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Io e la figlia del mio compagno separato

di simokant
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 20 Maggio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 144 commenti

Pagine: 1 4 5 6 7 8 15

  1. 51
    Tata -

    ….e questi FIGLIASTRI egoisti, viziati ed egocentrici, spesso addestrati da uno dei due ex (chissà perché nel 90% dei casi noi donne/mamme) ad essere delle sanguisughe spremi-bancomat e dei “cavalli di tro..” da inviare nel nuovo nucleo familiare dell’ex pronti ad esplodere ad orologeria e a disintegrare tutto quello che si trovano di fronte non li consideriamo?? Perché si, da una parte sono certamente vittime, ma non sempre sono del tutto innocenti…
    Perché i bambini sono innocenti finchè sono veramente piccoli, ma credere nell’innocenza dei bambini/ragazzi di già 7-9-10 anni è pura utopia, basta osservare quanto sanno essere spietati e cattivi tra di loro…o nei confronti dei compagni o amici più deboli o più indifesi.

    Detto ciò rispondo ad M.
    Prima di tutto, basta con questo luogo comune dei legami di sangue. In base a questo concetto, ogni uomo che dona seme dovrebbe avere legami di sangue con centinaia di figli sparsi in giro per il mondo, stessa cosa una donna che dona ovuli??
    E tra un genitore e un figlio adottivo tra i quali non c’è un legame di sangue?? C’è forse un amore di serie B??
    Il legame di sangue non c’entra niente, esiste “forse” e neanche sempre tra una donna e il figlio che ha portato in grembo, ma per un uomo il figlio è figlio nel momento in cui lo vede e il legame lo si crea, lo si alimenta, lo si nutre nel tempo. I padri, si rendono conto che stanno per divenire tali, nemmeno quando vedono la prima ecografia o quando sentono muovere il figlio nel grembo materno, se ne rendono conto forse solo nel momento in cui nascono… Sono cose che per capirle vanno toccate con mano….
    Il detto che i figli sono di chi li cresce e non di chi li fa, anche se non mi piace citare frasi fatte non è del tutto sbagliato, anche se non mi trova d’accordo con questo SONO, questo verbo possessivo. I figli non sono dei possedimenti, i figli non sono delle proprietà.

  2. 52
    Tata -

    I figli, ad un certo punto della nostra vita se ne vanno, che lo facciano socchiudendo la porta o sbattendocela in faccia, ma la loro strada presto o tardi la prenderanno e non vedo, cosa ci sia di male, nello sperare che, in una situazione del genere, in un modo o nell’altro…ciò che nella vita è tanto naturale avvenga. Io penso che se quella porta dovesse chiudersi con uno strappo non ricucibile, ciò avvenga non per mancanza di chiarezza del significato di legame di sangue, ma per mancata capacità da parte di “tutti” di creare quel legame affettivo, emotivo e fiduciale che fa di più individui una famiglia. E perdonami, se lo dico, già nel momento in cui c’è un divorzio, quel fallimento tra un uomo e una donna è già avvenuto, e trovo molto difficile e molto molto raro (basta guardarsi intorno) che da uomo e donna con questo fallimento alle spalle, ci sia da ambedue le parti quella maturità emotiva che permette di non fallire anche nel ruolo genitoriale. I fallimenti e gli errori si pagano e ce ne dobbiamo assumere la responsabilità. Non si scarica e non si pretende che se ne facciano carico terze persone, che spesso e volentieri sono del tutto estranee a questi fatti.
    Nel momento in cui io mi metto con un uomo che ha un figlio, io so che lui ha un figlio ed accetto di creare un nuovo nucleo familiare certamente allargato. Ma chi ha un figlio e si mette con me, con l’intenzione di creare una nuova famiglia e magari avere altri figli, deve aver bene chiaro in testa che ha già un figlio che va tutelato e non ci piove, ma sta creando un nuovo nucleo che va tutelato anch’esso, e purtroppo, in molte, tante situazioni, va tutelato proprio da quei figli che (anziché integrarsi) spinti magari da odio, risentimento, vecchio astio, diventano la mano armata delle ex e qualche volta anche i complici. Francamente, cara M. da ciò che scrivi è piuttosto evidente che parli per sentito dire o comunque per fatti che non hai vissuto e non vivi sulla tua propria pelle.

