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Felice non anniversario!!

di Dany0103
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 10 Dicembre 2015. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 28 commenti

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  1. 21
    maria grazia -

    ti dirò Golem che se un tempo l’ uomo che mi piace mi avrebbe mortificata, continuavo comunque a donargli la mia dedizione, come se niente fosse. adesso uno così mi sembra solo un povero stronzo. “opportunismo” ? mah!.. una cosa è certa: il sopraggiungere dei “capelli grigi” a qualcosa dovrà pur servire 🙂

  2. 22
    Golem -

    Per alcuni soprattutto a spendere quattrini nelle tinte.

  3. 23
    michelle -

    E` esattamente cosi maria grazia, anche mia mamma ha paura ed e` arrabbiata con sé stessa ma scarica la rabbia su di me, o almeno l’ha fatto per anni quando ero piu` giovane. Ora non ne ha piu` la possibilita` perché io mi sono distaccata quasi totalmente, sia fisicamente che emotivamente, il che pero` vuol dire che io ancora questo rapporto non lo so gestire. Forse tu con tua mamma di alcune cose puoi parlare? Le hai mai fatto presente i problemi che avete? Io con la mia non posso proprio avere un confronto, ha delle mura di difese innalzate che neanche ci si puo` avvicinare.. L’ultimo tentativo e` stato una volta, qualche anno fa, quando le ho detto che avrei iniziato a parlare con qualcuno perché alcune cose di quando ero piu` piccola mi facevano ancora stare male, si e` arrabbiata tantissimo dicendo che con tutto quello che ha fatto per me non dovrei lamentarmi di niente.. mah!!
    Quindi da lí ho rinunciato totalmente ad un rapporto vero con lei, le parlo solo di cose superficiali e cerco di parlarle il meno possibile..

  4. 24
    maria grazia -

    ciao michelle. ti dirò che ultimamente il rapporto con mia madre è molto migliorato e che sono riuscita a farle prendere coscienza di tante cose, anche perchè comunque le circostanze pratiche che stiamo vivendo l’ hanno costretta a farlo. ma ho capito una cosa importante: a mia madre star male PIACE. può sembrare assurdo ma è così. Lei letteralmente gode nel lamentarsi e nel fare perennemente la vittima, invece di perseguire soluzioni concrete al suo malessere. e siccome io non sono disposta ad affiancarla nelle sue ossessioni e nel suo piangersi addosso, a volte mi accusa di essere insensibile. Ma la realtà è che a me dispiace vederla sempre incaxxata con il mondo e vedere che preferisce arrendersi perchè non ha la capacità, la forza o la volontà di prendersi la vita che vorrebbe. e comunque io non voglio sprecare la mia esistenza come ha fatto lei, tra continue recriminazioni verso questo e quello. voglio semplicemente DARMI DA FARE per affrontare i problemi e reagire alle sfighe con il sorriso sulle labbra. perchè davvero è l’ unico modo per risolverle NEL CONCRETO. A mia madre i cambiamenti anche se in positivo fanno paura perchè richiedono la sua partecipazione e il suo impegno. e lei semplicemente pensa di non esserne all’ altezza. ecco perchè è così frustrata e rabbiosa. quando si altera con me, lo so bene che in realtà se la prende con se stessa. ma come ripeto, bisogna che io non la assecondi in questi meccanismi malati. per dovere sia verso di lei che verso me stessa!

  5. 25
    Michelle86 -

    maria grazia mi ritrovo molto nella tua situazione con tua madre.. sembrano molto simili! Purtroppo la mia di consapevolezza ne ha zero.. Sembra che viva davvero in un altro mondo, nei pensieri negativi della sua testa che le impediscono di essere presente e di affrontare la realta`.. Si sente vittima del mondo, della vita, ed e` brutto vedere che col tempo sta peggiorando invece di migliorare!
    Per le cose che ha fatto non mi ha mai chiesto davvero scusa, sento di starle sulle palle per il mio modo di essere, come se invidiasse la mia vita e il fatto che io sia diventata forte e indipendente nonostante tutto.
    Quando ci vediamo mette su la sua miglior facciata da madre buona e premurosa, quando so benissimo che dietro quella si nasconde una rabbia nei miei confronti e nei confronti di tutto e tutti che guai a farla uscire.. Vorrei riuscire a non prenderla sul personale ma e` come se la questione fosse sempre in sospeso perché io con lei non ci posso parlare.
    Vedremo se un giorno le cose cambieranno..

