Valinda,
l’intero post 480 sarebbe da riprendere ma mi limito, per saturazione a 360°, a due soli passaggi cruciali, che condivido TOTALMENTE:
“avvezza all’autorità e indottrinamento del marito forse acconsente anche per quieto vivere e sfinimento” – ha resistito ben due anni: cosa poteva fare di più, se non altro per il bene della figlia! dopo parecchi mesi sto per farlo anch’io, che non sono di natura arrendevole.
“Tutto perfetto se nn fosse per una cosa…tu sei ancora qua a parlare OSSESSIVAMENTE del portoghese. Sei fermo lì come un disco rotto e io in questa cosa di perfetto non ci vedo proprio nulla.” – mia sottolineatura in maiuscolo.
le BELLE famiglie del passato e del presente si sono quasi sempre rette, e forse continuano a reggersi, sul sacrificio e/o l’accondiscendenza di uno solo dei componenti la coppia PERFETTA: la donna, che è sottomessa fin dall’inizio oppure costretta a sottomettersi in seguito, nei modi più disparati.
ne conosco una che è stata messa in riga a pochi mesi dalle nozze con un paio di schiaffi, e si è allineata, con “amore”, per tutto il resto della vita a due alle esigenze e abitudini di un marito ESEMPLARE.
l’ha punito nel rifiutare persino sul suo letto di morte di dirgli anche una sola volta nella vita “ti amo”. nel suo temperamento mite e nella sua incapacità di essere autonoma economicamente non ha potuto fare di più per difendere la sua identità ferita, e non ne è pentita.
il matrimonio a cui sono giunta giovanissima, senza passare prima da un vero innamoramento, è stato funestato da parecchi tradimenti e da un netto rifiuto di paternità, ma è stato per anni l’invidia di molti, tanta era la sintonia e la condivisione di progetti e idee. essendo sempre stata economicamente autonoma, ho potuto rifiutare di continuare a portare le corna, con il sorriso sulle labbra, anche per evitare il cattivo esempio che tale splendido menage avrebbe dato a un figlio.
due esempi di condizionamento per me PREFERIBILI alla modalità con cui è stato superato l’intoppo nella famiglia in questione, per raggiungere NUOVAMENTE l’armonia in amore/SESSO, con grande soddisfazione di un marito RISPETTOSO.
mio padre avrebbe voluto che mia madre votasse secondo il suo suggerimento e cercava ripetutamente di convincerla in tal senso. lei gli ha sempre risposto che la cabina elettorale era il SOLO luogo al mondo in cui poteva far valere la sua volontà. da piccola pensavo che avrebbe potuto assentire per fare poi in incognito come preferiva.
Dai Vali che hai capito benissimo che il maledetto portoghese era solo una comparsa nella storia amorosa di quella donna. Che è stato solo un pretesto per giustificare la spinta sessuale e darle una veste “politicamente corretta” che tenesse a bada l’aspetto morale della scelta. Che invece nasceva solo da un bisogno che con l’amore non c’entrava niente. L’ho detto più volte e lo sai, altro che vittima la donna, quella donna, lo ripeto. Se vittima è lo è stata solo di sè stessa per la famosa fantasia con la quale ha vestito quella “sensazione”, cosa che ho ripetuto anche di recente, suvvia, e che a mio modesto parere succede spessissimo. Non a te nè alle altre ragazze del forum sia chiaro, ma per colpa dell’insipienza, o semplicemente la normalità di tanti maschi, che il naturale bisogno in una donna di aver scelto il meglio, trasforma in “mito amoroso”. Con le conseguenze “equivoche” già citate e successive delusioni legate al prevedibile esito finale. Parafrasando un thread attualmente attivo è la battaglia tra “fantasy vs reality”. Quindi “lui”, chiunque esso sia, è solo uno “strumento” che si cerca di adattare al bisogno,in mancanza d’altro. Avevi capito benissimo, certo che era lei la protagonista e non cappuccetto rosso. Voleva sesso, ma che fosse romantico, e se non lo era se lo inventava, applicando il “make up” alla personalità di un poveretto che le muoveva “quell’indecente” desiderio.
