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Lettera pubblicata il 4 Luglio 2018. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Attimo Ogi.
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Ciao Golem,
Infatti io preferisco estinguermi che vivere in un mondo con le donne emancipate e moderne.
Non ne ho mai messa incinta alcuna e me ne guardo bene dal farlo. Con l’attuale compagna ho chiarito che la madre dei miei figli non esiste. Lei ha deciso di rimanere, io comunque sono stato onesto. Me ne vado fiero di me stesso e consapevole che mio figlio non bacera’ il culo a nessuna donna.
Analisi perfetta Golem. Ora io credo che il principale scoglio che le donne devono ancora superare è la loro eccessiva preoccupazione del giudizio altrui. per alcune questo aspetto è una vera e propria ossessione. Il problema quindi forse sono non tanto quelli come Itto, pur esprimendo loro pareri duri e implacabili contro le donne emancipate ( forse anche perchè in fondo le temono – una donna emancipata è poco “controllabile” ). Ma sono le stesse donne che in qualche modo si colpevolizzano ( e colpevolizzano le altre ) finendo così per castrare la piena libertà di esprimere se stesse. Un vero peccato.
MG, Attimo è un caso limite, e lui lo sa, e inoltre sembra aver trovato un suo equilibrio nella rinuncia. Il problema sono quegli uomini che non trovano i mezzi per adeguarsi ai cambiamenti, per poi venire a lamentarsi qui come altrove, inveendo contro le donne che non sarebbero più come le loro mamme o nonne, che spesso non fiatavano quando il “capofamiglia” decideva e “tutti zitti che qui i pantaloni li porto io”.
Invece, tutta la storia dell’umanità ha visto vincente solo chi sapeva adattarsi alle nuove circostanze e condizioni. È evidente che si “estinguerà” chi non lo fa, questo ci dicono i fatti. Ma non sará colpa delle donne se questo dovesse accadere, ma di chi non sa leggere i cambiamenti chiudendosi in un cupo risentimento, mentre le cose fanno il loro corso senza di loro. Per fortuna però c’è LaD dove
trovano la consolazione quotodiana.
Titolo del post.
“Consolazione da Tiffany”
Bellissimo il tuo post n.100, Golem 🙂
Un bacio, Maria Grazia! :-*
Golem bisogna anche dire che i maschi ( almeno quelli della mia generazione ) si trovano tra due fuochi: da un parte vivono un “mondo nuovo”, dove le donne sono artefici del loro destino e non più semplici comparse in ombra a qualcun altro. Dall’ altro, hanno le loro famiglie d’ origine, le quali probabilmente fanno pressioni perchè il loro prezioso “figghiu” rimedi una brava ragazza secondo quelli che sono i vecchi canoni convenzionali. I nostri uomini di oggi sembrano presentare questo tipo di “confusione indentitaria”, non sanno se abbracciare i modelli dei loro genitori ( che spesso criticano ) o dar contro in toto a queste “terribili” donne moderne per la loro libertà. Il genere maschile sta insomma affrontando una crisi interiore credo senza precedenti.
Gioia grazie anche a te!
Cari Golem e Maria Grazia,
posso sostanzialmente essere d’accordo con le vostre osservazioni circa i cambiamenti epocali.
Vorrei solo ricordare che non necessariamente l’evoluzione naturale è allineata al “progresso” di una specie.
Lo stesso Piero Angela descriveva le società storiche come determinate da “curve ad esse”, in pratica sinusoidi, in cui l’evoluzione per metà procedeva di pari passo al progresso, per poi lasciare spazio al regresso fino all’annientamento della società stessa.
Così fu per gli egizi, così per i greci, così per i romani ecc.
Ora se il futuro evolutivo dell’umanità è quello che sto immaginando, con le donne libere di fare il bello e il cattivo tempo, allora il regresso è appena iniziato.
Sicuramente un giorno ci sarà un futuro per l’umanità tormentata, ma preferisco non creare miei discendenti che sarebbero schiavi di qualche arrogante donnaccia.
Come da titolo della lettera, “tuo padre non ti mette al mondo, per non farti avere come mamma una gran tro..”.
Mi fa piacere Gioia. Ciao.
Mah, sai Ogi, quello delle sinusoidi storiche è pur sempre un giudizio parziale. Che la civiltà egizia abbia raggiunto il culmine del suo splendore in un certo momento lo decidiamo noi che guardiamo le piramidi, ma se chiedessimo a quelli che le piramidi le hanno costruite temo che ne darebbero un’altra interpretazione.
Una civiltà si giudica più o meno progredita dal livello di libertà personale dei cittadini, che ne forgiano l’etica e la morale attraverso i costumi e i modelli di vita. Per quanto mi riguarda io giudico questa nostra civiltà la più “progredita” in assoluto, ma solo POTENZIALMENTE. Questo perchè se sei sufficientemente intelligente, abbastanza colto e informato da affrancarti dai condizionamenti consumistici, puoi essere davvero “libero”, cosa che non è stata così scontata prima di oggi.
Tu parli di degenerazione del comportamento femminile rispetto alle generazioni precedenti, ma tu la giudichi attraverso il “filtro” della tua “qualità” estremizzante, e quindi vedi una realtà relativa e non oggettiva. >>>
>>> Di cosa mancano le donne di oggi rispetto alle nostre nonne, o mamme? Di nulla, sono sempre le stesse donne, ma in una società diversa, che lentamente stanno guadagnando dei diritti che le loro nonne non avevano, compreso quello di sco.... con chi gli piace. Tu pensi che se quelle nonne o mamme, rinate oggi sarebbero le stesse di 60anni fa? Io scommetto quello che vuoi di no, sarebbero come quelle di oggi. Le stupide, potenziali puttanelle di 100 anni fa, oggi si mostrerebbero senza timori di essere etichettate come allora, quando rischiavano di non sposarsi e non sopravvivere, mentre quelle intelligenti e lucide di allora, che soffrivano in silenzio la loro condizione di subordinate, oggi finalmente potrebbero almeno tentare di realizzarsi. E questa possibilità gli proviene dalla maggiore LIBERTÀ. Ci sono aberrazioni a questa? Certo, perchè la libertà è una responsabilità, e molti la fuggono per paura, rifugiandosi nelle illusioni o negli stereotipi sociali, ma certamente è meglio della coercizione moralistica. Almeno per me. Cià
Itto, un sistema che va a vantaggio di qualcuno ( l’ uomo ) e a svantaggio di qualcun altro ( la donna ), non è mai un sistema giusto e perfetto. se il patriarcato nella storia ha fallito ci sono ragioni ben precise. Un paese civile lo si denota anche e sopratutto dalle condizioni di vita delle donne che lo abitano. Povertà o comunque dipendenza finanziaria da altri, assoggettamento, sottomissione, in molti casi maltrattamenti, sono gli elementi che fino a non molto tempo fa connotavano marcatamente la vita della maggior parte delle donne in Italia. Non è certo un bel biglietto da visita agli occhi del resto del mondo..