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Lettera pubblicata il 1 Luglio 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore gilla69.
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Cara Sofia,
sei della professione anche tu?quel “cara” e quel ” ragazza mia” me lo fanno intendere…ma a parte questo..noto cinismo e cattiveria nella tua risposta.
Per fortuna che le suddette persone la laurea se la sono “comprata” al nordE.
Per quanto mi riguarda l’Italia non doveva essere unita.
Avere rapporti di amicizia con persone disturbate,ti rende molto fragile e vulnerabile,un professionista “sano” della psiche questo dovrebbe saperlo,ed ho chiesto informazioni proprio ad uno di essi,non di certo ad un fruttivendolo.
Con tutto quello che hai passato,hai fatto benissimo a non rivolgerti a nessuno,perché i rischi sono tanti e non ne vale la pena.Se si riesce a cavarsela da soli è la cosa più giusta e sicura.Non rinnego quello che ho vissuto in quest’ultimo anno perché mi ha dato modo di capire molte cose,ma non credo affatto che sia stata un’esperienza positiva.Ho amici nel settore che mi hanno confermato che spesso la categoria degli psicologi o degli psicoterapeuti sottovaluta l’esistenza di professionisti disturbati,questo non pregiudica l’esistenza di professionisti sani e capaci,ma… è un’aspetto da tenere ampiamente in considerazione,non basta un 110 e lode per assicurarti un buon professionista,anzi….diffiderei dei 110 e lode.
Buona giornata!
Il problema con psicologi e compagnia, è che purtroppo sono di scarsa utilità. Nel senso che per loro hai questo o quello, sei così o cosa’ solo perché rientri in uno schema tipo, che non rappresenta mai la realtà purtroppo.
Fidarsi è bene non fidarsi è meglio.
Diciamo che dovresti trovare la classica via di mezzo. Aprirti si, ma con dei limiti, non scendere nei dettagli. MAI!!
Riguardo al lato economico, tutti sono interessati al lato economico, ma spesso fingono il contrario.