Ma quello che mi è piaciuto di più è la visone che traspare di me e che mi ha fatto ridere un pò. Una specie di tiranno, serioso e burbero che impone i suoi voleri e che lei sopporta perchè “…avvezza all’autorità e indottrinamento del marito forse acconsente anche per quieto vivere e sfinimento.”
Se mi mandi una mail ti invio una nostra foto il giorno del matrimonio e vedrai com’è avvezza al tiranno. Per quanto strano ti appaia io sono un caciarone con uno spirito demenziale simile a quello di lei, che fa di casa nostra un teatro quotidiano alla “Monty Python”, per questo ho detto cento volte che la mia lei ORA è il mio miglior “amico”. Siamo talmente “fuori”, che la persona più “seria” del gruppo è nostra figlia che fa finta di lamentarsi dei che genitori le sono capitati. Ieri sera per esempio giocavo con un micro elicottero radiocomandato che cercavo di far atterrare sulla testa della ventenne, mentre lei era tutta indaffarata e si lamentava dei serissimi “impegni”, commentando con sufficienza il gioco del maturo, tirannico e demente padre…volante. CIAO Val!
Ciao Barbanera. Un uomo (e una donna naturalmente) è sempre il risultato della vita e delle scelte che ha fatto. Ma anche del coraggio di affrontare vie sconosciute per “salvarsi” la vita. Ho dovuto farlo sin da ragazzo, perchè come ho detto, mio padre con la scusa del lavoro stava all’estero per mesi, anni a volte, e si era fatto una famiglia parallela con un’altra donna, straniera (è un pò una costante nella mia vita a quanto pare).
Mia madre, donna di intelligenza superba e bellezza da attrice hollywoodiana, rimase affascinata da quel bel maschio mediterraneo che spiccava in paese sia per la sua avvenenza che la facondia accattivante, con la conseguenza di sposarlo producendo me e mia sorella nel giro di tre anni, ma non abbandonando mai la pratica della vanità, che il prestigio che gli proveniva dalle sue doti e la posizione che politicamente aveva in paese, gli fornivano. Gli forniva soprattutto la parte femminile.
Un ridimesionamento industriale lo penalizzo in quanto faceva pure il sindacalista, e quindi nonostante una posizione importante come tecnico navale ai cantieri di Taranto, venne mobbizzato. Cosa che in uno come lui significò mollare tutto e trasferirsi al nord, dove da mister qualcuno si trasformò in mister nessuno, pur trovando lavoro subito perchè la testa non gli mancava e manco la cultura. E lì si è sfasciata la famiglia. Mia madre è diventata di fatto una vedova bianca che ha accettato il destino di allevare due figli con una situazione economica che era precipitata quando per le trasferte del marito sarebbe dovuta migliorare. Questo perchè lui dissipava il denaro per cercare di riacquistare, non so come, quel prestigio che aveva perso come ho spiegato.
La mancanza di “re-visione” di quel rapporto li ha condotti a perdersi, e noi figli con loro.
E’ stato l’esempio stoico di mia madre che mi ha fatto capire che l’amore è VOLONTA’, e che se io e mia sorella siamo chi siamo lo dobbiamo a lei, seppure ho potuto comprendere quello che è successo a quell’uomo che a quarant’anni ha visto crollare un suo mondo ma che non ha avuto a forza di ricostruire nella famiglia che aveva voluto.
Mai avrei fatto la stessa cosa di mio padre trovandomi di fronte al bivio che noiosamente ho spiegato su queste pagine, e sai come mi sono comportato nella mia storia.
