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Lettera pubblicata il 26 Febbraio 2017. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Pat79.
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Walk,
dal mio punto di vista, la violenza fisica è appannaggio del maschio, quella psichica o verbale della femmina. non manca nulla a nessuno dei due.
in Sardegna due giovani sono in carcere, con vite rovinate, per le accuse di stupro, del tutto prive di prove, da parte di una ragazza che prima li ha circuiti in discoteca, proponendo loro un rapporto a tre, e poi li ha denunciati. episodio reso noto dalle Iene. nemmeno i testimoni a loro favore sono serviti a ristabilire le reciproche responsabilità.
non dico sia sempre così. PER ME è soltanto estremamente difficile considerare la vita in BIANCO e NERO. che ci posso fare se preferisco le infinite sfumature di GRIGIO-ROSA e una visione più ampia dell’insieme della realtà che mi è dato percepire, anche per averla spesso dovuta assaggiare di persona in più di un aspetto?
in passato le donne sono state stuprate e uccise dal più al meno come adesso, forse in numero persino maggiore. mancano le statistiche per il deplorevole generale disinteresse con cui questo avveniva. così come ci sono dati ancor più carenti sulla pedofilia e sulla violenza IN FAMIGLIA riservata ai bambini: CRIMINI BIANCHI ben peggiori, quasi MAI puniti, su esseri davvero DEL TUTTO innocenti. puoi immaginare quale devastazione lasciano per l’intera vita?
mi fa piacere che ci sia maggior attenzione su entrambi i temi ma non mi fiondo a occhi chiusi nel seguire soltanto il can-can mediatico che propina la TV, ANCHE per stornare l’opinione pubblica da altre problematiche.
all’inizio della crisi economica erano comunicati i suicidi di persone cadute in miseria ma, dopo i primi mesi, non lo si è fatto più, tornando a calcare sul male arrecato alla Donna e alla Mamma, qui SEMPRE sacre.
continuo a ritenermi femminista, ma NON a priori. anzi, ritengo che le autocritiche di genere dovrebbero essere considerate con minor livore, fermo restando che oguno ha diritto alla sua opinione e che ho apprezzato la tua.
Rossana, mi spiace ma devo contraddirti. Sono cresciuta con un padre che non mi ha mai sfiorata con un dito, ma ha perpetuato forme inconsapevoli di violenza psicologica, quindi non sempre vi è questa distinzione tra generi. Per mia natura, non accetterei da un uomo nessuna forma di violenza, neppure una porta sbattuta con troppa forza, perché in quel preciso momento decade ogni possibilità di rispetto reciproco. Non mi sono mai definita femminista, ma ho avuto la grande fortuna di incontrare sempre ragazzi rispettosi del prossimo, donna o uomo non fa differenza.
Il fatto che esistano altri crimini deplorevoli non rende la situazione della donna meno drammatica. Nel 2017 io non devo pormi il problema della prestanza fisica e della stabilità di un uomo per aprire bocca.
Io simpatizzo o meno con i pensieri espressi, tutto qui. Sai che ho stima di te ma su questo argomento non siamo per nulla sulla stessa lunghezza d’onda.
Concordo però sul fatto che una donna non sia tenuta a stare con un uomo senza autocontrollo, perché abbiamo innanzi tutto il dovere di preservarci, e non di correre ai ripari quando ormai è troppo tardi.
Parlare di femminicidio sarebbe un modo per distogliere l’attenzione da altro? Lo trovo piuttosto improbabile. Ogni caso di omicidio ovviamente ha una sua specificità, ma quanti sono quegli uomini senza coraggio che hanno fatto sparire la moglie per aprire la porta all’amante? Eppure mi pare esista il divorzio da parecchi anni e per non perdere i propri averi basta fare la separazione dei beni.
“a volte l’uomo non è equilibrato, e se una donna se l’è comunque scelto, potrebbe darsi che anche lei abbia qualche instabilità esistenziale irrisolta, a cui in alcuni momenti è difficilissimo aderire.”
Si, stai a vedere che adesso è colpa di certe donne se vengono maltrattate perchè “scelgono male”.. MA STIAMO SCHERZANDO??
