Ciao ieri ho visto in streaming questo film il monaco e devo dire la verità mi è piaciuto come film però se non ci fossero le parti erotici fosse ancora più bello perchè il film all’inizio è molto interessante. E voi cosa ne pensate di questo film e dell’attore Ambrosio ??
Lettera pubblicata il 11 Agosto 2017. L'autore ha condiviso 27 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore RagazzaFuoco14.
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Categorie: - Cultura
Ciao,
mi hai incuriosito e così ho deciso di fare una ricerca. Che dire? Mi sembra un ottimo lavoro. Chiaramente mentirei se ti dicessi di averlo visto. In effetti non l’ho visto, ma dalla trama traspare da una parte la stagnazione della volontà (che costruisce il mito dell’uomo di grande fede) e dall’altra una mediocrità morale che fa emergere la natura corrotta, parassita e viziosa di un uomo che manca d’ironia. La natura distaccata e fredda rende il personaggio coerente con la sua indifferenza. Questa coerenza gli consente di abitare un mondo comodo e vivibile senza apparire come un uomo che vive ricercando comodità esagerate. Le sue urgenze sono tutte di natura pratica. In realtà a colpire non è tanto la vita dissoluta quanto la non reattività di un personaggio che trova il suo riscatto nella meschinità. La bassezza e l’inerzia morale finiscono per giustificare una frenesia che diventa velleità di mutamento. Il caso diventa materia di studio perché fornisce degli alibi che giustificano la disponibilità al compromesso e la coscienza fragile arriva a falsare la sua stessa natura e a vivere la donna come una rivale. C’è da dire che anche nel trailer comincia lo scavo introspettivo che sembra quasi una forma di chiaroveggenza tanto radicati sono gli autoinganni del personaggio… il confessore (Ambrosio) parla, ma in realtà si vede l’attore (Vincent Cassel) che recita una battuta.” Nessuno è nessuno”…
… insomma tra le righe si capisce che la permanenza nella società “bene” lo porta non dico a disprezzare, ma a ridere della sincerità della donna. Perché la donna può permettersi di civettare con un uomo conservando inalterati quei valori e quei sentimenti che egli sente essere meno forti e potenti di altre pulsioni? Lì secondo me si manifesta la crisi della fede di un uomo che non crede nella buona volontà e non riesce a spiegarsi l’assenza di energie emotive. Se andiamo avanti non è certo per forza nostra.
Davvero un grande successo. Non lo ha visto nessuno, neanche la mitica Rossella, però è stupefacente come lei riesca a parlarne (e pure con cognizione di causa, forse è parente di Rossellini) regalandoci due commenti di grande impatto mediatico.
Pensa, io sono andato al cinema pensando che fosse la storia di quella parte di “opera morta” posta al colmo della capriata dove convergono i due bracci inclinati della medesima. Macché, era tutt’altro e sembrava pure una purga.
Ambrosio? Faceva il parcheggiatore abusivo a Scampia. Ora é un nome, non solo più nel casellario giudiziario.
Comunque Rossella ci ha chiarito tutto il resto
Marescià, proprio non ce la fai a tenere la lingua, ops intendevo le dita, a freno. Comunque il monaco è altresì un tuo superiore, e non è un padre provinciale. Ci vediamo da Dino più tardi, sai benissimo dov’è; narda ghiacciata per tutti e due. Offro io.
Anche a me, eh!!!
Macchè, non ci riesco. E quello che mi ha limitato la carriera.
Accetto l’invito.
Marshall, leggo su un tal sito: ” Tenendo presente il compito del monaco si comprende la possibile spiegazione del nome: il monaco è un elemento che non ha uno scopo apparentemente fondamentale (la statica non viene migliorata sostanzialmente) ma che regola e garantisce silenziosamente il buon andamento di tutto, come fanno i monaci con la preghiera e il loro lavoro intellettuale e materiale”. Roba da architetti o da preti? Lei da buon maresciallo non ne sa nulla, di queste cose, vero?
ragazzi io ho detto se avete visto il film non la divina commedia -.-
Nulla. Mia madre mi voleva gesuita, il babbo ingegnere, e il destino mi volle maresciallo.
Il “monaco”? Credo che il nome arrivi semplicemente dalla somiglianza del pezzo capriatico alla silouette del religioso in preghiera e col cappuccio in testa. Poi la fantasia di animi poetici gli ha voluto dare significati esotici. Troppo raffinati per il gergo dei carpenterieri per essere plausibile.