Nessuno ha capito che è proprio la VERA forza delle donne che sto difendendo su questo forum, e che odio vedere spesso sprecata con dei co....... Ma pazienza, non per questo sono meno belle. Ciao
concludo osservando che per l’uomo, attratto da grazia/bellezza e salute, sembra più facile orientarsi fin da ragazzino verso l’obiettivo atavico suggerito dalla parte biologica riconducibile alla vita animale mentre per la donna, che dovrebbe ricercare il maschio più promettente in termini di capacità di garantire la miglior sussistenza possibile a lei e ai loro cuccioli, è di certo più difficile in gioventù distinguere fra qualità reali e qualità apparenti della controparte maschile.
forse per questo semplice motivo compie un maggior numero di errori nel suo orientamento iniziale, coadiuvati dal fatto che, essendo ancora inconsapevole del suo potere sessuale e convinta nel subconscio di dover ottenere molto più di quanto può offrire, forse è maggiormente incline a diversi livelli di sacrificio/adattamento.
alla metafora della cattedrale, scorsa a volo d’uccello, affianco quella del viaggio.
– VOLER partire (amare)
– da soli o in coppia
– nel caso standard individuare il partner più adatto (ricerca spesso lunga e difficile, se effettuata con serietà)
– da nord a sud stabilire insieme la meta (Napoli), i mezzi, i tempi e le tappe del percorso
– INVESTIRE nel progetto molto di sé, quasi mai in egual misura
– scoprire, strada facendo, che i tempi non sono adeguati ai propri ritmi, i mezzi (fisici/emotivi) non sono quelli ipotizzati, il partner rivela aspetti spiacevoli o tende in realtà a una meta diversa, non è profondamente interessato al partner/viaggio, ecc…
– ci si ferma e ci si separa a Firenze, a Roma, oppure ci si ritira dopo poche tappe
– resta la parte condivisa, quasi sempre PARADISIACA, a beneficio di un’evoluzione interiore, che permetterà di progettare meglio in futuro.
è più importante il viaggio (accessibile a tutti) o la meta IDEALE (appannaggio di pochissimi)? si deve per forza negare il sentimento temporaneo o imperfetto che NOI STESSI abbiamo provato per mesi/anni?
lo scatto LaD delle 10 mi ha dimezzato la sintesi dell’ultimo post, che riprendo:
una vita senza relazioni amorose è come una cattedrale nel deserto.
—
Maria Grazia,
visto che siamo state dichiarate fidanzate (magari pure con un intento meno canonico), azzardo anch’io la definizione “Gianni e Pinotto” per la coppia antagonista.
in questo contesto c’è soltanto un problema: notoriamente NON ho idee mie, ed è proprio questo vuoto mentale che non mi permette di identificare con assoluta sicurezza chi impersona Gianni e chi Pinotto…
peccato! mi tocca sempre avere grandi insicurezze, sia di vita che di pensiero!
sono arcistufa di tutta questa solfa. non vedo l’ora di riuscire a convincermi a mollare la presa. maledizione alla mia tenacia in tutto, che fa gioco a chi è talmente sicuro di se che deve continuare a ripetersi e a spiegarsi per convincersi sempre meglio e di più! non hai idea di cosa non ho fatto per salvare il matrimonio prima di lasciare mio marito… bei ricordi, pure quelli!
buon pomeriggio!
PS: ho dovuto rifarmi al web, anche per non proporre accostamenti a casaccio. avevo intuito abbastanza bene:
“Gianni prende in pugno la situazione, proponendo un’idea e obbligando il povero Pinotto ad approvarla, per poi venire completamente travolto per qualche situazione dai suoi errori, facendo sì che Pinotto diventi il salvatore della vicenda, per poi infine tornare entrambi alla loro misera condizione di sempre.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_e_Pinotto)
—
Valinda,
ma perché mai non ti arrendi e non la vedi come Golem?
dovresti ormai sapere che non è consentito a NESSUNO pensare diversamente da lui, e non solo per quanto lo riguarda ma anche per quanto ci riguarda personalmente. mi stupisce che tu sia quasi più testarda di me.
è ormai risaputo da tutti: la visione GIUSTA è una, UNA SOLA!