Vorrei solo porre l’ attenzione sul fatto che i comportamenti violenti – da qualunque parte/genere provengano – non posso essere giustificati per nessuna ragione, per il semplice motivo che viviamo in uno Stato di Diritto ( perlomeno ufficialmente ) e che la nostra libertà finisce dove inizia la libertà degli altri. Io non sono un uomo, non sono sposata, non ho figli e rotture di palle varie, non devo mantenere nessuno/a se non me stessa. Ma ho anch’ io le mie belle gatte da pelare e francamente ci sarebbe una lista bella lunga di gente che mi infastidisce in vari modi e che non mi dispiacerebbe ammazzare. Che facciamo? Dovrei arrogarmi il diritto di stabilire della loro possibilità di continuare o meno a esistere e non subìre lesioni ? Nella mia stessa famiglia a volte si sono verificati episodi che mi hanno fatto davvero perdere le staffe. Da un punto di vista fisico avrei potuto aggredire chi avevo davanti e avere la meglio, ma ovviamente essendo io una persona RAZIONALE E CON UNA COSCIENZA, mi sono sempre fermata un attimo prima che avvenisse il peggio. Quindi, anche per esperienza personale e diretta essendo io un tipo piuttosto “fumantino”, ribadisco che non c’è nulla, MA PROPRIO NULLA, che possa giustificare la violenza di un essere umano contro un altro essere umano, sopratutto se quest’ ultimo è fisicamente inferiore a quell’ altro. E sinceramente mi fa anche un pò specie che in un momento storico come quello attuale, nel quale le ritorsioni maschili verso il genere femminile sono praticamente all’ ordine del giorno, ci siano donne che avvallano e giustificano certi comportamenti!..
..Qui poi non si tratta di seguire alcun tormentone mediatico ( io la tv nemmeno la guardo ) ma di constatare una REALTA’: il maschio in genere sta vivendo una crisi senza precedenti, e il suo disagio lo riversa e lo sfoga in maniera evidente, e di solito del tutto inopportuna, nei suoi rapporti con le donne. Le quali sono di solito colpevoli solo di una cosa: di non essere più disposte a tacere e ad essere le schiave di nessuno.
Comunque oggi una gattina girovaga si è introdotta senza permesso nella mia abitazione, e ha graffiettato uno specchio a cui tenevo molto. La mia reazione istintiva sarebbe stata quella di prenderla a scopettate, ma poi il mio raziocinio ha prevalso anche in questa occasione e si è evitato un turpe massacro. Uno scampato felino-femminicidio, per fortuna!
Vediamo di fare chiarezza, si sta mettendo sul tavolo troppe questioni diverse tra loro:
Stiamo parlando di femminicidio o di violenza in generale?
Perchè sono due cose molto diverse, se tutto si riduce alla differenza di massa muscolare allora anche tra uomo e uomo ci possono essere le stesse differenze… Se un uomo massacra di botte un altro uomo, mi vien da dire che chi le ha prese era nettamente inferiore fisicamente, quindi che differenza c’è tra uomo e donna?
Personalmete penso che sia sbagliato parlare di “femminicidio” perchè esisteva già la parola omocidio e tanto bastava.
Che differnza c’è tra una donna morta per mano di un marito violento e un uomo morto per mano di un mafioso violento?
Tutti e due morti e nessuno vorrebbe fare la stessa fine (uomo o donne che sia).
Non mi metto a fare ricerche sul web ma sono ragionevolmente sicuro che i decessi siano maggiori tra uomo per mano di uomo che tra donna per mano di uomo.
Poi Suzanne ti devo contraddire su una cosa, quando dici:”nel 2017 io non devo pormi il problema della presenza fisica e della stabilità di un uomo per aprire bocca”
Purtroppo invece è sempre buona norma valutare bene con chi si ha a che fare prima di aprir bocca, noi uomini lo sappiamo da sempre, lo sentiamo a livello istintivo che alle volte è meglio tacere per evitare una rissa, invece ho notato che le donne fanno molta più fatica a fare certe valutazioni… Forse è anche per questo motivo se si leggono tanti fatti di cronaca.
Suzanne,
ognuno ha diritto al suo pensiero e fa benissimo a esplicitarlo. ultimamente sono come magnetizzata dai buoni principi.
rispetto il tuo punto di vista, anche se si OPPONE al mio, che poi non è assoluto (come lo si vuole forzatamente intendere) ma relativo. non abbiamo tutti le stesse idee e le stesse esperienze di vita, dirette o indirette.
se il mio invito a ben considerare la situazione e il compagno prima di aprire bocca serve a mettere al riparo anche UNA SOLA donna dalla momentanea “carenza di raziocinio” di un uomo, il tempo dedicato alla questione sarà stato ben speso. forse preferibile all’istigarla a farsi valere nei momenti in cui è sola e del tutto indifesa.
in alcune circostanze di coppia non si ricade per caso ma ci si va a mettere. cerchiamo, almeno, di essere capaci ad uscirne con adeguata circospezione nei modi e nei tempi opportuni, senza troppi danni.
anch’io, prima di trovarmici, non avrei mai immaginato di dover fronteggiare come nemico l’uomo mite che si era dichiarato innamorato e con cui avevo condiviso al meglio delle nostre capacità affettive più di dieci anni…
non è che la testimonianza di una lezione appresa sulla propria pelle, da considerarsi come meglio si crede.
