Salve, sono un laureando in informatica della rinomata Federico II di Napoli. Cercando lavoro mi sono imbattuto in un pittoresco datore che, dopo aver saputo che ho sostenuto l’esame di linguaggi di programmazione con la prof Minicozzi, mi dice testualmente: “se hai fatto linguaggi con la Minicozzi ti dobbiamo riformare noi su java”. Come si far riprendere ad insegnare una persona che ha avuto un ictus e che non sa la differenza tra le istruzioni di un programma? Questa è la Federico II! Dopo questo avvenimento mi sono trovato a voler raccontare la mia storia universitaria. Al primo anno, ho ripetuto l’esame di architettura degli elaboratori modulo A ben 8 volte ed ognuna di queste non vi erano promossi, secondo voi il problema erano gli studenti? Passato il modulo A, faccio il modulo B e mi ritrovo davanti il professor Cavaliere il quale mi vorrebbe mettere un bel 30, ma quando viene a sapere del mio 20 al modulo precedente mi fa “chi è quell’id**ta che le ha messo un voto così basso al modulo A?”, appena si è accorto che si era insultato da solo il mio voto cala in automatico a 27. Un altro esempio è calcolabilità e complessità, l’esame che ricorderò a vita perché mi sono trovato davanti un muro di ignoranza, infatti durante un esame il prof Murano lascia a bocca aperta tutta l’aula, in quanto dopo aver chiesto se fosse possibile sfruttare la proposizione “ogni albero con n nodi ha n-1 archi” in un esercizio lui mi risponde che tale proposizione non fosse vera. Lungo la mia carriera mi sono imbattuto nella prof di tecnologie web, la Corazza, che ripetutamente non mi voleva dare un ricevimento dopo averle comunicato che il mio gruppo di lavoro mi aveva abbandonato per il progetto. Dunque busso alla porta del suo studio e vengo tacciato quasi come uno stupratore e la prossima volta che l’avrei fatto, mi ha detto tramite mail, avrebbe chiamato la sicurezza! Dopo una lunga negoziazione con il marito e preside di facoltà sono riuscito a sostenere l’esame, ma i voti sono calati misteriosamente dai 30 delle prove intercorso ad un voto rappresentativo di poco al di sopra della sufficienza. Vogliamo anche parlare di Laporta? il professore di algebra e aritmetica per la crittografia decise di venire meno alla regola che le lezioni sono pubbliche non facendomi volontariamente seguire il corso che ho dovuto togliere dal piano di studi, tutto perché non avevo seguito la prima lezione e lui aveva deciso di fare didattica nel suo piccolo studio dove non entravano più alunni. Vogliamo parlare anche del prof Galdi? il professore di algoritmi e strutture dati dopo aver assegnato un compito con l traccia errata mi fa “lei non poteva conoscere la soluzione perché la traccia era sbagliata, le metto 25 e lo consideri come il massimo dello scritto”. Professori d’eccellenza della Federico II sono pochi e vengono per di più adombrati da persone come quelle che ho sopra elencato. Altre università meno rinomate aiutano gli studenti sia didatticamente si istradandoli nel mondo del lavoro, invece noi portiamo solo un nome e siamo ostacolati in tutti i modi lungo il nostro percorso. Complimenti Federico II…
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Categorie: - Scuola
Devo ammettere che di problemi alla Federico II non ce ne sono pochi. Anche io ero iscritto ad informatica, laureato alla triennale ho iniziato la magistrale e mi sono imbattuto in personaggi come Murano, loro sono il cancro della Federico II. Non è vero che i professori hanno il coltello dalla parte del manico quando gli studenti lo capiranno saranno già laureati. Io ho provato a ribellarmi, ma non è servito a nulla per colpa tutti quelli che non hanno detto nulla quando si doveva reagire. Lo studente medio si lamenta ma non si ribella, è risultato dunque che solo io avessi problemi. Omertà Imera. Morale della favola? me ne sono andato la mia magistrale l’ho fatta altrove e ora ho un bel posto di lavoro grazie ai professori della Partenope.