Ross, sei la dimostrazione di quello che vado sostenendo da tempo, e della fantasia che a molte donne fa brutti scherzi: vedi SOLO quello che vuoi vedere. Come nella descrizione che fai di me, più o meno indirettamente. Se mia moglie inglese, emancipata, intelligente e colta, economicamente indipendente, e ancora molto bella, NON avesse capito che non la volevo irregimentare, ma liberarla e liberarci da certi clichè, oggi sarebbe chissà dove, forse in Portogallo, va, tanto per non allontanarci da quell’ameno luogo. Perchè in quel caso sarei stato io più co...... del “de cuius”.
Rossana, per quanto ti possa sembrare strano io sono affezionato a voi tre “streghe”, e so quanto potete valere, ma smettetela di mortificare le vostre intelligenze continuando a vedere nemici dove non ce ne sono, e considerare amici chi “accarezza” le vostre debolezze. Essere amici in senso ecumenico significa dire quel che si pensa all’altro e non quello che vorrebbe sentirsi dire questo. Io sono onesto con quello che dico, e gli ultimi post dovrebbero dimostrarlo ancora una volta, anche se essere onesti significa quasi sempre apparire “duri”. Ma non sono onesto perchè sono fesso, ma perchè sono egoista nel senso migliore del termine.
Conviene essere onesti, perchè si “guadagna” più che essere disonesti, e si guadagna “IN DUE” come minimo. Ma per essere onesti bisogna cominciare ad esserlo con sè stessi prima di tutto. Frase grondante di retorica ma VERA.
Ciao
P.S. Il viaggio è importante anche se non si raggiunge la meta, certo, ma solo se entrambi i viaggiatori, nel caso specifico, hanno pagato “il biglietto” con soldi “buoni”. Sennò l’hanno fatto pagare all’altro, QUEL VIAGGIO. Quello che conta per dare il vero valore a una situazione, è sempre SAPERE la verità su quello che sta accadendo: essere CONSCI. Ma certi “amori” preferiscono L’IN-CONSCIO, e spesso finiscono qui a chiedersi come mai le cose poi sono andate in un certo modo.
rossana
penso anch’ io che nella vita di coppia, gli amori perfettamente reciproci e completamente bilanciati non esistano. o, se esistono, sono molto molto rari. Nella vita quotidiana di coppia c’è senz’ altro qualcuno che “piega la testa” più di un altro perchè le cose filino lisce. nella maggior dei casi questo qualcuno è la donna, ma può anche essere l’ uomo. il VERO amore, è probabilmente proprio quello in cui non si arriva a una vera comunanza di progetti, o non ci si pone il problema del “per sempre”, perchè entrambi i partner sono coscienti che ingabbiare il sentimento in cose materiali, in definizioni o in clausole, è un grosso rischio e una grande limitazione sia per l’ altro che per se stessi. in realtà quando noi contraiamo un patto amoroso con qualcuno, un patto che preveda dei vincoli o degli obblighi, stiamo facendo “un’ assicurazione per la vita”, perchè in fondo in fondo NON SIAMO DEL TUTTO SICURI che l’ altro resterà con noi per sempre. ma, come ripeto, il VERO amore non prevede vincoli, non prevede il preoccuparsi del per sempre. il vero amore è spontaneo e vuole volare libero, per poi atterrare e dileguarsi quando capisce che il momento del volo ( che può anche durare anni ) è giunto alla sua naturale conclusione. ciò di cui parlano golem ed M., è solo l’ aspetto più esterno dell’ amore, la sua cornice ( il matrimonio, la convivenza, il rapporto di coppia ufficiale ) ed è semplicemente qualcosa di funzionale alla cultura patriarcale che, per definizione, indica il POSSESSO dell’ altro. possesso e AMORE sono due cose diverse!
Golem, spero non sia un problema la mia domanda riguardo la tua vicenda. È un What if, inutile di per sé, non una critica. Solo una curiosità. Spero tu non l’abbia gia detto e non mi sia sfuggito… Bene, hai detto che la situazione con tua moglie stava andando male e hai letto i suoi diari, hai capito le cose, gliene hai parlato e avete sistemato le cose. Ma se tu non li avessi lei o se non ci fossero stati questi diari?