  3. 53
    rossana -

    Tata,
    è scontato che molto dipende dal temperamento dei figli “acquisiti” e dai loro momenti evolutivi, così come moltissimo dipende dall’equilibrio e dalla maturità di entrambi i loro genitori.

    le mie premesse, non avulse da esperienze sul campo, constatate e vissute, si riferiscono al quadro iniziale, di cui chi sta per diventare matrigna o patrigno deve tener conto. cioé delle maggiori difficoltà che gli si prospetteranno cammin facendo e dei risultati che una crescita sgraziata dei bambini-ragazzi in questione potranno gravare o meno sul genitore di loro interesse.

    sono nettamente dalla parte dei figli, perché, a mio avviso, non avendo alcuna colpa, hanno il massimo diritto di essere sereni, a ogni costo, trattandosi per di più di un loro futuro che graverà a lungo su chi li ha messi al mondo.

    lo pseudo-genitore dovrebbe non inserirsi mai nella loro formazione in modo diretto, né premere mai sul partner affinché agisca così o cosà, se il suo parere non è esplicitamente richiesto. un padre e una madre biologici hanno sempre un intuito e un polso diverso sui figli.

    d’altronde, non tutto si può mai prevedere: a volte possono nascere figli di secondo letto con handicap; in altri casi, molto più comuni, bambini che sembrano angioletti fino ai 10-12 anni, possono diventare dei veri demoni scatenati con la pubertà… si naviga a vista, sempre, con maggiori rischi se la rotta è fin dall’inizio più complessa!

  4. 54
    Tata -

    Rossana,
    credo che da situazione a situazione, da caso a caso le esperienze siano nettamente diverse.
    Non si può essere da parte di uno o dell’altro a priori, si deve essere dalla parte del più debole, e nel 99% dei casi il più debole è il figlio, il minore…ma non sempre purtroppo questo corrisponde alla realtà…
    In alcuni casi, i più deboli, per incapacità, inettitudine, mancanza di carattere sono i genitori e i figli arroganti e prepotenti finiscono poi per divenire vittime di loro stessi.
    E mi trovo purtroppo a contraddirti anche sull’affermazione che un genitore biologico abbia un polso o un intuito diverso sui figli. Purtroppo i genitori biologici, specialmente quelli separati, sono da una parte accecati e rosi dai sensi di colpa che li rendono eccessivamente permessivi o morbidi nei confronti dei figli, dall’altra l’amore di padre o di madre, rende ciechi e non obiettivi riguardo a determinati comportamenti e/o atteggiamenti, si tende a giustificare, lasciar correre, passar sopra a cose che, in una situazione familiare normale possono anche essere sorvolabili, ma che in una situazione familiare allargata debbono essere tempestivamente e incontrovertibilmente arginati, in quanto vanno a discapito della serenità di tutti….figli di primo letto compresi…

  5. 55
    Lilly -

    Ciao a tutti, devo dire che in ognuno di voi ci sono frasi e consigli veri e ognugno dettato sicuramente dalla propria esperienza personale. Ora io non sono mamma e non sono genitore e forse il tutto si riduce a questi miei limiti ma per spiegare come la vedo io mi riaggancio alle ultime parole di Tata che riporto:
    ” Purtroppo i genitori biologici, specialmente quelli separati, sono da una parte accecati e rosi dai sensi di colpa che li rendono eccessivamente permessivi o morbidi nei confronti dei figli, dall’altra l’amore di padre o di madre, rende ciechi e non obiettivi riguardo a determinati comportamenti e/o atteggiamenti, si tende a giustificare, lasciar correre”

