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Felice non anniversario!!

di Dany0103
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 10 Dicembre 2015. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 28 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    Dany0103 -

    Vedere le cose belle non vuol dire credere nelle favole.
    La mia vita è piena di problemi, le mie giornate una corsa infinita, il mio lavoro nell’ambito della sanità (disabilità, bambini abusati ecc) dove vEdi cose cHe non vorresti che esistessero neppure.
    Ad ognuno il proprio carattere, ma quando la gente entra nella mia vita o nella stanza in cui lavoro, entra con gli occhi cupi e spesso esce con un lampo di serenità negli stessi.
    Io il sorriso non voglio perderlo.
    E farò di tutto per continuare cosi.
    È solo il pensiero di una dei 6 miliardi, ma è il mio.
    Sorrisi a tutti

  2. 12
    Michelle -

    Rossana si condivido. Mi piacerebbe però sapere come cambiare questa visione delle cose negativa.. Quando si tratta di altre persone, come Sofia, riesco a parlarne tranquillamente e a confrontarmi, ma quando si tratta di mia mamma mi verrebbe solo da urlare di piantarla, mi fa prioprio salire la rabbia, probabilmente perché sono dovuta crescere con la sua negatività che pesava su di me..

  3. 13
    Golem -

    Perché dovrebbe essere strano avere visioni della vita totalmente opposte e farne pure un’analisi? È la cosa più umana che ci sia quello di avere idee differenti.
    È da quando esiste il mondo che gli uomini si fanno la guerra proprio per le opposte visioni della vita se è per questo.
    Ma per quanto riguarda le piccolezze che si leggono su questo forum, è la tendenza al vittimismo il vero problema di certe visioni. Non c’è nessuno al mondo che non abbia avuto, abbia o avrà guai, dolori e dispiaceri, cosa garantita fin dall’inizio della storia umana appunto, ma c’è chi reagisce e chi preferisce crogiolarsi nell’auto commiserazione, invocando la sfortuna o il carattere.
    I caratteri possono, anzi, dovrebbero cambiare, in ragione delle circostanze che agiscono nelle nostre vite. Per questo l’umanità si è affrancata dal destino naturale che controlla le altre specie viventi. La selezione naturale ha questo scopo ma l’uomo ha trovato il modo di superarlo con le sue azioni. L’intelligenza e il carattere umano ci hanno aiutato a sopravvivere proprio grazie all’adattamento alle situazioni che solo quelle precipue caratteristiche umane ci consentono. Chi non ce la fa deve solo prendere atto della cosa, non sentirsi PIÙ sfortunato degli altri, almeno finché respira.

  4. 14
    rossana -

    Dany,
    da una manciata d’anni anch’io ho un atteggiamento simile al tuo. non è stata una conquista facile, tutt’altro, ma sono ben contenta di esserci arrivata, dopo essermi a lungo persa in una “selva” più che oscura… fra l’altro, rientra nella mia indole di bambina…

    in effetti, essere capaci di vedere il bello e il buono in ogni aspetto dell’esistenza e del prossimo non è vivere nelle favole ma, sollevandosi dalle brutture che ci circondano, fare della propria vita quello che si preferisce, che è poi il modo migliore per trarne il meglio.

    Michelle,
    se la persona, adulta, non vuole cambiare il modo di porsi, perché lo trova congeniale al suo equilibrio, temo ci sia ben poco da fare. è una scelta, anche quella! oltre a essere una caratteristica del carattere e di maturità, sia mentale che emotiva.

    può succedere che non si riesca a superare un qualcosa che ti ha piegato in due, per il resto dei tuoi giorni, oppure che sia stati colpiti da eventi negativi che non si è in grado di elaborare correttamente, assumendosi la propria parte di responsabilità. nessuno può essere aiutato a star meglio o ad affrontare la realtà in modo diverso se non è lui per primo a volersi orientare in tal senso…

  5. 15
    Golem -

    “I vincenti trovano sempre una strada
    I perdenti sempre una scusa”

  6. 16
    rossana -

    “La vittoria non è definita dalle vincite o dalle sconfitta. Essa è definita dall’impegno. Se puoi dire sinceramente “ho fatto il meglio che potevo, ho dato tutto quello che avevo, allora sei un vincitore.”(Wolfgang Schadler, allenatore sportivo)

    per me le definizioni “vincente” o “perdente” non hanno alcun valore, né più né meno di tutte le altre classificazioni, sempre e comunque soggettive!

    opinione personale anche questa, ovviamente!

  7. 17
    michelle -

    Golem mi correggo, io mi stavo riferendo alla mia situazione personale e al fatto che mi sembra strano che una persona a me vicina come mia mamma sia totalmente l’opposto di me nella visione della cose, e che non c’e` verso di incontrarci a meta` strada.
    In generale ovviamente e` normale essere diversi nel modo di pensare e avere idee diverse e opposto, solo fa piu` effetto quando la persona in questione e` quella che ti ha cresciuto. Interessante vedere come io sia diventata l’opposto in molte cose.. ma anche quella e` una reazione spontanea, lo so.

