Suzy, “…il suo amante ma di certo non si trattava, per lei, di uno sconosciuto, nè di un semplice diversivo.”
“La scelta di Francesca è quella del 99 percento delle persone in situazioni simili:si tirano in ballo I figli per giustificare moralmente quella che è molto spesso solo la paura di un cambiamento così radicale”
“Suzanne,
concordo con la tua visione…Al di là dei sentimenti, vincolati da scelte pregresse, gli interessati non possono che ricorrere a compromessi,”
Non dubito sul fatto che Francesca ne abbia sofferto, poiché non riusciva a trovare quell’equilibrio tra la stabilità emotiva e rassicurante di quel bravo cristo del marito, e l’idillio passionale con l’amante. Ma questo equilibrio è possibile raggiungerlo solo quando si riesce a non perdere troppo il contatto con la realtà, come diceva giustamente Acqua. Quasi tutti rimangono in coppia per i motivi da te elencati, ma anche perché sanno che, una volta sconvolti i piani, non ci sarà più quella magia e quell’idea di perfezione che può rimanere intatta solo nella nostra testa.
in mancanza di amore autentico, ciò che tiene in piedi un matrimonio non è il collante del sesso ( in molti matrimoni datati questo è praticamente assente ) ma il quieto vivere. Si preferisce soffrire in silenzio e accettare passivamente una grigia esistenza, pur di non scontentare i propri congiunti rompendo gli schemi. Chiamasi anche VIGLIACCHERIA.
“pur avendo le mie opinioni, non metto mai la mano sul fuoco sui sentimenti di nessuno. Anche se può apparire limitato, penso si riesca abbastanza bene a sapere su di sè, spesso neppure in modo esaustivo, ma ritengo presuntuoso e arbitrario valutare il sentire altrui, soprattutto se in termini assoluti”.
Io non volevo certo essere presuntuosa ed arbitraria nel “valutare” il “sentire” di Francesca: semplicemente , leggendo quanto lei scrive e quanto da voi raccontato sulla sua vicenda, mi sono un po’ riconosciuta in lei ”per similitudine con alcune sue esperienze/ sensazioni” che credo di aver sperimentato ancj’io, seppur rimanendo molto piu’ in superficie di lei.
Premetto che sono d’accordo che in molti casi il compromesso sia inevitabile : non solo per quieto vivere o per mancanza di coraggio, ma anche per preservare la propria stabilita’ emotiva che viene meno nel momento in cui ,qualsiasi sia la decisione che si prende, si e’ coscienti che si fara’ soffrire persone amate(figli, marito, amante, ecc.). Ma prima di arrivare a questo punto, bisognerebbe ragionare sui motivi che ci hanno spinto in una direzione o in un’altra ed essere coerenti con noi stessi. Suzy ha correttamente osservato che probabilmente si rinuncia alla realizzazione di certi “sogni” perche’ in fondo, inconsciamente, si sa gia’in partenza che una volta realizzati pienamente perderebbero quel loro fascino “piacevol-doloroso”. Da qui la decisione se viverli fin dall’inizio volteggiando “leggermente” e con dei limiti protettivi precisi o se buttarsi giu’ a capofitto, consapevoli di farsi male.
“Quasi tutti rimangono in coppia per i motivi da te elencati, ma anche perché sanno che, una volta sconvolti i piani, non ci sarà più quella magia e quell’idea di perfezione che può rimanere intatta solo nella nostra testa.”
E non ci sarà perchè è ovviamente frutto di fantasie, cosa che profondamente si pecepisce ma si preferisce non “realizzare”, ingannandosi continuamente. Fantasie che preferiscono perdersi in costruzioni oniriche, molto meno faticose di quelle reali, che se invece affrontate potrebbero portare davvero a realizzare felicità concrete, e non fasulle e solo immagiate come quelle delle sognatrici compulsive che di fatto si “dormono” la vita. A volte per tutta la vita.
Acqua, dinnanzi ad un amore vero non c’è nessuna stabilità emotiva da dover preservare. Se una persona decide di lasciare il proprio amante al suo destino per rimanere accanto al legittimo coniuge, il motivo è uno solo: si è reso conto di amare il proprio coniuge e non l’ amante. O comunque non è davvero innamorato/a dell’ amante. Fine. Non c’è nient’ altro da capire. I figli, gli equilibri familiari, i compromessi, ecc.. sono tutti comodi paraventi dietro cui di solito ci si nasconde per non dover confessare all’ ALTRO/A una semplicissima quanto “brutale” verità. Così come è indubbio che se si tiene davvero a una persona e siamo convinti fino in fondo di voler stare con quella persona, non vediamo l’ora di concretizzare quel rapporto trasponendolo anche nella quotidianità condivisa, e non il contrario. Con buona pace del rischio di farsi male. Tutto il resto sono comode autosuggestioni.
