Cosa deve fare un papà quando il proprio figlio di appena di 30 mesi è stato trasferito dalla mamma in un’altra città distante circa 400 km? Quando il papà va a trovare il piccolo, mettiamo un paio di volte al mese, come si deve comportare, quali sono le cose da dire, da fare e quelle da evitare ? L’ho messa in questi termini perchè raccontarVi una storia con tutti i particolari avrebbe significato raccontarVi un passato che non può essere più modificato. Quello che conta secondo me è ricucire (anche se con punti larghi) uno strappo che fa degenerare il significato stesso di papà e genitore. La presenza quotidiana del papà e della mamma, uniti in armonia, ha nei primi anni di vita di un bambino un’importanza straordinaria, necessaria per dare il giusto significato e peso ai sentimenti e ai comportamenti interpersonali, e ancora certezze e serenità, come anche la capacità di amare e di scegliere. Ma se questa presenza costante non c’è, cosa deve fare un genitore per colmare questo vuoto e per essere degno dell’appellativo di papà ? Grazie
Figli strappati
di
anpa14
Lettera pubblicata il 29 Settembre 2010. L'autore, anpa14, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Le conseguenze nella vita derivano dalle nostre scelte. Non dici come era il rapporto tra di voi, se eravate sposati, se il bambino è nato da una relazione momentanea, ecc… Dipende anche dal fatto del tuo comportamento, se ti sei preso le tue responsabilità fino in fondo, se l’hai solo riconosciuto questo figlio, se hai già la tua vita con un’altra donna…insomma non dici niente su quello che è successo prima, durante e dopo. A sentirti parlare sembra che non stiate insieme e che non ci sia un rapporto di amore/amicizia. Se una donna non si sente sicura e non vede prospettive con un uomo allora potrebbe prendere decisioni drastiche per dare un cambio radicale alla sua vita. Cambiando lavoro, chiedendo un trasferimento, cambiando città e casa. Quando una donna prende questa decisione non torna indietro e te lo dico per esperienza personale. Qualcosa si rompe, vuoi cambiare la tua vita e il futuro di tuo figlio per trovare di meglio anche per lui. Se ci sono delle buone prospettive meglio andare via. Le conseguenze? Sono tue e le devi saper gestire al meglio e prendere quello che puoi. Se hai qualche fine settimana libero vai a trovarli ma non ti aspettare chissà quale affetto familiare. Quello lo dovevi creare prima di questa decisione. Devi capire i suoi perchè e non ti devi piangere addosso come se l’egoista fosse solo lei. Devi tornare a parlarci con calma e sentire se ci sono possibilità di un passo indietro e se ha delle richieste. E se tieni davvero a questo bambino e lo vuoi vedere crescere accetta queste richieste perchè poi non puoi più tornare indietro. Se invece non c’è alcuna possibilità che cambi idea come credo parlaci lo stesso e cerca di capire con tanta delicatezza come creare degli incontri e come ricucire dei rapporti di amicizia soprattutto con la madre del bimbo perchè a farsi la guerra non otterrai niente se non la reazione opposta.
Se avrai un buon rapporto con la madre anche tuo figlio ti vorrà bene. Per te sarà una nuova sfida. E’ tanto difficile perchè devi mandare giù tanti bocconi amari e devi essere anche pronto ad accettare che lei si rifaccia una vita. L’importante è che tu vada a trovarlo, e conta la qualità del tempo che passi con lui e non la quantità. Tutto quello che devi fare è volergli bene nonostante le scelte tue e sue di lei. Devi mettere il tuo orgoglio da parte e pensare che accetti tutto questo solo per stare un po con il bimbo. Poi vedrai che se riuscite a creare un rapporto civile tra qualche anno dirai che ne valeva la pena perchè alla fine di tutto tuo figlio avrà lo stesso dei sentimenti di gratitudine e amore nei tuoi confronti perchè da persona matura hai saputo accettare. Poi c’è la soluzione più impegnativa che comunque puoi fare. Cerca un lavoro nella stessa città e trasferisciti anche tu ma devi essere pronto a cambiare anche la tua vita. Devi capire se ne vale la pena. Ti sei già rifatto una vita con un’altra donna? Non so ho sentito di persone che hanno cambiato città per seguire il figlio e hanno saputo ricucire i rapporti e ricostruire una famiglia. Ma è un rischio. Come è un rischio rimanere dove sei e perdere tuo figlio definitivamente. Non so che lavoro fai ma potresti fare un tentativo per cercare lavoro lì.
Comunque pensaci bene perchè adesso ogni tuo comportamento o decisione avrà una conseguenza. Il classico bivio….