    E’ VERO, PURTROPPO…secondo la mia esperienza…
    Premesso che un figlio viene sempre e comunque prima di tutto, e le secondo persone (mogli o mariti nuovi) perderebbero comunque la sfida “figlio/nuovo compagno” e sarebbe comunque del tutto innaturale chiedere a un genitore di scegliere tra un figlio e un nuovo amore…detto ciò permettermi di sfogarmi e dire quello che vivo io. Un genitore separato, se poi è costretto a fare in parte anche il ruolo di madre,ha talmente paura di perdere il proprio figlio e di non dargli abbastanza amore che finisce per concedergli cose che fino a qualche settimana prima non gli avrebbe mai concesso. Ora io non voglio elencare le colpe e le contraddizioni di un genitore, ma un uomo che mi dice: “Ora basta non le faccio fare piu questi orari da 30 enne” e la settimana dopo le permette di rientrare alle 6 di mattina…cosa vuol dire? Una contraddizione dopo l’altra, un permesso dopol’altro per paura che faccia delle cavolate tipo andar via di casa…per poi ritrovarsi una figlia che non sta stare a tavola per piu di due ore con degli adulti perchè alle 15 deve scappare per incontrare gli amici, che fa fare delle figure barbine a me e suo padre, agitandosi perchè la cameriera non porta i caffe in fretta al tavolo perchè lei deve andare a vedere gli amici…

  6. 56
    Lilly -

    Io sono una semplice osservatrice, e cerco di essere il piu obbiettiva possibile. Ho cercato di entrare nella sua vita a piccoli passi, senza mai pretendere ne di essere una nuova madre, ne la sua amica del cuore e da qui rispondo a M. Non ho mai forzato la mano, non ho mai voluto creare per forza un rapporto.Come potrei anche volendo, visto che la vedo la domenica mattina per un paio di ore e poi lei crolla sul divano per tutto il giorno perchè è tornata dalla discoteca alle 11 del mattino?Come posso non sfogare questa mia frustrazione con il mio compagno che continua a doversi dividere tra me e lei? Non gli chiedero’ mai si scegliere,non sono cosi cattiva e comunque perderei in partenza…ma posso dire che certi atteggiamenti non mi piacciono, che certe scenate da cafona non mi vanno bene?Posso dire che una vita cosi io non la voglio?O devo sempre capire che è una adolescente critica con dei problemi?

  7. 57
    Tata -

    Lilly,
    comprendo la tua posizione e la tua difficoltà. Hai, non so se a tuo favore o sfavore una situazione non definitiva con il tuo compagno, nel senso che da quello che leggo non vivete una convivenza stabile né avete almeno per il momento l’intenzione di farlo. Giusto?
    Questo va a tuo favore, perché nel momento in cui ti scocci di vivere determinate dinamiche, puoi tornartene a casa tua, chiudere la porta e riprendere la tua vita, ma allo stesso tempo va a tuo sfavore, perché non sei una presenza stabile, concreta nella vita di entrambi e a mio avviso il tuo compagno, non sentirà mai la necessità di mettere dei limiti, dei paletti e delle regole chiare alla figlia fino a quando non “assaggerà” anche lui il disagio provocato dal comportamento della sua “erede” sulla routine di una eventuale famiglia ricostruita.
    Ecco perché, almeno credo, nel citare la frase che ho scritto, hai tralasciato una parte a mio avviso importantissima cioè . “… l’amore di padre o di madre (biologici), rende ciechi e non obiettivi riguardo a determinati comportamenti e/o atteggiamenti, si tende a giustificare, lasciar correre, passar sopra a cose che, in una situazione familiare normale possono anche essere sorvolabili, ma che in una situazione familiare allargata debbono essere tempestivamente e incontrovertibilmente arginati, in quanto vanno a discapito della serenità di tutti….figli di primo letto compresi…”
    E’ fondamentale che il componente della coppia con figlio di primo letto comprenda il concetto che, per quanto possa il nuovo compagno voler amare e avere un buon rapporto con il/la “figliastro/a”, determinati atteggiamenti di aggressione, maleducazione mancanza di rispetto delle regole, normalmente tollerati o sopportati da un genitore biologico difficilmente possono essere tollerati in una famiglia allargata dove è necessario a mio avviso un rispetto reciproco e un rispetto delle regole stabilite proprio perché sono presenti soggetti estranei…