Valinda,
l’intero post 480 sarebbe da riprendere ma mi limito, per saturazione a 360°, a due soli passaggi cruciali, che condivido TOTALMENTE:
“avvezza all’autorità e indottrinamento del marito forse acconsente anche per quieto vivere e sfinimento” – ha resistito ben due anni: cosa poteva fare di più, se non altro per il bene della figlia! dopo parecchi mesi sto per farlo anch’io, che non sono di natura arrendevole.
“Tutto perfetto se nn fosse per una cosa…tu sei ancora qua a parlare OSSESSIVAMENTE del portoghese. Sei fermo lì come un disco rotto e io in questa cosa di perfetto non ci vedo proprio nulla.” – mia sottolineatura in maiuscolo.
le BELLE famiglie del passato e del presente si sono quasi sempre rette, e forse continuano a reggersi, sul sacrificio e/o l’accondiscendenza di uno solo dei componenti la coppia PERFETTA: la donna, che è sottomessa fin dall’inizio oppure costretta a sottomettersi in seguito, nei modi più disparati.
ne conosco una che è stata messa in riga a pochi mesi dalle nozze con un paio di schiaffi, e si è allineata, con “amore”, per tutto il resto della vita a due alle esigenze e abitudini di un marito ESEMPLARE.
l’ha punito nel rifiutare persino sul suo letto di morte di dirgli anche una sola volta nella vita “ti amo”. nel suo temperamento mite e nella sua incapacità di essere autonoma economicamente non ha potuto fare di più per difendere la sua identità ferita, e non ne è pentita.
il matrimonio a cui sono giunta giovanissima, senza passare prima da un vero innamoramento, è stato funestato da parecchi tradimenti e da un netto rifiuto di paternità, ma è stato per anni l’invidia di molti, tanta era la sintonia e la condivisione di progetti e idee. essendo sempre stata economicamente autonoma, ho potuto rifiutare di continuare a portare le corna, con il sorriso sulle labbra, anche per evitare il cattivo esempio che tale splendido menage avrebbe dato a un figlio.
due esempi di condizionamento per me PREFERIBILI alla modalità con cui è stato superato l’intoppo nella famiglia in questione, per raggiungere NUOVAMENTE l’armonia in amore/SESSO, con grande soddisfazione di un marito RISPETTOSO.
mio padre avrebbe voluto che mia madre votasse secondo il suo suggerimento e cercava ripetutamente di convincerla in tal senso. lei gli ha sempre risposto che la cabina elettorale era il SOLO luogo al mondo in cui poteva far valere la sua volontà. da piccola pensavo che avrebbe potuto assentire per fare poi in incognito come preferiva.
…
Dai Vali che hai capito benissimo che il maledetto portoghese era solo una comparsa nella storia amorosa di quella donna. Che è stato solo un pretesto per giustificare la spinta sessuale e darle una veste “politicamente corretta” che tenesse a bada l’aspetto morale della scelta. Che invece nasceva solo da un bisogno che con l’amore non c’entrava niente. L’ho detto più volte e lo sai, altro che vittima la donna, quella donna, lo ripeto. Se vittima è lo è stata solo di sè stessa per la famosa fantasia con la quale ha vestito quella “sensazione”, cosa che ho ripetuto anche di recente, suvvia, e che a mio modesto parere succede spessissimo. Non a te nè alle altre ragazze del forum sia chiaro, ma per colpa dell’insipienza, o semplicemente la normalità di tanti maschi, che il naturale bisogno in una donna di aver scelto il meglio, trasforma in “mito amoroso”. Con le conseguenze “equivoche” già citate e successive delusioni legate al prevedibile esito finale. Parafrasando un thread attualmente attivo è la battaglia tra “fantasy vs reality”. Quindi “lui”, chiunque esso sia, è solo uno “strumento” che si cerca di adattare al bisogno,in mancanza d’altro. Avevi capito benissimo, certo che era lei la protagonista e non cappuccetto rosso. Voleva sesso, ma che fosse romantico, e se non lo era se lo inventava, applicando il “make up” alla personalità di un poveretto che le muoveva “quell’indecente” desiderio.