Caro papà, anche se hai provato ad essere freddo e razzionale nell’esporre il tuo problema, il tuo stato d’animo non è dei migliori e rischia di peggiorare se continui ad essere ansioso e pessimista. I commenti di gattaselvatica, anche se scritti bene, sono andati un po’ fuori tema, azzardando un’ipotesi di relazione andata male, lasciando come unica soluzione la distenzione dei rapporti fra ex, oppure il trasferimento in quella città lontana 400 km. Ancora una volta, quando ci sono i figli di mezzo, si sottolinea l’mportanza strateggica della donna (umiliata, tradita, privata della propria libertà, non accontentata nelle sue richieste ecc.). Diventata il filtro naturale per arrivare ai figli, il più delle volte per ottenere le proprie rivincite, strumentalizza la disperazione che travolge il papà per aver perso il figlio e non per aver perso Lei. Detto questo, con tutta onestà, non mi vorrei trovare nei tuoi panni caro papà, quando incrocerai lo sguardo di tuo figlio. E’ questo il momento in cui devi cacciare dai tuoi pensieri ansia e pessimismo mentre i tuoi occhi, espressione vera dei tuoi sentimenti, devono emanare amore e gioia. Prova ad accostarti a Lui con rispetto e discrezione, tendi le tue braccia per abbracciarlo con tenerezza ma aspetta che sia Lui a venire da te. A questo punto ti potrai rilassare e meravigliare perchè sarà tuo figlio ad organizzare il vostro incontro. So che non è bello e normale comprare l’amore e l’attenzione dei propri figli ma in questi casi devi, dico devi, portargli un regalino. E’ un gesto quasi pedagogico, che da un lato si direbbe che lo stai viziando ma dall’altra parte gli stai insegnando che quando si va a trovare qualcuno è bene non andarci a mani vuote, le così dette buone maniere. Per il trasferimento nell’altra città non avere fretta, avrai diritto comunque di vivere tuo figlio minimo nei modi e nei tempi concordati. Mi rendo conto che è tutto storto, che è tutto sbagliato ma vale la pena di viverlo. Un abbraccio e facci sapere come andrà.
Comprendendo bene la tua situazione ed il tuo stato d’animo non sono in grado di darti alcun consiglio, perchè purtroppo il tuo peso nella vita di tuo figlio assume ormai un significato relativo in quanto il suo futuro è in mano alle volontà della madre
Riesco solo a confermare e ribadire:
non sposatevi mai
non fate figli
qualcuno potrebbe decidere per le sorti della vostra vita e per il futuro dei vostri figli
chi può arrogarsi di tali poteri al di fuori del matrimonio? e per quali reati? nemmeno più l’omicidio volontario
una persona può cambiarti la vita al punto di farti maledire il giorno in cui sei nato, per i motivi e nelle modalità decise esclusivamente dalla stessa.
Perdona la mia crudezza, ma bisogna salvare potenziali vittime da questo infame scempio
Mi sembra quanto mai doveroso ringraziarVi per i vostri consigli e comunque per aver cercato di dare un senso alle cose che dovrò affrontare sia oggi che nel futuro. In questo fine settimana sono andato a trovare il piccolo, e ho cercato di mettere in atto i consigli di CACTUS. Sei veramente eccezionale, perchè effettivamente dopo il primo momento, in cui tutto per fortuna è andato liscio, è stato sufficiente proporre, con qualche alternativa, lasciando moderatamente la scelta al piccolo. Sono momenti veramente difficili in cui si va con estrema facilità dalle stelle alle stalle, perchè, (come dice il nostro buon “brainDamage”) purtroppo il mio peso nella vita di mio figlio ha assunto un significato relativo in quanto IL SUO FUTURO è IN MANO ALLE VOLONTA’ DELLA MADRE. Certo, benchè avessi trovato una sistemazione abitativa, nella quale ha dormito e mangiato, mentre stavamo nel parco giochi, con un po’ di tristezza, mi ha chiesto di tornare a casa (della mamma). Non vorrei che queste mie visite diventassero per Lui un obbligo e una noia.
Grazie ancora.
dalla mancanza di commenti, sembra che l’argomento non interesssi più nessuno. Sappiate che anche se sono passati alcuni mesi la situazione è rimasta ferma sulle vecchie posizioni. Sembra, ormai, che le giornate siano tutte uguali, e per evitare inutili sofferenze si evita di respirare.
