Ne è un esempio più che lampante Golem, che si demoralizza per quel cambio di vocale, quando lui non ha fatto altro per mesi che infilare battute sessiste su presunte o meno mancanze di attributi e mascolinità (famose le sue checche isteriche, femminucce, donne ingenue e orchi).
Che dire? Noi ci siamo rassegnati da un pezzo.. anche perché sicuramente il nostro eroe ha pronta la solita supercazzola giustificativa.
Peccato. Forse nessuno di noi sarà presente alla glorificazione postuma di certi “artisti” in-compresi.
“Nemo propheta in patria”, ma nel film della Pixel peró si è preso la sua rivincita, Nemo. Accadesse anche a “loro. Agli incompresi.
La Pixel cerca talenti.
in merito ai potenziali vantaggi di un innamoramento Jurg Willi, direttore della clinica psichiatrica dell’Università di Zurigo ha scritto: “Sorge dunque il desiderio di dare impulso a un’evoluzione della persona amata, coltivandone alcuni aspetti finora nascosti e che solo adesso, in quel terreno favorevole che è l’amore, cominciano a germinare e a crescere. Solo così è possibile comprendere come mai non ci si innamori affatto di persone che appaiono sicure e superiori, che sono ammirate da tutti e hanno successo in ogni campo, ma che anzi ci si senta particolarmente attratti proprio da chi ci dà l’impressione di avere straordinariamente bisogno di noi. Si pensa allora che, da sola, quella persona sarebbe perduta e non saprebbe cavarsela nella vita, ma che, se amorevolmente sostenuta, avrebbe invece la possibilità di svilupparsi. Al partner il rapporto amoroso può infatti servire a sanare vecchie ferite, dimenticando le offese e attingendo nuovo coraggio per operare nella vita in modo più attivo e finalizzato. Un amore intenso guarisce, in effetti, anche i mali e i disturbi psichici.”
il testo da cui ho copiato l’estratto è del 1991 e, com’è logico che sia, NON distingue fra uomini e donne. portandoci sul versante esclusivamente femminile, forse possono esistere a grandi linee due tipi di donne: quelle che amano appoggiarsi a qualcuno, che sono quasi certamente la maggioranza, e quelle che amano sostenere qualcuno, non per questo necessariamente sofferenti di disturbi a carattere psichico.
se da una parte questo secondo genere rientra nella cultura paternalistica che vuole la donna gregaria e nello spirito spesso assurdo della crocerossina, lasciando supporre una bassa autostima, sul versante opposto potrebbe evidenziarsi, oltre all’ammirevole spirito materno di fondo, non sempre scontato, anche una specie di complesso di superiorità, quello cioè dell’essere in grado di “cambiare” appunto un uomo, non tanto per il proprio tornaconto quanto per il piacere di plasmare qualcuno e renderlo dipendente da sè.
distinguere da caso a caso può non essere per niente facile, ma dovrebbe restare doveroso, anche quando si trattasse soltanto di eccezioni.
mi sembra che tra l’ offendere una donna dandole della pom….ara e il fare sottese punzecchiature dal tono ironico, ci sia una bella differenza!
AndreaT.O., manchi di stile, di cultura, di intelligenza e di tolleranza. e Golem è UN GIGANTE di fronte a te. fattene una ragione.
Andrea, chissà perché mi hanno cassato una risposta alla tua “rassegnazione”.
Ma Maria Grazia ha spiegato con precisione millimetrica quello che avevo scritto io, gigante a parte. Con un’aggiunta: la volgarità di bassa lega verso una donna non è mai ammessa in un uomo. Nemmeno se lo meritasse.
La tua era patetica inoltre.
“forse possono esistere a grandi linee due tipi di donne: quelle che amano appoggiarsi a qualcuno, che sono quasi certamente la maggioranza, e quelle che amano sostenere qualcuno, non per questo necessariamente sofferenti di disturbi a carattere psichico.”
Tre tipi di donne, mi auguro. Quelle disgraziate che vorrebbero un rapporto “equilibrato”, dove non si debbano compensare presunte inferiorità e superiorità, sono destinate alla solitudine?