MaryG questo discorso tu non lo puoi fare perché non hai avuto una storia ultra ventennale e non hai figli quindi non credo che tu possa “immedesimarti” e renderti conto del genere di legami intimi che si creano e che hanno eccome a che fare con la stabilità emotiva. Non è facile rinunciare ad un sogno, ma nemmeno scegliere di ferire brutalmente qualcuno a cui si vuole bene, il proprio compagno e i propri figli ,solo per egoismo o capriccio. Semplicemente bisognerebbe riflettere meglio sulla nostra capacità di gestire le emozioni prima di compiere azioni impridenti che potrebbero minare il nostro equilibrio interiore. E secondo me Francesca si è spinta troppo oltre la sua capacità di gestire il suo “amore platonico” col risultato di far soffrire sia Robert che lei stessa.
Acqua,
concordo pienamente con il post 798, benché, come ho già precisato, con i nuovi inizi, di qualsiasi genere, non è che si possa sapere fin da subito come andranno a finire, e non è una colpa agire per necessità interiori che si fanno sempre più pressanti.
“tu non lo puoi fare perché non hai avuto una storia ultra ventennale e non hai figli quindi non credo che tu possa “immedesimarti” e renderti conto del genere di legami intimi che si creano e che hanno eccome a che fare con la stabilità emotiva.” – vero, e non solo in questo contesto.
l’esperienza in molti rapporti amorosi di breve durata non può immedesimarsi in pochi ultra decennali, e diversi fra loro. avere figli, da proteggere dal dolore, e non averne, aver ufficializzato un matrimonio o convivere, cambiano drasticamente le carte in tavola.
è anche per questa oggettiva difficoltà che spesso non si può capire che una lunga relazione con un amante non ha niente da invidiare a un matrimonio di lunga durata.
Acqua, penso che tu mi abbia completamente frainteso. Io non ho parlato di mandare alle ortiche un matrimonio consolidato ( seppur “ingrigito” dalla quotidianità ) per una passioncella di poco conto. Ho parlato di mettere fine a un matrimonio che invece non ha più alcuna ragion d’ essere ( se non salvare la facciata ) per andarsi a ricostruire un amore VERO con un’ altra persona. Nella vita può capitare e non c’è nulla di male. E i figli ti assicuro che percepiscono il vivere nella finzione di un matrimonio tra persone che in realtà non si sopportano. Questo lo posso dire senza tema di smentita in quanto, se non sono mai stata moglie e madre, sono comunque stata figlia. Un genitore infelice non può mai essere un bravo genitore, in nessun caso. Mi pare inoltre che anche Golem – che a differenza di me è sposato da oltre vent’ anni ed è un genitore – ti abbia accennato alla necessità di spezzare unioni uficializzate ma ormai logore e stantìe se dall’ altra parte ci aspetta un..
Suzy, “…il suo amante ma di certo non si trattava, per lei, di uno sconosciuto, nè di un semplice diversivo.”
“La scelta di Francesca è quella del 99 percento delle persone in situazioni simili:si tirano in ballo I figli per giustificare moralmente quella che è molto spesso solo la paura di un cambiamento così radicale”
“Suzanne,
concordo con la tua visione…Al di là dei sentimenti, vincolati da scelte pregresse, gli interessati non possono che ricorrere a compromessi,”
Non dubito sul fatto che Francesca ne abbia sofferto, poiché non riusciva a trovare quell’equilibrio tra la stabilità emotiva e rassicurante di quel bravo cristo del marito, e l’idillio passionale con l’amante. Ma questo equilibrio è possibile raggiungerlo solo quando si riesce a non perdere troppo il contatto con la realtà, come diceva giustamente Acqua. Quasi tutti rimangono in coppia per i motivi da te elencati, ma anche perché sanno che, una volta sconvolti i piani, non ci sarà più quella magia e quell’idea di perfezione che può rimanere intatta solo nella nostra testa.
in mancanza di amore autentico, ciò che tiene in piedi un matrimonio non è il collante del sesso ( in molti matrimoni datati questo è praticamente assente ) ma il quieto vivere. Si preferisce soffrire in silenzio e accettare passivamente una grigia esistenza, pur di non scontentare i propri congiunti rompendo gli schemi. Chiamasi anche VIGLIACCHERIA.
“pur avendo le mie opinioni, non metto mai la mano sul fuoco sui sentimenti di nessuno. Anche se può apparire limitato, penso si riesca abbastanza bene a sapere su di sè, spesso neppure in modo esaustivo, ma ritengo presuntuoso e arbitrario valutare il sentire altrui, soprattutto se in termini assoluti”.
Io non volevo certo essere presuntuosa ed arbitraria nel “valutare” il “sentire” di Francesca: semplicemente , leggendo quanto lei scrive e quanto da voi raccontato sulla sua vicenda, mi sono un po’ riconosciuta in lei ”per similitudine con alcune sue esperienze/ sensazioni” che credo di aver sperimentato ancj’io, seppur rimanendo molto piu’ in superficie di lei.