  8. 18
    Golem -

    Michelle, i nostri genitori sono l’unico parametro di riferimento al quale rifarci sintantoché non ci facciamo una “mappa” di chi siamo e cosa vogliamo da noi stessi e dalla vita. Tuttavia, anche nei casi più clamorosi di differenze caratteriali – che arrivano anche all’incompatibilità, perche no – il più “tollerante” dei due (genitore o figlio che sia) tende a farsi scrupolo dei problemi dell’altro, pur non capendone le ragioni, come nel tuo caso. L’atteggiamento di fronte agli eventi della vita degli esseri umani è quello solito del bicchiere pieno a metà, con differenti risultati di soddisfazione nel momento in cui se ne sorseggia il contenuto, ma resta il fatto che chi lo vede mezzo vuoto ha sempre una sorta di risentimento di fondo per cui pensa che lo meritava più “pieno”. Questo è il vittimismo dei perdenti, che spostano l’attenzione dalle loro mancanze a quelle degli altri, o del fato nei più romantici.
    Accettare quello che si ha o fare di tutto per cambiarlo e riuscirci, questo è essere vincitori e non perdenti di sè stessi, perché come ho giá sostenuto, nel primo caso si trova la strada se SI VUOLE, nel secondo solo le scuse.
    Tu sii contenta di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma non accontentarti mai quando SENTI che lo vorresti TUTTO pieno.

    “Le persone che si lamentano del proprio stato danno sempre la colpa alle circostanze. Le persone che vanno avanti in questo mondo sono quelle che si danno da fare e cercano le circostanze che vogliono e se non riescono a trovarle, le creano”.
    George Bernard Shaw

  9. 19
    maria grazia -

    michelle,
    come già ti avevo accennato in un altro thread, io ho il tuo stesso identico problema. devo fare una scelta: o vivere la MIA vita, o far contenta mia mamma. e purtroppo le due cose non sono concigliabili. non è tanto un fatto di scontro generazionale tra persone che hanno visioni differenti. è che mia madre è proprio una persona incapace di intervenire su quelle che sono le sue falle, anche se magari riesce a riconoscerle. io non voglio e non posso condividere la mia esistenza con una persona che sa solo lamentarsi, vedere il lato negativo delle cose, complicare fino all’ inverosimile anche le questioni più semplici e vedere spettri persecutori di nemici o di eventi nefasti imminenti dappertutto. e come dici tu, anch’ io mi chiedo come mai invece io rispetto a lei sono all’ opposto. sono cioè una persona che cerca più che può di allontanare preoccupazioni inutili ed energie negative, e che non si perde mai d’ animo nemmeno di fronte agli eventi più critici. mi rendo conto che per una persona emotiva come lei, è irritante avere vicino chi come me tende non tanto a “minimizzare”, quanto a RIDIMENSIONARE il peso di ciò che ci succede intorno, facendo del PRAGMATISMO la mia bandiera. lei no. lei vive di intrighi ( reali o immaginari che siano ), di tensioni passionali, di drammi scenici, di proiezioni. e tutto questo, per riflesso, a me porta via un sacco di energie, che voglio invece impiegare in altre cose. mi dispiace perchè le voglio bene, ma è proprio impossibile per me condividere l’ esistenza con una persona votata all’ infelicità e al perenne vittimismo. una persona che VORREBBE MA NON FA. proprio nel senso DI FARE LE COSE che devono esser fatte. credo che sia arrabbiata sopratutto con se stessa, perchè NON vorrebbe essere così. ma non ha la forza e la volontà per cambiare. ha PAURA della vita e vede in me la persona che forse lei avrebbe voluto essere, senza riuscirci. ecco perchè le risulta più facile accusarmi e non fidarsi di me, piuttosto che tentare di migliorare la sua sfera esistenziale con azioni concrete. dobbiamo fregarcene, michelle. e fare ciò che riteniamo giusto, anche se le nostre madri non ci approveranno e non ci capiranno. ma ho visto la fine che ha fatto mio padre, che ha assecondato sempre tutti ( la dipendenza materiale ed emotiva di sua moglie nei suoi confronti, le manìe di dominio e di controllo di sua madre, le intromissioni dei suoi parenti nella sua vita ) invece di fare quello che realmente avrebbe voluto. tutti tranne me, che ero l’ unica che cercava di aprirgli gli occhi. e tranne lui stesso, naturalmente. così facendo non solo ha fatto del male a me, a sua figlia, seppur inconsapevolmente. ma ha anche fatto un grave torto a se stesso. ora si ritrova sottoterra, per un cancro che lo ha spento a soli 67 anni. e non è escluso che sia stato per tutte le tensioni e le imposizioni a lungo sopportate. non farò la sua fine, mi dispiace. anche se questo vorrà dire inimicarmi ancora una volta mia madre.

  10. 20
    Golem -

    Giusto MG. Non ci deve essere niente che mortifichi mai la nostra natura, e questo vale anche per quelli che per questo danno la colpa all’amore. L’amore fa crescere, non mortifica. Sia che di tratti di quello di un genitore o di un partner.

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