Ma quello che mi è piaciuto di più è la visone che traspare di me e che mi ha fatto ridere un pò. Una specie di tiranno, serioso e burbero che impone i suoi voleri e che lei sopporta perchè “…avvezza all’autorità e indottrinamento del marito forse acconsente anche per quieto vivere e sfinimento.”
Se mi mandi una mail ti invio una nostra foto il giorno del matrimonio e vedrai com’è avvezza al tiranno. Per quanto strano ti appaia io sono un caciarone con uno spirito demenziale simile a quello di lei, che fa di casa nostra un teatro quotidiano alla “Monty Python”, per questo ho detto cento volte che la mia lei ORA è il mio miglior “amico”. Siamo talmente “fuori”, che la persona più “seria” del gruppo è nostra figlia che fa finta di lamentarsi dei che genitori le sono capitati. Ieri sera per esempio giocavo con un micro elicottero radiocomandato che cercavo di far atterrare sulla testa della ventenne, mentre lei era tutta indaffarata e si lamentava dei serissimi “impegni”, commentando con sufficienza il gioco del maturo, tirannico e demente padre…volante. CIAO Val!
Ciao Barbanera. Un uomo (e una donna naturalmente) è sempre il risultato della vita e delle scelte che ha fatto. Ma anche del coraggio di affrontare vie sconosciute per “salvarsi” la vita. Ho dovuto farlo sin da ragazzo, perchè come ho detto, mio padre con la scusa del lavoro stava all’estero per mesi, anni a volte, e si era fatto una famiglia parallela con un’altra donna, straniera (è un pò una costante nella mia vita a quanto pare).
Mia madre, donna di intelligenza superba e bellezza da attrice hollywoodiana, rimase affascinata da quel bel maschio mediterraneo che spiccava in paese sia per la sua avvenenza che la facondia accattivante, con la conseguenza di sposarlo producendo me e mia sorella nel giro di tre anni, ma non abbandonando mai la pratica della vanità, che il prestigio che gli proveniva dalle sue doti e la posizione che politicamente aveva in paese, gli fornivano. Gli forniva soprattutto la parte femminile.
Un ridimesionamento industriale lo penalizzo in quanto faceva pure il sindacalista, e quindi nonostante una posizione importante come tecnico navale ai cantieri di Taranto, venne mobbizzato. Cosa che in uno come lui significò mollare tutto e trasferirsi al nord, dove da mister qualcuno si trasformò in mister nessuno, pur trovando lavoro subito perchè la testa non gli mancava e manco la cultura. E lì si è sfasciata la famiglia. Mia madre è diventata di fatto una vedova bianca che ha accettato il destino di allevare due figli con una situazione economica che era precipitata quando per le trasferte del marito sarebbe dovuta migliorare. Questo perchè lui dissipava il denaro per cercare di riacquistare, non so come, quel prestigio che aveva perso come ho spiegato.
La mancanza di “re-visione” di quel rapporto li ha condotti a perdersi, e noi figli con loro.
E’ stato l’esempio stoico di mia madre che mi ha fatto capire che l’amore è VOLONTA’, e che se io e mia sorella siamo chi siamo lo dobbiamo a lei, seppure ho potuto comprendere quello che è successo a quell’uomo che a quarant’anni ha visto crollare un suo mondo ma che non ha avuto a forza di ricostruire nella famiglia che aveva voluto.
Mai avrei fatto la stessa cosa di mio padre trovandomi di fronte al bivio che noiosamente ho spiegato su queste pagine, e sai come mi sono comportato nella mia storia.