Suzy, sono certo che presto arriverà un accordo sulla questione che vi sta a cuore. Impossibile rinunciare a te.
E mentre si discute amabilmente, nel frattempo una madre di tre figli è stata uccisa in Sardegna e un’altra è scomparsa nel bresciano.
Walk, un neologismo nasce e si diffonde per definire un fenomeno specifico e rilevante per la collettività. L’omicidio è già spesso declinato in maniera più precisa in riferimento alla vittima: fratricidio, infanticidio… Col termine “femminicidio” si vuole dare un nome ad un particolare tipo di violenza, espressa da uomini nei confronti di donne e per motivazioni sentimentali, ma non solo. Quello che si vuole specificare è proprio il retaggio culturale sotteso a questi crimini, che rivela la presenza di una sovrastruttura ideologica, consapevole o meno, volta ad annientare psicologicamente e fisicamente la donna.
Sull’altro punto non mi sono espressa bene. Ovviamente mi riferivo ad aprire bocca all’interno del rapporto di coppia, non con sconosciuti incontrati per strada. Se devo addirittura temere le reazioni della persona che dovrebbe amarmi e proteggermi, allora che senso avrebbe stare insieme? Debbo ritenermi quindi fortunata se fino ad ora nessun compagno mi ha malmenata, visto che sicuramente non sono molto brava a tenere a freno la lingua.
Il mio unico esempio femminile è stato la mia adoratissima nonnina, che in innumerevoli circostanze ho visto sfidare un burberissimo e verbalmente violento marito. All’inizio temevo per lei, ma poi mi sono resa conto che è sempre stata indubbiamente la più forte. Anche ora, novantenne costretta a tenere a bada un figlio altrettanto aggressivo ma emotivamente dipendente da lei. Ecco, io spero di diventare così.
Walk, c’e’ invece molta differenza tra “una donna massacrata da un marito violento” e un “uomo massacrato da un mafioso”: nel primo caso infatti la violenza avviene all’ interno di un rapporto che inzialmente era di amore e di fiducia. Inoltre penso che l’uomo sia piu’ incline in generale a perdere il controllo e ad usare la violenza e l’istinto con le inevitabili e a volte drammatiche conseguenze, rispetto alla donna che tende, invece, ad attaccare con armi psicologiche e ad operare scelte razionali (che possono o sortire degli effetti sull’anima, ma non intaccano, certo, l’integrita’ fisica altrui). La tua argomentazione, Rossana, sull’evitare di dire quella parola di troppo che potrebbe scatenare il raptus vale fino ad un certo punto: una donna che subisce insulti ed offese continue DEVE ribellarsi, almeno a parole, per far valere la sua dignita’ (non si tratta di istigare , ma di difendere un proprio diritto inviolabile). Alcuni uomini dovrebbero misurare la propria capacita’ di autocontrollo e trovare dei sistemi alternativi per sfogare la propria rabbia e frustrazione (es. lanciando piatti sul muro, facendo sport o scrivendo su LaD) invece di prendersela con la propria compagna. E’ giusto che sia stato coniato il termine “femminicidio” perche’ questo problema esiste e spesso emerge solo quando avviene l’atto estremo: e’ ben noto, infatti, che i casi di violenza fisica e psicologica che avvengono e rimangono nascosti tra le mura domestiche sono ben piu’ numerosi rispetto a quelli denunciati o letti sul giornale.
Hai ragione Walk, bisognerebbe riflettere bene prima di aprire bocca. Ma nel tuo caso è per evitare di togliere certi dubbi.
Poi uno dice che non si deve incazzare quando si legge un post come quello di Walk.
Spero che risponda Suzy come merita. Io è meglio che mi trattenga. Ho già patito con MaErrekus, mo’ basta. Non saprei come fare per fargli capire che non ha capito una mazza. As usual.
Walk, torno diretto; “femminicidio” è un termine che “contiene” TUTTE le dinamiche psicologiche, istintuali, sociali, culturali ed economiche di un rapporto particolare come può esserlo solo uno “sentimentale”. Non ci arrivi ad afferrare le implicazioni particolari che contiene e come lo distingua da altri omicidi? No eh?
Questo è il prezzo della democrazia. Leggere certi commenti. Umberto Eco aveva visto giusto sul casino che avrebbe creato Internet permettendo di dare voce a tutti.
Per il “destro”, giù dalle scale a destra Walk.