Se non fosse chiaro, nella frase da cui ho estratto lo stralcio conclusivo, si parla di amore (che potrà essere amorevolezza semmai, visto a chi si rivolge) in ambito di malattie psichiatriche, e non si puó estrapolare da un contesto cosi “confinato” una dichiarazione che riguarda “metodi” per la guarigione da una patologia mentale, e dargli una dignità universale. Jurg Willi, il direttore di una clinica psichiatrica, di cosa sta parlando? Di una realazione tra persone sane e mediamente equilibrate? No. Certo che ci dirà che uno “spostato” che è “amato amorevolmente” PUO’ guarire. Gli farà male una “santa” che gli si dedica? No. Sarà più facile il contrario.
Signori si parla di relazioni con psicopatici! “Un amore intenso guarisce, in effetti, anche i mali e i disturbi psichici.” Lo dice Jurg.
Veramente, è un pó imbarazzante, e non per criticare sterilmente, ma una ricerca seria non puó attingere a destra e a manca “scegliendo” frasi che “dicono” ma non spiegano.
Questo puó servire ad auto convincersi, e va bene, o a convincere chi “ascolta” una dichiarazione ma non sa come si colloca nel discorso generale da cui è tratta, e spesso non conosce le regole di una ricerca.
Una frase come quella del direttore di cui sopra, detta a un suo omologo, in cui si dice che essere amati fa bene al cervello, farebbe esclamare a quest’ultimo: “Per cui? Cosa vuoi dire? Questo è evidente.”
Si omette un punto importante ma sottinteso, che l’omologo avrebbe ceramente saputo seguendo il discorso completo, e che è quello che colei che “ama” il soggetto è “conscia” che ha a che fare con uno “spostato”, e non con un tipo difficile ma dalle qualitá nascoste che l’ammore fara emergere. E quest’ultimo è il caso più frequente, come sappiamo da tante storie lette qui.
L’amore è sempre “conscio”, e cioè che sa, che è “cosciente”, che non vuol dire “razionale”, ragionato, calcolato. L’altro, quello che “sembra” perchè nato su un’illusione, non lo è, non PUÓ esserlo. Mai.
Per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape,
Un trifoglio e un’ape
E il sogno.
Il sogno può bastare
Se le api sono poche.
Emily Dickinson (1830-1886), poetessa ritenuta da Harold Bloom, celebre e influente critico letterario americano, la sola all’altezza del genio dei suoi compatrioti Emerson, Whitman e Henry James.
Non si tratta di una donna solitaria per vocazione, dedita all’immaginazione e alla fantasia. Era anche parecchio incline all’erotismo, che però, purtroppo per lei, scarseggiando i partner adeguati, non ha potuto sperimentare più di tanto. Esprime chiaramente la sua sessualità in alcune poesie, paludate per pudore…
Se l’umanità non avesse ideato l’utopia, avrebbe di certo messo a segno molti meno progressi. Ma… dal tendere, più che ammirevole, all’ottenere, impastato di realtà, intercorrono un’immensa varietà di qualità e di intensità.
MG. sulla grandezza è sempre questione di prospettiva.
E ciò che volevo dimostrare è che un uomo ha pari dignità di una donna. E tu, presunta femminista emancipata, alla fine ti riveli sempre vittima della cultura maschilista, danno per scontato ciò che scontato non è.
Ma fa gioco, pure e soprattutto al tuo maestro, che vede un mondo di donne ingenue, legioni di mezzi uomini e un manipolo di uomini veri, di cui ovviamente, guarda caso, ne fa parte, se non addirittura ne è leader (autoproclamato).
E comunque nel cambio di vocale ognuno vede ciò che vuol vedere…come si dice, la malizia è nell’occhio di chi guarda…
Golem. Visto?
Comunque anche la saga bretone ha sempre il suo fascino, a giudicare di quanti ne restano affascinati tanto da farla diventare realtà.
Anche se temo che i draghi li possiate vedere solo dopo una pesante indigestione.
