io che volevo uscire con te…! Erlene passare per un demone senza aver fatto nulla, mi rode a dir poco. L’aggredita sono stata io e cmq lo dimostra pur solo la frase sulla scadenza di me come donna. Un uomo equilibrato a monte avrebbe risposto o non senza caos ma mai sarebbe…
Erlene,
per ora non saprei aggiungere altro.
buon pomeriggio.
Stato cosi inopportuno e scioccamente cattivo.
Tentavo di porre l’accento sul quid.
Vedi Carissima Esse, nel mio mondo le relazioni finiscono perché l’uomo o la donna non sanno trovare nuovi stimoli. Ma il mio mondo è particolare. Sono consapevole del fatto che non posso estendere certe regole al mondo normale.
A prestissimo, Lucio
Buongiorno Esse
Ho cercato di mettere insieme i tuoi post e trarre una conclusione.
Confermo quanto parzialmente espresso nei miei precedenti interventi: fino all’ultima telefonata non vedo “follie” da parte di nessuno dei due.
Il “problema” é generato dal suo definirti “aggressiva” e dal non volere avere niente a che fare con una donna con questo carattere o modo di fare.
Tu sostieni di non esserlo stata. Però scrivi: “Solo per il tono deciso con cui glielo ho detto dopo un sacco di volte di confusione. Se dici la verità o esisti semplicemente ti devono rimettere nella categoria aggressiva? Lui appena gli ho detto così, ha iniziato a grugnire.”
Mi sembra di rivedermi nella situazione di qualche anno fa, quando anch’io con il mio amico, usai un tono “deciso” così come lo definisci tu, riguardo un argomento sul quale, al telefono, aveva difficoltà a parlare. E si incartava.
Io credo che la miccia che ha fatto esplodere la bomba, di sia accesa qui. Tu lo incalzi, con tono deciso sulle sue storie. Lui prova a risponderti ma va in confusione.
Questa tua frase scritta nel post n. 29 mi sembra emblematica: “Al che gli dico che o mi raccontava bene, perché era incomprensibile ed io ero chiara nella domanda oppure di parlarmi successivamente. E lui a dire che lo stava spiegando
ma che poi doveva dire altre cose, insomma più parlava più mi innervosiva. Io non volevo ficcanasare ma volevo andare avanti o capire. L’ennesima volta, con tono fermo, gli ho detto che se continuava così mi avrebbe innervosito”.
Ci metterei la mano sul fuoco che qui scoppia tutto. Vi innervosite a vicenda. Tu per la sua non chiarezza e lui perché ti ha sentito nervosa e, forse, con un tono un po’ troppo deciso.
Scrivi ancora nel tuo post n. 29: “E lui subito inviperito, vedi, non ci siamo, meno male che ti sei svelata, sei aggressiva. Io una donna così non la voglio. Ed io che credevo fossi diversa. Ed io che ti sentivo dolce”
Mi pare chiarissimo. Entrambi cercate…
…dolcezza. Ma questa dolcezza sembra svanire durante questo colloquio telefonico, dove entrambi, lo confermo, sembrate agire con un’armatura, pronti a colpire una volta attaccati.
O semplicemente in presunzione di attacco.
Quello che é successo dopo l’ultima tua frase che ho riportato, lo sapete solo voi.
La mia professione impone il confronto, il confronto incrociato, singolo e di coppia. In questo caso ho la tua versione. Mi piacerebbe sentire la sua, visto che tra l’altro, scrivi che é un forumista.
Giusto per capire ciò che passa per la mente umana. Almeno parzialmente.
Buona giornata.
Lucio/Master, non conosco bene il tuo mondo, ma mondi a parte, non credi che gli stimoli servano sempre e comunque? Io ho questa difficoltà, un uomo che mi sappia dare stimoli mentali che poi vanno di pari passo spesso con i fisici, vallo a trovare! io sono cerebrale ed è un casino, trovare uno che seduca la mia mente.
Sai, Erlene, io non ho problemi di confronto. Ma mi e ti domando..io cerco dolcezza, mi innervosisco (supponiamo) ma tengo un educato tono fermo, dicendogli ciò che ho detto. Non gli ho dato del cretino, non gli ho detto sei un problematico, non gli ho detto -visto che non sai parlare non sei l’uomo per me-. Sarebbe stato un giudizio, una critica gratuita. Mi sono limitata a fare una constatazione e rimandato uno stato di animo e soprattutto una chiave di lettura nuova (andiamo olte/cambiamo discorso). Mi pare un modo equilibrato, rispettoso, sensato ed empatico. Lui se mi avesse ripagato della stessa moneta, avrebbe potuto dirmi – hai ragione andiamo avanti o mi spiace se non ci comprendiamo o forse non mi spiego bene e te lo dico a voce. Li io avrei potuto accettare o sulla via dello stranimento pressare o mandarlo a quel paese, agendo aggressività vera. Invece lui esprime giudizi e critiche se mi dice che sono aggressiva leggendo il caso a modo suo, che non ha più intenzione di vedermi perche mi sarei svelata (quindi sono di colpo diventata un mostro e/o una che si è raccontata diversamente) che non si aspettava fossi cosi (quindi mi trova deludente) e tutto solo e soltanto per la mia frase. Ora non sono una psicoterapeuta o counselor per motivi vari, ma credimi un pò tanto di psicologia e/o comunicazione me ne intendo. E se vuoi sono ancora qui, con te ad accettare il confronto ma non dirmi che la mia analisi suddetta non sia fondata. No?