Nessuno ha capito che è proprio la VERA forza delle donne che sto difendendo su questo forum, e che odio vedere spesso sprecata con dei co....... Ma pazienza, non per questo sono meno belle. Ciao
…
concludo osservando che per l’uomo, attratto da grazia/bellezza e salute, sembra più facile orientarsi fin da ragazzino verso l’obiettivo atavico suggerito dalla parte biologica riconducibile alla vita animale mentre per la donna, che dovrebbe ricercare il maschio più promettente in termini di capacità di garantire la miglior sussistenza possibile a lei e ai loro cuccioli, è di certo più difficile in gioventù distinguere fra qualità reali e qualità apparenti della controparte maschile.
forse per questo semplice motivo compie un maggior numero di errori nel suo orientamento iniziale, coadiuvati dal fatto che, essendo ancora inconsapevole del suo potere sessuale e convinta nel subconscio di dover ottenere molto più di quanto può offrire, forse è maggiormente incline a diversi livelli di sacrificio/adattamento.
alla metafora della cattedrale, scorsa a volo d’uccello, affianco quella del viaggio.
– VOLER partire (amare)
– da soli o in coppia
– nel caso standard individuare il partner più adatto (ricerca spesso lunga e difficile, se effettuata con serietà)
– da nord a sud stabilire insieme la meta (Napoli), i mezzi, i tempi e le tappe del percorso
– INVESTIRE nel progetto molto di sé, quasi mai in egual misura
– scoprire, strada facendo, che i tempi non sono adeguati ai propri ritmi, i mezzi (fisici/emotivi) non sono quelli ipotizzati, il partner rivela aspetti spiacevoli o tende in realtà a una meta diversa, non è profondamente interessato al partner/viaggio, ecc…
– ci si ferma e ci si separa a Firenze, a Roma, oppure ci si ritira dopo poche tappe
– resta la parte condivisa, quasi sempre PARADISIACA, a beneficio di un’evoluzione interiore, che permetterà di progettare meglio in futuro.
è più importante il viaggio (accessibile a tutti) o la meta IDEALE (appannaggio di pochissimi)? si deve per forza negare il sentimento temporaneo o imperfetto che NOI STESSI abbiamo provato per mesi/anni?
una vita senza relazioni amorose è come una…
lo scatto LaD delle 10 mi ha dimezzato la sintesi dell’ultimo post, che riprendo:
una vita senza relazioni amorose è come una cattedrale nel deserto.
—
Maria Grazia,
visto che siamo state dichiarate fidanzate (magari pure con un intento meno canonico), azzardo anch’io la definizione “Gianni e Pinotto” per la coppia antagonista.
in questo contesto c’è soltanto un problema: notoriamente NON ho idee mie, ed è proprio questo vuoto mentale che non mi permette di identificare con assoluta sicurezza chi impersona Gianni e chi Pinotto…
peccato! mi tocca sempre avere grandi insicurezze, sia di vita che di pensiero!
sono arcistufa di tutta questa solfa. non vedo l’ora di riuscire a convincermi a mollare la presa. maledizione alla mia tenacia in tutto, che fa gioco a chi è talmente sicuro di se che deve continuare a ripetersi e a spiegarsi per convincersi sempre meglio e di più! non hai idea di cosa non ho fatto per salvare il matrimonio prima di lasciare mio marito… bei ricordi, pure quelli!
buon pomeriggio!
PS: ho dovuto rifarmi al web, anche per non proporre accostamenti a casaccio. avevo intuito abbastanza bene:
“Gianni prende in pugno la situazione, proponendo un’idea e obbligando il povero Pinotto ad approvarla, per poi venire completamente travolto per qualche situazione dai suoi errori, facendo sì che Pinotto diventi il salvatore della vicenda, per poi infine tornare entrambi alla loro misera condizione di sempre.”
(http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_e_Pinotto)
—
Valinda,
ma perché mai non ti arrendi e non la vedi come Golem?
dovresti ormai sapere che non è consentito a NESSUNO pensare diversamente da lui, e non solo per quanto lo riguarda ma anche per quanto ci riguarda personalmente. mi stupisce che tu sia quasi più testarda di me.
è ormai risaputo da tutti: la visione GIUSTA è una, UNA SOLA!
buon pomeriggio anche a te!