Andrea_The_Original,
sembra che non ci si possa rendere conto che esistono temperamenti diversi, che hanno aspirazioni diverse e che si esprimono, sia in negativo che in positivo, ognuno con i suoi mezzi. più che ottuso, a mio avviso, voler far classifiche degli utenti o delle idee migliori! come se a tutti dovesse piacere il gusto di fragola!
come nel dipingere, i quadri possono riferirsi alla stessa scena ma sono le tecniche espressive a fare la differenza! e non si può che usare quelle che si hanno in dotazione, indipendentemente da quanto si è appreso sui banchi di scuola o sui percorsi del proprio esistere.
se si scrive molto su un forum, non si può evitare che chiunque si faccia la propria opinione dell’utente “debordante” (come sono anch’io). rischio inevitabile, che si deve essere preparati ad affrontare. critiche e apprezzamenti, su idee come su “personaggi virtuali” o persone in anonimo, sono le due facce della stessa medaglia. alcuni utenti, poi, ne hanno persino più di una, in modo da incidere maggiormente su quanto di loro interesse oppure di non apparire scortesi o brutali… mi fa piacere che un mio recente commento a Yog, annullato dagli amministratori, abbia avuto modo di essere letto, e ancor di più che sia stato fatto notare tale evento…
mi è stato scritto che se ritengo un’osservazione inadatta, non ho che da non tenerne conto. così è giusto che sia, per tutti, ma così non dovrebbe essere per le etichette, di cui “la piangente” resta fra le mie preferite…
A
“Esistono legioni di mezzi uomini e un manipolo di uomini veri, di cui ovviamente, guarda caso, ne fa parte, se non addirittura ne è leader (autoproclamato).”
Sbagliato. Proclamato da te, proprio mentre scrivevi questa frase. Mi hai capito vero?
Open books saga.
Ciao
A proposito: “E comunque nel cambio di vocale ognuno vede ciò che vuol vedere…come si dice, la malizia è nell’occhio di chi guarda…” . È vero, infatti io ci ho visto “Pompinella, essendo malizioso. Ma forse tu volevi dire Pampinella, o Pempinella, o forse Pumpinella?
> ][ <
B
"mi fa piacere che un mio recente commento a Yog, annullato dagli amministratori, abbia avuto modo di essere letto, e ancor di più che sia stato fatto notare tale evento…"
Come no. Tutto calcolato. Hanno semplicemente letto che è stato dato del fake a Yog che invece non è. Quindi almeno Golem, Yog e nella stanza dei bottoni sanno con certezza, cosa si cela dietro questa "visione tubolare". Non basta l'abilità dialettica per camuffare gli intenti che il commento conteneva.
Più che "piangente" sarebbe più adatto "fingente".
E’ solo un discorso di coerenza e di ipocrisia.
Ne è un esempio più che lampante Golem, che si demoralizza per quel cambio di vocale, quando lui non ha fatto altro per mesi che infilare battute sessiste su presunte o meno mancanze di attributi e mascolinità (famose le sue checche isteriche, femminucce, donne ingenue e orchi).
Che dire? Noi ci siamo rassegnati da un pezzo.. anche perché sicuramente il nostro eroe ha pronta la solita supercazzola giustificativa.
Peccato. Forse nessuno di noi sarà presente alla glorificazione postuma di certi “artisti” in-compresi.
“Nemo propheta in patria”, ma nel film della Pixel peró si è preso la sua rivincita, Nemo. Accadesse anche a “loro. Agli incompresi.
La Pixel cerca talenti.
Per Michelle
in merito ai potenziali vantaggi di un innamoramento Jurg Willi, direttore della clinica psichiatrica dell’Università di Zurigo ha scritto: “Sorge dunque il desiderio di dare impulso a un’evoluzione della persona amata, coltivandone alcuni aspetti finora nascosti e che solo adesso, in quel terreno favorevole che è l’amore, cominciano a germinare e a crescere. Solo così è possibile comprendere come mai non ci si innamori affatto di persone che appaiono sicure e superiori, che sono ammirate da tutti e hanno successo in ogni campo, ma che anzi ci si senta particolarmente attratti proprio da chi ci dà l’impressione di avere straordinariamente bisogno di noi. Si pensa allora che, da sola, quella persona sarebbe perduta e non saprebbe cavarsela nella vita, ma che, se amorevolmente sostenuta, avrebbe invece la possibilità di svilupparsi. Al partner il rapporto amoroso può infatti servire a sanare vecchie ferite, dimenticando le offese e attingendo nuovo coraggio per operare nella vita in modo più attivo e finalizzato. Un amore intenso guarisce, in effetti, anche i mali e i disturbi psichici.”
il testo da cui ho copiato l’estratto è del 1991 e, com’è logico che sia, NON distingue fra uomini e donne. portandoci sul versante esclusivamente femminile, forse possono esistere a grandi linee due tipi di donne: quelle che amano appoggiarsi a qualcuno, che sono quasi certamente la maggioranza, e quelle che amano sostenere qualcuno, non per questo necessariamente sofferenti di disturbi a carattere psichico.