  6. 26
    maria grazia -

    ciao michelle
    che dirti… molto dipende dal carattere, dal temperamento e dalle convinzioni dell’ altra persona. Le quali, se sono davvero radicate, è difficile se non impossibile modificarle. se ti risulta impossibile trovare un dialogo costruttivo con tua madre, non resta che allontanarsene e metterla di fronte alla vita in maniera “cruda”, di modo che possa LEI DA SOLA prendere coscienza delle cose. Mia madre ha riconosciuto i propri torti, anche se non ha la volontà e la capacità di uscire da una condizione stagnante. ma il riconoscere la realtà dei fatti è una cosa che è partita prima di tutto da lei. io da sola, solo con le mie forze e con le mie parole, non avrei potuto riuscirci. Prima della morte di mio padre lei viveva in un mondo poco reale ed era mio padre ad occuparsi di tutti gli aspetti pratici. Poi eventi esterni e gravosi che ci sono accaduti ( primo tra tutti il decesso di mio padre ), l’ hanno costretta a rivedere molte cose nella sua vita, e hanno fatto sì che si convincesse che io e lei dobbiamo essere due “alleate”, non due nemiche che si fanno le guerra perchè l’ una non capisce l’ altra.
    tu hai molta forza d’ animo per come affronti la situazione con tua madre, perchè ( senza volerle muovere alcuna accusa ) ci sono però figli che con una madre così finiscono per drogarsi o per prendere strade discutibili. proprio perchè sono madri incapaci di vera empatia ( anche se con tutti millantano il contrario ) e che pretendono invece di imporre sempre e solo la propria visione. Lo si capisce anche da come queste donne si rapportano con gli altri in generale ( gentili e comprensive solo di facciata e generalmente benvolute “in società”. Ma al tempo stesso, intransigenti e terribili se invece non ne assecondi il volere ). se non si hanno caratteri forti ( come il mio e il tuo ) si finisce per essere completamente vittime dei loro comportamenti. Bisogna dire però che anche queste madri “fagocitanti” e poco empatiche sono delle vittime. sono vittime di SE STESSE, e se vengono assecondate in tutto, oltre che distruggere la vita di chi gli sta vicino, distruggono anche la loro.

  7. 27
    rossana -

    Michelle,
    il mio contributo alla difficoltà di relazione con tua madre consiste nel puntualizzare che le donne nate intorno alla fine dell’ultima guerra erano in generale cresciute con l’obiettivo, nella migliore delle ipotesi, di affidarsi, nel bene e nel male, a un uomo. da questo concetto di fondo e attitudine di vita gregaria deriva quasi sempre l’incapacità di molte donne ora abbastanza avanti con gli anni di prendere nelle proprie mani il proprio destino, nel senso di esserne artefici con scelte non troppo condizionate da pensieri di sottomissione.

    alcuni temperamenti, pochi in quanto sempre parte di eccezioni, avevano la forza di ribellarsi a questa impostazione di vita e di famiglia. non per altro, ancora adesso, spesso alle bambine si regalano bambole. quindi, se la scelta del compagno, ammesso che fosse libera, non portava a realizzare le aspettative nutrite nell’adolescenza/prima giovinezza, era quasi inevitabile per loro ricadere nella negatività e in un vittimismo privo di sbocchi, per sé e per i figli.

    dal mio punto di vista, come non si può cambiare un partner negli aspetti caratteriali sgraditi, ancor meno possibilità si hanno di mutare la personalità di chi ha superato la maturità. come un genitore non può, nemmeno volendolo, accogliere con gratificazione un figlio troppo diverso da sé, è altrettanto scontato che alcune giovani figlie, che hanno avuto altre possibilità di autorealizzazione, non possano né comprendere né accettare le attitudini nei loro confronti della madre, con cui vorrebbero poter stabilire i soli rapporti fra donne del tutto scevri di invidie. a volte si riesce a trovare un qualsiasi punto d’incontro (personalmente ho impiegato più di trent’anni ma non mi sono mai permessa di rinfacciare niente); in altri casi, proprio non è possibile, come ad esempio è successo fra mia madre e mia sorella, caratterialmente agli opposti.

    gli esami di coscienza sono intimi e soggettivi. alcune madri, poi, non desiderano ricevere lezioni dai figli, cresciuti con i loro sacrifici, in epoche diverse da quelle in cui loro economicamente e culturalmente si sono venute a trovare. sono rari i genitori che non rinunciano a qualcosa per sé, a beneficio dei figli… si recide il cordone ombelicale quando si è in grado di considerare i genitori per quello che sono come persone, con limiti e difetti, accantonando l’ideale che di loro ci si era fatti nell’infanzia.

    si può mediare con chi lo merita; difficilmente cambiare l’indole degli esseri umani, anche quelli a cui siamo più legati o con cui, magari solo per dovere, si è costretti a continuare a interagire. nessuno è in grado di condizionare i sentimenti, che, al di là di ogni miglior sforzo di buona volontà o di forma, restano nella sostanza soltanto quello che istintivamente sono, evolvendo o involvendo, a seconda dei momenti, delle persone e di un vasto insieme di circostanze, spesso ignorate o pregresse. a volte nemmeno la morte permette di fare chiarezza.

    buona domenica!

  8. 28
    maria grazia -

    penso che ricevere “lezioni” non piaccia a nessuno. Ma chi si reputa “maturo”, e non solo anagraficamente, dovrebbe avere l’ onestà di riconoscere i propri torti e i propri errori. sia che si trovi ad esser figlio, sia che si trovi ad essere genitore. La scusante dell’ “aver vissuto in epoche diverse” non è una giustificazione valida alle prevaricazioni, all’ invasione e alla mancanza di rispetto che certi genitori fanno subìre ai loro figli.

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