  8. 58
    Tata -

    …cerco di spiegarmi meglio.
    Se io e il mio compagno ci siamo scelti e comunque un rapporto sentimentale va coltivato e alimentato nel tempo, a maggior ragione a mio avviso il rapporto tra il nuovo compagno/a e figlio/a di primo letto vadano coltivati e costruiti nel tempo, perché sono rapporti tra due persone che non si sono scelte ma si sono trovate alla fine “imposte” per scelte altrui. Ecco perché credo che il genitore biologico, dovrebbe intervenire in prima persona ed arginare e mediare determinati comportamenti che potrebbero risultare inopportuni o fastidiosi.
    Comportamento che ho notato, da parte del genitore biologico (specialmente il padre) spesso carente, perché tendente a dare per scontato che ciò che lui è disposto a tollerare come padre, genitore, sia tollerabile a prescindere da una terza persona “estranea”.
    E’ una questione di educazione, di sensibilità…una famiglia allargata è un gioco di equilibri precari che per funzionare, necessitano di molta sensibilità ed attenzione. Sensibilità ed attenzione che sarebbe dovuta da tutti i componenti del nucleo, ma che invece si tramuta troppo spesso in una richiesta unilaterale di “comprensione, pazienza e di tolleranza” alla “matrigna” o al “patrigno”….

  9. 59
    Lilly -

    Tata,
    hai capito benissimo. Io e lui viviamo in due appartamenti separati, la nostra vita a “3” la viviamo solo nei we ed è quindi molto difficile per me cercare di costruire un rapporto con lei, visto che il sabato arriva alle 7 di sera dai suoi vari giri e poi riesce fino alle 11 della domenica ( giorno dopo) o dorme tutta la domenica perchè si deve riprendere dall’afterhours di discoteca. Il dialogo quindi è minimo, ma se da una parte mi salva da “ulteriori maldipancia” dall’altra non mi aiuta forse a capirla veramente. Non facciamo altro che litigare per i suoi comportamenti e per il suo modo di fare, è praticamente l’unico motivo…E io vengo accusata sempre di non capire la sua fragilità, mi viene chiesto di capire il suo passato, il suo momento difficile, di avvicinarmi e parlarne…e lui, il mio compagno mi dice che lei “mi sta aspettando”….Penso che queste parole siano piu dettate da quello che vorrebbe lui piuttosto che da una 17enne…che al momento pensa solo a divertirsi a a stare con gli amici. Siamo arrivati al punto che lui non sa piu cosa fare per mediare tra me e lei e io non so piu come fargli capire le mie insofferenze e difficoltà a entrare in rapporto con una adolescente come lei. Sono mieI limiti lo ammetto, forse perchè nn sono madre, ma quello che non riesco a far capire a lui che il modo di comportarsi di sua figlia, di agire e il modo in cui lui la sta crescendo non fanno male solo alla DONNA che lei un giorno diventerà ma anche al nuovo nucleo che lui vuole o vorrà ricostruirsi con me o 1 altra persona che sia. Visto dall’esterno ( da me) il rapporto che lui ha con lei è a senso unico SOLO DARE, niente avere. Ci si deve adattare sempre e solo alle sue necessità e abitudini. Riporto solo quello che è successo giusto domenica scorsa. Sono venuti i miei genitori a trovarmi e siamo andati a mangiare fuori per pranzo domenica. Lei era tornmata alle 6 di mattina, quindi morta di sonno. Non ha spiaccicato mezza parola a tavola…

  10. 60
    Lilly -

    continiuo….Chissà come alle 15.30 già svalpitava perchè il camerire nn portava i caffe perchè lei doveva tornare a casa per vedere gli amici. Quindi alla fine per evitare l’ennesima scenata davanti ai miei, lui nn ha insistito piu di tanto e io, già abb nervosa, ho detto a tutti: “andiamo che è meglio”. Chissà come mai lei si è ripresa subito dalla stanchezza e io ho fatto una figura di M con i miei genitori che sono dovuto correre a casa ancora con il pranzo sullo stomaco….Ora se queste cose accadono di rado, perchè di rado ci sono queste occasioni di “uscite in comune”, come potrebbe essere la vita nel quotidiano con lei….? grazie….a tutti

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