Da circa tre mesi mi sono trasferito nella città dove risiede la mia ex con il bambino. Ho perso le mie abitudini ho perso la mia identità e quando lei ha saputo del mio trasferimento mi ha subito ferito dicendomi che non pensava che in così poco tempo per Lei non rappresentavo più niente. Il bambino cresce va all’asilo nido e di recente per stargli più vicino cerco sia di portarlo che di andarlo a riprendere. Spesso mi ritrovo solo con me stesso fra le quattro pareti di una casa che non è la mia a riflettere su quello che è successo. Sono sempre più depresso, e questo non mi aiuta a stare calmo e a pensare positivo. ogni piccola cosa che va storta ne faccio un dramma. Di recente sono tornato nella mia città per una decina di giorni ma quando sono andato a riprendere mio figlio a casa della sorella della mia ex il bambino mi ha guardato in modo strano allontanadosi come se avesse un misto fra paura e sorpresa. non mi è corso incontro abbracciandomi contento come di solito faceva. Ho cercato di non dare peso all’accaduto e dopo un po’ si è appoggiato fra le mie gambe. Ma io sono sempre più nervoso perchè la mia ex sta facendo del tutto per non definire le regole del mio rapporto con il Bambino così come si conviene per un affido condiviso. Non è una battaglia ad armi pari perchè a differenza sua io non posso rimproverare il bambino se sbaglia qualcosa perchè si adombra subito e mi dice vattene via voglio andare a casa di mamma. se cerco di parlare con lui per spiegargli come si fanno certe cose o lo voglio aiutare quando si trova in difficoltà diventa violento mi picchia e dice che sono cattivo. In tutte le mie azioni c’è la consapevolezza di non essere un genitore normale che lui vede quando si alza la mattina e quando va a letto la sera. Non c’è nessuno che spende due parole in difesa della mia immagine come facevano vicendevolmente i miei genitori. Sta molto più tempo con la madre e i suoi parenti che con me. Il mio è un terreno arido dove non c’è il complimento di una donna o la confidenza di un’altro bambino. E mentre si fa sempre più evidente la sconfitta con la mia ex, ho la vaga sensazione che stia per arrivare anche quella con mio figlio. Ogni mio pensiero ogni mia azione è influenzata da queste paure.
buongiorno a tutti no e giusto che strappano alle mamme bambini che anno la sua famiglia ,ce sono babbo che no sa il portare un bebe en pancia che loro prima di abere piedad a suo figlio preferice che vada casa famiglia ,io come madre lacio menssaggio a queste huomini che no sanno il male che le fanno a queste bambini di lontanare a sua mama ,me fa tanta teneresa sentir queste bambini che chiede sua mamma ,le casa di familia debe essere per bambini che anno genitore che si drogan pure che no stanno bene ,ma chien a familia che sea prinsipalmente la madre deben actuar di modo che no face male queste bimbi ,la casa famiglia italia sono buone ma no queste caso scusami.
Cara Denia, non ho capito molto di quello che hai scritto quindi non azzardo una risposta. Ti confesso che non tutti gli uomini sono ubriaconi, violenti ed egoisti ma in alternativa esistono tante bambine viziate, arroganti e ciniche che hanno applicato il diritto alla parità a quei rapporti umani il cui collante sono il rispetto la stima e l’amore. Proprio per il principio di parità quando una donna decide di fare un figlio per soddisfare solo l’innato bisogno di maternità senza tenere in giusta considerazione l’uomo usato per questo fine al quale ha il coraggio di chiedere il mantenimento, bene, allora se ne dovrebbe assumere tutte le responsabilità e gestire il bambino da sola. Il mondo è dei disonesti e dei prepotenti e non credo che le donne siano disposte a concedere un po’ di spazio su questo argomento. Una volta c’era l’uomo che le difendeva per le loro malefatte oggi c’e la legge per cui l’uomo non serve più. Ti saluto con affetto.
Anpa
per un uomo non c’è niente di peggio di prendersi una pugnalata alle spalle come quella che hai beccato; a volte penso che avrei preferito una malattia per accettare in maniera più rassegnata un destino avverso, spesso invece, credo che per chi è in grande difficoltà, la morte sia l’unica consolazione per evitare di vivere logorandosi giorno dopo giorno, ma il nostro senso di responsabilità nei confronti dei figli ci tiene ancora qui. Chi non passa per certe esperienze, chi non prova il significato del dolore più profondo e costante nella quotidianità, non può nemmeno lontanamente comprendere il significato delle mie parole, la vita di una persona denudata delle speranze e della dignità ha un forte sapore amaro, specialmente quando si è stati violentati nel più profondo, ma il sistema vuole che la maggior parte dell’opinione creda che la violenza sia solo a senso unico, facendo gran baccano da una parte e mantenendo il più assoluto riserbo dall’altra; nessuno parla mai di uomini in difficoltà dopo il transito in un tribunale, nessuno parla di uomini costretti a tornare a vivere con gli anziani genitori o costretti a dormire in auto e a mangiare nelle mense della caritas, nessuno parla mai di chi non è più in grado di rifarsi una vita perchè gli è stata tolta la possibilità, nessuno parla mai di padri morti suicidi. In compenso però si fà ampia proseliti della caccia all’orco cattivo nelle ore di maggiore audience grazie a trasmissioni delinquenziali di vero stampo femminista, inculcando nelle già labili menti rese incapaci di discernimento, che l’uomo è un assassino. Questa è la realtà Anpa, questo è quello che ci riserva il nostro paese dopo essersi spaccati la schiena lavorando per una vita per comprare 4 mura e fare una famiglia, questa è la considerazione del concetto di bigenitorialità, prima ti tolgono i figli e quando questi non ti riconoscono più, ti negano anche la patria potestà perchè la tua compagnia è per loro destabilizzante ! Tutto questo è allucinante, è uno scempio di dimensioni immani perpetrato col falso pretesto dell’interesse del minore per alimentare la più vergognosa speculazione che l’umano abbia mai creato: la fabbrica dei divorzi.