se da una parte questo secondo genere rientra nella cultura paternalistica che vuole la donna gregaria e nello spirito spesso assurdo della crocerossina, lasciando supporre una bassa autostima, sul versante opposto potrebbe evidenziarsi, oltre all’ammirevole spirito materno di fondo, non sempre scontato, anche una specie di complesso di superiorità, quello cioè dell’essere in grado di “cambiare” appunto un uomo, non tanto per il proprio tornaconto quanto per il piacere di plasmare qualcuno e renderlo dipendente da sè.
distinguere da caso a caso può non essere per niente facile, ma dovrebbe restare doveroso, anche quando si trattasse soltanto di eccezioni.
mi sembra che tra l’ offendere una donna dandole della pom….ara e il fare sottese punzecchiature dal tono ironico, ci sia una bella differenza!
AndreaT.O., manchi di stile, di cultura, di intelligenza e di tolleranza. e Golem è UN GIGANTE di fronte a te. fattene una ragione.
Andrea, chissà perché mi hanno cassato una risposta alla tua “rassegnazione”.
Ma Maria Grazia ha spiegato con precisione millimetrica quello che avevo scritto io, gigante a parte. Con un’aggiunta: la volgarità di bassa lega verso una donna non è mai ammessa in un uomo. Nemmeno se lo meritasse.
La tua era patetica inoltre.
“forse possono esistere a grandi linee due tipi di donne: quelle che amano appoggiarsi a qualcuno, che sono quasi certamente la maggioranza, e quelle che amano sostenere qualcuno, non per questo necessariamente sofferenti di disturbi a carattere psichico.”
Tre tipi di donne, mi auguro. Quelle disgraziate che vorrebbero un rapporto “equilibrato”, dove non si debbano compensare presunte inferiorità e superiorità, sono destinate alla solitudine?
Se non fosse chiaro, nella frase da cui ho estratto lo stralcio conclusivo, si parla di amore (che potrà essere amorevolezza semmai, visto a chi si rivolge) in ambito di malattie psichiatriche, e non si puó estrapolare da un contesto cosi “confinato” una dichiarazione che riguarda “metodi” per la guarigione da una patologia mentale, e dargli una dignità universale. Jurg Willi, il direttore di una clinica psichiatrica, di cosa sta parlando? Di una realazione tra persone sane e mediamente equilibrate? No. Certo che ci dirà che uno “spostato” che è “amato amorevolmente” PUO’ guarire. Gli farà male una “santa” che gli si dedica? No. Sarà più facile il contrario.
Signori si parla di relazioni con psicopatici! “Un amore intenso guarisce, in effetti, anche i mali e i disturbi psichici.” Lo dice Jurg.
Veramente, è un pó imbarazzante, e non per criticare sterilmente, ma una ricerca seria non puó attingere a destra e a manca “scegliendo” frasi che “dicono” ma non spiegano.
Questo puó servire ad auto convincersi, e va bene, o a convincere chi “ascolta” una dichiarazione ma non sa come si colloca nel discorso generale da cui è tratta, e spesso non conosce le regole di una ricerca.
Una frase come quella del direttore di cui sopra, detta a un suo omologo, in cui si dice che essere amati fa bene al cervello, farebbe esclamare a quest’ultimo: “Per cui? Cosa vuoi dire? Questo è evidente.”
Si omette un punto importante ma sottinteso, che l’omologo avrebbe ceramente saputo seguendo il discorso completo, e che è quello che colei che “ama” il soggetto è “conscia” che ha a che fare con uno “spostato”, e non con un tipo difficile ma dalle qualitá nascoste che l’ammore fara emergere. E quest’ultimo è il caso più frequente, come sappiamo da tante storie lette qui.
L’amore è sempre “conscio”, e cioè che sa, che è “cosciente”, che non vuol dire “razionale”, ragionato, calcolato. L’altro, quello che “sembra” perchè nato su un’illusione, non lo è, non PUÓ esserlo. Mai.
Per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape
Per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape,
Un trifoglio e un’ape
E il sogno.
Il sogno può bastare
Se le api sono poche.