Ross, sei la dimostrazione di quello che vado sostenendo da tempo, e della fantasia che a molte donne fa brutti scherzi: vedi SOLO quello che vuoi vedere. Come nella descrizione che fai di me, più o meno indirettamente. Se mia moglie inglese, emancipata, intelligente e colta, economicamente indipendente, e ancora molto bella, NON avesse capito che non la volevo irregimentare, ma liberarla e liberarci da certi clichè, oggi sarebbe chissà dove, forse in Portogallo, va, tanto per non allontanarci da quell’ameno luogo. Perchè in quel caso sarei stato io più co...... del “de cuius”.
Rossana, per quanto ti possa sembrare strano io sono affezionato a voi tre “streghe”, e so quanto potete valere, ma smettetela di mortificare le vostre intelligenze continuando a vedere nemici dove non ce ne sono, e considerare amici chi “accarezza” le vostre debolezze. Essere amici in senso ecumenico significa dire quel che si pensa all’altro e non quello che vorrebbe sentirsi dire questo. Io sono onesto con quello che dico, e gli ultimi post dovrebbero dimostrarlo ancora una volta, anche se essere onesti significa quasi sempre apparire “duri”. Ma non sono onesto perchè sono fesso, ma perchè sono egoista nel senso migliore del termine.
Conviene essere onesti, perchè si “guadagna” più che essere disonesti, e si guadagna “IN DUE” come minimo. Ma per essere onesti bisogna cominciare ad esserlo con sè stessi prima di tutto. Frase grondante di retorica ma VERA.
Ciao
P.S. Il viaggio è importante anche se non si raggiunge la meta, certo, ma solo se entrambi i viaggiatori, nel caso specifico, hanno pagato “il biglietto” con soldi “buoni”. Sennò l’hanno fatto pagare all’altro, QUEL VIAGGIO. Quello che conta per dare il vero valore a una situazione, è sempre SAPERE la verità su quello che sta accadendo: essere CONSCI. Ma certi “amori” preferiscono L’IN-CONSCIO, e spesso finiscono qui a chiedersi come mai le cose poi sono andate in un certo modo.
rossana
penso anch’ io che nella vita di coppia, gli amori perfettamente reciproci e completamente bilanciati non esistano. o, se esistono, sono molto molto rari. Nella vita quotidiana di coppia c’è senz’ altro qualcuno che “piega la testa” più di un altro perchè le cose filino lisce. nella maggior dei casi questo qualcuno è la donna, ma può anche essere l’ uomo. il VERO amore, è probabilmente proprio quello in cui non si arriva a una vera comunanza di progetti, o non ci si pone il problema del “per sempre”, perchè entrambi i partner sono coscienti che ingabbiare il sentimento in cose materiali, in definizioni o in clausole, è un grosso rischio e una grande limitazione sia per l’ altro che per se stessi. in realtà quando noi contraiamo un patto amoroso con qualcuno, un patto che preveda dei vincoli o degli obblighi, stiamo facendo “un’ assicurazione per la vita”, perchè in fondo in fondo NON SIAMO DEL TUTTO SICURI che l’ altro resterà con noi per sempre. ma, come ripeto, il VERO amore non prevede vincoli, non prevede il preoccuparsi del per sempre. il vero amore è spontaneo e vuole volare libero, per poi atterrare e dileguarsi quando capisce che il momento del volo ( che può anche durare anni ) è giunto alla sua naturale conclusione. ciò di cui parlano golem ed M., è solo l’ aspetto più esterno dell’ amore, la sua cornice ( il matrimonio, la convivenza, il rapporto di coppia ufficiale ) ed è semplicemente qualcosa di funzionale alla cultura patriarcale che, per definizione, indica il POSSESSO dell’ altro. possesso e AMORE sono due cose diverse!
Golem, spero non sia un problema la mia domanda riguardo la tua vicenda. È un What if, inutile di per sé, non una critica. Solo una curiosità. Spero tu non l’abbia gia detto e non mi sia sfuggito… Bene, hai detto che la situazione con tua moglie stava andando male e hai letto i suoi diari, hai capito le cose, gliene hai parlato e avete sistemato le cose. Ma se tu non li avessi lei o se non ci fossero stati questi diari?
Mirc, sarebbe finita senza capire perché. È facile.
Gianni e Pinotto! Grande. Io sono Pinotto, quello tonto