Premetto che sono d’accordo che in molti casi il compromesso sia inevitabile : non solo per quieto vivere o per mancanza di coraggio, ma anche per preservare la propria stabilita’ emotiva che viene meno nel momento in cui ,qualsiasi sia la decisione che si prende, si e’ coscienti che si fara’ soffrire persone amate(figli, marito, amante, ecc.). Ma prima di arrivare a questo punto, bisognerebbe ragionare sui motivi che ci hanno spinto in una direzione o in un’altra ed essere coerenti con noi stessi. Suzy ha correttamente osservato che probabilmente si rinuncia alla realizzazione di certi “sogni” perche’ in fondo, inconsciamente, si sa gia’in partenza che una volta realizzati pienamente perderebbero quel loro fascino “piacevol-doloroso”. Da qui la decisione se viverli fin dall’inizio volteggiando “leggermente” e con dei limiti protettivi precisi o se buttarsi giu’ a capofitto, consapevoli di farsi male.
“Quasi tutti rimangono in coppia per i motivi da te elencati, ma anche perché sanno che, una volta sconvolti i piani, non ci sarà più quella magia e quell’idea di perfezione che può rimanere intatta solo nella nostra testa.”
E non ci sarà perchè è ovviamente frutto di fantasie, cosa che profondamente si pecepisce ma si preferisce non “realizzare”, ingannandosi continuamente. Fantasie che preferiscono perdersi in costruzioni oniriche, molto meno faticose di quelle reali, che se invece affrontate potrebbero portare davvero a realizzare felicità concrete, e non fasulle e solo immagiate come quelle delle sognatrici compulsive che di fatto si “dormono” la vita. A volte per tutta la vita.
Acqua, dinnanzi ad un amore vero non c’è nessuna stabilità emotiva da dover preservare. Se una persona decide di lasciare il proprio amante al suo destino per rimanere accanto al legittimo coniuge, il motivo è uno solo: si è reso conto di amare il proprio coniuge e non l’ amante. O comunque non è davvero innamorato/a dell’ amante. Fine. Non c’è nient’ altro da capire. I figli, gli equilibri familiari, i compromessi, ecc.. sono tutti comodi paraventi dietro cui di solito ci si nasconde per non dover confessare all’ ALTRO/A una semplicissima quanto “brutale” verità. Così come è indubbio che se si tiene davvero a una persona e siamo convinti fino in fondo di voler stare con quella persona, non vediamo l’ora di concretizzare quel rapporto trasponendolo anche nella quotidianità condivisa, e non il contrario. Con buona pace del rischio di farsi male. Tutto il resto sono comode autosuggestioni.
MaryG questo discorso tu non lo puoi fare perché non hai avuto una storia ultra ventennale e non hai figli quindi non credo che tu possa “immedesimarti” e renderti conto del genere di legami intimi che si creano e che hanno eccome a che fare con la stabilità emotiva. Non è facile rinunciare ad un sogno, ma nemmeno scegliere di ferire brutalmente qualcuno a cui si vuole bene, il proprio compagno e i propri figli ,solo per egoismo o capriccio. Semplicemente bisognerebbe riflettere meglio sulla nostra capacità di gestire le emozioni prima di compiere azioni impridenti che potrebbero minare il nostro equilibrio interiore. E secondo me Francesca si è spinta troppo oltre la sua capacità di gestire il suo “amore platonico” col risultato di far soffrire sia Robert che lei stessa.
Acqua,
concordo pienamente con il post 798, benché, come ho già precisato, con i nuovi inizi, di qualsiasi genere, non è che si possa sapere fin da subito come andranno a finire, e non è una colpa agire per necessità interiori che si fanno sempre più pressanti.
“tu non lo puoi fare perché non hai avuto una storia ultra ventennale e non hai figli quindi non credo che tu possa “immedesimarti” e renderti conto del genere di legami intimi che si creano e che hanno eccome a che fare con la stabilità emotiva.” – vero, e non solo in questo contesto.
l’esperienza in molti rapporti amorosi di breve durata non può immedesimarsi in pochi ultra decennali, e diversi fra loro. avere figli, da proteggere dal dolore, e non averne, aver ufficializzato un matrimonio o convivere, cambiano drasticamente le carte in tavola.
è anche per questa oggettiva difficoltà che spesso non si può capire che una lunga relazione con un amante non ha niente da invidiare a un matrimonio di lunga durata.
Acqua, penso che tu mi abbia completamente frainteso. Io non ho parlato di mandare alle ortiche un matrimonio consolidato ( seppur “ingrigito” dalla quotidianità ) per una passioncella di poco conto. Ho parlato di mettere fine a un matrimonio che invece non ha più alcuna ragion d’ essere ( se non salvare la facciata ) per andarsi a ricostruire un amore VERO con un’ altra persona. Nella vita può capitare e non c’è nulla di male. E i figli ti assicuro che percepiscono il vivere nella finzione di un matrimonio tra persone che in realtà non si sopportano. Questo lo posso dire senza tema di smentita in quanto, se non sono mai stata moglie e madre, sono comunque stata figlia. Un genitore infelice non può mai essere un bravo genitore, in nessun caso. Mi pare inoltre che anche Golem – che a differenza di me è sposato da oltre vent’ anni ed è un genitore – ti abbia accennato alla necessità di spezzare unioni uficializzate ma ormai logore e stantìe se dall’ altra parte ci aspetta un..