Emily Dickinson (1830-1886), poetessa ritenuta da Harold Bloom, celebre e influente critico letterario americano, la sola all’altezza del genio dei suoi compatrioti Emerson, Whitman e Henry James.
Non si tratta di una donna solitaria per vocazione, dedita all’immaginazione e alla fantasia. Era anche parecchio incline all’erotismo, che però, purtroppo per lei, scarseggiando i partner adeguati, non ha potuto sperimentare più di tanto. Esprime chiaramente la sua sessualità in alcune poesie, paludate per pudore…
Se l’umanità non avesse ideato l’utopia, avrebbe di certo messo a segno molti meno progressi. Ma… dal tendere, più che ammirevole, all’ottenere, impastato di realtà, intercorrono un’immensa varietà di qualità e di intensità.
MG. sulla grandezza è sempre questione di prospettiva.
E ciò che volevo dimostrare è che un uomo ha pari dignità di una donna. E tu, presunta femminista emancipata, alla fine ti riveli sempre vittima della cultura maschilista, danno per scontato ciò che scontato non è.
Ma fa gioco, pure e soprattutto al tuo maestro, che vede un mondo di donne ingenue, legioni di mezzi uomini e un manipolo di uomini veri, di cui ovviamente, guarda caso, ne fa parte, se non addirittura ne è leader (autoproclamato).
E comunque nel cambio di vocale ognuno vede ciò che vuol vedere…come si dice, la malizia è nell’occhio di chi guarda…
Golem. Visto?
Comunque anche la saga bretone ha sempre il suo fascino, a giudicare di quanti ne restano affascinati tanto da farla diventare realtà.
Anche se temo che i draghi li possiate vedere solo dopo una pesante indigestione.
Andrea_The_Original,
sembra che non ci si possa rendere conto che esistono temperamenti diversi, che hanno aspirazioni diverse e che si esprimono, sia in negativo che in positivo, ognuno con i suoi mezzi. più che ottuso, a mio avviso, voler far classifiche degli utenti o delle idee migliori! come se a tutti dovesse piacere il gusto di fragola!
come nel dipingere, i quadri possono riferirsi alla stessa scena ma sono le tecniche espressive a fare la differenza! e non si può che usare quelle che si hanno in dotazione, indipendentemente da quanto si è appreso sui banchi di scuola o sui percorsi del proprio esistere.
se si scrive molto su un forum, non si può evitare che chiunque si faccia la propria opinione dell’utente “debordante” (come sono anch’io). rischio inevitabile, che si deve essere preparati ad affrontare. critiche e apprezzamenti, su idee come su “personaggi virtuali” o persone in anonimo, sono le due facce della stessa medaglia. alcuni utenti, poi, ne hanno persino più di una, in modo da incidere maggiormente su quanto di loro interesse oppure di non apparire scortesi o brutali… mi fa piacere che un mio recente commento a Yog, annullato dagli amministratori, abbia avuto modo di essere letto, e ancor di più che sia stato fatto notare tale evento…
mi è stato scritto che se ritengo un’osservazione inadatta, non ho che da non tenerne conto. così è giusto che sia, per tutti, ma così non dovrebbe essere per le etichette, di cui “la piangente” resta fra le mie preferite…
A
“Esistono legioni di mezzi uomini e un manipolo di uomini veri, di cui ovviamente, guarda caso, ne fa parte, se non addirittura ne è leader (autoproclamato).”
Sbagliato. Proclamato da te, proprio mentre scrivevi questa frase. Mi hai capito vero?
Open books saga.
Ciao
A proposito: “E comunque nel cambio di vocale ognuno vede ciò che vuol vedere…come si dice, la malizia è nell’occhio di chi guarda…” . È vero, infatti io ci ho visto “Pompinella, essendo malizioso. Ma forse tu volevi dire Pampinella, o Pempinella, o forse Pumpinella?
> ][ <
B
"mi fa piacere che un mio recente commento a Yog, annullato dagli amministratori, abbia avuto modo di essere letto, e ancor di più che sia stato fatto notare tale evento…"
Come no. Tutto calcolato. Hanno semplicemente letto che è stato dato del fake a Yog che invece non è. Quindi almeno Golem, Yog e nella stanza dei bottoni sanno con certezza, cosa si cela dietro questa "visione tubolare". Non basta l'abilità dialettica per camuffare gli intenti che il commento conteneva.
Più che "piangente" sarebbe più adatto "fingente".